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Autore: drakanov    26/02/2015    1 recensioni
e se katniss avesse avuto paura ad offrirsi volontaria?
no no parlerà di prim ma di un mio personaggio
dal testo:
"La mano si era alzata dalla fila delle diciasettenni. Non la conoscevo. Verso di lei mi sentivo grata ed in colpa. Ancora un anno e lei non sarebbe mai stata scelta, sarebbe stata libera dalla preoccupazione del diventare la prossima vittima."
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“Se non fossi ferma starei già correndo” questo è ciò che penso mentre la mia sorellina viene scelta per andare ad uccidere, o meglio farsi uccidere, in un’arena. Ogni anno questo giorno viene e la paura opprime la anime dei vivi e fa ribaltare nella tomba i morti, sempre che quei poveri deboli che muoiono per le strade del mio distretto avessero dei soldi per permettersi una tomba.

“devo salvare mia sorella” ma io ho paura, quel posto infernale mi spaventa più dei boschi in quelle notti in cui i lupi bramano la tua carne come cena, ma devo fare qualcosa.
“mi devo offrire volontaria” io avrei una speranza nell’arena, lei no. Devo raccogliere il mio coraggio.

-Mi offro volontaria come tributo-. Qualcuno mi ha preceduto. Per un istante ho avuto paura di aver perso mia sorella quando quella ragazza si è offerta, per poi entrare in un moto di felicità.
La mano si era alzata dalla fila delle diciasettenni. Non la conoscevo. Verso di lei mi sentivo grata ed in colpa. Ancora un anno e lei non sarebbe mai stata scelta, sarebbe stata libera dalla preoccupazione del diventare la prossima vittima.

Prim scende dal palco. Piange. Lo shock dev’essere stato forte. Corro verso di lei. La abbraccio mentre con la coda dell’occhio vedo quella ragazza salire sul palco. Ha una voce sottile, ma dal tono tetro. Con quella sua voce che mi fa raggelare il sangue pronuncia il suo nome –Sono Light Maxwells-

Effie la saluta. Lei risponde sgarbatamente. Sembra la odi. Guardo il palco distogliendo gli occhi da prim adesso che sono calma e sicura che non mi possa sfuggire come successo pochi minuti fa. Effie intanto chiama con disappunto il maschio. E’ poco più di un bambino, ha 13 anni, proviene dal quartiere ricco, è il terzo figlio del macellaio.

L’ho sempre odiato, ogni volta che vendevo al macellaio gli scoiattoli che cacciavo, lui si lamentava. E’ viziato, ma nemmeno lui si merita una fine simile. Piange, è disperato, Light lo guarda, ma non dice niente. Non sembra ne sorpresa, ne dispiaciuta, tantomeno compassionevole, sembra solo stia cercando di capire che minaccia potrebbe rappresentare quel bambino per la sua vittoria.

La cerimonia finisce. Io prim e la mamma torniamo a casa felici. “non è questo che vuoi, la devi salutare, devi vedere che persona era colei che si è sacrificata al posto tuo”. Si devo andare. Corro. Non so perché, ma mi sento preoccupata. Mi affretto. C’è una grande folla davanti alla stanza del bambino, Carl è il suo nome, ma davanti alla stanza della mia eroina non c’è nessuno. “Possibile che non ci sia nessuno che tiene a lei? Niente amici, niente famiglia?”. Aspetto che i pacificatori mi facciano entrare. Infine entro.

Lei è seduta sulla poltrona, i capelli corvini sono raccolti in una coda, gli occhi sono chiusi, le labbra sono dischiuse in una posa che indica il sonno. Ma non sta dormendo, apre piano gli occhi e sorpresa mi guarda. Le labbra si contraggono subito facendo comparire sul suo viso una specie di smorfia che è a meta tra la rabbia e il disgusto.
-salve, che vuoi?- la sua voce si sposava con la sua espressione e rimasi a guardarla imbambolata. –sono Everdeen, Katniss- le dissi –hai salvato mia sorella-.
-Ah- la sua espressione cambia, non più schifata, sembrava solo vuota. –piacere, Light-

Un urlo proviene dall’altra camera. E’ Carl. Light corre nell’altra stanza io la seguo. Entrate nella stanza assistiamo ad uno strano spettacolo,un pacificatore sta tenendo per un braccio il bambino e con l’altra sua madre che sta cercando di ucciderlo con una fascia di tessuto, probabilmente strappato dalla sua maglia.
Subito la ragazza interviene e da un colpo al collo della signora col gomito che la tramortisce. Carl sviene a terra mentre il pacificatore ammanetta la donna. La donna stava cercando di uccidere suo figlio per non farlo morire nell’arena, lontano da casa. Provo ribrezzo verso la donna e una pena sempre maggiore verso il ragazzino. il pacificatore sveglia il bambino che ringrazia Light. Lei freddamente gli risponde –non morirai prima del tempo, perché sarò io ad ucciderti-
Sono stupefatta lei vuole uccidere un bambino, così, a sangue freddo, senza rimpianti.-
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Piacere sono Drakanov È la prima volta che scrivo di hunger games Se la storia vi è piaciuta lasciate una recensione Grazie mille FUS! ROH! DAH!
   
 
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