Ho ancora in bocca
di te, sconosciuta, il sapore.
Dolce, umido miele
colato nel tempo rubato.
Diffuso di odor, intrisa
la pelle mia di te esalta.
Nel profondo, prigioniero,
dalle intense lucerne,
specchi d'anima tua inquieta.
Perso tra i bramosi
vuoti e pieni, ignote
linee curve sinuose
che la mente insidiano.
Carminie infuocate labbra,
carnose guardiane
di un dolce abisso
saziato di me tutto.
Un respiro di piacer.
Soffio di voluttuoso tempo
accarezza i sudati corpi
che sconosciuti or non son pił.