HOMECOMING
NOBODY LIKES YOU
(Non importa quando,
importa che è successo troppe volte)
NOBODY LIKES YOU
(Non importa quando,
importa che è successo troppe volte)
Il treno era pieno di occhi.
Jesus li sentiva tutti, e tutti su di lui, anche se nessuno lo stava davvero guardando. Occhi cattivi, ostili, gelidi.
Chiuse i suoi per cercare di non vedere e si appoggiò allo schienale. Aveva voglia di vomitare, di nuovo. Non sapeva neanche cosa stesse facendo, sapeva solo che aveva bisogno di farlo e di sparire.
Non aveva provato a chiamare Whatsername. Se anche le fosse importato – e non ne era affatto sicuro – comunque non sarebbe tornata. Lei era scappata per fare qualcosa della sua vita, e anche lui avrebbe dovuto farlo, effettivamente. Sì, ma come? Si sentiva solo, perso, incastrato nella realtà.
“Non piaci a nessuno, idiota. Non sei nessuno. Hai mollato tutto quello che avresti potuto fare, non è rimasto niente della tua vecchia vita. I tuoi genitori ti odiano perché hai rinunciato all’Università. Non hai soldi, non hai un posto dove andare, non hai nessuno con cui parlare. Tu non esisti, Jesus!”
Quella voce nella sua testa gli stava quasi facendo venire voglia di tornare indietro. Avrebbe potuto rimediare a quello che aveva fatto, forse. Ma poi ripensava a St. Jimmy sotto il treno. Alle ultime parole di Whatsername. E si convinceva che non era lì che doveva andare.
Sì, ma allora dove, cazzo, dove?
“Non sei nessuno, idiota. Nessuno, nessuno, nessuno. E nessuna di loro due tornerà.”