UN POSTO CALDO (in fondo al cuore)
Il frinire dei grilli in giardino ed una canicola talmente opprimente da farsi beffe perfino dei condizionatori, queste le sole compagnie su cui poteva contare in quel momento.Fisso' nuovamente lo sguardo sullo schermo azzurrato del proprio palmare, nel tentativo haimè vano, di trasformare i propri appunti in qualcosa di più sostanzioso di semplici scarabocchi.
Inutile l'ennesimo gocciolone di sudore le colò lungo la schiena rubandole l'ultima possibilità di concentrazione.
Andiamo, avanti, che senso aveva lavorare tanto quando di lì ad un anno la Terra avrebbe potuto non esistere nemmeno più? Un tuffo in piscina le parve improvvisamente quasi attraente quanto lo scorbutico ospite alieno.
Risoluta, stava per ripiegare il minuscolo monitor quando un boato assordante scosse la casa fin dalle fondamenta.
Si alzò in piedi e senza troppo curarsi del proprio aspetto schizzò fuori, non aveva bisogno di rilevatori per sapere il trainer si fosse letteralmente sbriciolato, seppellendo i'indisponente Sayan.
Kami che macello,in compagnia di Goku e Yamcha di lividi e ferite ne aveva viste ma mai di simili proporzioni...finì rapidamente di medicare l'ultima per poi riporre garze e disinfettante.
Sedette lentamente vicino al letto ed attese. Le ore si trascinarono lente,fino a farla addormentare con la testa sul tavolo.

La sofferenza, compagna di tante battaglie, fu la sua prima consapevolezza, cercò di sollevarsi a sedere , ma tutto ciò che ottenne fu solo un guaito di dolore.
Si sforzò di mettere a fuoco la vista , ma l'unica percezione chiara ai suoi occhi , prima di ripiombare di nuovo in un sonno senza sogni, fu quella di una chioma azzurra come il cielo.


"Oh avanti, smettila di fare i capricci e apri quel forno" Dare da mangiare allo scorbutico principe dei Sayan non si stava rivelando semplice come aveva previsto.
"Sta ferma Donna, e porta via questo miserevole schifo!"
L'altrettanto prevedibile commento di un Vegeta conciato decisamente male, ma sempre e comunque sul piede di guerra.
Bulma gli lanciò l'ennesimo sguardo torvo, prima di tornare nuovamente all'attacco con l'unico risultato di vedere il cucchiaio schizzare come una saetta attraverso l'infermeria per infiggersi con una sonora vibrazione nella parete di fronte.
"Oh e va bene vostra maestà, fate da voi!"Sbattè rumorosamente il piatto sul vassoio portavivande e si avviò stizzita alla porta.

Le nubi s'erano addensate all'orizzonte per tutto il pomeriggio, trasformando la calura in un'afa opprimente.Bulma sbirciò fuori dalle tende socchiuse sperando in una pioggia liberatrice, prima di infilarsi a letto a fantasticare su di un corpo che ora poteva dire di conoscere decisamente meglio, non potè trattenersi dal ridacchiare:poteva sbraitare quanto voleva, non sarebbe sfuggito l'indomani alle sue cure.

Fu un brivido di freddo a svegliarla? O il rimbombo sordo del tuono, non avrebbe saputo dirlo con certezza.Il quadrante digitale segnava le 2.06, rabbrividì leggermente coperta solo dal sottile lenzuolo, la temperatura doveva essere scesa di almeno quindici gradi.Si alzò per prendere una coperta quando un pensiero la bloccò con la mano tesa verso l'armadio.
Forse anche lui aveva freddo, e nelle sue condizioni non poteva certo alzarsi.
Si buttò la coperta sulle spalle e marciò decisa verso l'infermeria.
Aprì lentamente la porta per vederlo addormentato, avvolto tra le lenzuola.
Fissò orripilata la finestra aperta, l'aria gelida della notte aveva reso la stanza simile ad una ghiacciaia.
Sfiorò con la massima cautela la pelle abbronzata ed incredibilmente serica delle sue spalle trovandola inaspettatamente tiepida, non poteva dire lo stesso di lei, stava letteralmente gelando.Drappeggiò con cura la coperta sul corpo disteso prima di dirigersi nuovamente alla porta e trovarla inaspettatamente chiusa.
Imprecò mentalmente, il temporale doveva aver mandato in corto circuito il sistema elettrico dei sensori...Poco male, avrebbe solo dovuto attendere mezz'ora perchè il server ripristinasse le loro funzioni, oppure avrebbe potuto aprire manualmente la porta, attivando il sistema d'allarme forzatura e svegliando nell'ordine : Vegeta, i suoi e tutto il quartiere.Sospirò rassegnata avrebbe atteso : al freddo.
Forte della propria risoluzione sedette accanto al letto, sulla scomoda sedia che ben conosceva, fedele amica di tante veglie, cominciando a tremare come una foglia.

Vegeta scelse proprio quel momento per girarsi volgendo la schiena verso la parete.

Bulma occhieggiò speranzosa verso il letto e lo spazio ora libero, se fosse stata cauta ed attenta a non svegliarlo si sarebbe potuta rintanare sotto le coperte, al calduccio fino al ripristino completo dei sistemi!

Si stese lentamente accanto a lui badando a non sfiorarlo con il proprio corpo.Avrebbe continuato a fissare la porta in attesa i led tornassero verdi, socchiuse gli occhi ,in fondo mezz'ora sarebbe passata in fretta.Questo l'ultimo pensiero coerente prima di abbandonarsi al tepore e al sonno.

Vegeta avvertì una consueta presenza stendersi lieve accanto a lui. Finse di ignorarla come sempre aveva fatto dacchè languiva in quello stato.
Frenare i propri istinti non era semplice, ma ancora meno lo era con i pensieri
\Stupida Donna aspetta che mi riprenda e vedrai cosa significa entrare nel letto del principe dei Sayajins\

Un profumo di magnolia e sali da bagno gli solleticò il naso.

\L'avrebbe ammazzata , senza dubbio, ma più tardi\

Fu alfine solo accostandosi a quel corpo morbido che riuscì a prendere sonno, e non vi furono nè incubi ,nè dolore a funestarlo.