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Autore: SayakaLatia    10/03/2015    1 recensioni
[Fire Emblem Awakening] [Libra x Nowi]
-Ma gli dèi ci ascoltano sempre?- chiese la bionda-verdastra.
-Sempre, Nowi. Gli dèi ci vedono in ogni nostra azione e qualche volta avverano pure le nostre richieste, anche se sarebbe meglio ringraziarli piuttosto che chiedergli qualcosa-
-Leggono pure nei nostri pensieri?-
-Certo-
-E ne hanno mai avverata una tua?- chiese la ragazza, tirandosi su e guardandolo negli occhi verdi, contornati dai capelli crema.
-Di cosa?- chiese Libra, guardandola.
-Di preghiera-. Le guance del sacerdote si colorarono un poco di rosso.
-Forse. Dai, ora torniamo al campo, si sta facendo sera- disse Libra prima che Nowi gli potesse chiedere di più.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naga, listen to my prayers

 

-La messa è finita, ricordatevi di rivolgere i vostri ringraziamenti agli dèi. Buona giornata, figli di Naga- concluse Libra, sollevando le mani al cielo e rivolgendo un dolce sguardo all'esercito sotto di lui, seduto ordinatamente sulle panche della piccola chiesetta costruita nell'accampamento. La fede in guerra gioca sempre un ruolo fondamentale, per questo Libra era riuscito, non con poca fatica, a raccogliere i fondi per farla costruire. Non era di certo una di quelle enormi costruzioni addobbate e rifinite nei dettagli dalle enormi vetrate colorate che si vedevano spesso nei villaggi più estesi, ma era comunque funzionale ed accogliente, capace di raccogliere in preghiera l'intero esercito dei Pastori. Era dotata di due navate molto lunghe, munite di panche di legno, un piano rialzato al fondo della chiesa con un altare e i vari oggetti di fede, qualche vetrata verde e bianca ai lati con bellissimi disegni di Naga, il Drago Divino, e un meraviglioso dipinto sul muro più a nord, il tutto adornato da splendidi fiori colorati e sontuosi tessuti bianchi e verdi. Da quando Libra si era unito all'esercito dei Pastori si era dedicato anima e corpo a quella chiesetta, riempiendola di vita e preghiere e facendo un ottimo lavoro a livello religioso con l'esercito, che ogni domenica non si perdeva la messa del sacerdote, e che aveva un nuovo motivo per combattere. Mentre i soldati si alzavano e svuotavano a poco a poco l'edificio, accompagnati da un flebile vociferare, Libra si recò nella piccola saletta a fianco della chiesa, collegata da una piccola porticina di legno, dove il sacerdote era solito cambiarsi gli abiti. Si tolse la sontuosa veste religiosa bianca e verde, ripiegandola ordinatamente e riponendola in un grande cassetto, ed indossò i suoi soliti vestiti da soldato, sistemandosi i lunghi capelli crema. Uscito dalla porticina, si sorprese trovando ad aspettarlo Nowi, la piccola ma vivace manakete con cui aveva stretto una buona amicizia. La draghessa stava osservando il dipinto dietro all'altare con occhi grandi e curiosi, quando sentì i familiari passi del sacerdote venirle incontro.
-Libra!- esclamò, saltando in collo all'albino, che la prese al volo come al solito. Era abituato ad avere certe confidenze con quella piccola creatura, data la sua natura vivace quanto quella di un bambino, in contrasto con la sua età millenaria.
-Come mai sei ancora qui?- le chiese, dopo averla messa giù. Nowi aprì i grandi occhi fucsia in un'espressione entusiasta.
-Latia ha detto che oggi abbiamo il giorno libero! Giochiamo?- chiese.
-E Latia dov'è?-
-Mmh boh, ha detto che doveva sbrigare delle commissioni con Lon'zu, ma che sarebbe tornata verso pranzo- rispose la bionda-verdastra, prendendo la manona del sacerdote e tirandola verso l'uscio della chiesina. Libra ridacchiò, e prima di lasciare l'edificio rivolse un altra veloce preghiera agli dèi, piegandosi in ginocchio. 

-Certo che preghi veramente molto, Libra!- disse Nowi, le mani sotterrate dai mille fiori colorati e profumati con cui stava cercando di costruire una coroncina. Il sacerdote, seduto con lei in mezzo a quel campo profumato, intrecciò un ultima margherita con un gesto lento, e dopo aver osservato la creazione ed essere stato sicuro che fosse perfetta, poggiò la coroncina sui capelli della draghessa, che esplose in un lungo sospiro di meraviglia. -E' bellissima! Grazie Libra!- si catapultò fra le braccia del sacerdote, che le sorrise dolcemente. Poi la ragazza prese la sua creazione, meno curata ed un po' più pasticciata, e la mise sopra la capigliatura ordinata del sacerdote.
-E' bellissima anche la tua Nowi, grazie- 
-Non è vero, la tua è molto più bella!-
-Se lo dici tu non ti contraddico- e i due scoppiarono a ridere. Poi Libra rispose all'affermazione che aveva fatto precedentemente Nowi. -Gli dèi sono stati gli unici ad aiutarmi in tutti questi anni. Non ho avuto un passato allegro, senza qualcuno che mi volesse bene, e, cresciuto, ho imparato ad affidarmi alla fede- disse, con quel suo sorriso che camuffava quel tanto dolore che celava. Il sorriso sulle labbra di Nowi scomparve.
-Libra... mi dispiace...- sussurrò, abbassando lo sguardo. Il sacerdote posò una grande mano sulla sua testa, sorridendole, e Nowi tornò ad essere allegra come sempre. -Mi chiedevo, il dipinto nella chiesa lo hai fatto tu?-. Il sacerdote annuì. -Wow, ma è bellissimo! Non sapevo che tu fossi così bravo!- esclamò con un'espressione meravigliata.
-Grazie- disse Libra, che fu trascinato in piedi dalla ragazza.
-Ora andiamo, ho in mente un sacco di giochi da fare!- disse, correndo giù per la collinetta. Ma nella corsa inciampò in una buca, facendo una brutta caduta.
-Nowi!- gridò Libra precipitandosi dalla ragazza. -Stai bene??-
-Su Libra, sono resistita a cadute molto peggiori!- esclamò quella, che però, quando tentò di alzarsi in piedi, ricadde seduta con un grugnito. Il sacerdote le fu subito al fianco.
-Cosa ti fa male?- 
-La caviglia...- disse Nowi, che si agitò quando vide il suo mantello lontano da lei e non sulle sue spalle. Ormai era troppo tardi, Libra aveva già visto cosa aveva sulla schiena.
-Nowi... ma questi sono... tagli? E sono anche profondi!- esclamò, analizzandoli meglio, per poi concentrarsi sullo sguardo di Nowi, basso.
-Quando ero tenuta prigioniera... quelle persone cattive mi picchiavano e mi obbligavano a trasformarmi, ridendo... e... porto ancora i segni delle frustate che mi riservavano... come se fossi un animale...- disse, tenendo lo sguardo basso. Il sacerdote le alzò il viso con una mano.
-Come mai non me ne hai mai parlato?-
-E' una parte del mio passato che voglio dimenticare... e non volevo farti preoccupare inutilmente, ora sto bene!- esclamò, quando la caviglia si fece ancora sentire e di nuovo gemette per il dolore. Il sacerdote la prese in braccio, mentre lei si aggrappava alle sue spalle, e la portò al campo, prendendo anche per la via i suoi bastoni magici per la cura. In un attimo la ragazza fu stesa su di una brandina dell'infermeria, sotto le abili mani del sacerdote curatore. La caviglia guarì in un lampo, mentre per i tagli il sacerdote dovette rimboccarsi le maniche. A fine lavoro, Nowi era seduta sulla branda, con accanto il sacerdote.
-Sai, anche io ho qualcosa che mi ricorda il mio brutto passato- disse Libra, scostandosi i capelli da dietro al collo. Una lunga cicatrice solcava la pelle del sacerdote. Nowi la osservò con stupore.
-I miei mi abbandonarono quando ero piccolo. Questo segno ricorda la violenza con cui mi strapparono dalle braccia di mia madre, a cui mi aggrappai piangente- disse con quel suo sorriso tirato.
-Libra... mi dispiace- Nowi fu interrotta da una lacrima che cadde dal volto del sacerdote, seguita da altre. La ragazza drago si accoccolò sul suo petto, mentre anche dai suoi occhi cominciarono a scendere numerose gocce lucide e salate. 
-Ormai non credo di avere più un cuore- disse Libra.
-Non dire sciocchezze Libra!- esclamò d'un tratto la bionda-verdastra, scattando diritta. -Tu hai un cuore meraviglioso, e te lo dimostrerò!- disse, asciugandosi le lacrime e con un'espressione decisa nel volto. Una voce squillante arrivò dal fondo dell'infermeria.
-Nowi!- esclamò la stratega con al fianco suo marito Lon'zu. Libra si asciugò in un istante le lacrime, tornando dritto e allegro, mentre la stratega raggiungeva con passi lunghi l'amica. -Mi assento qualche oretta e ti fai male! Stai bene?- disse, esaminando in ogni punto la ragazza drago.
-Latia, non ti preoccupare! Sto benissimo, Libra si è preso cura di me- disse la draghetta, abbracciando l'amica. 
-Bene, fra poco è pronto da mangiare, quindi sbrigatevi!- disse poi allegra, allontanandosi al fianco del marito dopo aver stretto la draghetta in un altro abbraccio. Il silenzio dell'infermeria fu rotto da Nowi, che prese la mano del sacerdote e si mise a correre.
-Avanti, sono sicura che troveremo il tuo cuore!- esclamò, mentre il volto del sacerdote si allargava in un sorriso.
I giorni passarono un poco più allegri per Libra, con al fianco la piccola Nowi, che ogni giorno si inventava qualcosa di nuovo per il sacerdote, che fosse un gioco o un'avventura pericolosa. Piano piano una piccola fiammella si stava accendendo dentro l'albino, qualcosa di caldo si muoveva nel suo petto quando la ragazza drago era con lui.

-Liiiiiiiiiiiibra??- lo chiamò Nowi nella chiesina che ormai era diventata quasi la casa del sacerdote, che apparì subito da dietro alla porticina.
-Ciao Nowi- la salutò, con un sorriso, ma fu subito preso e trascinato dalla ragazza sulla loro solita collina. Arrivato, Nowi lo fece sedere, assumendo una insolita espressione seria e professionale.
-Oggi la dottoressa Nowi troverà il vostro cuore! Quindi concentratevi!- disse, celando una risatina che però si manifestò nel sacerdote.
-Ai suoi ordini-. Inaspettatamente, la ragazza cominciò a girargli intorno come un lupo fa con la sua preda, per poi piombargli addosso.
-Mmh... nella spalla?- disse, cominciando a toccargliela. Libra scoppiò a ridere.
-T-ti prego ferma, soffro il solletico!-
-Ah davvero? Allooooooora nella pancia?- 
-T-ti prego basta!- esclamò fra le risate l'albino.
-Mmh... nella caviglia?-
-C-credo di no, Nowi- rispose il sacerdote ridendo.
-Allora dev'essere senz'altro nel collo!-
-T-ti prego, pietà!- continuava a ridere Libra.
-Acci, non lo sto trovando- esclamò Nowi, crollando seduta accanto al sacerdote con le guance gonfie, che pian piano stava recuperando fiato perso dalle troppe risate. Con un sospiro, la draghessa si stese con la testa sul suo petto, respirando a pieni polmoni l'aria fresca di quella giornata. 
-Nowi, non odi gli umani per quello che ti hanno fatto?- chiese Libra, le braccia dietro la nuca.
-Di certo se mi trovassi davanti quelli lì non esiterei a lanciargli una palla di fuoco contro, ma in generale no, voglio bene ai miei amici io!- disse serena.
-Io sono fra i tuoi amici?- chiese Libra.
-Che domande! Ma certo! Sei fra i miei amici più preziosi!- disse Nowi tirandosi su, le guance gonfie. Con un gesto si avvicinò di più al sacerdote, accoccolandosi fra le sue braccia.
-Ma gli dèi ci ascoltano sempre?- chiese.
-Sempre, Nowi. Gli dèi ci vedono in ogni nostra azione e qualche volta avverano pure le nostre richieste, anche se sarebbe meglio ringraziarli piuttosto che chiedergli qualcosa- 
-Leggono pure nei nostri pensieri?-
-Certo-
-E ne hanno mai avverata una tua?- chiese la ragazza, tirandosi su e guardandolo negli occhi verdi, contornati dai capelli crema. 
-Di cosa?- chiese Libra, guardandola.
-Di preghiera-. Le guance del sacerdote si colorarono un poco di rosso.
-Forse. Dai, ora torniamo al campo, si sta facendo sera- disse Libra prima che Nowi gli potesse chiedere di più. Dopo cena, il sacerdote si ritirò nella sua tenda, tirando fuori pittura e tela. Ma prima che potesse iniziare a dipingere come suo solito, qualcuno da fuori lo chiamò.
-Toc toc- 
-Latia, entra pure- rispose il sacerdote, mettendo via il materiale. La stratega dai capelli bianchi entrò, sedendosi sul letto del caro amico. -Allora, qual buon vento ti porta qui?-
-Niente di speciale, mi chiedevo solo... con Nowi?- chiese con un sorrisino complice. Il sacerdote dapprima sgranò un po' gli occhi, arrossato in viso, per poi scoppiare a ridere con l'amica. Si alzò dallo sgabellino dove era seduto e andò vicino alla stratega.
-Beccato- rispose, sempre ridacchiando. Lo sguardo curioso dell'amica lo invogliò a spiegare. -Lo sai quale rapporto ho sempre avuto con le persone, ma con lei... non so, ma quando sono con lei mi sembra di sentire qualcosa di caldo dentro, qualcosa che mi rende sempre felice e sereno- disse, abbassando gli occhi sulle mani, che continuava a rigirare e torturare, e con le guance rosse. -Te cosa ne pensi?-
-Mmh... mi ricordi me quando pensavo a Lon'zu, sai?- disse, ridacchiando. -Nowi non fa che parlarmi di te e della sua importantissima missione del “trovare il tuo cuore”-
-Davvero?- un sorriso accese il volto del sacerdote. La stratega rise di gusto, per poi essere chiusa in un abbraccio dell'amico. Un vociferare fuori della tenda attirò i due. Quando uscirono, un turbinare di soldati e grida era scatenato davanti a loro.
-Latia!- una voce familiare chiamò la stratega. Suo marito comparve, la spada in mano e l'armatura indossata. -Un improvviso attacco dei risorti-
-Di notte?? Ma com'è possibile?!- Latia corse dietro al marito. -Libra, rintraccia Nowi!- gli gridò, scomparendo. Il sacerdote non se lo fece ripetere due volte e, prese le armi, corse alla ricerca della ragazza. 
-Libra!- lo chiamò, da dietro, mentre il sacerdote correva cercandola qua e là. Il cuore dell'albino fece un salto nel vederla, e senza esitare la prese con sé.
-I risorti ci attaccano, vieni!- disse, mentre la teneva per mano, per paura di perderla, e la portava con sé verso il campo di battaglia. Arrivati, in un bocciolo rosa e bianco e dopo aver stretto la sua pietra verde, Nowi prese la sua forma animale, diventando quell'enorme drago oro e verde dalle ali diafane capace di sputare fuoco blu che tutti sapevano essere letale. Dopo un cenno del drago, Libra le balzò in groppa, con in mano la sua Ascia Letale, mentre la draghessa si avvicinava alla stratega con un lento battito di ali.
-Per il buio, i maghi accenderanno un paio di piccoli fuochi per permetterci di vedere- stava dicendo la stratega, rivolta a Chrom. -Nowi, capiti a proposito, ce la fai a fare luce con le tue palle di fuoco, oltre che con le tue scaglie?-
-Certo- rispose Nowi con la sua voce alterata dalla forma animale.
-Bene, allora cerca di stare ad alta quota e scagliane molte sull'esercito nemico, Libra, tu proteggila dai nemici volanti, sarà molto in vista dato che è molto luminosa. Sumia e Virion ti aiuteranno- il sacerdote le rispose con un cenno della testa.
-Bene Pastori, all'attacco!- gridò la voce potente di Chrom da sopra il cavallo alato della moglie. Con tre colpi potenti di ali, Nowi si librò nel cielo nero di notte, illuminato vagamente dalla luna coperta dalle nuvole, nere anch'esse, cariche di pioggia che di lì a poco sarebbe caduta sul campo di battaglia. Come da ordine, la draghessa cominciò subito a tirare le sue infuocate palle blu sull'esercito nemico, bruciando molti risorti, mentre pure altri fuochi provenienti dai maghi si accendevano nei dintorni. La voce della stratega risuonò nell'aria.
-Fra poco comincerà a piovere, maghi, utilizzate i tomi del tuono!- gridò, mentre Nowi la vide fare un affondo di spada insieme al marito.
-Tutto bene?- la voce dolce di Libra le arrivò dalla sua schiena.
-Si, grazie- gli rispose, abbozzando un sorriso di denti affilati come rasoi. Come previsto dalla stratega, una fitta pioggia cominciò a cadere, mentre tre Cavalieri Viverna si avvicinavano alla coppia. 
-Nowi, avvicinati il più possibile, ok?- disse Libra, saggiando la presa sull'ascia. La draghessa annuì e, con una leggera virata, scese in picchiata contro i tre. Libra balzò sulla groppa di uno dei tre draghi, decapitando il cavaliere e balzando di nuovo sul dorso di Nowi, che aveva azzannato a morte il drago. La seconda viverna venne ferita alle ali dalle frecce di Virion, mentre Libra centrò il cavaliere in pieno petto con la sua Ascia Leggera. Ma Nowi, incapace di scagliare le sue palle di fuoco a causa della pioggia e ostacolata da quella stessa, venne attaccata dagli artigli del terzo drago, che le afferrarono il corpo e un'ala, mentre il cavaliere scagliò la sua Asta con un ruggito. Libra la parò abilmente, facendola precipitare giù, e tolse la vita pure all'ultimo cavaliere. Ma il drago stava continuando a scuotere con le potenti zampe la povera Nowi, che si divincolava e sbatteva l'unica ala diafana libera nel tentativo di liberarsi, le squame che la proteggevano dagli artigli affilati del drago. 
-Libra, non riesco a togliermelo di dosso!- ruggì, mentre continuava a sbattere l'ala in un frullio indistinto, ma, con uno strattone particolarmente forte, la viverna nemica fece perdere l'equilibrio al sacerdote che stava per affondare l'ascia nelle sue zampe, facendolo precipitare giù. -LIBRAA!!- gridò terrorizzata Nowi. Con una forza disumana e un potente ruggito, la draghessa mutilò le zampe della viverna con i denti, rifilandole, una volta libera, un portentoso calcio nel muso, per poi volare in picchiata dal sacerdote. A qualche metro da terra, Nowi riuscì ad afferrarlo, avvolgendolo nelle sue zampe e rallentando la caduta con le ali, atterrando con un botto non molto forte sulle sue zampe. -Libra stai bene?!- lo chiamò.
-Grazie Nowi, mi hai salvato- rispose lui dal suo petto, ancora avvolto dalle sue zampe. Senza contenersi, Nowi lo riempì di leccate, rimettendosi poi a quattro zampe e facendolo nuovamente salire in groppa. Un grugnito risuonò nella sua gola, e la draghessa si accasciò a terra.
-Nowi!- esclamò Libra.
-L'ala... non riesco a sbatterla! Mi fa male! Non posso volare!- gridò, terrorizzata. Quando Libra l'andò ad esaminare, un profondo squarcio interrompeva il regolare disegno che le decorava solitamente, da cui usciva un liquido denso. Sapeva che un drago con un'ala ferita è spacciato, in quando le ali sono muscoli sensibili e delicati. -Devono essere stati gli artigli del drago... fa male!- disse Nowi, mentre ripiegava con fatica l'ala ferita. Libra balzò a terra.
-Non ti preoccupare, sarai come nuova in un att...- Libra si interruppe quando non vide il suo bastone di cura al suo fianco, ma molti metri distante. Probabilmente gli era caduto mentre precipitava, e ora era lì, al centro dell'esercito nemico, con la sua amata ferita e il terrore che gli raggelava le ossa. -Latia, sbrigati!- gridò, rivolto alla stratega, mentre sfoderava la sua ascia. Avrebbe fatto di tutto in quel momento per salvarla, per salvare l'unica donna che riaccendeva il suo animo e che lo faceva ardere di gioia e felicità. -Nowi, stai indietro- le disse, mentre la pioggia aveva completamente inzuppato i suoi fluidi capelli crema. La draghessa rispose con un lungo ruggito, finalizzato anche a richiamare le forze dell'esercito per aiutarli. Libra si scagliò in avanti, decapitando un Lottatore, per poi girarsi a colpire due Soldati. Quando riusciva, anche Nowi scagliava le sue palle di fuoco, che facevano ben poco sotto quella pioggia fitta, mentre osservava il sacerdote balzare da una parte all'altra, proteggendola, e sentendosi inutile, dato che non poteva aiutarlo. Dopo l'ennesimo colpo di Ascia Letale, il sacerdote cominciava a sentire la spossatezza nei muscoli, l'acqua che gli appannava la vista, il freddo nelle ossa, la testa roteare. I nemici sembravano infiniti, i minuti ore, il più piccolo movimento un esercito che si muoveva contro di lui, ma non poteva mollare, o la vita della ragazza che amava sarebbe stata a rischio. D'un tratto tre frecce arrivarono sfrecciando nella loro direzione. Libra le parò con l'ascia, cercando la fonte, quando vide tre arcieri nascosti fra il fitto di alcuni alberi. Ancora, tre frecce vennero scoccate nella loro direzione, che vennero nuovamente parate, ma mentre Libra uccideva un Mercenario che si stava avvicinando alla draghessa ferita, e altre tre frecce vennero indirizzate al drago oro e verde, Libra si accorse che non sarebbe mai potuto riuscire a pararle. Con un balzo, si frappose fra loro e Nowi, mentre gli arnesi di ferro si piantavano a fondo nella sua gamba, nel suo braccio e nella sua spalla. 
-LIBRA, NO!- ruggì Nowi, balzando sul corpo del sacerdote. Le forze nella ragazza drago si stavano esaurendo, e in un fascio di luce ritornò umana. -Ti prego, rispondimi!- gridò, prendendo il suo volto fra le mani, a cavalcioni sul suo corpo. Libra portò con difficoltà la sua mano su quella piccola di Nowi, sorridendole. Il suono elettrico della magia di Latia arrivò distintamente, accompagnato dalle grida degli arcieri.
-LATIA! Chiama Lissa, presto!- gridò Nowi all'amica.
-Libra! Oh Naga, ti prego, vivi! LISSA SBRIGATI!- gridò Latia, avvicinandosi all'amico.
-Quanto baccano...- sussurrò Libra, con il suo tipico sorriso. Lissa arrivò in un attimo, affiancata dal marito Gaius. Senza esitazioni si buttò al fianco di Libra, sfoderando il suo bastone di Recupero. 
-Dobbiamo portarlo al campo, lì ho le bende e senza di quelle non posso togliergli le frecce, ma dobbiamo fare presto- disse Lissa. Nowi balzò in piedi, e con le poche forze che le rimanevano tornò in forma animale.
-Avanti, caricalo in groppa-
-N-Nowi... s-sei ferita... non...- balbettava Libra fra i respiri pesanti.
-Posso resistere- disse. Sotto il suo sguardo deciso, Lon'zu e Gaius caricarono il sacerdote sulla sua schiena, e quando pure Lissa fu sopra, Nowi sbatté le ali. Il dolore sordo della ferita si faceva sentire, le toglieva il fiato, ma era in gioco la vita di Libra, e, stringendo i denti, volò a bassa quota verso il campo, il più rapida possibile. A volte interrompeva il volo, atterrando sulle zampe e slanciandosi in qualche balzo rapido, riprendendo poi a svolazzare. Dopo pochi attimi che sembrarono ore a Nowi, arrivarono davanti all'infermeria. Libra fu caricato su di una branda, con l'aiuto di Stahl e altri soldati che erano rimasti al campo, e Nowi, esausta, tornò umana. Per tutto il tempo in cui fu curato, Nowi stette accanto al sacerdote, osservandolo preoccupata. Mentre Lissa, tolte le frecce, bendava accuratamente ogni ferita, Maribelle curò Nowi dalla sua, che le doleva molto, senza però che la ragazza si allontanasse troppo dall'albino. Quando fu disinfettato e bendato, Lissa tirò un grande sospirone.
-Ha un po' di febbre, ma con un po' di riposo dovrebbe stare bene già domani, ha un fisico molto forte!- disse, mentre pure il resto dell'esercito era tornato dal campo. -Nowi, ci pensi te ora?- chiese Lissa, con al fianco il marito appena tornato e fradicio come tutti. La bionda-verdastra annuì, non staccando gli occhi dal sacerdote, che ora dormiva tranquillo con un respiro regolare e le guance un po' arrossate dalla febbre. Trafelata e bagnata, arrivò pure Latia con al fianco Lon'zu.
-Come sta?- chiese a Nowi, mentre si strizzava l'estremità del cappotto e il marito scuoteva la testa dall'acqua. La ragazza si sollevò in piedi e, fra le braccia dell'amica, scoppiò a piangere, le orecchie a punta arrossate come le guance.
-Sono così debole! Non sono nemmeno riuscita a proteggerlo!- singhiozzava, mente Latia le accarezzava i capelli bagnati.
-Non è vero, Nowi. Sei una donna forte, tutti lo sanno. Purtroppo in guerra è normale che le persone si feriscano, ed è solo grazie a te se Libra è salvo. Ora, tutto quello che puoi fare per lui è vegliarlo e prendertene cura- la rincuorò la bianca.
-Ma se non sono nemmeno capace di salvare l'uomo che amo i...- Nowi si interruppe di scatto, mettendosi una mano alla bocca e sgranando gli occhi. 
-Ehm... vi lascio da sole... ci vediamo dopo in tenda, Latia- disse Lon'zu, abbastanza rosso, dando un veloce bacio sulla fronte alla moglie.
-Ami Libra?- chiese Latia all'amica, che, con le guance gonfie e arrossate, annuì. -Come mai non me lo hai detto prima?-
-Ecco... mi sembrava strano... e non ne ero certa nemmeno io...- disse, per poi ricominciare a singhiozzare. -Ma comunque non mi accetterebbe mai... chi vorrebbe stare con un essere destinato a vivere da solo per l'eternità?-
-Lui sicuramente- le rispose Latia con quel suo sorriso dolce. Nowi la guardò con i suoi occhioni fucsia aperti come quelli di un bambino, mentre continuava a stringerle il cappotto. Poi la stratega la strinse nuovamente a sé. -Ora stagli accanto, ok? Ha bisogno di te in questo momento-. Nowi annuì fra le braccia dell'amica, che poi si diresse nella sua tenda. La ragazza drago si sedette nuovamente accanto alla brandina, mentre Libra continuava a dormire. Durante la notte si adoperò a cambiare la benda bagnata sulla sua testa e cercare di farlo stare meglio in ogni modo, finché anche lei, esausta, sprofondò in un sonno profondo, con la testa sul petto del sacerdote.
La mattina dopo, quando il sole era già alto nel cielo, Libra si svegliò, Lissa intenta a controllare le ferite.
-Ben svegliato! Le ferite stanno già molto meglio e la febbre è passata, come ti senti Libra?- chiese la bionda allegra.
-Bene grazie... Nowi come sta?- chiese, tirandosi a sedere.
-Bene anche lei, è rimasta a farti la veglia tutta la notte, ma poi è crollata a dormire! Poverina, era davvero stanca. Non ho idea di dove sia, però- disse Lissa.
-Grazie mille di tutto Lissa, ma ora devo andare!- disse il sacerdote, correndo via e scordandosi pure la sua veste da soldato, avendo in dosso soltanto pantaloni, stivali e il suo solito maglione nero a collo alto che portava sempre sotto quella. 
-Libra, la giacca! Uff, è incredibile quell'uomo! Tre ferite bendate e corre come se fosse nuovo di zecca!- disse Lissa con le guance gonfie. 
Libra cercò la ragazza drago ovunque, in mensa, nella collina fiorita, nella sua tenda, ma la trovò soltanto nella chiesina, intenta a pregare con le mani congiunte. 
-Nowi!- esclamò, vedendola, mentre un sorriso gli apriva il volto. Nowi si girò di scatto, sorridente, per poi corrergli addosso, facendolo finire a terra, tanta la forza che aveva messo nel salto. 
-Libra!! Stai bene? Ero così preoccupata!- Nowi si interruppe di scatto quando sentì qualcosa nel petto di Libra. Appoggiò l'orecchio per sentire meglio, e le arrivò chiaro il forte battito del suo cuore, che tamburellava. -Libra! Ho trovato il tuo cuore! Yeee! Visto? Te l'avevo detto che ce l'avr...- esclamò Nowi, che fu interrotta dalle labbra del sacerdote. Le lunghe orecchie della ragazza drago divennero rosse come i capelli di Anna, mentre il sacerdote la stringeva a sé, non staccando le loro bocche da quel bacio così soffice. Dopo qualche secondo anche la bionda-verdastra rispose al bacio del sacerdote, confondendo le mani nei suoi lunghi capelli color crema. Quando si staccarono rimasero a fissarsi, rossi nelle guance, lei con le mani nei suoi capelli e lui sulla sua schiena. Nowi scoppiò a piangere, rifugiandosi sul petto di Libra che intanto si era messo a sedere, il maglione che le punzecchiava le guance e le sue braccia attorno. 
-Io... se tu fossi morto...- singhiozzava. -Mi dispiace, sono stata debole-
-Non sei stata debole, Nowi- risuonò la calda voce del sacerdote. -Non potevo lasciare che ti facessero male. Avrei preferito la mia morte-
-Ma... lo sai che io vivrò quasi in eterno... come mai vuoi comunque stare con me?-
-Perchè non ne posso farne a meno- gli occhi verdi di Libra si fusero con quelli fucsia di Nowi, pieni di lacrime, per poi socchiudersi con un ennesimo bacio caldo e passionale. Poi Libra si alzò in piedi, per poi inginocchiarsi e tirare fuori dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina verde. Nowi la squadrò curiosa, per poi sobbalzare sorpresa quando il sacerdote l'aprì. Un anellino verde e viola brillava all'interno.
-Nowi, mi faresti l'onore di diventare mia moglie, da ora fino a che morte non ci separi?- disse solenne. 
-Oh Libra, si! Si si e si mille volte!- esclamò Nowi, mentre il sacerdote le infilava l'anellino al dito. Nowi scoppiò a piangere, felice, per poi balzare in braccio al marito, baciandolo.
-Alla fine le mie preghiere si sono avverate- disse Libra. 
-Anche le mie- aggiunse Nowi, ridacchiando.
-Ti amo Nowi- le sussurrò il sacerdote accarezzandole una guancia.
-Anche io Libra. Da ora per sempre- rispose Nowi, e mentre le loro bocche erano di nuovo impegnate in dolci effusioni, il cuore del sacerdote tamburellava felice, al fianco di quello della moglie.

Angoletto dell'autrice col mal di gola:

Maledetta gita meravigliosa scolastica a Torino, non ho più la gola T^T e stramaledetta canzone triste del Kagerou Project TT^TT (già, devo fare fic pure su quello :''3)
A parte questo, macciau a tutti genteH! *^*
Nowi: waaaaaaaaaaaa grazie grazie grazieeeeeee *salta in collo alla stratega*
E di che cara :'3 te e il tuo caro maritino siete una coppia troppo caruccia uwu
Libra: ^\\\\^
Awwwwwwwwwww :3 Nowi, corri a spupazzare tuo marito, su uwu
Nowi: Agli ordini! *spupazza il maritino*
:'3 *adocchia il mirmidone che beve il thè*
Lon'zu: cosa... NO FERM... *spupazzato e affondato*

<3
Ora su, non mi distrarre che devo fare qualcosa di serio qui!
Lon'zu: … mah, io non ho parole -\\\\\-
Intanto, siamo in verde... beh, ovviamente perché è il colore di questa cosa spupazzosa qui! *indica Nowi*
Parlando seriamente, Nowi è sicuramente fra le personagge (??) che preferisco. Sempre allegra e spensierata, con un orribile passato ma capace di mettere sempre il buonumore a tutti, un po' mi rappresenta :'3 waaaaaaaa Nowi sei troppo puccia uwu
Mentre per Libra, è sicuramente la figura che più mi rappresenta un onii-chan (fratellone)! E' il mio migliore amico assolutamente (maschio s'intende, sennò è Nowi uwu)
Quindi quindi, spero che la fic vi sia piaciuta! Lasciatemi un commentino se vi va, sono sempre benaccetti! Ringrazio, come sempre, la mia cara e coccolosa beta
evilregal9841 <3
Ci zampettiamo in giro! :3
Latia Minene

  
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