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Autore: NeverThink    10/12/2008    3 recensioni
-Mi ami?-
-Si.-
-Mi amerai... fino alla fine?-
-E tu mi amerai fino alla fine?-
[...]Mi illusi, nel mio subconscio, cercai di mentire a me stessa, cercai di minimizzare il battito accelerato del mio cuore, la folle corsa che troppo velocemente aveva intrapreso. Non c’era bisogno di parlare, quel semplice silenzio valeva più di mille parole. Come se avesse letto ciò che mi tormentava e attanagliava. Mi baciò la tempia e sotto il tocco delle sue labbra la mia pelle prese fuoco.[...]
Dedicata alla stramba Dà.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: Bene gente, eccomi qui con il primo capitolo. Sono contenta che vi sia piaciuto il prologo, anche se davvero corto.
Non credo sarà una fiction molto lunga, almeno lo spero. L’idea per la storia mi è venuta ripensando a delle interviste che ho visto di Robert e Kristen. Spero vi piaccia.
Ho usato delle scene del film. Diciamo che ci saranno in ogni capitolo.
Ringrazio di cuore chi ha messo la storia tra i preferiti e chi ovviamente ha recensito.

ElfoMikey: Ciao! Dedicata a te! Sono contenta che ti sia piaciuto il prologo! Il tuo parer conta, e anche tanto! Ti voglio bene anche io! <3

Mooth: Ciao! Grazie davvero per aver recensito! Spero davvero che questo capitolo ti piacerà come il prologo!

Jordy Klein: Spero di non averti deluso con questo capitolo ^.^ Lo spero davvero! Grazie comunque per aver recensito!

Ed ora… Enjoy!

 

 

 

CAPITOLO 1

 

 

-Che c’è’?-
-Come… come hai fatto ad arrivare così in fretta?- Scossi il capo.
-Ero già li accanto a te, Bella. - La sua voce era calda, bassa.
-No… eri accanto alla tua macchina. Eri lontano.-
-Non è vero… no. - Le sue labbra si aprirono in un sorriso. Non ero pazza.
-Si che è vero. - Sii convincente. Continuavo a ripetermi. Sii convincente.
-Bella tu sei… hai sbattuto la testa. Sei un po’ confusa. – Sorrideva. Non ero pazza. Non sei pazza.
-Io so quello che ho visto. – Scossi il capo.
-E che hai visto esattamente?- Aprì la bocca per replicare, per replicare, ma la voce mi si strozzò in gola. Cercai di controllare i muscoli facciali ma gli angoli della mia bocca si mossero inevitabilmente verso l’alto. Scoppiai in una grande e fragorosa risata.
-Kris!- Mi riprese lui indignato. –Sarà la decima volta che la riproviamo!- Continuò incrociando le braccia al petto.
-Scusa, scusami Rob. – Dissi piegandomi in due a causa del troppo ridere. Lo sentì battere il piede sulla strada. Quella scena, purtroppo, non ci usciva bene… anzi era pessima. Colpa mia. Colpa mia perché non facevo altro che ridere.
-E’ che… “E che hai visto esattamente?”- Lo imitai mettendomi dritta. – Dovresti farmi paura?- Continuai a ridacchiare.
-Grazie, eh. Io cerco di impegnarmi. – Replicò. Mi fulminò con lo sguardo, serio, severo. Poi, inevitabilmente, come sempre, scoppiò a ridere anche lui. Era così, ogni volta. Era consapevole di non farmi “paura”, o “intimorirmi”, mettermi in soggezione, ma ciò non lo mandava in bestia. Toccava a me stare attenta. Infondo lui ci riusciva secondo l’intero cast. Io ero l’eccezione. Non sapevo spiegarmelo, non sapevo darmi una risposta. Un po’ come Bella… non aveva paura di Edward. Più o meno….
-Sei la cosa più odiosa che conosca. – Disse scompigliandomi i capelli.
-Potrei dire lo stesso di te. – Risposi sistemandomi i capelli. Meglio non far arrabbiare ancora Chat perché avevo i capelli arruffati. Tranne quella scena, che ero costretta a provare anche nel parcheggio, come in quel momento, ero una dipendente modello. Possiamo dire che lo eravamo un po’ tutti. Tranne Robert che di tanto in tanto si divertiva a trascinarmi in risate da crampi allo stomaco. Era fatto così e in fondo, anche se a volte faceva disperare la nostra amata regista, lo amavamo così com’era. Solare, spiritoso e dolce, per certi versi. Sapeva darsi un freno, una regolata. “Siete tutti troppo seri.” Diceva sempre. Ma sul set era meglio esserlo. Era meglio non far arrabbiare Chat o tutte le scene dovevano essere ripetute mille volte, fino allo sfinimento… un po’ per ripicca.
-Iniziamo da capo. – Disse serio. – Tu sei Bella Swan. Io sono Edward Cullen. Io sono un vampiro e faccio paura. Tu sei incantata da me. Tu, Kris- Disse afferrandomi le spalle con le mani – hai paura di me. Non ridere!- Mi fulminò quando sentì le mie spalle muoversi. Mi morsi il labbro inferiore trattenendo le risate. Sbuffò sonoramente allontanandosi da me. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo per calmarmi.
-Okay. Scusa Rob, davvero. – Dissi guardandolo negli occhi. Sospirò.
-Okay, ti perdono. Ma solo per questa volta. – Mi puntò un dito contro. Annuì energicamente, come una bambina. –Non voglio provarla all’infinito oggi. – La sua voce era calma e vellutata.
-Tranquillo. – Sorrise e mi stampò un bacio su una guancia prima di superarmi e dirigersi verso il set.


-Non ti crederebbe nessuno comunque. – La sua voce era calda, bassa.
-Comunque non lo direi a nessuno. – Fissai i suoi occhi. Le lenti li avevano resi dorati, cancellando quel verde-azzurro in cui amavo perdermi di tanto in tanto. –Devo solo… sapere la verità. – Solitamente qui arrivavano le risate.
-Non puoi ringraziarmi e dimenticare tutto?- Fu strano. Per qualche secondo rimasi a fissare i suoi occhi. Non riuscivo a distogliere il mio sguardo. Ipnotizzata. Dimenticai la mia battuta.
-Grazie. – Dissi scuotendo il capo, ricordando quella semplice e unica parola.
-Ma dimenticare no, vero?- Si c’era rabbia, nel suo volto.
-No. -
-Spero che la delusione non ti ferisca. – Scosse il capo per poi allontanarsi. Rimasi a fissarlo. Non mi accorsi nemmeno che la scena fosse finita, non mi accorsi di Chat che gridò “fantastico!”. Mi resi conto di coloro che battevano il cinque fra loro soltanto quando Robert di giro e fece un salto. Mi voltai verso gli altri che si preparano per la scena successiva.
-Grazie. – Sentì sussurrarmi all’orecchio. Sobbalzai. Non mi ero resa conto di quanto fosse vicino. Assorta nei miei pensieri non lo avevo notato avvicinarsi. Potevo sentire il suo respiro caldo postare i miei capelli. Mi allontanai di qualche passo per guardarlo meglio negli occhi.
-Mi sono concentrata!- Dissi fiera di me. Rise. La sua voce era bassa e roca.
-Si, sei stata… perfetta. -
-Allora ragazzi! Finalmente la scena è andata!- Esclamò vittoriosa la nostra regista. –Passiamo alla successiva!- Alai gli occhi al cielo.
-No! Alt, fermi tutti!- Gridò Chat. Ci fermammo tutti all’istante, spaventati. L’unica cosa che mi balenò in testa fu la frase: “Rifacciamola.” Oramai ne ero terrorizzata. Sul volto di Robert la stessa espressione che probabilmente era dipinta sul mio. Succedeva sempre così. Molte volte passavamo ad una scena successiva, ma nell’esatto momento in cui tutti ci mobilitavamo lei ci fermava urlando che non andava bene e noi, puntualmente, dovevamo ripetere la scena.
Ci guardò, non capendo probabilmente la fonte di tanta preoccupazione, facilmente visibile sui nostri visi.
-Che ora è?- Guardai Robert terrorizzata, in un certo qual modo, lui sembrava tranquillo invece, l’ombra di un sorriso sul volto.
-Le sei. – la risposta arrivò da un cameraman. Chat guardò il pavimento spostando il suo peso sulla gamba destra. Si portò una mano su un bianco e una sotto il mento.
-Kris, la tua giornata è finita. – Faci qualche conto e mi resi conto di aver trascorso lì cinque ore.
-Di già?- Chiesi accigliata. Non volevo andarmene, non in quel momento. Non sapevo bene il perché, o forse ero io che non volevo ammetterlo a me stessa.
-Oh. – Mi voltai verso Rob che fissava deluso il pavimento. Rimasi a fissarlo qualche istante fino a che non alzò il suo sguardo, puntandolo verso di me.
-Hai una vita sociale, una scuola, bla bla bla. Ci vediamo domani. E guai a te se ritardi. – Disse lei puntandomi un dito contro e costringendomi a distogliere lo sguardo da Rob.
-Ehm… si. Tranquilla. Mi rinchiuderò, nella mia roulotte a studiare e a ripete fino allo sfinimento le mie battute. – Dissi annuendo e triste. Non volevo andarmene. Non ora che…
-Allora a domani. – Aggiungi prima di perdermi in stupidi e dannosi pensieri. Mi portai una ciocca di capelli, che mi era finita davanti a viso, dietro un orecchio. Ancora non riuscivo a darmi una risposta. Solitamente amavo il momento in cui potevo fuggire dal set.
Ma in fondo… fuggire da cosa?
Amavo recitare, amavo quel film. Amavo quel cast.
Eppure la risposta era lì, a pochi passi da me, solo che non ero ancora riuscita a capirlo, ad ammetterlo a me stessa. Una cosa che il mio subconscio aveva sempre saputo.
-A domani. – Lo sentì sussurrare con flebile voce. Mi voltai e gli sorrisi, avrei voluto dirli “A domani”. Due semplici paroline, eppure la voce mi restò in gola. Me la schiarì e lo salutai con la mano.
-A do-domani. – Balbettai per poi andare via, senza mai voltarmi, dandomi senza un secondo di sosta della stupida.

 

 




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