Amanda era tramortita: prima il terribile sospetto, durato meno di un secondo, che Michael non fosse suo padre. Il suo padre biologico.
Poi l'ipotesi, ancora più crudele, che sua madre fosse un'assassina. Un'assassina inconsapevole o incolpevole.
Adesso, finalmente, con la mano stretta a quella di Emmalin, la verità.
La sua diffidenza, i patemi nel dubbio di non conoscere affatto i suoi genitori, erano solo colpa della malalingua, dell'invidia di Lenore Baker.
Quella donna aveva agito con cattiveria, cercando di sfasciare la famiglia Holden che, invece, si era ritrovata più unita che mai.
Dopo aver rivelato il segreto della sua adolescenza, la vera causa che l'aveva costretta a ritirarsi da Harvard, Claudia Joy sentiva il suo cuore alleggerito.
Amanda ed Emmalin si erano guardate negli occhi per un breve secondo nel quale avevano capito di essere grandi e mature, di essere responsabili. Di essere il sostegno indispensabile di mamma e di papà.
"Io credo in te mamma!"
Aveva sentenziato alla fine Amanda, slanciandosi in un abbraccio sincero verso Claudia Joy.
"Anche io!"
Si accodò Emmalin, cingendo la mamma e la sorella. I suoi mentori, le sue amiche più fidate.
La sua famiglia.