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Autore: TheDarkLightInsideMe    11/03/2015    2 recensioni
Un viaggio nei pensieri di Beyond Birthday durante il caso che lo vede come serial killer, un viaggio complesso nella sua mente contorta, un viaggio incentrato sulla sua ossessione e -a vostra discrezione -sulla sua follia, intervallato dalle parole di una delle canzoni più belle dei "Fall Out Boy".
La mia prima song-fic, incentrata sul personaggio di BB perché una canzone che parla di fuoco non può non far pensare a lui.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La canzone è “My songs know what you did in the dark (Light ‘em up)” dei Fall out boy.
Questa è la mia prima song-fic, che ho deciso di dedicare appunto a quel genio (e no, non è ironico) di BB, quindi ditemi cosa ne pensate, fosse anche un “datti all’ippica che è meglio”.
Aspetto le vostre recensioni! E comunque, grazie davvero per star leggendo! :D
 
DarkLight

 

 
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Burn ‘til the ashes






 

Beyond Birthday era steso sul proprio letto (se così si poteva chiamare quello scomodo materasso) e rifletteva. D’altra parte, cos’altro poteva fare lì, in quel momento, aspettando che il sole tramontasse per poi entrare nella casa di Believe Bridesmaid ed ucciderlo?
Ripassò mentalmente il piano, dal primo omicidio a come comportarsi con il contatto che L avrebbe inviato dopo qualche giorno alla casa della prima vittima. Chissà chi avrebbe scelto –il grande detective –chissà quanti tentativi avrebbe fatto prima che qualcuno accettasse di aiutarlo…
… che domande, ovviamente uno. L non sbaglia mai, così come B non sbaglia mai. Ma la sua mente era già andata oltre.
D’altra parte, la sfida sarebbe iniziata ora. B era pronto? No –Beyond Birthday era pronto?
Pronto a sfruttare, per la prima volta da quando era nato, quel suo potere sovrannaturale?
Pronto a dare un senso a tutte quelle sofferenze patite?
Pronto a battere, una volta e per tutte, quello che per anni era stato il suo obiettivo?
Non ebbe bisogno di rispondere e, anzi, iniziò a ridere.
Una risata così falsa che risultava orribile, così orribile da mettere i brividi anche a chi la emetteva. Ma non importava più nulla.
Il sole stava piano smettendo di illuminare Los Angeles. La sfida stava cominciando.
L avrebbe perso, B avrebbe vinto.
Una risata quasi spontanea inondò il secondo piano del prefabbricato.

 
 
Be careful making wishes in the dark
can’t be sure when they’ve hit their mark
and besides in the mean, mean time
I’m just dreaming of tearing you apart.
 

 

Il corpo della seconda vittima, la tredicenne Quarter Queen, era stato ritrovato la mattina precedente. Come previsto, l’unico ente a starsi occupando della faccenda, del “caso delle wara ningyo” era la polizia locale. Ancora nessuna traccia di L, ma Beyond Birthday lo sapeva, doveva pazientare. Sarebbe andato tutto secondo i piani. Nulla e nessuno l’avrebbe ostacolato.
Credeva che uccidere Quarter Queen gli sarebbe costato una coscienza sporca a vita, e invece non provava neppure rimorso. Forse davvero non era umano; forse davvero, a causa di quegli occhi scarlatti e di ciò che gli facevano vedere, poteva essere considerato il diavolo. O semplicemente un suo sottoposto, un uomo che si era dannato pur di continuare con i propri piani di vendetta. Sì, era così. Ma grazie a quel potere –che era suo e di nessun altro! –poteva sostenere di essere superiore ad ogni altro essere abitasse quella terra. L’unico a ritenersi migliore di lui era L. B l’avrebbe battuto, avrebbe dimostrato di essere il più intelligente, il più geniale al mondo.
Se L era un genio, allora B sarebbe stato un grandissimo genio. Se L era un fenomeno, allora B sarebbe stato un grandissimo fenomeno.
Aveva solamente avuto bisogno di una scintilla per aprire la mente.
Nel buio della notte Beyond Birthday sorrise pensando che, se con una scintilla tutto era iniziato, allora con una scintilla tutto sarebbe finito.

 
 
I’m in the details with the devil
so now the world can never get me on my level
I just gotta get you off the cage
I’m a young lover’s rage
gonna need a spark to ignite.
 

 
Mentre fuggiva via dalla casa di Backyard Bottomslash, dopo aver ripulito il tutto, il ricordo di A gli tornò prepotente alla mente. E per quanto tentasse di sopprimerlo, per quanto tentasse di essere freddo e razionale, la sua maschera si ruppe in due non appena il volto del ragazzo gli si presentò davanti agli occhi.
A. Il suicida della Wammy’s House, trovato morto nella vasca da bagno della stanza che divideva con B, con i polsi tagliati. Il suo migliore amico. Il suo unico amico. Morto a causa di L.
I bambini della Wammy’s potevano dire di tutto, urlare al mondo “L è il detective migliore di tutti i tempi!” o cose del genere, ma nessuno di loro aveva mai visto il vero volto di L, quello che aveva mostrato solo ed unicamente agli orfani della prima generazione. Il motivo per cui A si era suicidato, pur di non prendere il suo posto. Ma B sapeva, e non avrebbe perdonato.
In quanti avrebbero ancora dovuto soffrire a causa di quella stupida lettera? Perché L non era altro che una lettera, non una persona, non un essere vivente. Era un mostro, l’aveva ammesso lui stesso tempo prima. Ma nessuno pareva farci caso.
E allora che continuassero pure a sostenere che L era il migliore. Lui li avrebbe fatti ricredere.
L non era altro che un antidoto per il mondo. Ma un antidoto non guarisce da tutti i veleni, e B era un veleno contro cui L non poteva nulla.
Sarebbe stato così. L avrebbe avuto ciò che meritava. B avrebbe vendicato A, evitando poi tutte le pene che i suoi occhi gli causavano, evitando quelle cicatrici che il domani gli avrebbe sicuramente inferto se avesse continuato a vivere.
Solo così avrebbe fatto scacco al re. Solo così avrebbe vinto su tutti i fronti, affibbiando ad L la sconfitta.
 

 
Writers keep writing what they write
somewhere another pretty vein just die
I’ve got the scars from tomorrow and I wish you could see
that you’re the antidote to everything except for me.
 
 

Non aveva sentito male, il suo udito –così come la sua vista –non lo avevano mai ingannato.
Naomi Misora, il contatto di L, aveva appena detto “il killer è B”.
Dunque L le aveva detto anche della Wammy’s House? Le aveva raccontato di A e degli altri orfani? Un brivido gli percorse la schiena incurvata.
No, L non avrebbe mai dato delle informazioni di così vitale importanza ad una sconosciuta. A meno che non fosse davvero disperato…
Provò ad immaginare le guance di L bagnate dalle lacrime, ma era un pensiero così assurdo da sembrare stupido ed irrazionale. Tuttavia, se fosse successo davvero… significava che B aveva fatto piangere L, un traguardo inaspettatamente dolce. Mentre Rue Ryuzaki continuava a discorrere con l’agente dell’FBI, Beyond Birthday gongolò segretamente.

 

 
A costellation of tears on your lashes
burn everything you love, then burn the ashes

 

 
Anche in quella che B sapeva essere la sua ultima notte, l’incubo del fallimento lo perseguitò con i suoi incubi. Ma non c’era motivo di preoccuparsi, tutto sarebbe andato secondo i piani, tutto avrebbe seguito il giusto corso.
L e B, quella notte, si scontrarono mentalmente, come due comete che, dopo aver viaggiato parallelamente per un lungo tratto di strada, entrano in collisione.
L sognò i ragazzi della Wammy’s House, agitandosi tra le coperte.
B, passando più della metà della notte sveglio, ricordò la propria infanzia all’istituto, da quando –diciassette anni prima –era arrivato mano nella mano con un vecchio signore, fino a quando aveva deciso di andarsene, in quell’afosa giornata di maggio in cui il caldo si era fatto insopportabile.
Ricordò le occhiate preoccupate dei bambini al suo passaggio, qualche anno dopo, e la prima volta che aveva fatto sul serio a botte con qualcuno, perché quell’idiota sosteneva che esistessero persone più intelligenti di L. Chi l’avrebbe mai detto che si invertiti i ruoli, lui e quel ragazzo, Y…
Ricordò le noiose lezioni e le domeniche passate tra la biblioteca e il giardino, le tre settimane di vacanze all’anno, gli indovinelli prima e i casi da risolvere poi, i test a cui arrivava sempre o primo o secondo, la gioia che aveva provato quando, per un mese intero, il suo nome era venuto prima di quello di A nella graduatoria d’istituto. Quel mese aveva preceduto la morte del suo migliore amico, e lui non aveva fatto minimamente caso al suo comportamento anomalo, a quelle cifre così basse sopra la sua testa.
Ricordò il primo incontro con A e poi il suo cadavere nell’acqua scarlatta, ricordò le sue prime parole e il suo ultimo silenzio, ricordò gli sguardi e i gesti che condividevano solo ed unicamente tra loro.
La sua bellissima infanzia, infanzia distrutta in pochi attimi da L.
Infanzia ricca ma vacua, infanzia stupenda ma piena di illusioni, infanzia odiata, con l’unica colpa di averlo fatto diventare un essere di rabbia, odio e, sì, anche di pazzia.
In un ultimo lampo di lucidità, tra la veglia e il sonno, si rese conto che forse sarebbe potuto andare tutto diversamente.

 
 
In the end anything collides
my childhood spat back out the monster that you see.
 
 

Era stato così concentrato su L che aveva totalmente sottovalutato Naomi Misora.
Ecco qual era stato l’unico errore di Beyond Birthday, quello che aveva portato alla sua sopravvivenza. Ma se n’era accorto troppo tardi.
Avrebbe voluto urlare, dimenarsi dalla presa fredda della donna e rintanarsi in mezzo alle fiamme, nonostante il dolore, ma non ne aveva le forze. Perché l’idea di essere stato sconfitto era ben peggio del fuoco che l’aveva avvolto fino ad un attimo prima.
Già quando l’aveva sentita bussare con insistenza alla porta aveva capito di aver perso, ma aveva ancora il tempo dalla sua, o almeno così pensava. Neppure quei calcoli erano corretti.
Rannicchiato sul pavimento, stremato dal dolore sia fisico che mentale, sperò stupidamente che quel minuto bastasse ad ucciderlo. Ma non bastò.
Quando Naomi Misora spense le fiamme si sentì anche peggio, gli occhi semichiusi che avrebbero pianto volentieri lacrime su lacrime. Sperò che fosse tutto un altro dei suoi incubi. Sperò che l’agente dell’FBI gli appiccasse di nuovo fuoco, disgustata dalle sue azioni, dalla sua debolezza psichica. Ma la stava sottovalutando ancora una volta.
Pensò a quanto fosse stato fortunato L, perché se avesse scelto qualcun altro, questo qualcuno l’avrebbe di sicuro lasciato bruciare. Ma non Naomi Misora. E L stesso cosa avrebbe fatto? Mesi dopo, nel carcere di Los Angeles, il detective gli avrebbe risposto che non avrebbe mai permesso neppure che arrivasse a pensare al suicidio, ma questo Beyond Birthday non poteva ancora saperlo.
Comunque, l’unica cosa che importava era la sconfitta totale che aveva ricevuto. A l’avrebbe mai perdonato per questo? Lui di certo non avrebbe perdonato se stesso.

 
 
My songs know what you did in the dark
So light ‘em up.
   
 
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