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Autore: Sara the Spacewalker    27/02/2015    0 recensioni
Finn era sdraiato sul piccolo letto a una piazza, la coperta di pelliccia lo copriva sino ai fianchi. Si sollevò, poggiandosi su un gomito e tirando indietro i capelli, ormai decisamente lunghi..
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarke Griffin, Finn Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Finn aprì gli occhi il bunker era illuminato da una luce soffusa. Batté le palpebre e si strofinò la fronte, mettendo a fuoco i dettagli intorno.
Era sdraiato sul piccolo letto a una piazza, la coperta di pelliccia lo copriva sino ai fianchi. Si sollevò, poggiandosi su un gomito e tirando indietro i capelli, ormai decisamente lunghi, che però qualcuna gli aveva espressamente proibito di accorciare.
Clarke stava accovacciata su una sedia, anche lei avvolta in una coperta che lasciava intravedere una spalla nuda e bianca. I capelli d'oro erano raccolti in una coda morbida, ma una ciocca continuava a scivolarle sul viso, nonostante la riportasse di continuo dietro l'orecchio con un gesto automatico.
Sedeva china su un album da disegno, uno di quelli che Finn aveva trovato la prima volta in cui aveva esplorato il bunker. All'epoca l'aveva trascinata lì dentro senza darle indizi, era sembrato una specie di rapimento.
Aveva già fatto tante follie per lei da quando si erano conosciuti, e non era passato poi così tanto tempo. 
Un altro cervo con due teste? - le chiese, sollevandosi ancora di più sul gomito.
No - sorrise lei, alzando appena lo sguardo dal foglio - Qualcosa di meno inquietante e con una testa sola. Sorrise ancora ma non sembrava intenzionata a dare altri dettagli sull'opera.
Cosa devo fare, di grazia, per poter ammirare il tuo lavoro? - Finn aveva il solito tono strafottente di quando non riusciva a ricevere abbastanza attenzioni.
Clarke continuava a sorridere, mentre la matita si muoveva decisa nella sua mano. Lanciava al ragazzo occhiate furtive ma attente, e lui non ci mise molto a capire che il soggetto che prendeva vita da quei movimenti precisi era proprio lui.

Passarono qualche minuto in silenzio, lei presa dal ritratto e lui ad osservarla.
La amava, lo sapeva bene. L'aveva capito nel momento esatto in cui il pensiero di come potessero andare le cose sull'Arca aveva smesso di tormentarlo, e l'unico pensiero costante era diventato lei. Come proteggerla, come aiutarla, ma anche come farle godere della bellezza di quei luoghi per tanto tempo solo immaginati.
Allora, vuoi vederlo sì o no? - ripetè Clarke, guardandolo perplessa e già un po' infastidita.
Come? Oh sì, sì, certo! Ero immerso in un pensiero troppo profondo.
Torna sulla Terra, spacewalker, e dimmi che te ne pare - la ragazza si sedette sul bordo del letto ancora avvolta nella coperta, porgendogli il disegno e scrutando la reazione di lui.
Finn si mise a sedere incrociando le gambe e poggiandovi sopra l'album: il ritratto lo ritraeva addormentato, con i capelli scompigliati ad incorniciargli il viso e la mano destra poggiata sul petto nudo. La somiglianza era straordinaria, sembrava di guardare una fotografia.
È discreto, sì. Non male - disse con quel solito tono di noncuranza e atteggiandosi ad intenditore d'arte - Passabile, oserei dire.
Per tutta risposta Clarke gli assestò un pugno su un braccio. Il ragazzo simulò sofferenza e si prodigò in un largo sorriso, allungandosi per appoggiare l'album sulla sedia.
È stupendo, principessa. Mi hai reso quasi affascinante - e così dicendo la attirò a sé e la strinse tra le braccia. 

   
 
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