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Autore: SSJD    11/03/2015    6 recensioni
Due assieme, nello stesso giorno e con due persone diverse? Un record, direi...
E non è finita...
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Pan, Trunks, Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Trunks x Pan'
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“Hey, fratellone?! Che ti succede? Perché sei così abbattuto?”
“Vattene Bra, non è giornata” rispose Trunks rimanendo sdraiato sul letto a fissare il cielo al di fuori della sua finestra.
“Eddai Trunks! Mi dici cos’è successo con Pan?”
“No, non sono affari che ti riguardano”
“E con chi pensi di parlarne? Con Goten…hihihi? Con papà e mamma? Sono la persona che conosce Pan e te meglio al mondo. Dai dimmi cos’è successo!”
Trunks tirò su un paio di volte il naso e Bra capì che la situazione era molto più grave di quanto si fosse immaginata. Si sdraiò nel letto alle spalle del suo fratellone e gli accarezzò il braccio che era rilassato sul fianco per convincerlo a girarsi.
“Lasciami stare, Bra! Voglio restare da solo”
“No, non me ne vado se prima non mi dici cosa diavolo è successo. Non ti ho mai visto così triste. Non esiste che ti presenti al mio matrimonio in questo stato. Avanti, voltati e confessa”
Trunks, preso dall’insistenza della sorella, decise finalmente di voltarsi. Quando lei gli potè finalmente vedere gli occhi, le si fermò il cuore dalla tristezza che quei due pozzi azzurro cielo stavano trasmettendo. Gli fece una carezza e gli disse:
“Trunks, noooo….perchè?”
“L’ho mandata via” disse lui con voce tremante.
“CHE COSA? Perché?” chiese l’azzurrina alzando il tono di voce per lo stupore.
“Non mi ama. Pan non mi ama, contenta?” rispose Trunks innervosito.
“Mamamamamama…Trunks?!?!? Come fai a dire una cosa del genere? A te l’alcol fa veramente troppo male, caro mio!” chiese Bra basita.
“No, ne sono sicuro. Una persona che ti ama te lo dice, almeno una volta. Almeno quando stai per fare l’amore con lei”
“Voi avete…avete fatto l’amore? Davvero?” chiese la ragazza facendo un leggero sorriso.
“No. Solo sesso, ieri sera e…stanotte. Poi ci siamo addormentati. Ha dormito tutta notte tra le mie braccia. Stamattina quando ci siamo svegliati volevamo farlo, tutti e due. Lo desideravo più di ogni altra cosa. Lo desideravamo, tutti e due, più di ogni altra cosa. Poi però…” si interruppe il ragazzo a cui avevano ricominciato a pizzicare gli occhi.
“Però cosa, Trunks?”
“Lei era qui e mancava tanto cosí a che diventasse mia, per sempre...ma poi...l'ho guardata negli occhi e le ho detto che l'amavo e poi le ho chiesto: 'Panny, dimmelo...dimmi che mi ami anche tu. Questo non lo possiamo fare se non sai cosa provi per me..."
Bra lo ascoltava. Era rapita dalla tenerezza che gli stava facendo il suo fratellone in quel momento. Quando lui si interruppe lei gli chiese:
“E lei cosa ha risposto?”
“La vedi qua? Mi vedi felice? Davanti al suo silenzio mi sono alzato e mi sono chiuso in bagno, dicendole che doveva andarsene. Quando sono uscito non c’era più. Poi sei arrivata tu”
“Oh Trunks, mi dispiace tanto, ma sono sicura che anche Pan ti ama, solo che ancora non lo sa, o non lo sa dire. Dalle tempo, vedrai che ora ci ragionerà e capirà quanto sia stata sciocca ad andarsene. Vuoi...vuoi che provi a parlare con lei? Oggi pomeriggio mi devo allenare con lei alle tre. Vuoi che...
“NO! Non devi dirlo a nessuno, nemmeno a mamma e papà. Soprattutto a papà. E nemmeno a Goten. Promettimelo!”
“Ok, sí, promesso. Ora ti tiri fuori da ‘sto letto? Se papà non ti vede all'allenamento parte con l'interrogatorio e ti costringe a confessare. Vedrai che si sistemerà tutto con Pan. Voi siete fatti per stare assieme a meno che tu ieri sera sia stato un disastro!” disse Bra scherzando per tirargli su il morale.
“Hey! Vacci piano con le offese! Non si è mai lamentata nessuna con me!” le rispose lui a cui sembrava che la chiacchierata avesse portato un po’ di giovamento.
“Sí, ma sai...noi sayan siamo particolarmente esigenti...”
“Ahah, spiritosa...” concluse Trunks avviandosi con la sorella verso l'uscio. I due ragazzi si sorpresero molto quando, uscendo, videro il loro padre ad aspettarli fuori dalla porta, appoggiato con il suo solito fare incazzoso alla parete del corridoio.
“Mi sono perso qualcosa?” chiese facendo un sorrisetto sadico.
“P-papá? No...ma che ci fai qui?” chiese Trunks cominciando a sudare freddo nella speranza (completamente vana) che suo padre non avesse udito la conversazione tra lui e sua sorella.
“Sei in ritardo, muoviti a scendere, prima che perda la pazienza” rispose Vegeta fingendosi indifferente a quanto avesse udito.
Non appena Trunks giunse nella GR, capì subito che sarebbe stata una mattinata difficile.
Dopo dieci minuti ne aveva prese già così tante che suo padre, scocciato, andò a togliere la gravità e, avvicinandosi con fare minaccioso al corpo ansimante del figlio gli disse:
“Trunks, fai schifo oggi. Se mi allenassi con tua madre sarebbe meglio. C'è qualcosa di cui mi devi parlare?”
“C-cosa? N-noo, cosa te lo fa pensare?” rispose il ragazzo timidamente.
“Il fatto che stamattina sei uscito dalla camera con tua sorella e non credo che tu ieri sera ti sia scopato lei, o almeno, lo spero per te” gli disse Vegeta sbattendogli in faccia il fatto che fosse a conoscenza della sua piacevole serata.
“B-Braa?” deglutì Trunks sconvolto.
“Ah, perché? Non era tua sorella quella che é uscita con te dalla tua camera stamattina? Voi due non parlate mai, a meno che lei non abbia qualche problema con il figlio di Kaaroth o tu abbia qualche problema con sua nipote. So che c'é stata Pan, questa notte...
“Lo sai?” lo interruppe Trunks stupito dalla rivelazione di suo padre.
“Certo, cosa credi? Primo, quella non azzera l’aura nemmeno quando va nel MIO bagno a pisciare, secondo, mette ancora quello stramaledettisimo profumo alla frutta che non serve assolutamente a coprire l’odore della sua eccitazione e terzo, Bra non è in grado di ridurti così. Quindi ti consiglio di rimetterti in sesto e poi torniamo oggi pomeriggio ad allenarci” disse Vegeta facendo finta di non sapere che, nel pomeriggio, la GR sarebbe stata occupata dalle due sayan.
“P-pomeriggio?”
“Sì, pomeriggio. Hai tutta la mattina per riprenderti. O hai intenzione di compiangerti fino a data da stabilire?”
“No…no…è solo che più tardi qui ci saranno Bra e…e…Pan” mugugnò Trunks al quale il solo pronunciare quel nome faceva venire una stretta al cuore.
“Pan dici? Beh, allora sai che ti dico? Oggi tu e tua sorella ve la prendete libera e io mi alleno con Pan. Come siete ridotti voi due oggi non mi siete di nessun aiuto. Almeno con lei ci sarà un po’ da divertirsi. Ora vattene, mi alleno da solo stamattina” concluse il principe aprendo un sorriso sadico in volto.
Trunks non tentò nemmeno di replicare. Era troppo stanco, troppo triste, troppo arrabbiato con Pan (anche se arrabbiato non era poi tanto il termine giusto, era più deluso o amareggiato) per poter pensare di controbattere le decisioni paterne. Si alzò ed uscì dalla GR con il morale a pezzi e l’unica cosa che gli venne in mente di fare per uscire da quella situazione, fu quella di alzarsi in volo e andare a riflettere, rimanendo da solo con i suoi tristi pensieri.

Ore 15.00, GR

“Allora sei pronta, principessa?” chiese una Pan gasatissima alla sua cara amica dai capelli turchesi.
“Sì, sono pronta a suonartele per ciò che hai fatto” rispose l’altra visibilmente arrabbiata.
“Non sono affari che ti riguardano” le rispose l’amica con tono acido.
“Ma sei impazzita per caso? Perché tratti tutti male?” chiese Bra interdetta dal repentino cambiamento di umore dell’amica.
“No, non sono impazzita. Vuoi combattere o no?” disse acida la corvina mettendosi in posizione per iniziare a colpire l’amica.
“PAN! Ma che hai? Ti ha fatto qualcosa Trunks?”
A quella domanda, la giovane sayan scattò verso l’amica e tentò di colpirla. Bra riuscì a schivare il colpo per miracolo, dopodiché si mise anche lei in posizione di attacco per dare inizio alle ostilità. Poi, mentre le due continuavano a sferrare calci e pugni a tutto spiano, come se fossero due nemiche da sempre, Bra insistette:
“Allora? Si può sapere perché te ne sei andata stamattina?”
“No, ho detto che non ti riguarda. Riguarda me e Trunks. Va bene?”
A quel punto Bra parò un colpo e la prese per un polso bloccandoglielo con forza. Le due si ritrovarono una di fronte all’altra e si guardarono negli occhi fulminandosi a vicenda per la rabbia che in quel momento aveva invaso le loro menti.
“No, non va bene, Pan, affatto. Non va bene perché Trunks è mio fratello e non posso vedere che sta così male come l’ho visto stamattina. Si può sapere…
“HO DETTO DI NOOOOO!” la interruppe Pan liberandosi dalla presa e facendola volare l’amica contro la parete della GR con il solo aumento dell’aura.
“Mhmm…interessante” intervenne una voce maschile proveniente dall’uscio della camera.
Pan si girò di scatto con gli occhi pieni di rabbia per fulminare chiunque fosse stato a disturbare il suo allenamento con Bra.
Si stupì nel constatare che la figura appoggiata alla porta era quella del principe dei sayan.
“Cosa vuoi?” gli chiese furiosa la giovane sayan che mai avrebbe osato rivolgersi a lui in quel modo, se non fosse stata veramente arrabbiata.
“Mhmm…che carattere. Sarà uno spasso…” le rispose lui con un sorrisetto malizioso dipinto in volto. Poi, senza spostare lo sguardo da Pan, rivolgendosi alla figlia le ordinò severamente:
“Bra, sparisci”
“COME?” chiese la ragazza interdetta dalla situazione.
“Ho detto sparisci, o l’alcol e quell’idiota del figlio di Kaaroth ti hanno fatto diventare sorda?” disse Vegeta seccamente.
Bra non se lo fece ripetere una terza volta e dopo essersi rialzata a fatica, uscì dalla GR senza salutare nessuno dei due combattenti rimasti.
Appena la porta si fu richiusa, Vegeta e Pan continuarono a fissarsi per alcuni interminabili secondi con uno sguardo che avrebbe fulminato chiunque avesse solo pensato di mettersi in mezzo per tentare di sedare gli animi.
Ad un tratto, Pan, con un tono scocciatissimo disse:
“Cosa vuoi, Vegeta? Io mi stavo allenando con Bra”
“E lo chiami allenamento quello? Oggi Bra non è alla tua altezza, come stamattina mio figlio non era alla mia” rispose secco il principe. Poi continuò: “Oggi non mi sono ancora allenato decentemente per colpa sua…o per meglio dire…tua”
“Mia?” chiese Pan senza mutare lo sguardo di sfida che aveva mantenuto fino a quel momento.
“Certo, tua. Prima te lo scopi per tutta la notte e poi te ne vai? Una stupida terza classe nemmeno mezzo sangue come te, che si permette di lasciare il futuro principe dei sayan?”
“Sei venuto per combattere o per farmi la paternale? Cosa ti fa pensare che siano affari che ti riguardano?” chiese Pan con una sfrontatezza che non era da lei.
In poche frazioni di secondo, si trovò Vegeta a pochi centimetri da lei pronto a sferrarle un pugno nello stomaco che la fece accasciare a terra senza fiato.
“Ah, che delusione. Pensavo di divertirmi oggi pomeriggio, ma a quanto pare siete diventati tutti un ammasso di rammolliti” le disse scrutandola dall’alto in basso con molto ribrezzo.
Dopo un paio di colpi di tosse, la giovane sayan rialzandosi gli disse:
“Sei sleale, Vegeta. Colpire l’avversario distraendolo, non è corretto”
“E pensi che questi siano affari che mi riguardino? Questi discorsi li ho sentiti solo da tuo padre e da quella terza classe di tuo nonno. Pensavo che tu fossi una vera sayan, da come ti sei comportata questa mattina…Su, in piedi, fammi vedere di cosa sei capace, sayan”
Pan non ci vide più dalla rabbia. Tutto le si poteva dire tranne che offendere suo nonno e suo padre che, tra l’altro, a Vegeta avevano salvato il culo giusto quella decina di volte, in passato. La giovane sayan aumentò così tanto l’aura che il principe non potè fare altro che sorridere soddisfatto e dirle:
“Fammi divertire, ragazzina”
“Io.non.sono.una.RAGAZZINAAAAAAA!”
Così dicendo si scagliò su di lui con tutte le energie che avesse in corpo.
Fu un duello serrato senza esclusione di colpi. Se qualcuno li avesse visti combattere dall’esterno, avrebbe sicuramente pensato che entrambi miravano alla distruzione totale dell’altro.
Dopo più di un’ora di scambio di odio reciproco, il principe decise di farla finita e, trasformandosi in ssj, le scagliò una sfera potentissima che, quando colpì Pan, la fece cadere a terra stremata.
Senza più forze, Pan rimase a terra cercando di recuperare un po’ di energie.
Vide Vegeta avvicinarsi e cercò di capire dal suo sguardo se avesse intenzione di terminare le ostilità, ma nei suo occhi azzurri per niente simili a quelli di Trunks, intravide solo cattiveria.
Spaventata dallo sguardo assassino del sayan, la ragazza raccolse tutte le forze che aveva e tentò di alzarsi, ma non le fu permesso. In un attimo si trovò con la schiena a terra e Vegeta seduto a cavalcioni delle sue gambe per bloccargliele. Poi si sporse in avanti, appoggiò le mani per terra all’altezza delle orecchie di Pan e spostò il peso sulle braccia tese in modo da poterla guardare direttamente negli occhi.
Gli occhi di Pan si riempirono di terrore quando, vedendo Vegeta allargare un sorriso sadico, si sentì dire:
“Bene, bene…complimenti, ragazzina. Era parecchio che non me la spassavo più in questo modo e la cosa è molto, ma molto eccitante. Sai ragazzina, oggi è stata una giornata fantastica. Prima vengo a sapere che l’unica vera sayan rimasta ha mollato quel mezzosangue di mio figlio e poi, scopro che la stessa mezzosangue è i grado di tenermi testa per più di un’ora facendomi passare un pomeriggio di vero godimento. Magari la possiamo finire in bellezza, questa giornata, che ne dici, ragazzina?”
Così dicendo staccò una mano dal pavimento e le accarezzò delicatamente il braccio inerme.
Pan strabuzzò gli occhi interdetta e, cercando di allontanarsi anche solo di qualche millimetro da quel contatto così innaturale, raccolse tutte le forze residue e gli disse:
“V-vegeta…nooo…che vuoi fare?”
“Prendermi l’unica sayan degna di essere chiamata tale”
Così dicendo spostò la mano sul fianco e lo accarezzò salendo su fino a sfiorarle il seno.
Con lo sguardo sempre più terrorizzato, Pan cercò di divincolarsi per scappare da quella assurda situazione che mai avrebbe pensato di dover vivere in vita sua. Oltre a non riuscire nel suo intento, provocò l’immediata reazione del suo persecutore che, per impedirne la fuga, le prese entrambe le mani e le bloccò sotto le sue.
La giovane sayan, non avendo a questo punto più nessuna possibilità di sfuggire, lo guardò severamente e con tono acidissimo gli disse:
“Vegeta lasciami. Se questo è uno scherzo, non è affatto divertente”
“Ti piacerebbe, eh? Ma…no, non è uno scherzo” rispose lui con un ghigno sempre più sadico.
“Ma che vuoi fare? Perché ti comporti così?” chiese lei con un tono sempre più preoccupato.
Il principe non sembrò nemmeno ascoltarla e, afferrandole saldamente i polsi, glieli fece portare sopra la testa per poi prenderli entrambi con un’unica mano per avere l’altra libera. Iniziò ad accarezzarle i capelli e il viso. Il cuore di Pan stava per scoppiare dalla paura che aveva in quel momento e capì che doveva trovare il modo di dissuaderlo dai suoi intenti. Presa dal panico totale e con un tono di voce pieno di disperazione, gli disse:
“Vegeta, ti prego…lasciami. Io non voglio”
“Sai da quante sayan ho sentito dire questa frase? Non mi interessa ciò che tu vuoi o non vuoi. Mi interessa solo ciò che voglio io e, in questo momento, voglio solo te. Se non opponi troppa resistenza potrebbe anche piacerti, sai?” rispose lui continuando ad accarezzarla scendendo sul collo e sfiorandole le labbra con il pollice.
“NO! No, Vegeta…ti prego…io…non…non l’ho…non l’ho mai fatto…ti prego, lasciami!” continuò Pan iniziando a piangere disperata.
“Ma non mi dire...ancora meglio, non ti pare? Non ero molto eccitato all’idea di una seconda mano, ma se è così, tanto basta ad aumentare il mio desiderio” continuò lui scendendo ad accarezzarle appena il piccolo ma sodo seno sotto la tuta.
“No, nooo! Lasciamiiii, io non voglio. Io sono di Trunks e sarò sempre e solo sua, qualsiasi cosa tu mi faccia oggi” urlò la sayan continuando a piangere copiosamente.
“Tsk, bel modo di essere sua. Quando finalmente avresti potuto scopartelo, te ne sei andata senza fare una piega. Si vede che non ti interessa più di quel tanto, o no?” chiese lui mentre la mano era arrivata ad accarezzarle il ventre che si muoveva su e giù ad un ritmo oramai spaventosamente accelerato.
“Io non mi scopo Trunks. Vorrei solo fare l’amore con lui…NOOOOO!” urlò Pan sentendo la mano del principe che le stava per slacciarle la cintura della tuta.
“Scopare, fare l’amore, che differenza vuoi che ci sia, ti faccio vedere io che sono esattamente la stessa cosa”
“NO! Lasciami! Non sono la stessa cosa! Non voglio farlo con te, ma solo con Trunks…ti prego, NOOO!”
Vegeta si bloccò sentendola gridare in quel modo. Non perché volesse desistere dal suo intento, ma solo per poterla guardare severamente negli occhi e chiederle:
“Perché?”
“Perchéééé?” chiese lei con la mente offuscata dalle lacrime e dalla situazione snervante in cui si trovava.
“Perché vuoi farlo con lui” chiese secco il principe.
“IO.LO.AMO!” urlò Pan singhiozzando.
A quel punto, il ghigno malefico che Vegeta aveva mantenuto per tutto quel tempo, si trasformò in un sorriso quasi dolce che Pan non riuscì a vedere dato che, per la disperazione, aveva chiuso gli occhi. La sayan, continuando a piangere, sentì i suoi polsi venire liberati dalla presa in cui erano stati costretti fino a quel punto e, solo quando sentì le mani di Vegeta che armeggiavano con la cintura dei suoi pantaloni, aprì gli occhi e gridò l’ennesimo: “NOOOO!”
Si stupì in un modo incredibile nel vedere che il principe, tornato normale, si era rimesso dritto, pur restando accovacciato sulle sue gambe e le stava facendo un grazioso fiocco alla cintura della tuta.
“Sei stupida. Lo dici a me per salvarti da una cosa che non avrei mai fatto e non lo dici a lui per farci l’amore. Mi piacerebbe sapere cosa ti passa per il cervello” le disse rialzandosi appena terminato il fiocco.
Pan sgranò gli occhi allibita. Vegeta aveva fatto tutto questo per la felicità di suo figlio e sua. Scosse la testa come per svegliarsi da un incubo e rimettendosi seduta, gli disse sottovoce:
“Ho paura”
Vegeta diventò improvvisamente serio e la scrutò per qualche istante, come se la spiegazione di Pan lo avesse in qualche modo turbato. Poi si riaccovacciò a fianco a lei e guardandola negli occhi profondi e nerissimi, come i suoi, le disse:
“Ascolta, Pan. So come ti senti e capisco perché tu oggi sia così arrabbiata. Io e te siamo così…simili. Pensi che io non abbia avuto paura quando sono arrivato qui e ho conosciuto Bulma? Ho passato anni a rodermi dentro per come quella donna mi stesse cambiando. Ho sfidato tuo nonno e lo volevo uccidere solo perché mi ero accorto che ero diventato come lui. Come pensi che mi sia sentito quando ho visto nascere Trunks? I sayan sono sempre stati dei combattenti che le vite le distruggevano, non le creavano. Eppure io sono arrivato a dare la mia vita per Trunks e Bulma. E sai qual è l’unica paura che ho ora?”
Pan riuscì solo a fare cenno di no con la testa e lui continuò:
“Quella di perderli. La tua è una paura effimera in confronto a quella che provo io. Non sono stato un buon padre per Trunks, ma se lo fai soffrire ancora come l’ho visto soffrire stamattina, giuro che ti uccido, con le mie stesse mani. Hai capito, sayan?”
Pan deglutì e fece sì con la testa.
“Ora vieni, devi andare a recuperare il tuo ragazzo, quell’imbranata di mia figlia non ha ancora imparato a sentire le auree giuste e sarà finita a casa di tuo padre, se tutto va bene” concluse Vegeta rialzandosi e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
Pan si rialzò. Era stordita, imbarazzata, piena di vergogna per quanto avesse pensato male di Vegeta, ma anche emozionata e piena di voglia di andare a cercare Trunks per dirgli cosa provava per lui.
Usciti dalla GR, Vegeta fece per entrare in casa, ma Pan lo fermò dicendogli:
“Vegeta, grazie”
Lui le fece un sorriso impercettibile, ma in quel momento i suoi occhi erano dolci quanto quelli dell’amato nonno di Pan la quale, riconoscendo in quello sguardo quello di Goku, non resistette alla tentazione di andargli incontro e gettarglisi al collo per stampargli un bacio sulla guancia.
Vegeta si sorprese molto del gesto della ragazza perché sembrava così naturale e così perfettamente in armonia con il rapporto che doveva esserci tra loro due. Il principe si lasciò andare e la strinse a sé per qualche secondo sussurrandole all’orecchio:
“Se lo racconti a qualcuno, ti disintegro”
Poi, staccandosi, Pan gli fece un sorriso e gli rispose:
“Tanto lo so che non ne saresti capace”
“Non sfidarmi, ragazzina. Vai ora”
“Ok, ciao Vegeta. A presto”
Così dicendo, Pan volò via alla ricerca del suo unico grande amore.
Vegeta rientrò in casa dove trovò Bulma in cucina, seduta su uno sgabello a leggere una rivista. Le si avvicinò da dietro e, cingendole le braccia intorno alla vita, le sussurrò all’orecchio:
“Se me lo fai rifare un’altra volta giuro che faccio saltare in aria questa casa con te e i tuoi figli dentro”
“Ma smettila, Vegeta, lo so che non lo faresti mai. È andato tutto bene, no? Spero che tu non l’abbia fatta morire di paura, quella povera ragazza” rispose l’azzurrina fingendo indifferenza all’abbraccio del principe.
“È stato difficilissimo. Mi sono dovuto pure trasformare, che palle! Quella ragazza è davvero un osso duro, proprio come suo nonno” rispose lui scocciato.
“Ma il fine giustifica i mezzi, vero, mio principe?” chiese Bulma con tono malizioso.
“Io conosco un proverbio migliore: dai a Vegeta ciò che è di Vegeta. Credo di essermelo meritato un premio, o no?” disse lui iniziando a baciarle il collo.
“Anche se non sono una sayan?” chiese lei un tono veramente infantile.
“Non mi importa niente che tu non lo sia” rispose secco lui prendendola in braccio per poi sparire per il resto del pomeriggio in camera da letto.
 
   

 

 

NOTA AUTORE: Vi state chiedendo se ci sarà un seguito? Ovvio che sì. Pan dovrà pur trovarlo ‘sto ragazzo, no? Ma pensate che la saga sia finita? Ovvio che no! Ringrazio tutte/i coloro che hanno letto tutte le storie con la pazienza di vederne finalmente un termine (che non so ancora quando e se arriverà) e a tutte coloro che hanno recensito le precedenti.
Alla prox
SJD

   
 
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