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Autore: The Writer Of The Stars    12/03/2015    2 recensioni
"... Bulma fissò la goccia invisibile in terra, mentre la voce roca fuoriusciva dalle labbra carnose in quel momento secche e aride di baci violenti e allo stesso tempo timidi che non avrebbe più potuto ricevere, risuonando in una muta, solitaria domanda …
“È questo che si prova veramente quando si piange?”
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Ispirata alla canzone "Cry", originariamente cantata da Kelly Clarkson ma per me dal Cast di Glee. ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Is it over yet? 
Can I open my eyes? 
Is this as hard as it gets?
 


“Goten e Trunks stanno bene ma … purtroppo Vegeta e Gohan non ci sono più …”

C’è una leggenda giapponese che parla d un filo rosso. Secondo la tradizione, ognuno di noi sin dalla nascita porta stretto al suo mignolo sinistro un sottile filo rosso, piccolo eppure indistruttibile, che lo lega con la persona con la quale passerà il resto della propria vita. E non importa quanto tempo ci vorrà perché le due estremità si incontrino, non importa se si allontaneranno per poi ritrovarsi sempre pieni di ferite ma ancora in piedi; per quanto lo si possa tirare, il filo rosso non si spezzerà mai, così come il sentimento che lega le sue estremità. E c’è chi dice che non ci sia sentimento più profondo di un amore nato e cresciuto tra il dolore e la fatica, che non ci sia sorriso più bello di quello che è sbocciato combattendo tra le lacrime …

Nel momento in cui Goku aveva aperto bocca, Bulma aveva sentito il filo rosso stringersi attorno al suo cuore, in una morsa letale, dolorosa come una coltellata. Gli occhioni cerulei si erano spalancati in un baleno e qualcosa di bagnato aveva preso a riempire lo spazio tra l’iride e la cornea, o forse un po’ tutto, ma la verità è che distinguere, capire qualcosa al momento era impossibile. Bulma fissò il pavimento bianco intorno a sé, immobile. Con una gesto brusco respinse le mani premurose di Yamcha che cercavano di sorreggerla e muovendo alcuni passi incerti, si allontanò un poco dal gruppo che l’aveva circondata attonito. Le delicate manine bianco latte si strinsero in una stretta atroce, tanto che le unghie conficcate nella carne aprirono leggere ferite che cominciarono a stillare lentamente piccole gocce di sangue sul palmo della scienziata. Bulma serrò gli occhi con tutta la forza che aveva, scuotendo il capo e ricacciando indietro le lacrime che si era ripromessa non avrebbe mai versato. Ma una fitta al cuore più forte, una stretta del filo rosso che la soffocò, lasciandola senza fiato, bastarono a distrarre per un attimo il suo orgoglio, che scese giù per la trachea a fatica insieme alla saliva impastata e alle lacrime celate. Era accaduto in pochi secondi, pochi secondi di distrazione, che Bulma si era portata quasi d’istinto una mano al volto, scoprendo una gota rigata di qualcosa di bagnato. Strinse gli occhi con più forza ancora, desiderando ardentemente che tutto quello fosse solo un sogno, che fosse tutto già finito, così da poter di nuovo aprire gli occhi e scoprire che fosse tutto un incubo, un orribile e terribilmente realistico incubo.  È davvero duro come sembra? Si chiese, mentre le parole di Goku cozzavano violentemente con la figura di Vegeta impressa nella sua mente. Percepì la sua unica lacrima solitaria scivolare giù dal volto con lentezza, come a voler prolungare quell’agonia già straziante. La goccia percorse il profilo delicato e dolce di Bulma, i tratti angelici e la pelle diafana, scorrendo per la curva del mento per poi cadere, infrangendosi a terra con un tonfo sordo che solo il cuore di Bulma aveva udito. Bulma abbassò gli occhi, fissando un punto apparentemente insignificante del pavimento bianco sotto di lei, riconoscendo lì la tomba della sua lacrima. Le labbra sottili tremarono nel tentativo di aprirsi e reprimere un gemito di dolore, mentre una gemella della primogenita si formava nell’iride destra della scienziata. Bulma fissò la goccia invisibile in terra, mentre la voce roca fuoriusciva dalle labbra carnose in quel momento secche e aride di baci violenti e allo stesso tempo timidi  che non avrebbe più potuto ricevere, risuonando in una muta, solitaria domanda …

“È questo che si prova veramente quando si piange?”
Is this what it feels like to really cry? 
Cry …
 
Nota autrice: Piccola ispirazione serale nata guardando nuovamente i vecchi episodi di Glee, dove la mia Rachel Berry canta questa fantastica canzone, da cui è nato ciò che avete letto. ;) Cry di Kelly Clarkson. Per me, Glee Cast. ;) (https://www.youtube.com/watch?v=hBrhz5D2j0Y canzone)

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