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Autore: Matycchi    08/03/2015    2 recensioni
[Piccola Destiel senza pretese ♥]
Dal testo:
"Abbassandosi alla tua altezza, sedendosi sui talloni, inizia a raccontarti la storia di un giovane soldato dagli occhi verde prato. Ti racconta di come questo cacciatore l’abbia salvato, di come il loro amore era sbocciato, poco a poco.
Ti rivedi inspiegabilmente nei suoi racconti. I suoi occhi blu ti scrutano, mentre le parole continuano ad uscire, fino ad arrivare alla parte della storia che fa intristire quegli angoli di cielo.
Il principe-cacciatore, è malato. Una malattia crudele che ti consuma poco a poco. Dean, il principe-cacciatore, è affetto da Alzheimer."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lì, seduto a fissare lo schermo illuminato del tuo PC.

Senza idee, senza sapere perché sei seduto lì. Non sai più cosa scrivere, cosa dire, cosa fare.

Bizzarro. In genere le parole non ti mancano mai, eppure, adesso, è come se non riuscissi più a farle uscire.
 
Ti scompigli i corti capelli biondi. Un leggero bruciore agli occhi ti costringe a passarti la mano sul viso.
 
Stancamente ti sollevi, per dirigerti al bagno. Ti fermi a guardarti allo specchio, quello che vedi non ti piace.

Vistose occhiaie scure incorniciano i tuoi occhi stanchi. La pelle è più pallida del solito e i capelli sono arruffati. Gli occhi, oltre ad essere stanchi, sono rossi. Come se tu non dormissi da più di una settimana. Ops. E’ davvero così.
 
Nel tuo stato di trans, mentre sei impegnato a guardare nello specchio un riflesso che non riconosci più, qualcuno bussa alla porta, ma non lo senti. Sei troppo impegnato ad odiare quello che sei diventato.

Le tue dita di chiudono a formare un pugno. Lasci che la tua mano venga a contatto con la superficie fredda dello specchio con violenza. Forse troppa, che ne dici?

Adesso il tuo riflesso è incrinato, proprio come te.

Chiunque si trovi oltre la tua porta, inizia ad essere insistente. Senti la superficie della porta in legno che viene colpita, il trillo del campanello è insistente, ti entra nella mente e non puoi far altro che odiare chiunque stia continuando a suonare incessantemente.
 
Allora ti decidi ad aprire quella maledetta porta. Colui che ha torturato i tuoi timpani fino a pochi secondi prima, entra veloce nella tua dimora e ti afferra la mano sanguinante. Inizia a sbraitare frasi senza senso, o almeno, senza senso per te.
 
Ti senti trascinare ancora una volta nel freddo bagno di casa tua. Senti l’acqua fredda venire a contatto con la tua mano.

Non capisci. Chi hai davanti? Non lo riconosci? Oh, caro. Forse stai peggio di quel che credevi…

Il ragazzetto che ha fatto irruzione in casa tua, ti guarda coi suoi grandi occhioni da cerbiatto spaurito, senti che chiama il tuo nome. Dai voce ai tuoi dubbi, gli chiedi come fa a conoscerti. Lui ti guarda ferito e sorride. Ti posa una mano sul volto e ti rassicura, tranquillizzandoti.

Si presenta come tuo caro amico, ti spiega chi sei.  Oh, cavolo! Non mi aspettavo che tu stessi così male!

I suoi grandi occhi blu ti scrutano, e puoi giurare di aver amato quegli occhi. Così cristallini, ti sembra di potergli leggere dentro solo guardandolo in quelle due pozze di mare.
 
Castiel.

Il suo nome scorre dolce, e ti sembra di aver pronunciato quelle sette letterine miliardi di volte. Lo senti tuo in un modo innaturale, come se tutto di quel ragazzo ti appartenesse. Oh, tesoro. Se solo ricordassi…
 
Lui ti sorride triste ancora una volta. Ti prende per mano e ti chiede di seguirlo, dice che ti porterà in un posto bellissimo. Sembra di vederlo parlare ad un bambino. “Sarebbe davvero un ottimo padre” pensi.

Ti fa salire sulla sua macchina, una Chevy Impala del ’67. Oh… No… Non è la sua, è la tua piccola, ma non ha scelta.
 
Il viaggio è silenzioso, e ti sembra innaturale fissarlo dal alto del passeggero. Ti sembra così sbagliato.
 
Ti chiede come ti senti, tu non sai come rispondere. Sei confuso, spaventato, ansioso. O almeno lo eri. Da quando la sua grande mano ha afferrato la tua per portarti in bagno ti sei tranquillizzato. La sua presenza di rende inspiegabilmente felice.

Lo guardi, è concentrato sulla strada. Rispondi che stai bene.
 
Dopo un tempo indefinito, il ragazzo in trench ferma la macchina e ti invita a seguirlo. Davanti a te una struttura ospedaliera che ti mette tristezza e un minimo di soggezione.

Una volta dentro ti fa sedere su una poltroncina dai colori alquanto discutibili e si allontana per un paio di minuti.
 
Quando torna ti sorride e ti prende per mano. Lo segui per i corridoi tutti uguali fino a quando entrate in una stanza dove lui ti fa accomodare su di un letto immacolato.
 
Abbassandosi alla tua altezza, sedendosi sui talloni, inizia a raccontarti la storia di un giovane soldato dagli occhi verde prato. Ti racconta di come questo cacciatore l’abbia salvato, di come il loro amore era sbocciato, poco a poco.

Ti rivedi inspiegabilmente nei suoi racconti. I suoi occhi blu ti scrutano, mentre le parole continuano ad uscire, fino ad arrivare alla parte della storia che fa intristire quegli angoli di cielo.

Il principe-cacciatore, è malato. Una malattia crudele che ti consuma poco a poco. Dean, il principe-cacciatore, è affetto da Alzheimer.

Capisci dai suoi occhi di essere il principe della storia. I tuoi occhi chiari si abbassano e le tue spalle si piegano all’ingiù. La sua mano calda ti alza il viso, le sue labbra rosee sfiorano le tue. La sua voce roca torna a cullare il suo senso uditivo. “Resterò al tuo fianco per sempre, Dean.”
 
Sorridi triste e lo chiami per nome una volta, due, tre… Lo guardi, cerchi di imprimere il suo viso ed il suo nome nella tua memoria compromessa.

Ti fa sdraiare e si siede al tuo fianco, accarezzandoti i capelli biondi mentre ancora chiami il suo nome, così dolce e così tuo. E lui, sorridendoti pronuncia due piccole paroline che ti scaldano il cuore e ti fanno addormentare sereno, felice di saperlo al tuo fianco.


 
 
“Castiel.”
 
“Ciao, Dean.”





Note di quella che si spaccia per un’autrice:
Hello everyone! Nice to meet you!
Questa è la prima volta che scrivo di Dean e Cass. Fino a questo momento non me la sono sentita, dovevo ancora prendere la mano con quei due orsetti coccolosi (?) Mi ci son volute nove stagioni solo per scrivere ‘sta cosina. Spero di non essere approdata sull’isola OOC più di quanto non fosse necessario-- Ho fatto del mio meglio çuç
Ammetto che speravo di inaugurare la mia entrata trionfale nel fandom con qualcosa di più… ehm… allegro? Ed invece ecco qui il risultato--
Mi scuso per eventuali errori (perché ormai mi sono arresa, più ci provo e più ce ne sono--).
Spero comunque che vi sia piaciuta!
See you!

Matycchi ♥

P.S. Il banner è stato creato da me, se vi piace (anche se non è tra i miei lavori migliori--) potete fare un salto sulla mia -nostra, ho una collega x''- pagina grafica! Vi lascio il link~

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