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Autore: Sakkaku    09/03/2015    2 recensioni
Premetto che ho scritto questa oneshot subito dopo aver finito la seconda stagione, quindi chiunque si arrivato a questo punto, può leggerla perché non contiene spoiler di nessun tipo.
Volevo mantenere il carattere di Akashi così come si era visto nell'anime, solo aggiungendoci un qualcosina che non rovinasse in personaggio... spero di non aver fatto danni D:
Spero che sia di vostro gradimento e buona lettura=)
dal testo:
“Forse, dopotutto, è una perdente con speranza. Sono curioso di vedere se arriverà alla vittoria o resterà nel fango” pensò Akashi mentre si allontanava lasciandola da sola.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Akashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che ho scritto questa oneshot subito dopo aver finito la seconda stagione, quindi chiunque si arrivato a questo punto, può leggerla perché non contiene spoiler di nessun tipo.
Volevo mantenere il carattere di Akashi così come si era visto nell'anime, solo aggiungendoci un qualcosina che non rovinasse in personaggio... spero di non aver fatto danni D:

Spero che sia di vostro gradimento e buona lettura=)

 

Un piacevole diversivo

 

Le giornate erano tutte uguali. Piatte, lente e monotone.
Tranne quando lui passava a trovarla. Il suo modo di fare e di parlare poteva sembrare che distruggesse le sue speranze, ma per lei non era così. Anzi, era proprio il contrario. La spronavano per diventare come lui.
Una vincitrice.
- Vai così!!! - esclamò alzandosi in piedi sul letto e alzando in alto le braccia, i fili della flebo vennero strattonati pericolosamente – Signorina Okada non dovrebbe agitarsi in questo modo! - la rimproverò l'infermiera entrando di corsa nella sua stanza, oramai sapeva che se la sentiva urlare doveva recarsi in camera a controllare – Così farà alzare la pressione, dovrebbe sapere che per lei è estremamente pericoloso! Inoltre se dovesse staccarsi la flebo sarebbe un grande problema! - - Uff! - sbuffò la ragazza lasciando cadere di peso il corpo sul letto – Neanche una partita in pace mi fate guardare! - continuò a lamentarsi.

Flashback

Akashi Seijuro stava tornando a casa dopo aver vinto una partita di basket, lui era il capitano della squadra di basket della Scuola Media Teiko.
Qualcosa attirò la sua attenzione. O meglio un suono. Si voltò a guardare nel parco e vide una figura, che pareva essere caduta dall'altalena, che cercava in tutti i modi di rialzarsi.
“Perdente” pensò con disgusto Akashi, la curiosità lo spinse ad avvicinarsi, voleva vedere fino a che punto i vermi potessero strisciare. Quando fu abbastanza vicino si accorse che si trattava di una sua coetanea delle medie, non riconobbe la divisa scolastica, in fondo era di un'istituto perdente quindi non vi era ragione che la conoscesse.
La ragazzina si comportò come se lui non si fosse mai avvicinato. Continuava a tentare di rialzarsi aggrappandosi alla catena dell'altalena. Tutta quell'insistenza lo fece infuriare, per lui era come vedere un verme che tentava di uscire dal fango per vedere la luce.
Senza tante cerimonie o convenevoli, afferrò il braccio della ragazzina, sollevandola da terra.
- I vincitori hanno sempre ragione, di conseguenza tu mi devi ascoltare e fare tutto ciò che ti ordino. Sei una perdente e non vali niente – quelle parole glaciali colpirono la ragazzina, i bulli se la prendevano da sempre con lei eppure, quelle parole pronunciate in tono sprezzante e disgustato ebbero l'effetto di una scossa elettrica.
- Sono Emiko Okada – si presentò la ragazzina fissandolo negli occhi, dimostrando di non temerlo, la stranezza che avesse un occhio quasi dorato non la intimidiva e di ringraziarlo non ci pensava neppure, dopotutto lei stava per farcela anche da sola, lui si era intromesso.
- Farai meglio a non ostacolarmi, perché in quel caso non avrò pietà, anche se sei una ragazzina – continuò lui, quegli occhi grigi da sembrare bianchi lo avevano rapito, perché era certo di aver visto, nel profondo una scintilla che voleva vincere.
“Forse, dopotutto, è una perdente con speranza. Sono curioso di vedere se arriverà alla vittoria o resterà nel fango” pensò Akashi mentre si allontanava lasciandola da sola. Il fatto che l'avesse aiutata si poteva considerare un raro gesto altruista.

Fine Flashback

L'orario delle visite stava per terminare e anche quella giornata Emiko l'aveva passata a osservare le nuvole. L'infermiera le aveva staccato la tv quindi non le rimaneva molto da fare, considerando che aveva già terminato di leggere tutti i libri. Nell'udire dei passi raddrizzò la schiena, speranzosa.
- Dovresti smetterla di aspettarmi come un cagnolino, comportandoti così diventi ancora più perdente – commentò in tono aspro Akashi varcando la soglia della stanza – Ho riconosciuto il tuo passo, sapevo eri tu! - esclamò lei – Però sei cattivo, arrivare a cinque minuti dal termine delle visite – mise il broncio. Sapeva che non avrebbe avuto nessun effetto su di lui, per questo si divertiva a farlo, lo sguardo di Seijuro rimaneva indifferente e i suoi occhi rimanevano impassibili come una lastra di marmo.
- Sai che mi hanno staccato la tv proprio mentre stavo seguendo la Winter Cup? Solo perché mi sono messa a urlare un pochino... - - Perché mi racconti queste cose? Sai che non m'interessa niente delle tue giornate da perdente – ignorandolo Emiko continuò a parlare – Ti ho mai detto che odio nel profondo lo sport? Lo trovo troppo faticoso e ho sempre pensato che fosse stupido... poi alle medie ho visto una partita di basket, una della Teiko e mi sono ricreduta, solo sul basket. Inoltre ho avuto modo di incontrarti di nuovo e ho capito che la tua filosifia di vita è - .
Akashi chiuse gli occhi, respirando a fondo. Quando iniziava a parlare a raffica gli veniva voglia di strozzarla, era troppo irritante.
- Che hai fatto ai capelli? - gli domandò – Ho accorciato la frangia, mi dava fastidio – rispose lui con una scrollata di spalle, era una cosa di poco conto, la ragazza lo osservò con la mano sotto il mento e l'indice che picchiettava sul naso – Hai perso fascino – disse una volta finito di analizzarlo – Poco importa, sono un vincente e ho sempre ragione, quello che dici non mi tocca - .
Okada iniziò a tossire, chiuse gli occhi e si coprì la bocca con una mano, il suo corpo venne travolto dagli spasmi, durò alcuni minuti, poi così com'era iniziata la crisi finì.
- Dovresti riposarti – le disse Akashi appoggiando due dita sulla spalla e spingendola, senza usare particolarmente forza – Uffaaaa – si lamentò lei dibattendo le gambe sotto la coperta – Sei appena arrivato e ho molte cose d cui parlarti - - Tu parli troppo – l'interruppe lui – Se non recuperi e salti ancora fisioterapia puoi sognarti che ti porto a vedere al finale della Winter Cup – gli occhi grigi della ragazza lo fissarono speranzosi – Sul serio? Perché non mi porti alla partita di domani? Potrei non arrivarci alla finale - - Ci arriverai – insistette lui rimandendo impassibile – Ti ricordi cosa ti dissi la prima volta che ci incontrammo? Che devi fare quello che ti ordino, perché sono un vincitore ed ho sempre ragione - - Sei monotono quando ripeti sempre le stesse cose – sbuffò lei – Va bene ora riposo fino all'ora di cena e poi dormo cosicché domani posso fare fisioterapia – chiuse gli occhi, anche perché non si aspettava di sentirsi dire un brava o qualcosa di simile.
Il suo corpo era stanco, come tutte le volte che aveva una crisi, morfeo l'abbracciò portandosela nel suo mondo, eppure a Okada parve di sentire una lieve presenza sulla fronte “Sto già sognando” pensò lei.
- Recupera presto, se mi abbandoni non avrò pietà per te, mio piacevole diversivo – sussurrò Akashi baciandola sulla fronte.

 

  
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