Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Ricorda la storia  |      
Autore: marthiachan    10/12/2008    5 recensioni
Un fantasma del passato minaccia Ryo ma la sua maggiore preoccupazione è per Kaori che non riesce a gestire l'ansia che prova ogni volta che lui rischia la vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
MEGLIO TARDI CHE MAI

Il sole mattutino si rifletteva sulla finestra aperta all'ultimo piano del palazzo dai mattoni rossi. All'interno della stanza un uomo muscoloso, sulla trentina, con i capelli scuri e spettinati, era seduto su un divano leggendo il giornale. In quel momento si aprì la porta di ingresso e una ragazza entrò dalla porta, carica di sacchetti e sbuffando. Con fatica si trascinò sino al tavolo della cucina e finalmente riuscì a posarli. Il tutto senza che l'uomo seduto sul divano desse il minimo segno di averla vista o sentita.
“Ryo!” urlo sbuffando. “Potevi anche aiutarmi!”
Nessuna risposta le giunse.
“Ryo! Insomma!!” proseguì la ragazza seccata. “Ma perchè non mi rispondi?”
“Kaori.. Lasciami in pace..” replicò l'uomo senza abbassare il giornale. “Non mi sembrava che avessi grossi problemi!”
“Ma se non mi hai neanche guardato!! E poi per una volta potevi mostrare un po' di galanteria!”
“Uff.. Quante volte ti ho detto che la mia galanteria è riservata alle belle donne e non la spreco per gli uo..” la frase gli morì in bocca perchè un enorme martello ferrato lo fece di diventare un tutt'uno con il divano.
“Brutto cafone.. Così impari a definirmi un uomo!”
In quel momento lo sguardo gli cadde sui gironali che leggeva Ryo. Dopo uno svolazzamento dovuto allo spostamento d'aria, gli erano ricaduti in testa. Lo sguardo di Kaori diventò rosso fuoco quando prese fra le dita una rivista porno. La toccava a mala pena come se avesse paura che la potesse sporcare.
“E questa?” domandò mentre i suoi occhi erano due fessure.
“Ehmm..” farfugliò Ryo. “Kaori lo sai che ho certi gusti.. Non essere in imbarazzo se vedi delle vere donne!”
Un kompeito gigante da 1000t lo fece finire dentro al muro.
“Sei sempre il solito maleducato schifoso..” urlò lei furiosa.
In quel momento il campanello interruppe la loro lite e controvoglia la ragazza andò ad aprire.
“Ciao Kaori!” la voce squillante di Saeko attirò in un attimo un famelico Ryo.
“Saaaaaaekooooooooo!! Sei venuta a pagare i debiti???” lo sweeper le era letteralmente saltato addosso con faccia deformata per l'eccitazione. Un martello da 100t lo fece finire spiaccicato sul pavimento riportandolo alla realtà.
“Uffi Kaori.. Mi hai fatto male..” si lamentò lui cercando estrarre la testa dal pavimento.
“Te la sei cercata!” gli rispose la socia rimproverandolo. “Vieni Saeko, accomodati.” proseguì scortando l'amica sino al divano.
“Allora Saeko, a cosa dobbiamo la tua visita?” le domandò sorridendo poco dopo.
“Sono qui in veste ufficiale..”
A Kaori quelle parole la colpirono come uno schiaffo. Se era venuta come poliziotta, doveva essere  per Ryo. Aveva fatto qualcosa di squallido? Doveva essere arrestato?
“Ryo!! Che cosa hai fatto?!?!” urlò alzandosi dal divano e impugnando un gigantesco martello da 200t. A quell'urlo Ryo, che ancora non si era ripreso dalla precedente martellata, scappò correndo.
“Niente.. Giuro!!”
“Non ti credo, maledetto!!!” la ragazza lo inseguiva sempre più infuriata.
Saeko rimase perplessa. Che cosa aveva detto per causare tanto scompiglio?
“No, Kaori! Fermati! Ryo non ha fatto nulla!!”
Kaori si fermò con il martello a mezz'aria a soli 10 cm dalla testa di Ryo che si era raggomitolato in un angolo.
“Uh.. Ma allora.. Cosa intendevi per “veste ufficiale”?” chiese arrossendo Kaori.
“Volevo dire che vi offro un incarico a nome del commissariato di polizia.. Non volevo creare tanto caos..”
“Hai visto Kaori?? Questo è perchè non ti fidi di me.. Sai solo aggredirmi!” si lamentò Ryo.
“Smettila.. Sicuramente hai fatto qualcosa che non so e quindi ti saresti meritato comunque la martellata..” replicò lei acida. “Ora Saeko, raccontaci tutto.” proseguì con dolcezza verso la poliziotta.
“In breve, abbiamo bisogno che ci aiutiate a fermare un sicario internazionale. Sappiamo che riesce a muoversi indisturbato perchè come copertura è un famoso pianista. Purtroppo ci mancano le prove necessarie per incastrarlo. È per questo che abbiamo bisogno di voi. Dopodomani ci sarà un incontro tra il ministro della difesa giapponese e il manager di un'industria di armi. Prenderanno gli accordi per i rifornimenti al nostro esercito. Non sappiamo ancora quale dei due sarà il suo obbiettivo.Il compenso è di 50 milioni di yen.”dicendo questo passò una foto a Kaori.
“Ma questo è il famoso John Mackenzie! Chi avrebbe detto che un artista come lui potesse essere un killer..” esclamò la ragazza appena vide la foto.
“Fammi vedere Kaori!” disse Ryo praticamente strappandogli la foto dalle mani. “Io questo tizio lo conosco..”
“Certo che lo conosci Ryo! È famoso..” sottolineò la sua socia.
“Kaori io non mi interesso di certe cose, lo sai. Ma lui..Lo conosco.” lo disse in maniera molto seria, come se stesse ricordando qualcosa di doloroso.
“Tu.. Lo conosci?” Kaori sembrò comprendere l'inquietudine del suo socio.
“Saeko, posso prendere questa foto?” le domandò senza smettere di fissare l'uomo biondo che sorrideva dal ritratto.
“Sì.. Ma certo..” assentì lei.
“Devo andare da Falcon..” si scusò lo sweeper uscendo di corsa da casa.
“Ryo ma cosa..? “ cercò inutilmente di fermarlo la sua socia. Ormai lui era già uscito.

All'interno del Cat's Eye non c'erano clienti in quel momento. Era un orario poco frequentato e i due titolari, una bellissima donna e un uomo gigantesco e pelato, ne approfittavano per fare le pulizie.
Quando il campanello della porta suonò indicando l'ingresso di qualcuno, la barista si voltò sorridendo verso l'ingresso.
“Buong.. Oh sei tu Ryo.. Come mai sei qui a quest'ora? Kaori non ti ha preparato il pranzo?” domandò sarcastica la donna.
“Miki, tesoro..”le corse in contro il nuovo arrivato.”Cosa vuoi che mi importi delle schifezze che prepara Kaori.. Preferisco ciò che prepari tu con le tue dolci manine..” si stava lanciando con faccia da maniaco bavoso verso la donna quando un vassoio lo fermò in piena corsa.
“Saeba! Quante volte ti devo dire di lasciare in pace Miki??” gli urlò Falcon mettendo da parte il vassoio insieme agli altri che ormai avevano stampata la faccia di Ryo.
“Uffi..” si lamentò la bella barista.”Ti lascio solo con questo pervertito. Vado nel magazzino.”
Quando i due uomini furono soli, Ryo si riprese dalla botta e si sedette al bancone.
“Hey, Falcon, lo riconosci?” domandò lo sweeper lanciando la foto al suo vecchio amico.
Umibozu prese in mano il ritratto e un espressione di stupore si dipinse sul suo viso.
“Ma questo è..? Ma non era morto?” domandò immediatamente.
“Così credevamo.. “ replicò Ryo senza espressione. “Tu per caso sai qualcosa su di lui?”
“Non molto.. Come la maggiorparte dei mercenari non aveva una famiglia o una patria.. Ricordo che aveva studiato musica ma non so altro..”
“Infatti come copertura fa il pianista.” rispose City Hunter. “Se scopri qualcosa me lo puoi far sapere?”
Il gigante annuì. Quando Ryo era quasi sulla porta la voce dell'amico lo bloccò.
“Ryo ti rendi conto che vorrà vendicarsi? Probabilmente aspetta da anni l'occasione per ucciderti..”
“Lo so..” rispose laconicamente l'uomo uscendo dal bar.

Ryo passò la serata a far visita ai suoi abituali informatori, ma riuscì ad ottenere pochissime informazioni. Aveva saputo che John si era specializzato in armi da taglio e che si faceva chiamare BloodyJohn. Alla fine della serata non aveva avuto altre notizie utili, così decise di tornare al Cat's Eye.
Quando entrò nel locale, Umibozu era solo al bancone che preparava il caffè per l'unico cliente presente seduto in fondo al bar. Come sua abitudine, Ryo si sedette al bancone.
“Miki non c'è?” chiese incuriosito.
“No, era stanca. È andata a riposarsi. Credo che abbia parlato al telefono con Kaori poco fa..”
“Io non ho avuto molta fortuna con le informazioni su John, e tu?”
“Dammi un  minuto.” rispose Falcon prima di avvicinarsi all'unico cliente con un sorriso e una tazza di caffè. Ryo si chiese, come sempre, come facesse Umibozu a non capire che il suo sorriso terrorizzava i clienti..
“Il suo obbiettivo “ cominciò il gigante una volta tornato al bancone, “sono il ministro e il manager. Pare sia stato assunto da una concorrente dell'industria d'armi con cui il governo intende accordarsi.”
“Lo immaginavo.” ammise Ryo. “C'è dell'altro?”
“Sì. In molti pensano che sia qui per una questione più personale.. Per una vendetta.”
“Fammi indovinare: vuole uccidermi?” chiese con noncuranza.
“Il tuo nome non è saltato fuori, ma non credo ci siano altre possibilità.. Devi essere tu il suo bersaglio.”
Si alzò senza dire una parola e si diresse all'uscita.
“Saeba?”
“Sì?” rispose senza voltarsi.
“Non sottovalutarlo. Potrebbe esserti fatale..” consigliò l'amico.

Kaori era sola in casa. Affacciata alla finestra aspettava con ansia il ritorno del suo collega. Ormai era notte fonda e lui non era più tornato dopo che era uscito di corsa di casa più di 12 ore prima.
La ragazza era molto preoccupata. Quando aveva visto lo sguardo di Ryo aveva capito che quell'uomo nella foto era collegato al suo triste passato nella guerriglia. Un altro pericolo lo minacciava?
Quando finalmente vide parcheggiarsi la mini rossa sotto casa sua, fece un sospiro di sollievo.
Ryo era sceso dall'auto in maniera apparentemente serena. Kaori corse alla porta di ingresso per andargli in contro.
Ryo saliva le scale lentamente. Prima di poter infilare la chiave nella serratura, la porta si aprì e si ritrovò davanti Kaori con aria preoccupata.
“Sei ancora in piedi?” chiese stupito.
“Certo! Ti aspettavo! Mi vuoi dire cosa succede? Ho chiamato al Cat's Eye e mi hanno detto che te ne sei andato parecchie ore fa..” la ragazza gli urlava contro in preda a una crisi isterica.
“Calmati, Kaori! Va tutto bene..” cercò di rassicurarla lui.
“Non è vero.. Ti prego dimmi cosa succede..”
Ryo vide gli occhi lucidi della socia e non potè negarle una spiegazione.
“D'accordo..” disse entrando in cucina e sedendosi. La sua socia gli si sedette di fronte con aria ansiosa. “Ho conosciuto John Mackenzie quando ero nella guerriglia. Lui era un mercenario che combatteva con noi. Quando, però, scoprimmo che effettuava il doppio gioco, il suo destino fu segnato. Ebbi l'ordine di fare esplodere un palazzo in cui si incontrava con i nostri nemici. Nessuno ne uscì vivo.. O almeno così credevamo. Sino a questa mattina lo credevo morto in quell'esplosione.”
Kaori aveva uno sguardo sempre più preoccupato mentre cercava di capire se anche Ryo lo era.
“Ho scoperto che ora è diventato un sicario di fama mondiale, si fa chiamare BloodyJohn, e si è specializzato nell'uso delle lame affilate. Ha già ucciso diversi personaggi di spicco occidentali e orientali.” continuò lo sweeper.
“E sai perchè è qui a Tokio?”
“Credo di sì..” rispose lui con esitazione. “Sta cercando me. Vuole vendicarsi perchè ho cercato di ucciderlo.”
Kaori si alzò in piedi in preda a un'altra delle sua crisi isteriche.
“Lo credi o ne sei sicuro?”
“Ne sono abbastanza sicuro.. Direi al 95%.”
Kaori cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza.
“Non possiamo accettare il caso, dobbiamo rifiutarlo immediatamente! Non importa se ci pagano  50 milioni di yen..” dichiarò lei decisa.
“Ma cosa dici Kaori? Se lui è qui per me, non possiamo evitarlo. Anzi è meglio se sono preparato.”
“Ma Ryo..” protestò la ragazza avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi.”Non voglio che ti uccida..”
“Neanche io è chiaro.. Ci sono ancora troppe belle donne in giro da corteggiare!!” esclamò Ryo con faccia da maniaco.
Kaori non ebbe neanche la forza di dargli una martellata.
“Ryo! Non sto scherzando!”
“Non ti preoccupare.. John non è mai stato un granchè.. E poi lo sai che io sono il migliore!!”
“Ti prego.. Sii serio.. “ disse lei sull'orlo delle lacrime. “Cosa farei se ti uccidessero? Lo sai che sei tutta la mia famiglia.. Non posso perdere anche te, come ho perso Hideyuki!”
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso. A quella vista Ryo si sentì un verme, ma cercò di restare impassibile.
“Kaori, sai bene che sono gli incerti del mestiere. Che sia la Yakuza, un terrorista, un sicario, noi rischiamo la vita ogni giorno. L'unico modo per evitare di rimanerci secchi è essere sempre pronti. Grazie a Saeko, ora sono preparato a ricevere John. E questa volta non ritornerà dal mondo dei morti..” concluse con sguardo glaciale.
“Ma..”obbiettò la sua socia con sguardo basso.
“Non ti preoccupare.. “ disse lui prendendole il viso fra le mani.”So quello che faccio.. Non ho intenzione di lasciarti sola.”
Si fissarono in viso per qualche secondo e sentirono crescere l'elettricità fra di loro. Kaori si sentì arrossire e allora gli gettò le braccia al collo per nascondere l'inquietudine che gli si leggeva in viso.
Ryo la strinse a sé. Odiava vederla piangere, specialmente se era colpa sua.

Kaori dormiva un sonno agitato. Il suo sogno era iniziato in maniera piacevole: si trovava in un prato con tanti fiori colorati e il sole splendeva in maniera quasi accecante. Quando vide Ryo poco distante, gli corse in contro ma, improvvisamente, il cielo diventò plumbeo e, più correva, più sembrava che Ryo si allontanasse. Lo chiamava, ma dalla sua voce non usciva alcun suono.
Una nebbia fitta cominciò ad avvolgerli e Ryo era sempre più distante. Per un attimo non lo vide più e fu in quel momento che sentì uno sparo. La nebbia si diradò e lei riuscì a scorgerlo a terra. Finalmente riuscì a raggiungerlo, ma il foro di un proiettile aveva rovinato la bella fronte di Ryo.
Urlò tutto il suo dolore e la sua disperazione, ma ancora dalla sua bocca non usciva nessun suono..
Si svegliò di soprassalto, con una terribile sensazione e la tachicardia.
“Ryo!” disse scendendo dal letto e correndo nella camera del suo socio.
Senza far rumore entrò nella sua camera e si avvicinò al suo letto. Lui dormiva tranquillamente, il suo respiro era regolare. Kaori si sentì meglio. Con fare protettivo, accarezzò la fronte dell'uomo cha amava, come per assicurarsi che nessun proiettile l'avesse colpito.
In quel momento Ryo aprì gli occhi.
“Cosa ci fai qui? Non riesci a dormire?” le chiese sedendosi sul letto.
“No.. Io..” cercò di spiegare la ragazza ma le lacrime le uscirono prepontentemente.”Mi dispiace.. Non volevo svegliarti..” singhiozzò.
Ryo la abbracciò con tenerezza.
“Hai avuto uno dei tuoi incubi?”
Lei annuì.
“Ti va di parlarne?”
Kaori scosse la testa.. Voleva solo dimenticarlo. Le lacrime continuavano a scendere copiose sul suo bel viso e Ryo la tenne stretta a sè sino a che non si fu calmata. Le braccia di Ryo la facevano sentire al sicuro, protetta, e così si addormentò..
Quando lui si rese conto che dormiva, le fece spazio sul suo letto. Non voleva svegliarla riportandola in camera sua e, oltre tutto, preferiva starle vicino visto come era agitata.
Rimase a guardarla dormire per un po'. Era così bella e fragile.. Il suo viso aveva ancora un aria tesa, ma dormiva tranquillamente, il battito del suo cuore era regolare. Ryo si sentì mancare quandò notò come era vestita. Il suo pigiama estivo era composto solo da una canottierina in cotone e da dei pantaloncini che la rendevano molto sexy. Chissà se Kaori lo aveva fatto di proposito.. Guardandola in viso però si diede dello sciocco. La sua socia era il ritratto dell'innocenza, non avrebbe mai indossato qualcosa del genere solo per provocarlo.. Era estremamente timida per questo genere di cose. La strinse maggiormente nel suo abbraccio e si addormentò anche lui, felice di poter avere una scusa per dormirle accanto.

Quando Kaori aprì gli occhi, per un attimo non si rese conto del luogo in cui si trovava. Solo quando riuscì a mettere a fuoco i poster sul muro, e si rese conto che erano delle donne nude, capì di essere nella camera da letto di Ryo. In quel momento notò anche che un braccio le circondava la vita. Si voltò e alle sue spalle vide che il suo socio dormiva beatamente. Cercando di ricostruire gli eventi della sera prima, capì che doveva essersi addormentata fra le sue braccia. Perchè lui non l'aveva riportata nel suo letto? Non voleva lasciarla sola?
Ryo si stava svegliando quindi lei chiuse immediatamente gli occhi, fingendo di dormire ancora.
Il braccio del suo socio si ritrasse lentamente, liberandola dalla sua stretta.  Kaori sentì un brivido di freddo attraversarla quando lui si fu allontanato da lei. Ascoltando attentamente i rumori, capiì che lui si stava alzando e, dal fruscio che sentiva, comprese che si stava vestendo.
“Kaori..” sussurrò lui per svegliarla. “Kaori, svegliati..”
Lei si chiese come mai si fosse alzato e vestito prima di svegliarla. Forse voleva evitare che lei reagisse male trovandoselo accanto e ci scappasse una martellata..
Lentamente aprì gli occhi e si ritrovò con il viso del suo socio vicinissimo al suo. Arrossì leggermente per questa vicinanza che non si aspettava.
“Ryo..Ma..” balbettò.
“Ieri ti sei addormentata qui, ricordi?” le chiese lui dolcemente.
“Oh.. Sì, certo..” ammise lei fingendo di ricordarlo solo in quel momento. “Grazie..”
Ryo le sorrise e le diede un buffetto sul naso. Stava uscendo dalla stanza quando Kaori si rese conto che doveva dire qualcos'altro.
“Grazie anche per.. beh.. esserti comportato da gentiluomo..”
Ryo si bloccò sulla soglia e si voltò.
“Di che ti stupisci? Non ho l'abitudine di mettere le mani addosso agli uo..” come sempre, quando cercava di dire una cosa del genere, un martello gigante lo colpiva impedendogli di finire la frase.
“Kaori.. Ma dove tenevi nascosto quel martello??” si lamentò cercando di tirare fuori la testa dal muro.
“Sei sempre il solito.. Ogni volta che cerco di parlare con te..” sbuffò lei. “E pensare che.. Aaahhh.. Vattene al diavolo!” disse lei furiosa uscendo dalla stanza con passo svelto.

Kaori ritornò nella sua camera. Il letto sfatto le ricordò il sogno orribile che aveva fatto. Ogni volta che faceva un sogno del genere succedeva qualcosa. Il sogno non si realizzava mai, ma annunciava sempre un dolore imminente. Con aria triste si vestì e si recò in cucina. Ryo era già lì, con un cerotto in viso, che beveva una tazza di caffè. Quando lei gli si avvicinò, lui le mise in mano una tazza identica.
“Grazie.. “sussurrò lei con aria assente poco prima di sedersi in silenzio.
Ryo la osservò e capì immediatamente che il ricordo del suo incubo la torturava. Non aveva voluto dirgli di cosa si trattava, ma era sicuro che lo riguardasse. Non avrebbe dovuto raccontargli di BloodyJohn la sera prima, l'aveva fatta agitare. E le sue battute l'avevano fatta arrabbiare, ma non l'avevano distolta dai tristi pensieri. Non potendo restare a guardarla un secondo di più, poggiò la tazza e si diresse verso la porta di ingresso.
“Dove vai?” gli chiese Kaori con ansia.
Si fermò e fece un sospiro prima di voltarsi e guardarla con aria serena.
“Vado da Falcon a sapere se ci sono novità e poi..” proseguì con faccia da maiale “..voglio vedere la bella Miki..” si bloccò aspettandosi un mega kompeito sulla testa ma non arrivò nulla.
La sua bella collega non aveva fatto nulla, come se non avesse sentito la seconda parte della sua frase. Era rimasta con uno sguardo perso nel vuoto.
“Kaori.. Stai bene?”
La ragazza si risvegliò in quel momento da quei tristi pensieri.
“Sì, certo. Vai da Falcon. Spero abbia delle notizie utili..” rispose lei con aria preoccupata.
Ryo uscì di casa con aria affranta. Le aveva mentito, non andava da Falcon. Lui gli aveva già dato tutte le informazioni possibili. Doveva andare da John ora, ma Kaori non doveva saperlo, la stava facendo preoccupare anche troppo. Si maledì per quello che le faceva passare ogni giorno. Quella povera ragazza non meritava una vita come quella. Se solo fosse riuscito a fare a meno di lei..

L'hotel SunLight era uno dei più lussuosi  della città. I suoi ospiti erano esclusivamente personaggi di importanza internazionale o comunque ricchi come nababbi. All'ingresso un portiere in livrea nera apriva le portiere delle auto di lusso che arrivavano, mentre un suo collega apriva l'elegante porta a vetri al loro passaggio.
Dall'altra parte della strada su una panchina, un uomo leggeva il giornale, o meglio, faceva finta di leggerlo. Ryo aspettava l'arrivo di un ospite in particolare. Era lì da qualche ora, ma ancora BloodyJohn non era arrivato. Cominciava a pensare di avere avuto delle informazioni errate, quando una BMW nera accostò all'ingresso dell'hotel e ne scese un uomo biondo sulla trentina. Vederlo dal vivo era ancora più scioccante, era come un fantasma tornato a tormentarlo. Si alzò in piedi per raggiungerlo, ma John si stava già dirigendo all'ingresso. Stava per entrare quando si fermò e si voltò. Si era accorto di lui. “E bravo John.. Sei migliorato..” pensò lo sweeper.
Ryo attraversò la strada e gli andò in contro.
“Chi non muore si rivede..” esordì.
“Non fare lo spiritoso!” rispose con odio il suo vecchio compagno d'armi.”Finalmente ti rincontro Ryo Saeba.. Ti farò pentire di quello che mi hai fatto!”
“Non mi pare di averti fatto un granchè, purtroppo.. E poi pensavo fossi qui per l'incontro tra il ministro e il manager.”
L'uomo biondo lo guardò come se stesse per saltargli addosso, ma sembrò trattenersi.
“Loro arrivano domani. Stasera ho abbastanza tempo per farti fuori. Alle 8 fatti trovare qui.” disse consegnandogli un biglietto. “Puntuale e da solo. Porremo fine una volta per tutte a questa storia.”
Ryo sogghignò. “Allora ci tieni proprio a morire.. D'accordo.” accettò la sfida prendendo il biglietto. Dopo uno sguardo carico d'odio, i due uomini si separarono. Lo sweeper lesse il biglietto. L'appuntamento era in un vecchio albergo abbandonato fuori città. John non voleva rischiare di mandare a monte la sua copertura. Era diventato meno impulsivo, pensò. In altri tempi gli sarebbe saltato alla gola anche in mezzo alla strada. Forse sarebbe stato un degno avversario. Era meglio non sottovalutarlo.. In ogni caso non era ancora alla sua altezza. Non si era nemmeno accorto che Ryo aveva un registratore in tasca..

Kaori stava preparando il pranzo con aria assorta. Sembrava quasi in trance, presa completamente dai suoi pensieri. Non sentì nemmeno la porta aprirsi quando rientrò Ryo. Lui le si avvicinò ma lei continuò a non percepire nulla. Solo quando il suo socio le mise una mano sulla spalla, lei sembrò risvegliarsi.
“Oh.. Sei rientrato..” disse con aria sorpresa. “Novità?”
Lui scosse la testa e la guardava con dolcezza, ma Kaori sembrò non notarlo.
Pranzarono in silenzio. Kaori non alzava gli occhi dal piatto e mangiava a malapena. Ryo, invece, non riusciva a togliere gli occhi di dosso dalla sua collega. Era molto in pensiero per lei. Quando la vide alzarsi per iniziare a sparecchiare, la fermò prendendola per un braccio.
“Ma..”
“Kaori lascia.. Faccio io.” la interruppe. “Dovresti riposarti, hai avuto una nottata pesante.”
La ragazza era dubbiosa e non si mosse.
“Kaori, ti prego, per una volta fai quello che ti dico!”
A quella richiesta, la ragazza obbedì senza proferire parola. Si sdraiò nel divano e poco dopo cadde in un sonno profondo.
 Ryo sparecchiò e lavo i piatti con cura. Non voleva che Kaori svegliandosi si lamentasse.. Avrebbe voluto vederla sorridere. Era da quella mattina che non lo faceva. Avrebbe preferito persino che gli lanciasse dei martelli o dei kompeito giganti ma non sopportava di vederla così.
Quando ebbe finito si sedette nel divano accanto a lei. Nel sonno il suo viso si rilassò, come se la sua presenza la tranquillizzasse. Lui le accarezzò i capelli dolcemente, cercando di non svegliarla. Rimase con lei per qualche ora semplicemente a guardarla. Sarebbe rimasto con lei ancora a lungo, ma l'orologio lo riportò alla realtà. Mancavano due ore all'appuntamento e il posto scelto da BloodyJohn era piuttosto lontano. Delicatamente le posò un bacio sulla fronte, si staccò da lei e uscì di casa senza far rumore. Prima di chiudere la porta la guardò un ultima volta.
“Addio Kaori..” sussurrò.
Mentre faceva le scale si rimproverava. “Sei uno stupido.. Potresti non rivederla più.. Se John ti uccidesse, moriresti senza averle detto ciò che realmente provi per lei.”
Era troppo tardi. Sperò che lei capisse.

Il rumore della porta che si chiudeva la svegliò.
“Ryo..” disse alzandosi dal divano. Lui non era in casa. Affacciandosi alla finestra fece appena in tempo a vedere la mini rossa che sfrecciava via. Dove stava andando? Anche se non lo voleva ammettere a se stessa, sapeva bene la risposta. Stava andando a incontrarsi con BloodyJohn.
Perchè non le aveva detto niente? Perchè tutto ciò che le diceva erano solo porcherie e insulti?
Poi si disse che forse non riusciva ad aprirsi con lei. In fondo l'unico amico che Ryo avesse mai avuto era stato Hideyuki, ed era morto. Forse temeva di aprirsi nuovamente con qualcuno?? Kaori comiciò a piangere.. E se non fosse tornato? E se lui fosse stato ucciso? E se.. Continuò a ripetersi domande a non finire, mentre le lacrime le inondavano il viso.

Ryo era appena arrivato al vecchio hotel Kazama. Era deserto. Un tempo quell'hotel era stato molto frequentato dai turisti per la sua vicinanza al mare, ma ora era cadente. Quando vi entrò vide uno spazio enorme completamente deserto. Solo alcuni pezzi di vecchi mobili occupavano gli angoli. In uno scontro a fuoco non avrebbe avuto molti punti in cui ripararsi, a parte i pilastri portanti.
Probabilmente John lo aveva considerato, voleva che fossero uno di fronte all'altro, senza aiuti di nessun genere.
“Ryo Saeba.. Finalmente avrò l'occasione di ucciderti come il cane che sei..” disse una voce alle sue spalle.
“Facciamola finita con le chiacchere. Vogliamo iniziare?” rispose lui indispettito.
“Certo..” acconsentì l'uomo biondo.
Erano uno di fronte all'altro. Tra loro c'erano solo un paio di metri. Ryo impugnava la sua fedele Python mentre BloodyJohn aveva una cintura piena di coltelli affilati, rendendo così il duello impari.
“Sei sicuro di non voler usare un altra arma?” domandò incuriosito City Hunter.
“Preoccupati solo per te stesso..” sogghignò l'altro.
In un lampo fulmineo BloodyJohn gli lanciò i suoi affilatissimi coltelli sfiorandogli il viso e colpendolo di striscio a una spalla. Ryo si nascose dietro un pilastro e sparò prendendolo a una gamba facendolo cadere in terra ma si rialzò subito.
“Tutto qui?” domando strafottente l'uomo biondo. “Mi aspettavo di meglio dal grande City Hunter..Quando mi hanno assunto per far fuori il ministro e quel tizio dell'industria d'armi, non ero molto propenso, ma quando ho saputo che Ryo Saeba viveva in questa città non ho potuto rifiutare..”
Lo sentiva camminare nel grande salone vuoto. Zoppicava un po' ma poteva ancora essere pericoloso. “Ho saputo che hai una bellissima socia, “ continuò il killer. “è anche la tua donna, vero? Dopo averti eliminato andrò a farle visita e le farò provare come è stare con un vero uomo!”
Quelle parole lo gelarono. Quel bastardo sapeva di Kaori e voleva farle del male, non glielo avrebbe mai permesso.
Ryo si scostò dal pilastro e sparò di nuovo colpendo la cintura piena di lame di BloodyJohn e facendogliela cadere a terra.
L'uomo si inchinò a raccoglierla ma un altro proiettile gli perforò da parte a parte la mano destra.
“Aaaaaaahhhhhh” urlo di dolore. “Maledetto!! Mi hai rovinato..” disse mentre tentava di prendere la cinta con la mano sinistra. Con uno scatto Ryo fu su di lui, gli calpestò la mano e gli puntò la sua magnum alla fronte.
“Non sarai mai un vero professionista. Non fai che parlare e parlare..” dicendo così si tolse dalla tasca il registratore e glielo mostrò. Aveva inciso tutto lo stupido monologo di BloodyJohn. “Potrei ucciderti in questo momento. E questa volta non ci potrebbero essere dubbi sulla tua morte. Ma.. Non sono più l'uomo che ero un tempo. Preferisco consegnarti alla polizia e darti il resto della vita per riflettere sul male che hai fatto. Può farti solo bene.”
In quel momento il suono delle sirene della polizia si avvicinò a loro.
Saeko entrò nel vecchio hotel con aria soddisfatta e Ryo le consegnò il registratore.
“John Mackanzie, alias BloodyJohn, sei in arresto per l'omicidio di 15 persone e per tentato omicidio” disse facendolo portare via dagli agenti.
“Allora Ryo, hai sconfitto il tuo fantasma?” gli chiese curiosa.
Lui non rispose e tornò alla sua macchina. Voleva solo tornare a casa da Kaori, chissà come era preoccupata.

Dopo aver lasciato l'Hotel, però, si rese conto che non poteva tornare a casa in quelle condizioni. Era ferito e sporco e avrebbe spaventato la sua socia. La ferita alla spalla non era grave, ma aveva perso un bel po' di sangue e sembrava peggio di quello che era. Si strappò la manica della maglietta e fece un bendaggio improvvisato. Quando sarebbe tornato a casa l'avrebbe disinfettato. Parcheggiò la Mini in una piccola spiaggia e scese dall'auto. Si appoggiò sul cofano e rimase ad osservare le onde che si infrangevano sugli scogli.
Quando John l'aveva colpito, anche se di striscio, per qualche secondo aveva realmente temuto per la sua vita. Non perchè pensasse di meritare di vivere, ma perchè sapeva che Kaori non avrebbe mai potuto reggere alla sua perdita. Non aveva più nessuno e contava su di lui per tutto. Inoltre, era quasi sicuro che lei lo amasse. Tutti non facevano che dirglielo, ma lui non ne era mai stato del tutto certo. Delle volte pensava che quello che lei provava per lui fosse solo riconoscenza e semplice affetto. Non riusciva a credere che una ragazza tanto speciale lo amasse.. Lui non era sicuramente alla sua altezza.
Per quanto riguardava i suoi sentimenti, invece, per tanto tempo li aveva rifiutati. Kaori era sempre stata intoccabile. Prima perchè era troppo giovane, poi per la promessa fatta a Hideyuki e infine per proteggerla dai suoi nemici. Ora però si era reso conto che non poteva mentire a se stesso: la amava come non avrebbe mai creduto. Se fosse morto, lei non l'avrebbe mai saputo. Rendendosi conto che non poteva più perdere tempo, salì in macchina e corse a casa. Per quella sera era tardi e probabilmente lei era già a letto, ma l'indomani mattina le avrebbe detto tutto.

Kaori era alla finestra che scrutava la strada sperando di scorgere una mini rossa. Quando la vide credette di essersela immaginata e scoppiò a piangere. Solo quando sentì le chiavi girare nella serratura della porta di ingresso si riprese e corse verso Ryo che rientrava in quel momento.
Lo abbracciò stretto per qualche secondo e poi si staccò da lui per guardarlo con occhi rossi di rabbia.
“Dove sei stato? Perchè non mi hai detto dove andavi? Come hai potuto non avvisarmi..” gli urlò in viso lei.”Potevi essere morto e io non ne avrei saputo nulla.. Sarebbe stata Saeko a informarmi??”
Ryo la guardò dispiaciuto. Era davvero arrabbiata e aveva ragione di esserlo.
“Mi disp..”
“No!!”tuonò lei. “Non dire che ti dispiace!! Dimmi perchè non mi hai detto che andavi a scontrarti con BloodyJohn. Perchè??”
Lei aveva capito che lui era andato all'appuntamento anche se aveva cercato di nasconderglielo.
“Eri così preoccupata e nervosa.. Non volevo peggiorare la situazione..”
Uno schiaffone lo bloccò per qualche secondo.
“Sei un idiota..” lo insultò lei piangendo. “Credi che restare qui sola senza avere tue notizie mi abbia fatto stare meglio??”
Ryo la guardava con dolore. Aveva ragione, Kaori aveva ragione su tutto. La colpa era solo sua e della sua vigliaccheria. Non aveva voluto affrontare lo sguardo di lei, sapendo che quello che le avrebbe detto l'avrebbe fatta solo piangere. Non riusciva a sopportare quelle lacrime.
“Hai ragione.. “ammise.
In quel momento Kaori si rese conto del taglio che aveva in viso e della ferita alla spalla.
“Sei ferito..”
“E' solo un graffio..” cercò di rassicurarla.
“Va disinfettato.. Siediti!” gli ordinò.
Lo raggiunse poco dopo con la scatola del pronto soccorso e si occupò della ferita sulla sua spalla. Ryo la osservava. Era concentrata a disinfettare il taglio e non lo guardava.
“Allora..” disse lei senza distrarsi “Come è andata?”
Lui sorrise beffardo.
“Come pensi sia andata? Ho vinto io.. E' naturale..”
Kaori gli lanciò uno sguardo severo.
“Ryo! Come è andata?” richiese con aria seccata.
“L'ho consegnato a Saeko.” rispose lui serio.
Kaori abbozzò un sorriso.
“Allora non l'hai ucciso? Forse è meglio.”
“Sì, beh.. Come ti ho detto, John non è mai stato un granchè, non avevo ragione di ucciderlo. Me la sono sbrigata in pochi minuti.”
La sua socia si bloccò con la mano a mezz'aria.
“E allora dove sei stato fino ad ora??”
“Ne ho approfittato per festeggiare in un localino pieno di belle ragazze..” rispose lui con faccia da maiale. Si aspettava una martellata che non arrivò.
Kaori restò seria e lo fissò.
“Ryo.. Dov'eri fino ad ora?” insistette lei.
Lui non resistì. Si alzò e si allontanò da lei. Quello sguardo indagatore era troppo per lui. Perchè lei non gli aveva lanciato un martello e basta?
“Ho riflettuto a lungo.. Non sapevo come raccontarti quello che è successo e avevo bisogno di pensarci su. Ovviamente non è servito a nulla perchè tu sapevi già tutto..” concluse lui sorridendo.
Lei si alzò e gli si avvicinò.
“Perchè non sapevi come dirmelo? Cosa c'era che non potevi dirmi?”
Lei gli era di nuovo troppo vicina e l'autocontrollo di Ryo era al limite.
“Perchè temevo che vedendomi ferito dopo il duello, tu reagissi male. Ero preoccupato per te. Oggi mi sono davvero spaventato nel vedere in che stato eri..” confessò.
Kaori gli gettò le braccia al collo e lui non potè evitare di stringerla a sé.
“Sei proprio stupido, lo sai?” lo rimproverò sorridendo.”Se hai paura che io non sopporti la preoccupazione devi solo essere sincero con me.. Il fatto di non sapere quello che succede è la cosa che mi terrorizza di più.”
Ryo affondò il viso fra i capelli della donna che amava e sospirò. Ciò che aveva terrorizzato di più lui era, invece, morire senza averle dichiarato il suo amore.
“Kaori, io..” iniziò guardandola in viso. “Io..Io..” balbettò. “Io ti..” non riusciva proprio a dirlo.
Imprecò sotto voce e poi decise di far parlare i fatti. Prese il viso di lei fra le mani e la baciò, prima delicatamente poi, quando lei ricambiò,con maggiore passione.
Quando si separarono ansanti per prendere fiato, Kaori gli accarezzò il viso e sorrise. Sembrava aver capito esattamente quello che lui desiderava dirle.
“Anche io ti amo..” confermò la ragazza prima di baciarlo nuovamente.
“Scusami.. “ le disse lui separandosi un attimo da lei. “Scusa se non sono riuscito a dirtelo prima..”
“Non importa..” lo rassicurò lei. “Meglio tardi che mai!”



FINE
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: marthiachan