Belle guarda Storybrooke e soffre, i ricordi la traffigono come tante piccole lame.
Cammina per tutta la casa, ripensando al passato, e sente ancora l'eco della voce di Tremotino. Ma sa benissimo che c'è il silenzio.
Non sopporta quel silenzio opprimente. Un tempo, Belle aveva amato il silenzio. Adesso non ha altro che il silenzio. E desidera non avere niente, di nuovo.
“Via, silenzio, vai via” vorrebber urlare, come una  bambina piccola. Tremotino l'avrebbe abbracciata e baciata. Si ferma davanti al comodino, dove ci sono tutte le sue foto. Di Tremotino che ride, che la abbraccia, che la bacia, che la ama. 
È questo che colpiva, di Tremotino: poteva essere il più grande bastardo del mondo, ma sapeva amare.
Non tocca le foto di Tremotino, Belle, si limita ad osservarle. Per non intaccare i ricordi che le rimangono.
È sola ed i passi rimbombano nella casa. Troppo vuota, da quando Tremotino se n’è andato, da quando lei lo ha scacciato. 
È rimasto il niente a cui aggrapparsi. Ed il dolore trascina via, come una corrente inarrestabile. A cui Belle non sa opporsi.
Continua a camminare, si ferma davanti la porta della stanza da letto. 
Tende la mano.
-Insieme- mormora. La sua mano sfiora il vuoto. Non c’è nessuno a prenderla. Respira il suo profumo, chiude gli occhi. Lui è ancora lì, nonostante tutto. Tende la mano. Ogni tanto, perfino il vuoto sa essere accogliente.
Forse, Belle lo ama ancora.


Cosa sarebbero i ricordi, senza la polvere? Una massa confusa ed indistinta di giorni che ha vissuto. Che non hanno un valore. Polvere vuol dire possesso: nessuno deve toccare i ricordi di Belle. Le foto che tiene sul comodino. Quello che resta di Tremotino. Fa questo, Belle: si prende cura di quel che resta. Anche se non ha più niente.

Forse lui ritornerà. Illusioni.
Forse, Belle s’illude troppo. Quando è difficile fare qualcosa, fa così. S’illude, pensa a cosa verrà dopo. Non sa, Belle, che dopo c’è solo il vuoto.
Non si può camminare per sempre. C’è sempre una meta. Il vuoto.
Ha paura di morire, Belle. Morire senza rivederlo.
Si è illusa troppo spesso, Belle.
E le foto le urlano quella verità che le fa male.
Ed aveva aspettato, Belle, che succedesse qualcosa. Ma il tempo scorreva velocemente e nulla succedeva. Il silenzio è muto. 
Si era illusa, Belle, che tutto potesse essere perfetto.