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Autore: Angel27    28/02/2015    4 recensioni
Loki, accorciò la distanza tra loro con brevi falcate, prese Sigyn per i polsi e la sbattè con violenza alla parete. La ragazza gemette per il dolore chiuse d'istinto gli occhi, lasciando andare la testa contro la parete.
"Tu...- sibilò, e la ragazza schiuse lentamente le palpebre- il tuo pensiero mi tormenta giorno e notte! Per le tue smancerie vengo deriso dall'intero regno!" concluse irato.
"Voi non siete così..." sussurrò Sigyn, sfidandolo con lo sguardo.
"Ah no?"...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Freddo è tutto ciò che ricordo, una valle gelida immersa nel silenzio del nulla ed una tormenta rabbiosa come il re di quel mondo a cui avevo dato troppo. Il mio corpo era scosso dai venti gelidi, ma per quanto forti non vincevano il gelo del mio cuore. Camminavo nella neve ignorando il freddo che mi bruciava la pelle e la graffiava come vetro tagliente, oramai nulla aveva più senso si erano portati via l'ultima luce della mia vita, la mia ultima gioia. Chiusi gli occhi desiderosa di fuggire da quel luogo di morte ed orrore, eppure pieno d'amore.
"Madre!" gridai mentre il vento impetuoso sovrastava le mie urla.
"Madre! Perché?!" urlai cadendo in ginocchio nella gelida neve, non curante delle fitte di dolore che mi attraversarono il corpo.
Sfuggendo al mio controllo le lacrime cominciarono a rigarmi le gote copiose, mentre l'aria gelida mi sferzava il viso.
Sentii una mano calda e gentile poggiarsi sul mio capo, di scatto alzai lo sguardo con un barlume di speranza negli occhi.
"Figlia mia" il vento cessò e la neve prese a scendere leggera fui avvolta da un invitante tempore, decisi di lasciarmi cullare dalle braccia materne in cerca di conforto.
"Madre io credevo di riuscirci davvero...ho provato ma..." la mia voce era rotta dai singulti, il corpo scosso da tremolii.
"Lo so cara, lo so." continuava ad accarezzarmi dolcemente i capelli e, come quando ero piccola, mi ammaliava il suo dolce profumo.
Rividi me bambina mentre giocavo con Thor, il mio fratellone così amavo chiamarlo, e lui mi lasciava fare guardandomi con amore infinito e dolcezza fraterna. Più di tutto mi mancavano i suoi abbracci, come quelli di quando tornava da una lunga battaglia, mi stringeva forte a lui, tanto da alzarmi dal suolo, e roteava su se stesso ridendo felice finendo per contagiare anche me.
Mi manca mio padre e la sua finta autorità, quel viso da duro che nascondeva un cuore fragile.
E poi c'è lei che più di tutti mi ha amato perché colei che mi ha generata, mia madre. Ricordo le lunghe lezioni di magia che si concludevano sempre con qualche scherzo da parte mia e lei fingendosi arrabbiata mi sgridava per poi rivolgermi lo stesso scherzo.
Erano giorni di luce e gioia, colmi del calore che solo la famiglia sa dare, ma presto il freddo gelido avvolse le nostre vite rendendole spente e ghiacciate. 
Tutti temevano per la mia sorte su Jotunheim, credevano che sarei morta per il dolore e la nostalgia di Asgard, ma nessuno avrebbe mai pensato che mi sarei innamorata di questo pianeta e del suo re.
"Lo ami?" le parole dolci di Madre mi distolsero dai pensieri.
"Si...lo amo." risposi semplicemente.
"No, non lo ami." ribatté improvvisamente austera.
"Si madre, so che è difficile crederlo...ma io lo amo, lo amato dal primo giorno, da quando i nostri occhi si sono fusi gli uni negli altri!" risposi con foga.
"Dunque perché sei qui?" domandò.
Mi bloccai come una statua di marmo, perché ero lì? Cosa speravo di ottenere? La morte, la libertà? Cosa? La verità è che non lo sapevo. La verità era che avrei voluto pagare la mia pena con la vita...una vita per una vita.
Abbassai il capo colpevole e finalmente consapevole di essere stata un'egoista pensando di essere l'unica a soffrire per la perdita di un figlio che Loki desiderava esattamente quanto me, se non di più.
"Mi dispiace..."conclusi.
"Non hai motivo di scusarti con me figlia mia, ma con il tuo sposo che ora ti cerca inquieto, teme di perderti. Devi combattere! Devi farlo per te stessa e per lui. Ricorda le tue origini, sei una Asgardiana mia figlia e del grande Odino. Discendi da una lunga stirpe di valorosi re e regine onora i tuoi avi!" la sua voce si fece lontana, poi il buio.

La tempesta infuriava battendo sulle grandi finestre del castello, Loki a grandi passi si diresse nelle stanze reali. Era provato dalle troppe ricerche, i tre traditori sembravano essersi volatilizzati e dopo quella notte lo Jotun non si era dato pace. Giorno e notte portava avanti le ricerche per tutti i nove regni usufruendo anche del Seiðr, troppa fatica ma nessun risultato. L'ambiguo dio degli inganni non avrebbe mai ammesso che in realtà tutto questo dedicarsi alla caccia ai traditori, aveva come fine il distrarsi dal dolore che quella perdita gli aveva causato. 
In una sola notte aveva scoperto il vero ed orrendo volto dei suoi fratellastri, perso ciò che rimaneva della sua famiglia e il bambino che avrebbe creato quella sua e della dea della fedeltà.
Inoltre si sentiva impotente di fronte il dolore e la disperazione della dea, che passava i suoi giorni chiusa nel buio delle stanze perennemente distesa nel letto.
Il cuore del dio perse un battito quando, entrando nelle stanze, non vi trovò la consorte. Non perse tempo, chiamò le guardie, due possenti giganti armati di una semplice asta di ghiaccio, ed iniziò le ricerche.
Un dolore lancinante al petto lo colpì quando scoprì dove si era diretta, sperò con tutte le sue forze che non fosse troppo tardi.
 
Una vera e propria bufera di neve, degna di tale nome, ululava tra le alte rupi del pianeta di ghiaccio. Loki, grazie all'uso del Seiðr, si materializzò in quell'inferno di ghiaccio e neve. Le tempeste su Jotunhaim erano terribili potevano durare giorni, settimane intere, gli stessi Jotun spesso non riuscivano a sopravvivere a quei venti glaciali, figurarsi un'asgardiana.
La ragazza giaceva nella fredda neve, il suo corpo di un innaturale pallore scosso da tremolii, le labbra violacee per il freddo. Loki la guardò con immenso dolore e si attribuì la colpa di quel gesto tanto estremo e sconsiderato. Se solo le fosse stato accanto come lei gli chiedeva pregandolo, probabilmente non si sarebbe spinta a tanto... a voler annientare il proprio essere.
La prese tra le braccia con una delicatezza che non riconobbe come sua e in pochi attimi si ritrovarono nelle stanze del castello.
La fanciulla necessitava di cure immediate, Loki chiamò le guaritrici affinché si occupassero della ragazza, nella speranza che non fosse troppo tardi.

Ma il Destino è abile a giocare le sue carte, tranquillo re degli Jotun non è ancora giunta la fine per la tua sposa.

Il male cresce e si intensifica, così colei che regna sui morti brama vendetta e sul suo scranno di teschi delinea le trame del suo malvagio piano.
"La bella e la bestia, il mostro e l'angelo due anime diverse legate dal destino, unite contro tutti i principi naturali ed etici, eppure eccoli lì legati da un vincolo sacro. Somigliano più ad una sciocca parodia dei romanzi midgardiani, uno Jotun che crede nel potere dell'amore ed una dea così debole, indegna di essere asgardiana...oh mio piccolo Fenrir che immensa fortuna la tua, saresti cresciuto con dei genitori indegni-disse la dea cullando il piccolo essere tra le sue braccia- Ma ora sei qui e sarai il re di queste infinite tenebre di morte, il signore di un regno di dolore e disperazione!" i suoi occhi si fecero scarlatti e sul suo volto apparve un ghigno malvagio mentre riponeva il piccolo nella sua culla di gelida pietra nera.

Nota dell'autrice (che si fa piccola piccola per la vergogna)
Primissima cosa chiedo scusa in ginocchio sui ceci, perché davvero ho fatto un ritardo assurdo il problema è che, come avete visto, non sapevo come scrivere questa parte e così anche se il capitolo era pronto indugiavo nel pubblicarlo. 
Poi sono stata a letto per una settimana con la febbre, quindi altro ritardo -_-"
Vi chiedo mille volte scusa per eventuali orrori e per aver distrutto le vostre aspettative con due capitoli così! Davvero vi chiedo perdono, prometto che il seguito sarà molto più decente.
Ringrazio chi ha recensito, chi ha aggiunto la storia alle preferite e chi mi segue in silenzio. Grazie per aver letto questi due capitoli, nonostante non siano il massimo!
Vi abbraccio tutti e prometto che per il seguito non vi farò aspettare mesi.
Baci:*
Angel27
   
 
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