Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |       
Autore: MC_Gramma    02/03/2015    1 recensioni
Day 1: AU!Famous
“Sebastian” ripeté la voce e questa volta la riconobbe “ma.. non avevi le prove di Wicked?!”
Si volse mentre suo marito controllava l’orologio, bofonchiando che se stabiliamo dei turni dovevano impegnarsi a rispettarli, e d’istinto gli gettò le braccia attorno al collo. Hunter rispose subito all’abbraccio

Day 2: Sports
“Sebastian” ripeté “L’inutile tizio col berretto? Ma doveva essere Clint..”
“Che c’entra Clint?”
Si scambiarono una lunga occhiata e, prima che potesse inventarsi qualcosa, Hunter capì.
“Tu hai organizzato la messa in scena?!”
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Hunter Clarington, Nuovo personaggio, Rachel Berry, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sbatté la portiera con la stessa violenza con cui Rachel poco prima s’era chiusa nel camerino.
Nessuno osava affrontare la diva quando faceva i capricci, a parte Kurt, ma era la terza volta in una settimana che interrompeva le prove e Sebastian ne aveva davvero le tasche piene; ripensandoci, sarebbe stato meglio evitare come suo solito.
 
“Qual è il problema, Berry?”
Tu” sbottò per tutta risposta “Sei tu il mio problema!”
“Nemmeno a me fa impazzire l’idea di baciarti ma siamo professionisti, e non è nemmeno la prima volta che ci tocca recitare insieme”
“Io non ci riesco, okay? Non riesco a guardarti con gli occhi di Elphaba. Tu non sarai mai Fiyero, tu.. tu sei l’essere più egoista, presuntuoso e viziato che conosca e ogni volta che ti guardo mi chiedo perché
Lui incrociò le braccia nel tentativo di difendersi. Stava per arrivare il colpo basso, se lo sentiva, ma una volta che iniziava un monologo non c’era forza in cielo o in terra in grado di interrompere Rachel Berry.
“Perché uno come te ha tutto”
Stava per mettersi a ridere ma lei proseguì, girando facendo avanti e indietro davanti alla specchiera.
“Tutto quello che io ho sempre voluto: una carriera ben avviata, un marito e Dio-solo-sa-come una bambina che potrebbe davvero passare per vostra figlia. E il bello è che non volevi nemmeno la metà di queste cose!” rise, isterica, senza allegria “Io invece non ho niente.. Non è giusto!”
“Avanti” l’incoraggiò, ormai aveva capito dove sarebbe andata a parare “Non fermarti sul più bello”
Rachel lo fulminò, tremava dalla rabbia e dalla voglia di schiaffeggiarlo.
“Perché il mio Finn è morto e invece Hunter è vivo?!” riprese fiato e in un crescendo arrivò ad urlargli in faccia “Perché non è successo a te? Perché tu devi essere felice? Perché per te è sempre tutto facile?!”
Seguì un pesante silenzio, fuori dal camerino sicuramente avevano sentito e stavano tutti osservando la porta col fiato sospeso in attesa della sua risposta.
Lui sorrise, sprezzante come ci si aspetterebbe, accostandosi al suo viso.
“Finalmente l’hai detto” commentò in un soffio.
 
“Dove?” chiese ancora il tassista con un forte accento iraniano.
Sebastian snocciolò l’indirizzo “Faccia il giro lungo, non ho fretta” aggiunse, massaggiandosi le tempie.
Inutile tentare di arginare l’emicrania con quelle parole che gli rimbombavano il testa. Lui aveva tutto, sì, anche più di quanto avesse mai immaginato un tempo, e no, non era stato facile. Proprio per niente.
Rachel parlava per invidia e dolore ma non era una scusa valida!
 
Il suo fidanzato era tornato in una bara, morto eroicamente in missione o almeno così l’avevano presentata i pezzi grossi. In realtà ci aveva lasciato le penne comportandosi da idiota, e non bisognerebbe parlar male dei morti ma solo un idiota urla ‘Copritemi’ nel mezzo di un’imboscata e si butta in avanti senza aspettare conferma.
Solo nei film funziona, o nei video giochi dove hai più di una vita! Fu fortunato a beccarsi solo un proiettile in mezzo alla raffica che gli arrivava contro ed era toccato a Hunter andarlo a recuperare.
Al funerale Rachel gli aveva sporcato l’uniforme di lacrime e la madre di Finn, Carol, lo aveva abbracciato dicendo ‘Congedo con onore, dovrebbero darti una medaglia!’ Sebastian a parte tutto era molto fiero di lui, quella sera andarono a bere e ad ogni cliente del bar diceva che il suo ragazzo era un eroe.
“Ho arginato l’emorragia come potevo e l’abbiamo riportato indietro” raccontava Hunter ogni volta su sua richiesta “Era sicuro che se la sarebbe cavata! Faceva pessime battute sul fatto che alla peggio gli avrebbero amputato la gamba e, una volta tornato, la sua ragazza l’avrebbe ammazzato perché non gli aveva mai perdonato che si fosse arruolato rimandando le loro nozze”
Solo mesi dopo era riuscito a dirgli che Finn era morto dissanguato tra le sue braccia molti chilometri prima che raggiungessero il campo base e lui s’era sentito un verme.
A ripensarci gli succedeva ancora. Come aveva fatto a non accorgersi di niente? Gli incubi e la difficoltà a dormire, gli scatti di rabbia improvvisa.. beh, quelli in effetti non erano nulla di nuovo! Inutile rimuginarci, l’importante era che alla fine la terapia gli avesse giovato.
 
Sebastian appoggiò la fronte al vetro freddo, osservando distrattamente le luci rosse del traffico, e sorrise all’ironia: se Finn Hudson non fosse morto in quel modo, probabilmente Hunter non avrebbe finito col scrivere il suo primo libro e lui di conseguenza invece di diventare cantante avrebbe fatto l’avvocato come voleva suo padre!
Fu proprio la terapista a consigliare ad Hunter di riprendere quella vecchia passione e nel corso di qualche settimana lui buttò giù il primo di una trilogia fantasy sul genere Signore degli Anelli con uno stile completamente diverso. Nello stesso periodo ritrovò un CD che gli aveva regalato poco prima che partisse per l’addestramento, dove cantava Chaque instant de chaque jour, e senza dirgli niente pensò bene di inviarlo per un provino.
Sebastian lo scoprì solo quando gli comunicarono che aveva superato le prime selezioni. Gli tenne il muso per un paio di giorni, poi il terzo giorno gli chiese, sforzandosi di non mostrare reale interesse, perché l’avesse proposto per un ruolo secondario.
“Sai che adoro Notre Dame de Paris” lo rimproverò “Conosco tutte le canzoni originali, quelle del remake inglese e via dicendo.. sarei perfetto nei panni di Phoebus”
“Appunto” commentò Hunter “Quel ruolo ti calza a pennello, non avresti difficoltà ad ottenerlo e non ti sarebbe di nessuno stimolo. Tu hai bisogno degli applausi, di una folla a dorante che ripete il tuo nome, ma non ti noteranno mai se non ti esponi.”
“Sul serio, Clarington, mi vedi meglio nei panni di un poeta pazzo che sposa una zingara ma si innamora di una capra piuttosto che come captano delle guardie? Potrei offendermi”
“Pensa che in realtà volevo proporti per Quasimodo ma sarebbe troppo anche per te”
L’aveva provocato di proposito, sperando si comportasse di conseguenza, ma Sebastian non aveva abboccato del tutto.
Si aggiudicò la parte di Gringoire scatenando l’ira paterna ma passò in secondo piano rispetto al segreto piacere di vedere Kurt Hummel ridotto a suo sostituto: la faccia da checca s’era proposta per Phoebus, ruolo che andò al suo amato consorte gettando nuove ombre sul già fragile paradiso Klaine! Rincontrò Rachel Berry, che aveva ottenuto senza problemi la parte di Esmeralda, solo alle prove e dovette ammettere che Hunter aveva ragione quando apprese che Paolo San Pablo sarebbe stato l’arcidiacono Frollo: tutti erano impazienti di vedere se la chimica di Funny Girl c’era ancora, seppur in modo diverso, tra gli ex patner e con altre due rocce di Broadway a dar voce a Clopin e Quasimodo sarebbe stata dura farsi notare. La ragazza che faceva Fleur-de-lys, l’angelica Marley Rose, gli consigliò di fare semplicemente del proprio meglio; lei sapeva benissimo che sarebbe stata messa in ombra da Rachel sul palcoscenico ma si consolava pensando che se lo spettacolo andava bene avrebbe avuto abbastanza soldi per autoprodurre  un EP. Gli fece tenerezza, finché non scoprì che sia lei sia Bryan Ryan erano ex alunni del McKinley.. si sentì improvvisamente circondato.
La vera svolta arrivò a un mese dalla prima, quando da un giorno all’altro il ruolo di Quasimodo rimase scoperto!
Lance Turrow mollò tutto per correre al capezzale della madre, da tempo malata, ma non fu un grande problema, c’era il sostituto; andò tutto bene finché Jean Baptiste sfidò una delle compare a dondolarsi sulla campana senza fune di sicurezza e finì col rompersi una gamba. ‘Posso farcela, non fa così male’ insistette ‘e poi Quasimodo era zoppo, non dovrò nemmeno recitare!’ ma dopo una settimana il suo medico gli impose di fermarsi. Produttore e regista si misero le mani nei capelli. Richiamare i candidati per un altro giro di audizioni era impensabile a due settimane dal debutto; avrebbero dovuto posticipare l’uscita del musical, ma il teatro si sarebbe fatto pagare ogni giorno di ritardo e sarebbero andati fuori budget. Tutto finito ancor prima di iniziare!
“Lo faccio io”
Sebastian dovette ripeterlo un paio di volte perché lo ascoltassero.
“Lo faccio io!” gridò “Ho visto almeno una dozzina di interpretazioni diverse: da Garou a Adrian Devil, da Doug Storm a quel maçaron col nome da pesce.. conosco ogni canzone, ho assistito alle prove e so già come devo muovermi.. sono il vostro Quasimodo”
Dopo uno scambio di sguardi il regista acconsentì, trattenendosi a stento dall’abbracciarlo, e alle proprie spalle sentì Blaine commentare “Si vede che è figlio di un avvocato” e Kurt ribattere “Chissenefrega, adesso Gringoire sono solo io!”
 
Era stata un’impresa cantare con quelle protesi in bocca ma il suo assolo finale aveva eclissato tutti, tranne il bis di Kurt che chiudeva lo spettacolo come da tradizione coinvolgendo tutta la compagnia. I giornalisti si erano litigati una sua intervista, soprattutto quando avevano scoperto che suo padre gli aveva tagliato i fondi quando non riuscendo a conciliare esami e prove aveva lasciato l’università.
Coniò allora la sua famosa battuta ‘Non ho più un nome, chiamatemi solo Sebastian’
Qualche anno più tardi Hunter gli chiese di sposarlo proprio con la scusa di dargli il proprio – e non funzionava proprio così ma Clarington giocò bene le sue carte, facendogli la proposta durante il suo primo tour internazionale.. gli comunicò la sua risposta la sera successiva, chiudendo il concerto non con la consueta tradizione di un pezzo improvvisato a caso scelto tra mille bigliettini scritti dal pubblico stesso ma con una dedica.
“Perdonatemi, vi amo con tutto il cuore ma questa è per Lui. L’homme de ma vie. Se non fosse per lui non avremmo passato una così bella notte insieme.. certo, avrei ancora un nome, ma presto avrò il suo e mi va benissimo!”
Poi aveva cantato La vie en rose, che per quanto banale era la loro canzone ma di lì a poco non lo sarebbe più stato..
 
Pagò la corsa senza aspettare il resto e scendendo dal taxi si sentì chiamare.
Imprecò sommessamente. In genere gli piaceva essere fermato dai suoi fans ma oggi non era giornata.
“Sebastian” ripeté la voce e questa volta la riconobbe “ma.. non avevi le prove di Wicked?!”
Si volse mentre suo marito controllava l’orologio, bofonchiando che se stabiliamo dei turni dovevano impegnarsi a rispettarli, e d’istinto gli gettò le braccia attorno al collo. Hunter rispose subito all’abbraccio, era un gesto inusuale tra loro ma il francese ne aveva un disperato bisogno; le parole di Rachel l’avevano sconvolto più di quanto pensasse.
“Ti ho mai detto quanto sono felice che tu sia vivo?”
Hunter si staccò preoccupato “Come?!”
Lui sorrise, fingendo fosse uno scherzo, e lo precedette nel portone.
“È successo qualcosa con Rachel” l’incalzò raggiungendolo su per le scale.
Scrollò le spalle “La solita crisi da diva, quando le passerà mi richiameranno!”
L’altro non parve convinto ma non era il posto né il momento per insistere, non con una tempesta di capelli biondi correva rumorosamente verso di loro. Sebastian rimase un passo indietro, lasciando che Hunter la salutasse per primo; lo osservò mentre fletteva le ginocchia per sollevare la bambina di cinque anni ed ebbe un flashback della prima volta che l’aveva visto prendere in braccio quel fagottino di diciotto mesi.
Su una cosa Rachel aveva ragione, per quanto impossibile quella sembrava proprio figlia sua e di Hunter: aveva il suo nasino all’insù e quando rideva le spuntavano le fossette nelle guance, le stesse di cui suo marito si vergognava, e gli occhi.. Vienrose lo osservò da sopra la spalla di Hunter e proprio come quel giorno in ospedale il suo viso si illuminò.
Bonjour, ma belle” la salutò, strofinando la fronte contro la sua.
Lei miagolò, le piaceva giocare ai gattini, e fece lo stesso.
Quando risollevò le palpebre lo sguardo di Sebastian si soffermò ora sull’occhio destro, verde come i suoi, ora sul sinistro, azzurro quasi quanto quelli di Hunter, poi Vienrose miagolò di nuovo lanciandosi contro il suo petto. L’acchiappò subito, erano abituati a quegli assalti, e la osservò mentre continuava a fare le fusa.
“Sei proprio uguale a Mr Puss” commentò suo marito, accarezzandole i capelli.
“È che ho bisogno di coccole!” asserì lei “Oggi ho litigato con Hepburn e credo non mi voglia più bene”
Poiché ne stava parlando con lui, fu Hunter a chiederle cosa fosse successo. Una delle prime cose che avevano stabilito era che, per non crearle confusione, le avrebbero parlato in lingue diverse cosicché lo prendesse per un gioco.
“Secondo lei, voi divorzierete come i suoi papà” spiegò “perché vi vede sempre litigare”
Sebastian si morse il labbro. Aveva timore che prima o poi la figlia di faccia da checca e killer mettesse strane idee in testa alla loro bambina!
L’eterocromia era solo l’ultimo dei problemi di Vienrose. Soffriva di una grave forma d’asma e un leggero deficit, poiché durante il parto l’afflusso di sangue al cervello era mancato per un lasso di tempo sufficiente a farla abbandonare dalla madre e compromettere le sue possibilità di essere adottata; loro avevano convinto l’assistente sociale perché avevano i mezzi economici per aiutarla.
Non che fosse ritardata o stupida, solo un po’ più ingenua, ma non credulona.
“Allora ho provato a spiegarle che voi litigate perché vi volete bene” continuò, ripetendo le loro parole e riempiendoli di orgoglio “e che, se andate avanti per troppo tempo, devo solo cantare per farvi smettere”
Scambiandosi uno sguardo d’intesa, il francese capì che suo marito stava pensando allo stesso episodio!
Durante il suo ultimo tour, Hunter l’aveva raggiunto con Vienrose e dietro le quinte avevano iniziato a discutere sempre più aspramente: era iniziata con suo marito che insisteva affinché chiudesse lì la serata, senza bis, perché la bambina non voleva andare a letto senza di lui e Sebastian gli aveva rinfacciato di non avergli mai chiesto di tornare prima quando girava il Paese per promuovere il suo libro perché mancava alla bambina, ed era finita con Vienrose che zitta zitta era sgattaiolata sul palco, aveva tirato giù l’asta per recuperare il microfono e completamente indifferente alla folla che la fissava tra sospiri ed occhi a cuoricino aveva intonato la canzone che le dava il nome.
“È proprio tua figlia” commentò Hunter, piegato dalle risate “Neanche quattro anni e già ti ruba la scena!”
Chérie” la richiamò, sperando di suonare severo “qu’est-ce tu fais?
Lei aveva lasciato cadere il microfono, che naturalmente fece un gran fracasso, e tutta contenta era corsa ad aggrappandosi alla gamba di uno e dell’altro.
“Hepburn però insisteva, non voleva proprio capire!” disse Vienrose, riportandoli entrambi alla realtà “E allora ho capito che era solo gelosa, perché io ho due papà bellissimi che insieme sono ancora più belli, mentre i suoi papà stanno con una rana dalla bocca larga e un orso..”
Non avrebbe dovuto scoppiare a ridere ma sua figlia lo disse con tale naturalezza che non poté resistere e anche Hunter, che pure lo guardava malissimo, stava sforzandosi di non fare altrettanto.
“.. però quando gliel’ho detto si è offesa” concluse la piccola, sporgendo il labbro in fuori “e adesso non mi parla più”
Mentre le spiegava che purtroppo non tutti riescono ad accettare la verità, Sebastian sperò che Rachel si desse pace e ricominciasse a vivere perché non era disposto a scusarsi con nessuno per la propria felicità.
 
 
 
-.-.- Angolino dell’Autrice -.-.-
Prima (e credo ultima) volta che partecipo alla Huntbastian Week, un evento storico!
Vienrose *-* tutto nacque da questo nome che trovai per caso in un elenco, per il resto me la immagino come una piccola Brittany: dolce, ingenua, e con Santana come fata madrina! Hepburn invece me l’ha suggerito lo stesso Kurt nella 5x13, e per il divorzio mi spiace ma non nutro molte speranze viste le premesse.. lo dico una volta per tutte, dopo l’entrata in scena del buon Sebastian ho smesso di essere una klainer! Indovinate chi sono la rana dalla bocca larga e l’orso ^^
Lance Turrow ha il volto di Gaius Charles, non chiedetemi perché. E soprattutto non chiedetemi com’è l’accento iraniano!
Amo profondamente Notre Dame de Paris, ogni volta che sento Giò Di Tonno cantare Balla mia Esmeralda ho i brividi.. poi vabbé la versione inglese non è granché ma quella francese ♥ tanta roba!
 
In realtà avevo in mente ancora tante belle cose per quei tre ma.. mi sentivo in colpa, ecco, sono già indietro con gli aggiornamenti.. quindi niente, per ora finisce qui.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: MC_Gramma