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Autore: Marina Swift    26/02/2015    2 recensioni
{One shot | Kagura' pov | possibile OOC} {Alla mia adorata Sofy-chan} {_O c e a n_ con nuovo nick}
Dal testo:
Il vento è libertà...
Il vento può andare dove vuole, può decidere dove muoversi, può scegliere chi e che cosa colpire.
Il vento non ha padroni.
Io invece ne ho uno. Ed è questa la differenza tra me e il mio elemento.
Io sono nata sotto il controllo di Naraku, e morirò dopo qualche piccolo attimo di libertà.
Libertà che ora che ci penso, non ho guadagnato. È stata una libertà che Lui mi ha concesso.
L’aria non ha paura di essere giudicata da nessuno, non tem che qualcuno possa imporle di fare qualcosa in disaccordo con i suoi pensieri.
Io, io dovrei essere come il vento, non dovrei avere paura di rendere conto a nessuno di ciò che faccio.
Invece sono sottomessa come non mai.

Enjoy!
Mari
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kagura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La libertà in un soffio di vento ~
 
Non mi ero mai sentita così.
Così libera, e al contempo così... così bloccata, ferma, incapace di fare qualsiasi movimento.
È la prima volta che mi concentro sul mio respiro.
Il mio petto si gonfia e si svuota con lentezza, e ogni boccata d'aria fa sempre più male... il miasma sta cominciando ad avere un effetto disastroso sul mio corpo, quella maledetta sostanza che Naraku mi ha iniettato, che mi sta perforando il corpo, inondando il mio sangue e infettandomi le viscere.
Curioso come il vento, il mio elemento, mi si stia rivoltando contro, in questa dolorosa sequenza di lenti respiri ed espirazioni sempre piú sottili. 
Come una freccia che ti buca in due il torace, una freccia, come quelle sacre della divina Kikyo, o della giovane Kagome.
 
Il vento...
 
Sto ricominciando a pensare al vento, quello che ora è l’unica cosa che sento.
In fondo, che cos'è in realtà il vento?
Uno spostamento leggero di aria, impercettibile, impalpabile, un qualcosa che porta i profumi più dolci a solleticare il naso delle persone, assieme al fetore di veleno, demoni e morte.
Il vento è quel qualcosa che ti scompiglia i capelli, che in questo momento fa svolazzare la mia chioma nera, il vento può essere piacevole come una brezza estiva, o letale come il peggiore dei tornadi.
 
Il vento è libertà...
 
Il vento può andare dove vuole, può decidere dove muoversi, può scegliere chi e che cosa colpire.
Il vento non ha padroni.
Io invece ne ho uno. Ed è questa la differenza tra me e il mio elemento.
Io sono nata sotto il controllo di Naraku, e morirò dopo qualche piccolo attimo di libertà.
Libertà che ora che ci penso, non ho guadagnato. È stata una libertà che Lui mi ha concesso.
Perché? Perché?
Perché ora che ero ad un passo dalla libertà la sto perdendo così velocemente?
Perché mi ero illusa che ci sarebbe stato un lieto fine per me? Sono un burattino di Naraku, e quando mi sono staccata dai fili che mi tenevano legata a lui, il mio corpo non ha retto.
Sono destinata a non avere futuro, sono come uno stupido oggetto.
Si crea, si usa e quando non serve più si distrugge, e ce ne si procura uno nuovo, più bello, più forte.
 
Il vento non ha emozioni...
 
L’aria non ha paura di essere giudicata da nessuno, non tem che qualcuno possa imporle di fare qualcosa in disaccordo con i suoi pensieri.
Io, io dovrei essere come il vento, non dovrei avere paura di rendere conto a nessuno di ciò che faccio.
Invece sono sottomessa come non mai, sono passata dal dominio concreto di Naraku a quello simbolico del dolore, che anch’esso mi soggioga, che anch’esso m’impedisce di muovermi come vorrei. Che anch’esso m’impedisce di essere me stessa.
Vorrei quasi non provare emozioni neanche io, vorrei che tutte le immagini che mi si profilano davanti la smettessero di farmi male.
Mia sorella Kanna, i miei sogni, le mie ambizioni, i miei amori… tutto ciò che avrei potuto fare, tutti quelli con cui avrei voluto passare il mio tempo da demone libero.
E non li rivedrò più... mai più.
Solo a pensarci mi viene da piangere.
E le mie piccole lacrime calde vengono asciugate dalle lievi folate primaverili.
 
 
  ❀  ~
 
E così sono destinata a morire qui, in questo campo di fiori gialli, che saranno gli unici spettatori della mia scomparsa.
È questo il prezzo della libertà? Morire da soli, con il profumo dei petali come unico sollievo? Come il condannato a morte al quale vengono bagnate le labbra di una sostanza inibitoria per aiutarlo a sopportare meglio le fatiche e il dolore.
E mi ritrovo qui, pregando il cielo che mi uccida presto, che mi faccia smettere di soffrire.
 
Volevo essere libera, e ho pagato la mia libertà col prezzo del mio corpo terreno.
Effettivamente, sono come Naraku, il mio creatore, nato dal ladro Onigumo, che ha pagato il mio stesso prezzo per realizzare il suo desiderio.
Tra poco mi ricongiungerò all'aria, l'elemento da cui dipendo, colui che mi ha sostenuto in tutte le mie battaglie, il mio più grande alleato.
E comincio a chiudere gli occhi, mentre la mia anima comincia ad allontanarsi da me e a volare verso il cielo.
 
L'ultima cosa che vedo è Sesshomaru, che mi raggiunge quando oramai è troppo tardi, giusto per potermi vedere cadere tra le sue braccia.
Lascio che il demone mi guardi un'ultima volta, mentre cado per terra, tra i fiori d'aprile.
Sto per tornare alle mie vecchie origini, finalmente mi ricongiungerò con il mio vero creatore, la mia amata aria.
 
Io sono Kagura, io sono il vento.
E un giorno sarò finalmente libera.
 
 
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Angolino dell'autrice:
Hola!
Sono tornata a scrivere, passando da _O c e a n_ a Marina Swift come nick.
Comunque, riguardo alla fict, devo dire che il personaggio di Kagura mi è sempre piaciuto, e ci volevo scruvere qualcosa su. 
Quindi eccomi qui. Con un finale che non mi convince per niente, ma ok.
Nel frattempo, ringrazio Amuro Ray per avermi aiutato a betare il chap, e dedico questa fiction alla mia Sofy-chan, che sto “iniziando” al mondo di Inuyasha.
E beh, ora mi volatilizzo, alla prossima!
Saluti,
Marina
   
 
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