Mimosa.
La
mimosa, è il fiore delle donne per eccellenza.
Proprio
perché i suoi piccoli fiori gialli vengono spazzati via dal più leggero soffio
di vento,
essa
rappresenta la fragilità delle donne.
Ma
anche perché è il primo fiore a sbocciare, sfidando il gelo dell’inverno,
rappresenta
la forza di ogni donna.
[SPOILER!: Simon Arc;
73 parole]
Adelaide
è forte: nessuno è uscito indenne da uno dei suoi attacchi.
Adelaide è
invincibile, perché a muoverla c’era il forte desiderio di proteggere Enma e gli altri con tutte le sue forze.
Per questo non può
crollare, non può permettere che quei traditori dei Vongola continuino a
vivere!
Per questo crea
altri Buferandroidi e li scaglia contro il Guardiano
della Nuvola.
Perché Adelaide è
invincibile, e nemmeno Hibari Kyoya
riuscirà a batterla.
[TYL credo; 6996 (‘cause Maki li shippa a bestia e ‘cause sono l’AMMORE♥); 282 parole ODDEIèlunghissima]
Chrome si sveglia all’improvviso con
una strana sensazione. Qualcosa non va, ma non capisce cosa.
Si volta e solo
allora se ne accorge: Mukuro si sta agitando nel
sonno, i pugni stretti che stritolano le lenzuola e l’espressione contratta. Paura.
Il
lato peggiore dell’essere un illusionista è che puoi diventare vittima delle
tue stesse illusioni.
Questo Chrome lo sa bene, perché gli incubi di Mukuro spesso e volentieri si trasformano in potentissime
illusioni – e qualche volta è costretta a chiamare il
boss per fermarlo ed evitare che li – e si
– uccida.
Mukuro sobbalza ancora una volta, e l’illusione
inizia a prendere forma: un laboratorio, sangue alle pareti, uomini in camice. Urla,
lancinanti. Urla di dolore che le spaccano i timpani e le fanno desiderare di
diventare sorda all’istante per non sentirle più.
Inizia a tremare,
perché quello è l’incubo più ricorrente. L’incubo più terribile.
Ma questa volta
vuole fare qualcosa. Non può più stare lì, senza fare nulla, a guardare quegli
uomini in camice che continuano a torturare un bambino – lei lo sa che quel
bambino è lui, e questo le fa ancora più male.
E allora contrasta
le fiamme della Nebbia di lui con le proprie. Sono deboli in confronto alle
altre, ma abbastanza forti da far svanire parzialmente il laboratorio e gli
uomini in camice.
Solo allora il
sonno di Mukuro sembra calmarsi, ma rimane agitato. Però
di più non riesce a fare: non riesce a mantenere stabili i suoi organi e in
contemporanea creare un’illusione abbastanza forte da contrastare quell’incubo.
Sperando di reggere
ancora almeno un paio d’ore, Chrome si rannicchia su
un fianco, contro la schiena di Mukuro, e si stringe
a lui con forza.
[TYL; atemporale(?!); 133 parole]
Bianchi
era abituata al retrogusto amaro della battaglia, al rumore orribile delle ossa
che si spezzano e alle agghiaccianti urla di dolore di chi agonizza in attesa
della morte.
Ormai non le fa più
né caldo né freddo vedere un cadavere sventrato giacente in un lago di sangue…
Però, quando vede Hayato imboccare la porta e uscire dalla Villa, il suo
cuore quasi si ferma e il tempo si dilata.
-Starò
via solo un paio di giorni.-
E quel “paio di
giorni”, a lei, sembrano millenni.
Perché Bianchi è
pur sempre la sorella maggiore: vorrebbe proteggere Hayato,
allontanarlo dal quel mondo, chiuderlo in una gabbia se necessario.
Ma sa che non può.
Tutto quello che
può fare è sperare che, tra “un paio di giorni”, Hayato
torni a casa con le sue gambe.
[TYL; atemporale(?) forseunfuturodiByakuran;
169 parole]
Haru aveva visto troppo sangue negli
ultimi dieci anni. Aveva visto Tsuna e gli altri
Guardiani tornare coperti di ferite da capo a piedi, così provati e stanchi da
non riuscire nemmeno a reggersi in piedi o a fingere di stare bene. E lei li ha
sempre attesi in quella stanza bianca che sapeva di disinfettante, seduta su un
lettino con la cassetta delle bende sulle ginocchia.
Aveva visto tanto sangue… Ma mai come quella volta.
Tsuna ha provato a evitare che
assistesse a quello scempio. Le ha coperto gli occhi, ma ormai era tardi: il
sicario aveva già tagliato la gola al suo ostaggio.
E Haru ha pianto. E urlato fino a perdere la voce. Senza
fermarsi.
Ma Haru aveva ormai già visto troppo sangue negli ultimi anni.
Per questo non si è mai allontanata dalla Villa.
Per questo ha
continuato ad attendere i Guardiani che tornavano dalle missioni in quella
stanza bianca che sapeva di disinfettante, seduta su un lettino con la cassetta
della bende sulle ginocchia.
[20YL questoèilfuturodiByakuran;
LamPin(!?); 197 parole]
IPin non capisce cosa sia preso a Lambo, da quando è tornato dopo che il bazooka lo aveva
portato via.
Allora inizia a
cercarlo in lungo e in largo. Senza sosta.
E mai si sarebbe
immaginata di trovarlo lì.
È seduto al suo
posto, la terza sedia sul lato sinistro di quel tavolo in noce scuro. Fissa il
muro bianco di fronte a sé, gli occhi verdi lucidi e le labbra contratte nello
sforzo di non scoppiare a piangere.
Se non avesse avuto
vent’anni, IPin è sicura che lo sentirebbe
sussurrare: “Re-si-sti” come quando era solo un bambino.
-Li ho visti.-
sussurra all’improvviso Lambo, senza guardarla.
Si volta verso la
sua sinistra e fissa le sedie vuote.
-C’erano tutti.-
mormora.-Quasi tutti.- si corregge. –Mancavano Hibari,
Chrome e Mukuro, ma c’erano
tutti. Erano tutti lì… Erano vivi. Mi hanno sorriso,
perfino Stupidera mi ha sorriso. Non ho fatto neanche
in tempo ad avvisarli di quello che sarebbe successo…
Non sono riuscito… nemmeno a…
salutarli… -
IPin lo sente singhiozzare, ma non sa
che fare.
Può solo avvicinarglisi piano e abbracciarlo.
Abbracciarlo per
ricordargli che – anche se loro non sono più con lui –il Piccolo Fulmine non è
solo.
[5YL circa; 176 parole]
Kyoko è ingenua, ma non stupida.
Per questo è
piombata a casa Sawada senza preavviso, quel
pomeriggio: vuole dei chiarimenti e li vuole subito.
Perché
Yamamoto e Chrome non si
fanno vedere a scuola da una settimana?
Perché
Gokudera zoppica vistosamente?
Perché
mio fratello ha sempre dei nuovi lividi quando arriva a casa?
Inoltre, è quasi
certa che non sia una questione che riguarda solo loro. Altrimenti non riuscirebbe
a spiegarsi il polso fasciato di Hibari o quel livido
di un cupo blu sotto l’occhio. O le ferite che Mukuro
tenta di nascondere con le illusioni.
-Stai tranquilla, Kyoko.- Tsuna tentenna. –Non è
nulla di grave… Davvero… -
Kyoko vorrebbe dirgli che no: è importante. È importante perché
anche lei fa parte della Famiglia e ha tutto il diritto di sapere.
Ma sa che è una
battaglia persa ancora prima di iniziarla, con loro: Tsuna
non dirà nulla per non metterla in pericolo e gli altri – chi per un motivo,
chi per un altro – non spiccicheranno parola sull’argomento.
E tutto quello che
può fare è sperare.
[Presente piùomenopiùmenochepiù(?!);
ColoLal (per mia gioia♥); 135 parole]
Lal
e Luce
si guardarono, appena il fascio luminoso che li aveva avvolti tutti si
dissolse.
La sciamana sorrise all’altra e sillabò un Lo sapevo che fece gelare il sangue
nelle vene a Lal.
Lei lo sapeva.
Certo: Luce era in grado di prevedere il futuro…
Allora perché non
ha fatto nulla per cambiarlo? Almeno poteva salvare sé stessa e il bambino che
portava in grembo…
Invece no: aveva
scelto di condividere con loro il destino di quella maledizione.
Aveva scelto di
prendersi la sua parte di colpa, sacrificando la sua stessa esistenza e – forse
– quella del suo bambino.
“Lei non avrà
rimpianti.- questo è quello che pensa Lal quando
sente la mano di Colonello su una guancia. –Io sì.”
L’unico ripianto di
Lal è l’essere stata così stupida e ingenua da aver
coinvolto Colonello.
[TYL; prima del Choice;
78 parole]
Yuni apre piano la porta della sala,
sperando che non emetta il minimo cigolio. Meno male, i cardini sono ben
oliati.
In punta d’alluci,
la boss dei GiglioNero si avvicina al Trinsette e lo osserva. Sono lì, tutti. I ciucciotti degli
Arcobaleno.
Fa un passo in
avanti e le ginocchia tremano, ma ormai ha preso la sua decisione: affronterà Byakuran.
E allora afferra i
ciucciotti, li nasconde sotto il mantello e se ne va.
Destinazione: l’arena
del Choice.
D.P.P.: Deliri Post Partum.
Buona
festa della donna e tutte! *lancia rametti di mimosa*
Non
uccidetemi per questa cosa. Lo so che non ha senso, ma dovete capire la Giuly si è sciolta come neve al sole perché è tanto tsundere quando un suo ex compagno di classe è piombato
da lei venerdì durante l’intervallo con il rametto di mimosa.
E da allora il suo cervello ha lavorato freneticamente a questa cosa, tralasciando il capitolo della long sui vampiri (e qui Clau la ucciderà, visto che aspetta quel capitolo da tipo secoli) e il capitolo 11 della long di D.Gray-man.
Se Quello di Cui Sopra vi è minimamente piaciuto, fatemelo sapere con una piccola recensione :D
Se lo farete, avrete un biscotto(?)
Hasta luego!
Maki
P.S.: Lo so che manca qualcuna (vedi M.M., Aria e “la stupida dai capelli blu”- cit. Yami), ma non sapevo cosa scrivere. L’unica di cui davvero mi dispiace non essere riuscita a scrivere è Aria, perché ci sono rimasta malissimo per la sua storia ç_ç
P.P.S.: Clau, se proprio devi uccidermi concedimi una morte rapida e indolore, pls ç_ç