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Autore: zaynseyes_    07/03/2015    1 recensioni
Alexander Sullivan è ricco, ha un bell'aspetto, ha carisma, è astuto ed ha sempre un costante senso di noia. Quando l'aggressivo Neo Bartosz cattura la sua attenzione, decide di farlo diventare la sua principale fonte di divertimento. Ma Alexander non sa quanto Neo sia complicato, testardo e perspicace. Inoltre Neo trova l'occasione perfetta per vendicare un suo amico, che Alexander in passato aveva ferito, quando Alexander incomincia ad avvicinarsi sempre di più a lui.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Guardai Donnie parlare con dei suoi amici in classe. Mi dimenticavo sempre che avevamo l'ultima lezione della giornata insieme.

"Andiamo Donnie, seriamente?" disse il ragazzo con cui stava parlando. Era seduto al tavolo da pranzo. Il ragazzo era molto tranquillo, a differenza di quella piccola peste del suo amico Neo.

"Seriamente. Guarda tu stesso se non ci credi" rispose Donnie, mostrandogli il telefono. Entrambi poi si misero a ridere.

La campanella suonò ed io mi alzai, guardandomi attorno. Non vedendo nessun segno di quel pezzente che ci aveva disturbato l'ultima volta durante il pranzo, mi diressi a passo spedito verso di lui.

"Donnie" dissi perciò, mentre lui raccoglieva le sue cose sul tavolo.

Lui si immobilizzò sul posto e lentamente alzò lo sguardo "Alexander, non hai intenzione di mollare vero?"

"No, mi sa proprio di no." dissi appoggiandomi contro il tavolo "Volevo parlare con te prima, ma quel pezzente si era messo in mezzo"

"Quel 'pezzente', come lo chiami tu, è il mio miglior amico" aveva detto il suo amico, guardandomi con astio.

"Clifton vai. Raggiungerò te e Neo fra un pò" disse Donnie.

Clifton mi lanciò un'occhiataccia prima di annuire e andarsene. Donnie si alzò sospirando e facendo correre una mano sui capelli.

"Fra noi è finita Alexander, l'hai detto tu stesso. Perché adesso stai parlando di nuovo con me?" domandò lui.

"Forse fra noi non è del tutto finita" disse con un sensuale sorriso, poggiando una mano sul suo petto.

"Perchè adesso?" disse con la voce un pò tremante "Perchè non quando ho cercato di riaverti indietro? Pensavo che comunque adesso uscissi con Christian"

"Non funzionava più fra di noi" risposi avvicinandomi lentamente verso di lui.

"Hai detto la stessa cosa quando mi hai lasciato" i suoi occhi si spostavano velocemente dalle mie labbra ai miei occhi.

"Forse mi sbagliavo" dissi annullando la distanza fra noi, baciandolo. Lui ricambiò il bacio, le nostre labbra si muovevano voracemente insieme.

Ma poco dopo mi spinse via, uno sguardo terrorizzato nei suoi occhi. Si asciugò la bocca, facendo un passo indietro.

"No!" affermò "Non cadrò di nuovo nei tuoi stratagemmi! Tu usi le persone! Non sono più il tuo giocattolo, Alexander"

"Giocattolo?" ghignai "Stavo solo cercando di parlare, Donnie"

"Non mi farò più ingannare da te." ringhiò "Sei una persona di merda, ti odio Alexander, smettila di parlare con me"

Lasciai andare fuori un fischio "'Odiare' è una parola grossa"

"Bene, allora è perfetta" mi guardò un'ultima volta e si precipitò fuori dalla stanza.

Ridacchiai e scossi la testa, dirigendomi tranquillamente fuori dalla classe. Andai verso il corridoio, dove Bennett e Scott mi stavano aspettando.

"Donnie se n'è andato via come se qualcuno gli avesse ucciso il cucciolo" disse Bennett.

"Presupponiamo che quel 'qualcuno' sia tu"

"Ovviamente." dissi, andando verso il mio armadietto e mettendo la combinazione, gettando dei quaderni dentro e prendendo quello che mi serviva "Si arrabbia così tanto, è divertente da guardare"

"Beh, sai cosa si dice sul giocare con il fuoco.." affermò Scott.

"Non sono un idiota, Scott" dissi, raddrizzandomi e chiudendo l'armadietto.

"Oh fidati Alexander, tu sei l'ultima persona che raffigurerei come idiota." disse Scott "Solo non rendere più difficile la situazione. Hai fatto arrabbiare un sacco di persone, alcuni di loro potrebbero anche vendicarsi, prima o poi"

"Lascia che si vendichino, allora" dissi ghignando.

Mi guardai attorno e vidi Donnie e i suoi amici in lontananza. Il mio ghigno crebbe quando questi passarono vicino a noi.

"Ehy Donnie!" incominciai "Le tue labbra sono un pò screpolate"

Le sue guance si colorirono. Mi guardò e si inumidì le labbra nervosamente.

"Ehy Alexander, la tua personalità è un pò merdosa" rispose Neo.

Donnie ridacchiò "Un pò merdosa?"

"Beh, se avessi detto 'molto merdosa', non sarebbe suonato così efficace." spiegò Neo, dandogli una gomitata sul fianco. Neo poi, mi lanciò un'occhiata "Bene, vai avanti, dimmi che sono un pezzente o patetico o quello che mi dici sempre"

"Fastidioso è la parola a cui stavo pensando." dissi, agganciando il pollice in tasca "Ma anche pezzente e patetico vanno bene"

Neo fece un piccolo inchino "Ci provo, ci provo"

"Come ho già detto, non sprecare il tuo tempo" mi disse Bennett.

"Bennett! Mi fa piacere rivederti" salutò Neo ironicamente.

"Non parlarmi" rispose Bennett alzando un sopracciglio.

"Non vorrei sprecare il mio fiato con te." affermò Neo "Andiamo via da qui, qui c'è puzza di Hollister. A quanto pare nessuno ha informati i ragazzi ricchi che Hollister è passato di moda in seconda media"

"È 'Abercrombie and Fitch'" rispose Scott, annusandosi la maglietta.

"Penso che abbia detto qualcosa anche su quanto siete troie" affermò Clifton.

"Wow, che insulto originale." disse Scott "Lascia me e la mia colonia di terza media da soli"

"Bene, almeno il ragazzo l'ha ammesso. Andiamo, dai" disse Neo afferrando la mano di Donnie e trascinandoselo con sé.

"Ci vediamo domani Donnie" esclamai, ghignando mentre lo guardavo allontanarsi. Lui si girò e mi lanciò un'occhiata prima di seguire Neo e Clifton e scomparire dalla mia vista.

"Perchè ti sei fissato di nuovo con Donnie?" mi chiese Bennett.

"Solo per come reagisce quando si trova vicino a me." lo assicurai "Sebbene il suo amico dagli occhi neri mi irrita"

"Beh, non preoccuparti di questo. Quando ti stancherai di Donnie, anche Neo se ne andrà con lui." mi tranquillizzò Scott dandomi delle pacche sulla spalla "Adesso andiamo a casa"

Ci dirigemmo perciò verso il parcheggio. Salutai i miei amici ed entrai in macchina, alzando il volume della musica quando uscì dal parcheggio, allontanandomi dall'edificio scolastico.

Una volta arrivato sul vialetto, uscì dalla macchina ed entrai in casa. Calciai via le scarpe con i piedi ed entrai in cucina, aprendo il frigorifero e guardando al suo interno, decidendo poi di afferrare una mela.

Salì le scale ed entrai nella mia stanza, dove il mio gatto mi stava aspettando sul letto. Mi guardò mentre mi avvicinavo e gettavo la borsa sul materasso.

"Vesper" lo salutai sedendomi e abbassando le spalle. Vesper si alzò e mi mise le zampe sulle spalle con curiosità, saltando poi sopra di esse e accucciandosi su di me per mettersi più comodo, i suoi artigli scavavano sulla mia maglietta per potersi mantenere stabile.

Il mio cane, Link, fece il suo ingresso nella stanza. Si rannicchiò sul tappeto vicino al mio letto e mi osservò, la sua coda scodinzolava un pò.

Tolsi Vesper dalle mie spalle e lo appoggiai sul letto, dando un morso alla mela. Il gatto strofinò la testa contro il mio stomaco ed io gli accarezzai distrattamente il pelo.

Voltai lo sguardo su Link e "Neo," mormorai "sarebbe un bel nome per un animale domestico." ridacchiai "Un buon nome per una troia, vero Link?"

Link abbaiò, adesso la sua coda scodinzolava più forte. Presi un altro morso della mia mela, lasciando il mio sguardo vagare su, sul soffitto nero.

Quando finì di mangiare, rotolai sul materasso ed afferrai la borsa, incominciando la mia solita routine: fare i compiti, cenare e uccidere la noia fino a quando si faceva tardi. Di solito avevo delle incredibili serate noiose o delle serate molto divertenti con i miei amici. Oggi si presupponeva una serata molto noiosa.

Mi spogliai delle mutande e mi sdraiai sul letto, guardando l'orologio. Erano le due e un quarto di notte e gemetti, sapendo giá di non volermi svegliare fra un paio di ore per andare a scuola.

Aprì il cassetto del comodino ed estrassi un flaconcino di sonnifero ingerendo delle pillole e sdraiandomi, aspettando che facessero effetto. Vesper, nel frattempo, saltò sul letto e si rannicchiò sul mio stomaco.

Anche Link saltò sul letto, sdraiandosi vicino a me. Delicatamente gli accarezzai il pelo.

"Neo sarebbe davvero un bel nome per una troia." mormorai, chiudendo gli occhi quando le pillole iniziarono a fare effetto. Un piccolo ghigno comparì sul mio viso "Neo sarebbe veramente un nome perfetto per una piccola troia"
 

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Ma ciaao!

Dedico il capitolo a tutti coloro che lo aspettavano♥

  
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