A
long-expected sacrifice
Di tutti i
libri con i quali
Rumpelstilskin ha visto Belle cimentarsi da quando le ha regalato la
biblioteca
questo resta uno dei più massicci, se non il peggiore. In
effetti la ragazza ha
qualche difficoltà a gestire il tomo e cambia goffamente
posizione ogni due
minuti, deformando la povera poltrona rossa del Signore Oscuro;
quest’ultimo la
osserva divertito, un sorriso sghembo dipinto sul viso squamoso, pronto
a
sparire qualora lo sguardo della ragazza si posi su di lui. Invece
passa un po’
di tempo prima che Belle si accorga di non essere sola nel grande
salone e
sussulti per lo spavento.
“Rumpelstilskin!
Mi avete
spaventata a morte! E proprio ora che Frodo sta entrando a Monte Fato
per
gettare l’anello!”
Lo sguardo
perplesso dell’ignaro Rumpelstilskin
convince Belle a mettere da parte il risentimento per essere stata
interrotta
bruscamente nella lettura e a indulgere in spiegazioni.
“È
Il Signore degli Anelli, e non
posso credere che non me ne abbiate parlato prima, è
meraviglioso!”
“Innanzitutto
a malapena ne
conoscevo l’esistenza e, secondariamente, non vedo
perché andare a cercare
altri mondi di fantasia e di magia quando, volenti o nolenti, viviamo
dentro al
mondo magico per antonomasia…”
“Ma
questo è diverso, Rumpelstilskin,
ci sono elfi, stregoni, ent… creature che io non ho mai
visto” il folletto non
può fare a meno di notare che i grandi occhi azzurri della
ragazza sembrano
espandersi con quello sguardo sognante.
Si riscuote trovando subito
la risposta
“Questo
è perché Tolkien se li è
inventati di sana pianta, così come quegli
hobbit...”
Belle gli
lancia un’occhiata
inquisitoria
“Non
ne conoscevate a malapena
l’esistenza?”
“Potrei
averne letto qualche
spezzone di tanto in tanto…”
“Qualche
spezzone? ...” Belle alza
un sopracciglio e sorride divertita.
“Continua
a provocarmi e il finale
del romanzo non sarà più una sorpresa per
te…”
“Non
osereste!”
“Non
tentarmi Belle”
Belle lancia
un’occhiata scettica
al folletto; è lì al castello solo da pochi mesi
ma sente di non sbagliarsi
quando pensa che Rumpelstilskin non farebbe nulla che potesse turbarla
minimamente, fosse anche solo rovinarle il finale di un romanzo.
“In
ogni caso io lo trovo
meraviglioso. E’ pieno di avventure, eroi, amori, guerre,
ricerche, sfide…”
“Io
invece lo trovo irrealistico.”
“E’
un libro fantasy, Rumpelstilskin,
non deve essere realistico” Belle lo guarda accigliata.
“Non
è questo che intendevo, è
irrealistico per come si comportano i personaggi”
“Ah
si?”
“Vuoi
un esempio dearie?”
“Sentiamo”
“Innanzitutto
trovo irrealistico il Signore Oscuro
o come diavolo si chiama”
“Sauron”
“Appunto,
Sauron. Farsi coinvolgere
in mille guerre inutili e dare la caccia a un nanetto per mesi, quando
avrebbe
tranquillamente potuto fare un accordo con lui e risparmiare a
sé stesso
parecchie fatiche e una strage di poveri orchetti, e, a noi, lo strazio
di 2000
pagine per vedere come va a finire.”
Belle sbuffa
divertita e ribatte
“Non
poteva contrattare con Frodo,
perché Frodo non avrebbe mai ceduto
l’anello, non si sarebbe fatto corrompere!”
“Tutti
hanno un prezzo cara…”
“Tutti?
Non sono di questo avviso.”
“Ho
più esperienza di te in
materia, concedimelo”
“Non
è importante la quantità
dell’esperienza ma la sua qualità”
Rumpelstilskin
soppesa
l’affermazione, muovendo qualche passo aggraziato in
direzione dell’ampia
finestra, rimasta vuota dall’” incidente”
delle tende.
“Sarà
anche vero, ma sono convinto
che il giovane hobbit si sarebbe lasciato comprare in qualche
modo…garantendo
la salvezza della sua amata contea per esempio”
“Non
sarebbe bastato così poco”
“Con
te è bastato dearie”
Belle lo
guarda con disdegno, punta
sul vivo.
“Ma
io non vi ho mica consegnato un
anello del potere, sono semplicemente venuta a farvi le pulizie in
casa…”
“Più
che altro a usufruire
gratuitamente della mia libreria, ma” solleva una mano per
bloccare ogni
replica sul nascere “non è questo il
punto”
“Quale,
allora?”
“Non
esiste un’anima
incorruttibile, questo è irrealistico”
“Ma
è proprio questo il punto del
romanzo, sono tutti tentati, ma quello che li determina non
è questo, è come
scelgono di agire”
Rumpelstilskin
la osserva, lo
sguardo acuito, non sa perché ma ha l’impressione
che la ragazza non stia più
parlando di Sauron e orchetti e in un attimo rivive la scena del primo
abbraccio che Belle gli ha regalato, quando aveva scelto
di risparmiare la vita di Robin Hood.
“Non
sempre le scelte bastano a
redimere una vita dearie, a volte non si è neanche
più liberi di scegliere,
vedi quello che succede a Gollum”
“C’è
sempre una scelta”
“A
volte il potere prende il sopravvento,
e non si riesce più a rinunciare…”
“Forse
basta uno spiraglio di
speranza… forse Gollum non vedeva nulla di bello per
sé a parte l’anello, nulla
per cui valesse la pena abbandonare la sete di potere. Ci vuole
coraggio però,
nel fare una scelta del genere”
“Non
è mai un problema di coraggio”
“E’
sempre un problema di coraggio.
Di coraggio e di chi abbiamo accanto… nessuno riesce a
compiere gesti eroici da
solo”
Il folletto
ghigna di soddisfazione
perché sa dove la sua domestica vuole andare a parare.
“Ti
riferisci a Sam, giusto? Con
Frodo, eccetera.”
“Esatto.
Ma anche agli altri in
realtà, se ci si pensa non sono mai soli del tutto. Solo
Sauron lo è”
“A
volte essere soli non è una
scelta, cara”
Il tono di
Rumpelstilskin è calmo e
abbozza perfino un sorriso, ma la giovane principessa capisce che ormai
il loro
discorso non si svolge più su un solo livello.
Così
si avvicina al folletto, che
si è seduto sulla maestosa sedia al capo del tavolo in
mogano.
“Non
penso esista al mondo qualcuno
condannato alla solitudine, penso che a volte ci condanniamo da soli a
punizioni che non meritiamo. Ma basta che ci sia qualcuno che ci veda
meglio,
che ci conosca meglio di noi stessi, che sappia leggerci dentro e darci
la
forza di volere bene a noi stessi per ripartire. Nonostante tutto, tutto, quello che
c’è stato prima.
Non
è mai troppo tardi per
ricominciare”
Rumpelstilskin
sente la gola
seccarsi mentre guarda gli occhi della sua domestica, perché
si vede che lei
crede davvero a quello che dice. E per un secondo anche il Signore
Oscuro si
permette di crederci, di cullarsi in quel confortante pensiero.
Poi si
riscuote, lo sguardo
lievemente perso e titubante si ritrasforma nel ghigno divertito,
subdolo e
saccente che la ragazza, non lo ammette ancora a sé stessa,
sta imparando
quantomeno ad apprezzare.
“Bel
tentativo dearie, ma tra poco
sarà davvero tardi per ricominciare a spolverare tutti i
miei trofei”
Belle vorrebbe
essere indispettita
da quell’estemporaneo cambiamento di conversazione, ma i
rimproveri, ormai totalmente
innocui, del suo padrone finiscono per divertirla.
Così
decide di stare al gioco e
mentre si allontana per recuperare lo spolverino, suo fedele compagno
di vita
lì al castello, gli risponde a tono.
“Non
avete diritto a chiamarli
trofei Rumpelstilskin se sono rubati…”
“Dearie,
ormai dovresti sapere che
io non rubo, mai. Ottengo tutto tramite leciti e legali scambi. Per cui
mi sono
decisamente guadagnato i miei trofei”
Belle sorride
e rinuncia all’appena
accennata discussione, per quanto battibeccare con il folletto sia uno
dei suoi
divertimenti principali nella sua nuova dimora, a volte è
proprio una causa
persa.
Passano alcuni
minuti di piacevole
e rassicurante quotidianità nei quali Belle ricomincia a
malincuore a svolgere
i suoi compiti domestici, lanciando spesso occhiate nervose al suo
amato
romanzo nel timore che la trama e il finale cambino in sua assenza.
Rumpelstilskin
sta filando la
paglia, ma più di una volta si punge e sbaglia alcuni
passaggi, costretto a
ricominciare il lavoro daccapo.
Ed
è lui a rompere il silenzio
all’improvviso riportando il discorso dove era iniziato,
facendo nuovamente
sobbalzare la sua giovane domestica.
“E
immagino tu sia già follemente
innamorata di Aragorn, il forte e coraggioso cavaliere
dall’amore impossibile”
Rumpel calca come al solito le sue espressioni e le accompagna con
pittoreschi
gesti della mano, ma a Belle non sfugge il luccichio ansioso nei suoi
occhi,
come se avesse paura di scoprire qualcosa.
Si prende
qualche secondo per
rispondere, ma è solo per tenerlo sulle spine, sa
già la risposta.
“No,
non proprio. Voglio dire, è un
personaggio meraviglioso e la sua
storia
con Arwen è appassionante…ma
se
dovessi scegliere credo opterei più per Faramir.”
“Non
muore molto presto?”
“Quello
è suo fratello, Boromir.
No, Faramir si innamora di Eowin…”
“Ah,
giusto, devi scusarmi dearie,
la mia memoria non è più quella di un
tempo”
Belle non fa
caso alla sua battuta
sugli inconvenienti dell’immortalità e prosegue
con aria sognante
“Lui
è fantastico… viene sempre
messo in secondo piano dal padre, che gli preferisce il fratello, ha
finalmente
l’occasione di comprare il suo amore con l’anello,
ma sceglie di lasciar andare Frodo,
di credere in lui e nella sua
missione.”
“Io
l’ho sempre visto come debole”
replica scettico.
“Non
lo è affatto” Belle si sente
quasi indignata. “È davvero forte, un vero
cavaliere! Sa mettere da parte il
desiderio di gloria, molto umano, e il bisogno di essere amato dal
padre, in
nome di un progetto più grande. Non riesco a pensare ad una
forma di coraggio
più grande.”
Il signore
oscuro di nuovo non
riesce a non sentirsi chiamato in causa e pensa che lui, una forma di
coraggio
così, non l’ha mai avuta, né mai
l’avrà.
Ed
è per questo motivo che Belle
non penserà mai a lui con quello sguardo sognante.
È
per questo motivo che la Bestia
non avrà la Bella.
“Molto
bene dearie, dopo questi
tuoi sproloqui pensò che avrò bisogno di passare
almeno due o tre ore fuori dal
castello. Vedi di farmi trovare la cena pronta al mio
rientro!”
“Dove
andrete?”
Rumpelstilskin
sorride di un
sorriso amaro, ma Belle vede solo la sua schiena uscire dal salone del
castello
e sente la sua voce ormai lontana.
“A
conquistare qualche trofeo
dearie!”
Belle
ridacchia tra sé e inizia ad
avvicinarsi alla cucina, ma mentre si avvia l’occhio le cade
nuovamente sulla
sua spiegazzata copia del Signore degli Anelli.
Si guarda in
giro circospetta per
qualche istante e poi valuta che in fondo leggere ancora qualche pagina
di certo
non nuocerà alla preparazione della cena.
Qualche
anno dopo, a Storybrooke
Il pugnale
è freddo e duro, ma
Rumpelstilskin pensava gli avrebbe fatto più male. Lo sente
penetrare la sua
carne ma il dolore fisico tarda ad arrivare.
Ed
è solo quando sente il pungolo
vicino al cuore che ha una vera epifania e capisce ciò che
sta facendo.
Sta
rinunciando all’amore del padre
(e al suo lieto fine) in nome di un progetto più grande.
Non
riesco ad immaginare una forma di coraggio più grande.
Alla fine ce
l’ho fatta ad essere
coraggioso per te, Belle.
NOTA
SUL CAPITOLO: Spero si capisca che il momento finale è di
quando Rumpel “uccide”
sé stesso e suo padre con il pugnale nella 3x11, non so se
è abbastanza chiaro;
volevo richiamare questo episodio anche perché ultimamente
sento solo insulti
per il pover Rumpel, che non se li merita così tanto
(nonselimeritamaiioloamo).
NOTE
SULLA STORIA: Ehilà! Ecco un nuovo progetto malato in cui mi
sono imbarcata. L’idea
sarebbe di trattare un romanzo/racconto/poesia/qualunque cosa mi ispiri
ogni
capitolo.
Qualche
capitolo sarà ambientato in FTL qualcuno in Storybrooke e
magari ci sarà anche
qualche AU in mezzo.
Comunque,
fatemi sapere cosa ve ne pare, OOC, errori eccetera, e soprattutto
fatemi
sapere se secondo voi ci sono dei romanzi, racconti, poesie di cui
secondo voi
Rumpel e Belle potrebbero aver parlato; se li avrò letti ne
terrò certamente
conto!
Alla
prossima!