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Autore: janeharveyberrick    03/03/2015    7 recensioni
Come reagisce Elliot quando scopre il passato sentimentale di Christian? Come si giustifica Mr Cinquanta Sfumature? Una storia che descrive uno spaccato di vita dei due fratelli Grey. Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christian Grey, Elliot Grey
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Elliot si sta comportando in modo strano. È irritante come al solito, ma credo sia infastidito per qualcosa. E suppongo anche di sapere di cosa si tratti. Avrei dovuto affrontare con lui questa conversazione già da tempo, e dopo l'avvertimento di Ana oggi sembra essere giunto il momento.

“Christian, Elliot sta continuando a fare domande a Grace su Elena. Vuole sapere perché se n'è andata all'improvviso dalla tua festa di compleanno e perché non è stata invitata al nostro matrimonio,” Ana storce la bocca, “e perché lei e Grace non si parlano più. Ha fatto due più due – e non gli è venuto cinque. Ha perfino chiesto a Kate perché fosse così alterata prima del tuo compleanno. Non preoccuparti, non gli ha detto nulla, ma si è creata una certa tensione tra loro, e non è giusto. Non puoi rimandare ancora.”

“Lo so, piccola,” sospiro. “Gli parlerò.”

“Fallo il prima possibile, Christian,” risponde seria, è così bella.

“Mrs Grey, stai diventando terribilmente dispotica.”

Per un attimo Ana sembra sorpresa, poi sorride. “Sì, hai ragione. Forse ho bisogno di essere punita.”

Il mio uccello si risveglia chiedendo un po' di attenzioni.

“Puoi prenderti quello che vuoi, piccola.”

E lo fa. Diverse volte. Cazzo, non ne avrò mai abbastanza della mia Ana.

Così quando Elliot mi telefona, sono pronto. Più o meno. È che non so come affrontare il discorso con lui.

“Ehi, fratellino!” grida dall'altra parte della linea. “Credo che dovremmo trascorrere un po' di tempo tra uomini prima che mi sposi. Andare in giro per bar, trovare donne facili, le solite cose – sto scherzando! Kate mi strapperebbe le palle se osassi fare una porcheria del genere. Che ne dici di andare a fare un'escursione? Niente telefoni, solo pace e silenzio.”

Ecco perché oggi, domenica, lasceremo la città per andare a esplorare le colline circostanti, mentre Ana, Kate e Mia trascorreranno una giornata di totale relax a casa.

“Non fare quella faccia, Christian,” mi sfotte Anna. “Adori fare escursioni con Elliot, solo che non lo ammetterai mai.”

“Preferirei stare qui con te,” rispondo accarezzandole la pancia.

La sua pelle è morbida e liscia, ora c'è una piccola protuberanza, dove prima la pancia era piatta e tonica. Ogni volta che la guardo, provo un timore reverenziale al pensiero di nostro figlio che cresce dentro di lei. Sono anche spaventato a morte. Ana continua a rassicurarmi dicendo che sarò un buon padre, ma come è possibile? Non riesco a crederle, non importa quello che dice. Come può un bastardo come me essere un buon padre?

Ma la mia Ana fa i miracoli e io ho fiducia in lei.

“Puoi sempre restare,” mi incita con voce sensuale, il mio corpo reagisce prontamente, “metteremo lo smalto, mangeremo cioccolata e aspetteremo che arrivi Franco per farci i capelli. E poi guarderemo ‘Dirty Dancing’ ripetendo fino allo sfinimento: ‘Nessun può mettere Baby in un angolo’.”

“So che stai citando il film, Ana, anche se non l'ho mai visto. E non credo di volere incominciare proprio ora.”

“Be', potrei inscenarti la parte in cui lei balla sensualmente con Patrick Swayze, poi gli toglie la camicia e fanno sesso selvaggio per tutta la notte.”

“Cazzo! Disdiciamo i nostri appuntamenti e andiamo a letto ora, Mrs Grey!”

“Okay, ma prima devi vedere il film con me, Christian.”

“Credo sia meglio che vada a mettermi gli scarponi,” le dico facendole l'occhiolino.

“Li ho messi ai piedi del letto,” mi urla alle spalle.

Sono alla guida del SUV, gustandomi il piacere di essere nuovamente padrone dell'auto. Taylor ha l'ingrato compito di rimanere all'Escala a supervisionare le ragazze. Probabilmente si nasconderà nel suo ufficio per tenersi a debita distanza da loro. Non posso proprio biasimarlo.

Passo a prendere Elliot a casa sua e ci dirigiamo verso la penisola Olimpica.

Elliot traffica con la radio e trova una stazione dove trasmettono un concerto di chitarra classica. Parcheggiamo e iniziamo a risalire un sentiero di quindici chilometri che porta a nord. È una delle nostre escursioni preferite, l'abbiamo fatta un sacco di volte quando eravamo piccoli. Da allora non siamo più venuti qui. È il percorso adatto per la giornata di oggi.

Elliot è silenzioso, segno che è incazzato per qualcosa. Aspetto che sia lui a parlare: è la prima regola negli affari – aspetta di vedere le mosse del tuo avversario prima di mostrare le tue carte. Non mi piace paragonare mio fratello a un nemico, ma ho bisogno di essere preparato.

“Christian, hai intenzione di dirmi che cazzo sta succedendo? Mamma non parla più con Elena – e a nessun altro è permesso farlo. Deve essere successo qualcosa di brutto alla festa per il tuo compleanno. Nemmeno Kate vuole dirmelo, è estremamente seccante. Mi ha solo detto che non sono affari suoi. Sono tuo fratello!”

Merda, sembra ferito. Non l'avevo messo in conto. Pensavo fosse semplicemente incazzato per il fatto di essere l'ultimo a sapere le cose. Be', non proprio l'ultimo: Mia è beatamente ignara di tutto. E spero proprio che rimanga così.

“Ha a che fare con te, vero, fratello?”

Elliot è andato dritto al punto ma io aspetto che esponga la sua teoria.

“Sì, hai ragione.”

“Elena ha qualche problema con Ana? Perché se fosse così, non lo concepisco affatto. Ana è un amore – nessuno riuscirebbe ad avere dei problemi con lei!”

Sospiro, tocca a me. “Sì, possiamo dire che non si piacciono.”

Aspetta, vedo la sua irritazione crescere a dismisura. Devo dirgli qualcosa.

“Elliot, questa merda va avanti da parecchio tempo.”

Mi fissa, confuso e seccato. Enormemente seccato.

“Che intendi? Conosci Ana solo da qualche mese. Tra l'altro, fratello, sei stato bravo a metterla subito incinta. Vi siete sposati così in fretta che tutti abbiamo pensato che fosse un matrimonio riparatore. Ma suppongo che tu abbia aspettato la luna di miele per la tua prima volta, no?”

“Non esattamente.”

“Wow! L'hai impallinata prima della luna di miele?”

Lo fisso accigliato. Elliot non deve permettersi di parlare di mia moglie in questi termini. Lui coglie al volo il messaggio e alza le mani.

“Scusa, amico, lo sai che adoro Ana. Non intendevo dire questo. È stupendo che voi abbiate...tu sai cosa...”

Non riesce a terminare la frase, mi strofino la fronte. È più difficile di quanto credessi.

“Già, ma stavamo parlando di Elena – e dei suoi problemi con Ana e con la mamma. Come stanno le cose? Hai detto che ‘va avanti da parecchio tempo’. Sputa il rospo, fratello.”

O la va o la spacca.

“Ricordi quando avevo quindici anni?”

Odio dover parlare di questa merda. I miei innumerevoli terapeuti hanno analizzato i fatti fino a farmi venire la nausea. Per fortuna Flynn mi ha capito al volo. Ma qualche volta torna a parlarmi anche lui di quel periodo, se glielo permetto.

“Tu eri partito per Yale e io non facevo altro che cacciarmi nei guai.”

“Certo,” risponde Elliot con voce seria.

“Ho passato...un brutto periodo,” il che corrisponde a un eufemismo colossale. “Pensavo di essere sul punto di impazzire. Avevo la testa piena di stronzate – e il mio psicologo di allora era un completo coglione. Bevevo parecchio, rubavo i liquori dall'armadietto bar di papà. E picchiavo tutto e tutti, per cercare di trovare una sorta di contatto fisico con le persone.”

Distolgo lo sguardo, incapace di sopportare la pietà che gli leggo in faccia.

“Le ragazze a scuola...be', puoi immaginare. Io...non riuscivo più ad andare avanti.” Faccio un profondo respiro, combattendo con la sensazione di panico che mi soffocava in quei giorni, quando non riuscivo a smettere di vomitare la mia oscurità, contagiando tutti quelli che mi stavano accanto. “Elena...mi offrì un lavoretto estivo, ricordi? Dovevo ripulire le macerie dell'ala che lei e Linc avevano fatto costruire.”

“Sì, me lo ricordo. Poco prima del tuo sedicesimo compleanno, giusto?”

“Be'...non mi sono limitato solo a ripulire il giardino, Elliot. Ho fatto altro con lei.”

“Uhm?”

Oh, che cazzo! Ha bisogno che gli faccia un disegno?

“Abbiamo fatto sesso, Elliot.”

Mi fissa come se gli avessi detto che le donne non amano il cioccolato.

“Ho fatto sesso...con Elena. Parecchie volte.”

Elliot resta a bocca aperta, se continua a rimanere così gli entreranno le mosche.

“Mi stai prendendo per il culo? Tu ed Elena Lincoln? Quando avevi quindici anni? Come cazzo è potuto succedere? Senza offesa, Christian, ma sei sicuro che non sia uno di quei tuoi falsi ricordi? Ho sentito dire che le persone che hanno trascorso troppo tempo con gli strizzacervelli possono finire col credere che siano capitate cose che in realtà non sono mai successe.”

So che Elliot guarda di nascosto Discovery Channel.

“Elliot, ho scopato con Elena Lincoln per tre anni quasi ogni giorno dopo la scuola, poi per altri due anni mentre ero ad Harvard, e qualche volta pure dopo.”

Elliot esala un flebile respiro, finalmente ci è arrivo. Non è necessario raccontargli tutti i sordidi dettagli.

“Perché non me l'hai mai detto, Christian? Sono tuo fratello...avrei potuto aiutarti.”

Scuoto la testa. “Non credevo di aver bisogno di aiuto. Elena...mi ha insegnato a rimanere concentrato, ad avere una certa disciplina. Mi ha fatto smettere di bere e mi ha spronato ad andare bene a scuola. Mamma non la pensa così...e nemmeno Anastasia.”

Mi guarda intensamente. “E ti sorprendi, Christian? L'hai fatto per la prima volta a quindici con una donna più vecchia! Be', buon per te, ma le donne non lo vedranno mai di buon occhio. Elena aveva oltre trent'anni ed era un'amica di mamma! Ci credo che mamma la consideri una specie di pedofila.”

Il suo commento mi fa trasalire.

“Scusa, amico. Chiamo le cose per come le vedo.”

Mi stringo nelle spalle, so che ha ragione. Di certo anche Ana la pensa allo stesso modo, e mamma mi ha fatto chiaramente capire che ritiene Elena una fredda predatrice che ha abusato di un ragazzino.”

Io continuo a non vederla così: loro non sanno che Elena mi ha salvato. Solo Dio sa dove sarei ora se lei non l'avesse fatto. Flynn non è di questa opinione: lui crede che avrei trovato un altro modo per incanalare la mia rabbia. Ma lui non mi conosceva allora, e non conosceva nemmeno le mie cinquanta sfumature di oscurità. In certa misura, io sono ciò che sono grazie a lei, io sono la somma di tutte le mie esperienze negative – compresi gli incubi ancora bloccati dentro di me.

“E nel frattempo lei era sposata con Linc.”

Annuisco, Elliot sembra aver perso di vista l'evidenza.

Ha gli occhi spalancati, capisco che ha incastrato un altro pezzo del puzzle.

“Così quando Linc l'ha picchiata a sangue è stato perché...”

“...perché aveva scoperto che fotteva con me, Elliot. Da sei anni.”

“Oh, amico,” sospira piano.

“Perché cazzo non me l'hai detto, Christian? Ti avrei aiutato, avrei fatto qualcosa.”

Lo fisso con un'espressione fredda, le sue parole implicano di più, molto di più. E io so di averlo deluso. A lui non importa delle mie cinquanta sfumature di merda; a lui importa solo che sono suo fratello.

“Che cosa avresti fatto, Elliot?” chiedo sottovoce. “Cosa avresti potuto fare? Era una situazione troppo incasinata. Volevo che Elena si rivolgesse alla polizia, ma non l'ha fatto per causa mia. Volevo uccidere quel maledetto bastardo: se fossi riuscito a incontrare Linc, ora staresti parlando con me in una cella, perché di certo l'avrei ucciso.”

Elliot annuisce piano, sembra ancora ferito.

“E Ana sa queste cose?”

“Le ho raccontato tutto.”

“E anche mamma e papà le sanno?”

Sospiro. “A grandi linee sì. Ho cercato di risparmiare loro qualche dettaglio. Sono piuttosto incazzati con me. Ovviamente si danno la colpa dell'accaduto.”

Elliot alza gli occhi al cielo. “Fa parte del loro lavoro di genitori, fratellino. Non si aspettavano di certo che un'amica di famiglia giocasse al dottore con il loro figlio quindicenne.”

Camminiamo in silenzio per qualche minuto mentre Elliot cerca di digerire quello che gli ho appena raccontato. Ma so che non è ancora finita.

“Allora cos'è successo al tuo compleanno? Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Non è che scopavi con Elena alle spalle di Ana? Cazzo, dimmi che non è così! Cazzo, Christian!”

“No! No, Non ho mai tradito Ana, mai.”

Devo avere uno sguardo da criminale, perché Elliot fa subito un passo indietro.

“Scusami, sul serio. Non intendevo dire questo...allora cos'è accaduto?”

Faccio un profondo respiro.

“Elena ha fermato Ana dicendole...che lei non andava bene per me e che io avevo dei bisogni che solo Elena poteva soddisfare. Ana...non l'ha presa bene. Le ha gettato in faccia il suo drink, uno di quelli al limone di papà.”

“No, sul serio?! La piccola Anastasia Steele alla riscossa! Oh, amico! Avrei voluto vedere la scena. Per caso si sono anche picchiate? Perché avrei pagato a peso d'oro per vedere due donne prendersi per i capelli.”

Non posso fare a meno di sorridergli. Raramente Elliot reagisce come ci si aspetta; suppongo che, dopotutto, questo sia uno dei pochi tratti che abbiamo in comune.

“In realtà, sì. Ma è stata mamma a schiaffeggiare Elena. Ha ascoltato per sbaglio gli ultimi minuti della nostra conversazione – quel tanto per capire cos'era successo tra di noi.”

“Wow! Mamma ha colpito Elena?”

Sul suo volto compare un sorriso sornione: Elliot sembra impressionato da nostra madre, la guerriera di strada.

E io inizio a respirare di nuovo, forse questa straziante discussione è quasi giunta al termine.

Poi Elliot si incupisce.

“Quindi hai perso la verginità con Elena. Quello che non capisco...è perché tu non abbia mai mostrato interesse per le donne, Christian. Hai detto che la relazione con lei è finita quando avevi ventuno anni. Cosa hai fatto poi? Voglio dire...tu non hai mai menzionato nessuna, noi hai mai portato a casa nessuna ragazza, non hai mai frequentato una donna. Che ti è successo dopo, amico?”

“L'ho fatto.”

“Fatto cosa?”

“Ho frequentato delle persone.”

Questa è l'unica spiegazione che posso dargli.

“Vuoi dire che hai frequentato dei ragazzi?”

“No, Elliot,” gli rispondo, la mia proverbiale pazienza sta iniziando a vacillare. “Delle ragazze. Non erano esattamente...il tipo di donne che avrei voluto far conoscere alla mia famiglia.”

“Ehi, aspetta un attimo: quella matta che ti perseguitava e che è riuscita a entrare nell'appartamento di Kate – era una delle tue ex?”

I suoi occhi lampeggiano furiosi, non lo biasimo.

“Sì. Stava cercando Anastasia.”

“Cazzo, Christian! Con che razza di pollastrelle uscivi? Ce ne sono state delle altre? Non è che Kate rischia di ritrovarsi un'altra pazza che gira armata per casa?”

“No, non succederà.”

“Come cazzo lo sai, Christian?”

Per la prima volta vedo Elliot passarsi le mani fra i capelli, realizzo che anche questo è un tratto di famiglia. È raro vederlo così alterato. Odio tutto questo: le mie perversioni stanno ferendo i miei cari. Ho lavorato duramente per cercare di tenerle a bada. Ogni volta che mi sembra di raggiungere la luce, succede qualcosa che mi ritrascina nella mia oscurità. E finisco sempre per far del male alle persone a cui tengo.

Cristo Santo, non se lo meritano. Nemmeno la mia bellissima Ana. Perché, perché mi ama? Lei è veramente innamorata di me, e io darei la vita per ripagarla della sua fiducia. Senza di lei, non avrei una vita – e non varrebbe nemmeno la pena averne una.

“Elliot, ho preso delle precauzioni perché questo non accada mai più. Taylor ha migliorato i sistemi di sicurezza dell'appartamento di Kate...e tutte le mie ex sono sottoposte a dei controlli regolari, quindi so con esattezza cosa stanno facendo in qualsiasi momento. Non accadrà più, lo prometto.”

Elliot sembra essersi ammorbidito grazie a questa risposta, ma poi incalza,

“Quante?”

“Come, scusa?”

“Quante ex ci sono, fratello? Perché mi stai spaventando, amico.”

Mi chiedo quale sia la risposta migliore. Non voglio fare a gara con mio fratello a chi fa la pipì più lontano, ma sono quasi certo di aver scopato con più donne di lui, non c'è bisogno però che lo sappia. Gli dirò il minimo indispensabile.

“Quattordici, escluse Leila ed Elena.”

Elliot spalanca gli occhi dalla sorpresa.

“Sapevo che eri stato occupato, fratellino. Tutte quelle sere passate a lavorare fino a tardi, eh? Vaffanculo, Christian!”

“Io lavoro sul serio fino a tardi,” ribadisco irritato. “Quelle donne hanno dovuto adattarsi in base ai miei impegni.”

“Accidenti, fratello, le fai sembrare come delle ragazze a pagamento.”

La sua reazione a scoppio ritardato è così veloce da rasentare quasi la comicità. Per una volta avrei voluto che il mio straordinariamente ottuso fratello non fosse cose perspicace.

“Cazzo, Christian! Le hai pagate? Sul serio, fratello? Erano...prostitute? È per questo che non le hai mai portate a casa per farcele conoscere? Cazzo, non mi sorprende, è che...”

“No, Elliot!”sbotto. “Non erano prostitute, per l'amore del cielo. Non avevo tempo per una ragazza. Erano semplicemente delle donne interessate a quello a cui avevo da offrire. Erano pronte ad accettare il fatto che non volessi una relazione tradizionale.”

“Okay, fratello, ora devi spiegarmi come funzionava questa relazione non tradizionale.”

“Oh che cazzo, Elliot!” esclamo, sto perdendo la pazienza. “Scopavamo! Scopavamo un sacco, tutto qui. Loro erano felici e io avevo ciò che volevo.”

Maledetto bastardo impiccione!

Sul suo volto compare un sorriso pigro e riluttante.

“Amico, hai avuto proprio una bella fortuna. Avanti, Christian! Avevi ciò per cui la maggior parte dei ragazzi ucciderebbe: sesso senza limiti e senza legami, senza far finta di essere interessati ai film sui vampiri e ad altre stronzate del genere, senza bisogno di comprare fiori e cioccolatini! Cazzo, chi non vorrebbe tutto questo?”

Non posso fare a meno di sorridergli: Elliot ha un modo tutto suo per spazzare via la merda della mia vita.

“Allora perché hai smesso? Mi sembrava un ottimo compromesso!”

Alzo gli occhi al cielo. Elliot è regredito al suo solito stato naturale caratterizzato da una solida ottusità.

“Ho conosciuto Ana. Con lei...volevo di più.

Annuisce lentamente, è tornato improvvisamente serio. “Già, ti capisco. Prima o poi un uomo deve crescere e smettere di andare in giro a cazzeggiare.” Mi guarda di sbieco. “Quello che proprio non comprendo, Christian, è perché tu non mi abbia mai detto niente. Certo, non era proprio il caso di dirlo ai nostri vecchi, ma io sono tuo fratello, amico. Ci saremmo potuti divertire insieme se solo avessi saputo da che parte stavi, perché ho sempre pensato che ti piacessero i ragazzi – senza offesa.”

“Nessun problema,” rispondo severamente. “Non erano affari di nessun altro, Elliot. Era tutto cosi...non convenzionale.”

“Merda! Sul serio? Parli di tutti quegli aggeggi perversi? Come i frustini e altre schifezze del genere?”

“No,” Be', sì, ma non sono cazzi suoi. “Con ‘non tradizionale’ intendo che non erano relazioni continuative.”

“Già, capisco,” ribatte mesto, forse sta ancora pensando ai frustini, qualche volta capita anche a me. “Ma, amico, il modo in cui le ragazze ti guardano! Avremmo potuto farci metà della popolazione femminile di Seattle. E ora sei sposato – come diavolo è potuto succedere? Ehi, Ana sa di queste relazioni ‘non convenzionali’?”

“Sì, lo sa.”

“Wow! E non si è incazzata?”

Incazzata è a dir poco – ma sono cose private.

“Ne abbiamo discusso, lei ha capito il mio punto di vista.”

“Cazzo! E Kate? Anche lei sa qualcosa?”

“Più o meno. Non so cosa le abbia raccontato Anastasia. E non ho proprio voglia di discutere della mia vita sessuale con la tua fidanzata.”

Elliot sogghigna. “Credimi, fratello, abbiamo ben altre cose da fare piuttosto che parlare della tua vita sessuale.”

“Ottimo. Vi auguro di proseguire su questa strada allora.”

“Ecco perché Kate era furiosa con te la sera del tuo compleanno. Aveva scoperto tutto, giusto?”

“Sì, qualcosa del genere. Possiamo cambiare argomento, Elliot? Altrimenti morirò di noia a forza di ripetere sempre le stesse cose.”

“Certo, fratello. Spero che John Flynn abbia firmato uno dei tuoi accordi di riservatezza.”

“Perché dici questo?”

“Mi stai prendendo per il culo, Christian? Sai che libro verrebbe fuori se Flynn pubblicasse la storia della tua vita e raccontasse tutti i tuoi casini? Sembrerebbe un romanzo di fantasia perché nessuno crederebbe che esista un uomo pazzo come te. Ma una cosa è certa – un libro del genere diventerebbe un fottuto bestseller.”

Questo è mio fratello e io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

   
 
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