01/03/2015
2 recensioniPensò alla discussione avuta con Crystal la sera prima. Lei sarebbe partita a Hoenn per fare ricerche sui Pokémon del posto, lui non lo poteva accettare, ma non poteva dirglielo.
Sarebbe stato un gesto egoistico e la ragazza l’avrebbe giudicato infantile più di quanto non fosse.
Era preoccupato, sapeva che le sarebbe mancata, per quanto gli costi ammetterlo, al ragazzo piaceva Crystal e da quando l’ha vista l’ha sempre desiderata per se.
Non poteva lasciarla andare, almeno doveva rivelarle i sentimenti che provava per lei prima che partisse per la regione e non rivederla per chissà quanto tempo.
Aveva bisogno di pensare ad altro, prese una birra dal frigo e iniziò a sorseggiarla per rilassarsi un po’ mentre finiva la sigaretta ormai consumata.
La casa del ragazzo era poco luminosa ma in quell’istante un filo di luce caldo e accogliente penetrò dalla finestra, il ragazzo lo notò e abbozzò un sorriso.
La luce gli ricordava l’atteggiamento della ragazza, luminoso, dolce, emanava una certa aria rilassante che tanto gli piaceva.
Per quanto era frustato per la partenza di Crystal, era felice per lei, insomma stava per realizzare il suo sogno, diventare una ricercatrice del mondo dei Pokémon e fra qualche giorno il sogno sarebbe diventato realtà, chi era lui per ostacolarla?
Pensò che magari poteva andare a trovarla una volta ogni tanto ma gli dispiaceva volare in groppa a un Pokémon per delle ore, non ci sarebbe riuscito e probabilmente arrivato dinanzi alla ragazza le avrebbe vomitato le scarpe.
In quel momento uscì dalla sfera Typhlosion avendo avvertito qualcosa che non andava nell’allenatore e si accoccolò sopra di lui o almeno cercò di accoccolarsi date le sue dimensioni.
Quel gesto lo fece diventare più sereno ma non bastava per togliere dalla mente la ragazza della quale si era infatuato.
“Grazie Explo!” lo guardò quasi commosso il ragazzo.
Ma non riusciva a non pensare di precipitarsi dalla ragazza a dichiararle tutto il suo amore.
“Perché no?” pensò si alzò, si preparò e corse verso la vicina casa di Crystal.
Si fermò davanti al portone della casa della ragazza e aspettò.
Non sapeva perché ma stava aspettando, forse aspettava che le parole da dire gli arrivassero dritte dritte nel cervello per tramutarle in romantiche espressioni, ma, ovviamente, così non fu quindi bussò.
Lei aprì.
“Gold…ciao.” All’udire il saluto il ragazzo si precipitò e con tutta la passione che aveva in corpo la baciò.