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Autore: merty_chan11    07/03/2015    1 recensioni
Flashfic-457 parole
Ambientata durante gli avvenimenti di Città di Vetro, nel momento in cui Jace e Clary si trovano nella biblioteca della tenuta dei Wayland.
Dal testo:
[...]
Non appena era entrato nella tenuta, una miriade di ricordi gli aveva invaso la mente: ricordava perfino il momento in cui Valentine gli aveva permesso di fare il bagno negli spaghetti.
Alcuni di questi, però, erano sfocati, come se le loro pagine si stessero pian piano ingiallendo e le scritte su di esse fossero quasi illeggibili. Non ricordava più il colore delle mattonelle della sala da pranzo, o la collocazione della stanza del padre al piano di sopra. Non ricordava nemmeno il panorama che riusciva a scorgere dalla sua finestra, sempre se ve ne fosse uno. Non ricordava più qual era il giorno del latino. Tanti anni prima ci aveva messo del tempo a imparare in quale giorno dovesse studiare una determinata lingua.
[...]
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jace Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi spezzati





-Mi sedevo sempre a quella finestra, a leggere il libro che mio padre mi aveva assegnato: lingue diverse per giorni diversi -francese il sabato, inglese la domenica- ma non ricordo più quale fosse il giorno del latino, se il lunedì o il martedì- aveva iniziato a dire Jace quando Clary gli aveva chiesto se quella fosse la biblioteca della sua vecchia casa.
Non appena era entrato nella tenuta, una miriade di ricordi gli aveva invaso la mente: ricordava perfino il momento in cui Valentine gli aveva permesso di fare il bagno negli spaghetti.
Alcuni di questi, però, erano sfocati, come se le loro pagine si stessero pian piano ingiallendo e le scritte su di esse fossero quasi illeggibili. Non ricordava più il colore delle mattonelle della sala da pranzo, o la collocazione della stanza del padre al piano di sopra. Non ricordava nemmeno il panorama che riusciva a scorgere dalla sua finestra, sempre se ve ne fosse uno. Non ricordava più qual era il giorno del latino. Tanti anni prima ci aveva messo del tempo a imparare in quale giorno dovesse studiare una determinata lingua.
Si sentiva addosso gli occhi di Clary, ma non voleva guardarla. Se avesse fissato le sue iridi verdi come lo era stato il prato che circondava la tenuta, sarebbe scoppiato a piangere.
Iniziò a camminare avanti e indietro, sperando che quei ricordi sfocati tornarono presto alla sua mente. Ma oramai tutto era perduto, in cuor suo lo sapeva.
Eppure un pochino ci sperava, sperava di ritrovare quegli antichi ricordi. Valentine gli aveva sempre detto di non abbandonarsi a sentimenti sciocchi come la speranza perché servivano solo a farti stare peggio, a distruggerti. Ma quella era stata la sua infanzia, e Valentine Morgesten era stato il suo unico, se pur bizzarro, padre. Dimenticarsi dei momenti trascorsi con lui era come tradirlo una seconda volta, seppur fosse la cosa giusta da fare. Eppure sapeva di dovergli tanto. Magari l’aveva cresciuto solo per i suoi scopi, ma gli aveva dato una casa e una vita. 
Quell’uomo era stato responsabile della distruzione di molte persone, ma Jace era combattuto: da una parte voleva ucciderlo, porre fine alle sue sofferenze causate da lui, ma dall’altra non voleva chiudere i legami che lo legavano al Morgesten.
La sua anima era stata spezzata dal padre, e con essa alcuni dei suoi ricordi. 
Ripassò mentalmente le lingue assegnate per i vari giorni, ma continuava a rimanere un tassello bianco nel martedì e nel lunedì.
Forse quello era un segno che voleva dirgli di lasciar perdere tutto il suo passato.
“Forse è giusto così” era una voce dentro di lui che parlava “Quei ricordi meritano di essere cancellati.”
-Non me lo ricordo più- disse Jace con lo sguardo perso nel buio.












N.d.A.
Buon sabato a tutti! Non so nemmeno il perchè mi sia venuta in mente una cosa del genere, ma alla fine ho deciso di scriverla. Questa parte del libro mi è piaciuta molto, e sinceramente penso che Jace stesse cercando in tutti i modi di ricordare in quale giorno della settimana leggesse i libri in latino. Ho provato a descrivere quello che pensava, cercando in tutti i modi di non finire nell'OOC. Jace è un personaggio contorto...ma penso che alla fine sia grato a Valentine per quello che è riuscito a insegnargli durante la sua infanzia.
Grazie a tutti quelli che hanno dato uno sguado alla fic^^
Merty
  
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