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Autore: I_am_not_perfect    01/03/2015    1 recensioni
Lei, Eleanor Murphy, la ragazza più acida e stronza dell'intero liceo.
Bella abbastanza da portare ogni ragazzo a desiderarla e stronza quando basta per allontanare chiunque.
Lui, David Morganster, il classico bravo ragazzo con la testa sulle spalle.
Studioso, obbediente, timido e simpatico, è l'esatto opposto di Eleanor.
I due si sono sempre ignorati, non facendo mai particolare attenzione l'uno alla presenza dell'altro.
Dicono che sia l'odio che l'amicizia possono sbocciare in un sentimento più profondo, ma anche l'indifferenza può trasformarsi in amore?
Un piccolo sbaglio sarà in grado di accendere in loro la passione e il desiderio?
Riusciranno ad abbattere i loro pregiudizi?
Un bacio dato per errore, una casa da condividere e due adolescenti completamente diversi, ma legati da qualcosa.
(La stessa storia la trovate sul mio profilo wattpad I_am_not_perfect-)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Driiiiiiiiiin Merda. Questa fu la prima parola che Eleanor pensò, rigirandosi nel letto e buttando giù dal comodino la sveglia, nel tentativo invano di far cessare l' insopportabile rumore che questa produceva. I quasi tre mesi di libertà erano sfortunatamente giunti al termine e quel giorno la scuola sarebbe ricominciata. "Di nuovo in gabbia" pensò ancora, trovando quelle poche forze di volontà sufficienti ad alzarsi dal morbido e fresco letto e dirigersi nel bagno per sistemarsi in modo adeguato. Si guardò allo specchio, notando subito le occhiaie sotto gli occhi, dovuti alla notte insonne. Tutto sommato, il suo corpo le piaceva. Era abbastanza alta, aveva grandi occhi nocciola da cerbiatta, labbra rosee e carnose e lunghi capelli tinti di un rosso ramato che si andava a schiarire fino a diventare biondo alle punte, di certo non poteva lamentarsi dicendo di essere brutta o grassa. Da occhio esterno poteva sembrare una ragazza perfetta, bella com'era, ma la sua apparente perfezione fisica andava solamente a compensare in qualche modo il pessimo carattere che aveva. "Un vero e proprio carattere di merda" pensò di nuovo, ricordando quante persone le avevano rivolto queste parole. In fondo, però, avevano ragione. Eleanor era menefreghista, stronza, strafottente, disobbediente ed acida, ma non aveva intenzione di cambiarsi solo per essere "accettata" dal mondo esterno. Era convinta che l'unico modo per non farsi ferire dalle persone fosse quello di ridurre al massimo i contatti con quest'ultime e il suo carattere fungeva perfettamente da barriera protettiva contro le cattiverie del mondo. Immersa nei suoi pensieri, prese una spazzola iniziando a pettinare i troppo lunghi, a detta della sua genitrice, capelli rossi, che quel giorno sembravano più mossi del solito. Velocemente si lavò i denti e la faccia e andò verso il suo armadio colmo di vestiti per scegliere cosa indossare, non che le importasse molto. In fondo, non era una di quelle ragazzine che sentono il bisogno di vestirsi alla moda per essere notate, a lei anzi non interessava assolutamente essere adocchiata da qualche ragazzino presuntuoso con gli ormoni a palla e il cervello non funzionante. Prese in fretta uno dei suoi tanti  jeans strappati, abbinandoci una maglietta completamente nera, con una strana scritta in bianco, della quale non era mai riuscita a comprenderne il significato. Si recò nuovamente in bagno, passandosi uno strato di matita nera abbastanza spesso e il solito rossetto rosso che le valorizzava le labbra leggermente screpolate. Imprecando contro il cellulare che per l'ennesima volta si era bloccato, scese al piano inferiore, salutando freddamente, come era solita fare, i genitori ed infilandosi le amate vans bordeaux consumate per le troppe volte in cui le aveva indossate. Una volta uscita di casa, attaccò le cuffiette nere al cellulare, facendo partire la sua playlist composta da canzoni dei Green Day e dei Muse, in assoluto le sue band preferite. Questa era un'altra delle cose che la differenziava dalle sue coetanee, che di solito apprezzavano più una boyband del momento, come per esempio gli One Direction, alle band del passato. Persa ancora nelle sue riflessioni, mentre si  lasciava cullare dalle note di "Wake Up Me When September Ends", canzone che rispecchiava alla perfezione il suo stato d'animo, si accese l'ennesima sigaretta portandosela alla bocca e facendo scorrere nelle sue vene la nicotina, che pian piano le donava un'insolita sensazione di tranquillità. Non credeva, a differenza degli altri, che il fumo fosse un vizio. Per lei il fumo era più che un'abitudine, era una liberazione, un momento in cui poteva spogliarsi delle preoccupazioni e delle angosce. Un momento in cui poteva fregarsene altamente di tutti i riproveri dei genitori e degli insulti, e prendersi un attimo per se stessa. Facendo l'ultimo tiro si accorse di essere arrivata davanti al liceo, quel posto di merda che odiava, quel luogo che doveva sopportare solamente per un altro anno. "Fottitene di tutti" si ripeté mentalmente, prendendo un grosso respiro ed entrando nel liceo. Non sapeva, però, che le sarebbe stato impossibile fregarsene, come sempre aveva fatto, delle persone. Non sapeva che le sarebbe stato impossibile fregarsene di lui, lui che da apparente sconosciuto diventerà molto, molto di più. #SPAZIO ME# Buonsalve gente! Eccomi qui con una nuova storia, la prima che pubblico qui su efp, che potete trovare anche sul mio profilo wattpad (I_am_not_perfect-) Spero che il prologo vi possa interessare, recensite pure, accetto sia giudizi positivi che negativi (naturalmente costruttivi e non distruttivi)
   
 
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