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Autore: Parsy    08/03/2015    1 recensioni
Un sogno, la realtà, un desiderio, una ragazza innamorata e la pioggia come complice...
La storia di due ragazzi di sedici anni e... un bellissimo sogno!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capita spesso nelle giornate di pioggia di fermarsi. Fermarsi da tutto. Dai compiti, dalle azioni quotidiane, dalle letture. Da tutto.
E capita di spostare leggermente la tenda della finestra di camera tua e guardare la pioggia.
Poi ricordi lui, il ragazzo che hai giurato di amare per una vita intera; il ragazzo che se ne è andato e non ritornerà; il ragazzo che non vedi da tanto tempo e di cui non ricordi neanche la voce… Ma gli occhi si… quelli li ricordi. Il loro inconfondibile color nocciola, ti mancano.
Sei stanca, vai a letto. L’ultima cosa che vedi prima di chiudete gli occhi? Due tondi color nocciola che ti guardano come se fossero gli occhi del tuo angelo custode.
Buona notte…

 
Sto studiando, come mio solito, ed è sabato pomeriggio. Gli unici miei compagni sono Petrarca e i suoi sonetti e poi ci sono mia madre e mio padre in cucina. Poi qualcosa disturba il mio studio…
“Just don’t give up
I’m workin’ it out”
È la suoneria del mio telefono. Chissà chi è…
“Please don’t give in
 I won’t let you down”
Non può essere davvero lui che mi chiama!
“It messed me up
Need a second to breathe
Just keep coming around”
È davvero lui. Meglio rispondere.
“Pronto?”
“Parsy!” la sua voce è profonda. Me la ero quasi dimenticata.
“Ehi ciao…”
“Scusa se ti chiamo così, anche se è da tanto che non ci vediamo, ma ho bisogno di sapere se sei ancora disposta ad aiutarmi.” “Si, certo” “Bene! Allora raggiungimi nel luogo in cui siamo andati la prima volta che siamo usciti insieme. Io ti aspetterò lì. Poi ti spiegherò tutto. Promesso. Ciao”
Ha riattaccato. Vuole che vada lui. Non può essere vero.
Mi vesto di corsa. Informo i miei genitori che sto uscendo. Prendo l’ombrello e mi avventuro alla ricerca del ragazzo che amo, nonostante la pioggia. Troppa pioggia. Decido di prendere l’autobus; fortunatamente la fermata è vicina e fa capolinea proprio alla mia destinazione.
Ricordo il luogo della nostra prima uscita – che a me piace chiamare appuntamento – come se ci fossi andata ieri; forse perché vado quasi sempre in quel posto, è uno dei miei preferiti. Quella volta che sono uscita con lui, però, è stato qualcosa di speciale. Ah, ho dimenticato di dirvi il posto: una semplice libreria!
Ecco la mia fermata. Scendo. La libreria è affollata, sarà difficile trovarlo.
Invece no. Eccolo lì, seduto sulle poltroncine a leggere un libro. Gli vado incontro. Mi vede arrivare.
Mi fa spazio accanto a lui e mi chiede: “Tu non hai niente da leggere?”
Prendo il primo libro che mi capita e siedo accanto a lui.
Egli continua a leggere e io inizio quel libro. Non ricordo il titolo, ma mi piace già dal primo capitolo.
Dopo dieci minuti di lettura in silenzio decido di rompere il ghiaccio: “Perché mi hai fatto venire qui in tutta fretta?”
Egli distoglie lo sguardo dal libro e mi fissa in volto. Avevo dimenticato quanto i suoi incredibili occhi color nocciola fossero splendenti alla luce artificiale. Occhi profondi, che ti danno sicurezza.
“Hai ragione e ora ti spiegherò tutto: tu sai che mi sono fidanzato un anno fa, ma forse non sai che mi solo lasciato il mese scorso” “Mi dispiace” “Grazie, ma fammi continuare. Ultimamente, quando abbiamo chattato, mi sono reso conto di quanto tu fossi diversa, sincera e mi sei stata molto vicina. Non ho mai avuto l’occasione di ringraziarti per tutto quello che hai fatto e per quanto mi hai amato. Perché so che mi ami ancora. E io mi sono reso conto che solo con te posso esser felice e stare bene”
“Co-co-con m-me?”
“Si Parsy…”
Chiude il suo libro e lo posa sulla poltroncina. Fa lo stesso con il mio.
Dopo afferra il mio viso fra le mani e, mentre mi guarda dritto negli occhi dice: “Io ti amo”
Una lacrima mi riga il viso.
“Perché piangi, tesoro?
“Perché il più grande desiderio della mia vita si è quasi avverato!”
“Allora lascia che io lo possa realizzare per intero!”
Le sue labbra sono sempre più vicine alle mie. Chiudo gli occhi per godermi il momento e….
 

“Dai dormigliona svegliati!”
Mia madre entra gridando in camera.
“Perché mi hai svegliato? Oggi è domenica”
“Lo so, ma sono le 12! Tra un po’ si pranza e tu stai ancora nel letto! Alzati!”
Scendo dal letto e infilo le ciabatte. Mi reco in cucina e mia madre mi dice ridendo: “Vuoi fare colazione visto l’orario?”
“No, a meno che… Ci sono le nocciole?”
“Lo sai che non compro mai frutta secca, ma tu odi le nocciole da quando eri piccola. Perché le vuoi?”
“Nostalgia…”
Vado in bagno. Mi guardo allo specchio.
Possibile che nessuno si è accorto che ho il segno di una lacrima sulla guancia?






ANGOLO DELL’AUTRICE: LadyParsy è ritornata dopo tanti mesi. Scusate se non sono stata presente ma la scuola questo anno è dura. Spero che la storia vi sia piaciuta.
Ah, quasi dimenticavo…. La canzone presente nel testo è “Whataya Want From Me” di Adam Lambert.
Detto ciò… Buona lettura!
 
   
 
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