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Autore: Nora13    09/03/2015    2 recensioni
[Questa storia partecipa al contest "Punti su Punti - Teen Wolf Contest (edite e inedite)" indetto da gnarly sul forum di Efp]
Estratto:
 -Cosa volevi dire a Allison Argent?- gli domandò curiosa.
 -Pensavo di dirle tutto quello che ha fatto per me.-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kira Yukimura, Scott McCall
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nome autore:  Nora13 (Efp); Nora_2000 (Forum)
Titolo: Per un attimo
Personaggi/Coppie bonus: Scott/Kira (4pt) 
Tipo di coppia: Het (2pt)
Genere: Introspettivo (6pt); Malinconico (6pt)
Prompt bonus: Nessuno
Tipo di storia: One-shot (3pt)
Lunghezza storia: 899 parole (contatore Word) 
Introduzione: 
Estratto:
 -Cosa volevi dire a Allison Argent?- gli domandò curiosa.
 -Pensavo di dirle tutto quello che ha fatto per me.-
 
 
 
 
 
Al contrario di come faccio di solito, inserisco l’Angolo Autrice in cima per chiarire due cose sulla storia. In primis, questa è un’AU abbastanza particolare, nella quale non intendo descrivere una storia con una vera trama, quanto una sorta di spezzone dei pensieri e della vita di Scott in un altro universo, un universo molto malinconico e un po’ surreale. Alla Donnie Darko, per intenderci. Di conseguenza, i personaggi saranno anche notevolmente OOC.
Detto questo, spero che la storia sia comunque di vostro gradimento.
 
Nora

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Scott McCall era un normale adolescente. Ma sarebbe facile liquidare così la vita di moltissimi ragazzi che vanno a scuola, litigano, piangono, si infatuano e sono alle prese con problemi che loro non definirebbero mai irrilevanti, per quanto da fuori effettivamente lo siano.
Certo, Scott McCall non era un supereroe, un vampiro, un lupo mannaro o qualche genere di creatura che vivesse esperienze degne di nota. Non aveva mai nemmeno pensato di poterlo essere.
 
Come ogni giorno, Scott era a scuola. Stava prendendo i libri dall’armadietto, quando Allison Argent si accostò a lui per aprire il proprio.
Il ragazzo serrò le labbra, cercando di non guardare a sinistra. Non ne valeva la pena, dato che se i loro sguardi si fossero incontrati, sarebbe stato per puro caso. In ogni caso, l’Argent si allontanò poco dopo coi libri sottobraccio, senza aver dato segno di notare la presenza di Scott.
Questi, forse più deluso di quanto avrebbe dovuto essere, chiuse l’armadietto con un sospirò e si avviò verso l’aula dove aveva lezione.
 
Scott si trovava a mensa, seduto al tavolo con i propri amici, intenti a chiacchierare degli ultimi film usciti al cinema, organizzare il compleanno di qualcuno e lamentarsi dei troppi compiti a casa assegnati da un professore che erano convinti li avesse presi di mira.
Ma lui era più interessato ad osservare attentamente i tentativi di Stiles Stilinski di sedersi allo stesso tavolo di Lydia Martin. Il ragazzo allampanato riversava un fiume di parole su tutti i commensali di lei, cercando di gesticolare ed allo stesso tempo di tenere il vassoio che aveva tra le mani in equilibrio, obbiettivi che mal si accordavano tra loro. La ragazza oggetto dell’interesse di Stiles lo fissava come se appena recepisse la sua presenza, o comunque non avesse realizzato appieno se avesse davanti una persona o un suppellettile di cattivo gusto.
 -Non è vero, Scott?- si sentì chiedere ad un tratto.
Colto di sorpresa, spostò lo sguardo sui suoi amici, che lo guardavano aspettando una risposta a quella domanda di cui ignorava il contesto.
 -Oh. Ehm... Sì, penso che vada bene.- buttò lì Scott.
I ragazzi si guardarono tra loro accigliati per qualche momento, prima di scoppiare a ridere all’unisono.
 -Che c’è? Cos’ho detto di sbagliato?- chiese confuso. Non si era offeso, come avrebbe potuto?
 
Scott scendeva a passi veloci le brevi scale all’ingresso della scuola, evitando gli altri studenti che uscivano dall’edificio. Casualmente, abbassò lo sguardo sul parcheggio e vide Allison dirigersi verso la sua macchina. Si bloccò solo un momento, prima di riprendere a camminare a lunghe falcate per raggiungerla.
La chiamò da una decina di metri, mentre lei stava per salire nella sua auto. La ragazza si voltò, squadrandolo con aria interrogativa.
A quel punto però, Scott non sapeva cosa dire. Pensare che avrebbe potuto dirle un sacco di cose: che la sua cotta per lei durava dalle elementari, che la prima ed unica rete segnata a lacrosse l’aveva dedicata silenziosamente a lei, un mucchio di cose e di risultati raggiunti pensando a lei, senza che avessero mai scambiato più di dieci parole in fila. E a quel punto si illuminò.
Scott fissò lo sguardo in quello di Allison, che aspettava, evidentemente un po’ scettica, ciò che lui voleva dirle.
 -Grazie.- disse semplicemente, sinceramente Scott.
La ragazza aggrottò la fronte. -E per cosa, scusa?-
Avrebbe potuto dirle un sacco di cose, parlarle di un mucchio di cose e risultati raggiunti pensando a lei, in meno di dieci parole. Ma a che scopo?
Abbozzò e un sorriso e voltandosi per andarsene le augurò buona giornata.
 
Qualcuno saltellò accanto a Scott, prendendolo a braccetto. Lui rivolse a Kira un sorriso luminoso che la ragazza ricambiò subito.
 -Cosa volevi dire a Allison Argent?- gli domandò curiosa.
 -Pensavo di dirle tutto quello che ha fatto per me.-
 -E l'hai fatto?-
 -Sì.-
Kira sorrise, facendo scivolare la mano in quella del suo ragazzo e intrecciando le loro dita.
Camminarono in silenzio per un po’, ognuno immerso nei propri pensieri.
 -Sai, stanotte ho fatto un sogno strano.- esordì Scott all’improvviso.
 -Beh, raccontamelo.-
 -Non saprei come descriverlo, non è il genere di sogno che si racconta. Eravamo tutti diversi, delle specie di assurde creature fantastiche e combattevamo contro mostri mitologici.-
La ragazza rifletté un secondo. -Tutti tutti? Quindi io che creatura ero?-
Scott si grattò la nuca, in difficoltà. -Uhm, una specie di volpe umana connessa coi fulmini.- disse infine.
 -Ah, pensavo peggio, tipo un lupo mannaro. Mi piacciono le volpi.-
 -Il lupo mannaro ero io!- esclamò Scott, fingendosi offeso.
Kira rise ed il ragazzo non potè fare a meno di unirsi a lei.
Per un attimo, Scott immaginò come avrebbe potuto essere la sua vita se lui fosse stato un lupo mannaro, Kira una volpe e i suoi amici degli esseri sovrannaturali. Si concesse persino di immaginare che la sua amicizia con Stiles fosse ancora in piedi. Inutile ricordare di darsi dello stupido per averla rovinata in quel modo. Il torto era meglio distribuito di quanto ad entrambi piacesse credere. Non si sentì in colpa per immaginare una vita insieme ad Allison. Se Kira avesse voluto, le avrebbe raccontato ogni dettaglio delle sue fantasie. Non perché non fosse una cosa importante, ma perché era una cosa che non aveva senso, sia per quello che provava che per quello che stava vivendo.
Per un attimo, poteva avere tutto. Ma se lo desiderasse, era tutto un altro discorso.  
 
 
 
 
   
   
 
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