Il mondo è immerso nel buio e nel buio vi è il dominio delle ombre, creature scheletriche dai lunghi capelli neri, nate dai sentimenti negativi che gli uomoni hanno spinto oltre la soglia della propria coscienza, nella vana convinzione di poter dimenticare, di purificarsi. Il sole è oscurato da una fittissima cappa di nuvole scure e pesanti che non permettono ai raggi di quest’ultimo di attraversarle.
In questo mondo, l’unica fonte di luce è quella artificiale da cui gli uomini non possono e devono separarsi per nessun motivo, pena la morte.
Vivo con il mio fidanzato e i suoi genitori in una villa inverosimilmente grande e la nostra camera è costituita dalla mansarda della residenza stessa. Decidiamo di riposare e, una volta sotto le coperte, scorgo qualcosa emergere dall’angolo più buio della vasta stanza. E’ una figura esile, dal viso scarno coperto da folti capelli neri e dagli occhi vuoti. Le manine ossute appoggiate alla trave da cui sbuca l’essere sembrano artigli pronti ad afferrare la preda. La creatura guarda dritto verso di noi.
La luce si spegne.