Fanfic su attori > Jamie Dornan
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Autore: ZereJoke94    13/03/2015    4 recensioni
[Jamie Dornan]
Mi porse la mano -James-
-James- Ripetei, come un idiota.
Non riuscivo a credere all’idea che si stava facendo largo nella mia mente, ma più lo guardavo e più mi convincevo di quello che stavo pensando.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Jamie)

Se ne stava ferma immobile davanti a me, i suoi bellissimi occhi oscenamente sbarrati e pieni di lacrime. Mi passai una mano sulla fronte,e poi la feci ricadere sul ginocchio.
Le avevo detto la verità, e non mi aspettavo che potesse fare tanto male. Mi riferisco a me, più che a lei. Non credevo che il pensiero di dovermene andare, di doverla lasciare da li a pochi, pochissimi giorni, mi avrebbe fatto sentire così.
La conoscevo pochissimo, eppure era così importante. Era stata la prima persona che, dopo aver saputo chi fossi, non si era approfittata del mio nome e della mia fama.
I miei pensieri tornarono brevemente alla sera del giorno in cui ci eravamo conosciuti. Avevo chiamato il mio agente e l'avevo avvertito che molto probabilmente ero stato visto con una ragazza sulla ventina in giro per Roma e che dovevamo essere pronti a smentire tutto quello che sarebbe andata a dire ai giornali, se fosse stata identificata. Non era successo.
Era uscita qualche foto, avevo visto su internet, ma la sua identità era rimasta sonosciuta. In ogni caso, chiunque altro si sarebbe approfittato di quella situazione; tranne lei.
"La conosci da poco più di una settimana" Mi dissi, senza darmi ascolto veramente.
Mi sporsi leggermente verso di lei, accarezzandole il viso. Una lacrima le rigò la guancia, e lei si affrettò ad asciugarla.
-Non puoi rimanere un pochino di più?- Chiese, così piano che faticai a sentirla.
Mi sentii un bastardo. La volevo, e me l'ero presa, senza curarmi di come si sarebbe sentita lei dopo. Almeno fino a quel momento.
-Mi sono già trattenuto più a lungo di quanto potessi permettermi...- Spiegai, mortificato, -Tra due settimane devo essere su un set-.
Mi guardò con una strana espressione, come se si fosse dimenticata chi fossi e da dove venissi, finchè non glielo avevo ricordato.
-Ah, già- Mormorò, asciugandosi un'altra lacrima.
-Ma posso tornare quando avrò finito- Le parole mi uscirono dalla bocca prima che potessi rendermene conto.
Mi guardò per un momento, poi scosse la testa e si alzò, iniziando a raccogliere le sue cose. Dopo qualche interminabile secondo di silenzio si girò verso di me, con una nuova luce negli occhi.
-Voglio che tu sappia che non sono quì perchè sei Jamie Dornan, Brad Pitt o Antonio Banderas che sforna panini nel suo maledetto mulino! Sono quì perchè ogni fibra del mio essere mi diceva che volevo essere qui. Non è stata solo una scopata per me!- Mi urlò contro.
Rimasi allibito per un attimo, incredulo. Non avevo afferrato la parte in cui Antonio Banderas sfornava panini, ma decisi di non chiedere, per il momento.
Balzai in piedi senza preoccuparmi di essere completamente nudo e la fissai.
-Pensi che per me sia stata solo una scopata?- Le chiesi, incazzato nero.
Mi guardò con un espressione molto eloquente, l'equivalente di un milione di "SI" urlati in faccia. I capelli scuri le ricadevano selvaggiamente sulle spalle.
-Pensavo di averti già spiegato che non vado a letto con chiunque incontri, perchè ti risulta tanto difficile crederlo?-
-Vuoi farmi credere che non hai la fila fuori casa?- Incrociò le braccia e le sfuggi un risolino nervoso.
-Si, ce l'ho. Ma questo non significa niente. Ti ho già detto che le donne mi si buttano addosso. E questo mi disgusta. Non vedono altro che soldi e notorietà in me! Lo capisci che, da quando vivo sotto i riflettori, tu sei stata la prima a non approfittane? Mi dispiace se sono stato indelicato e non ho pensato alle conseguenze di ciò che è successo poco fa, ma nemmeno tu lo hai fatto...Dio solo sa quanto vorrei restare- Mi sentii sfinito, dopo che l'ultima parola mi fu uscita dalla bocca.
-Hai ragione- Disse inaspettatamente -Non posso darti tutta la colpa, è di entrambi-
Sembrò ricomporsi -Godiamoci i giorni che ci restano-.
Quella frase risuonò estrememente triste alle mie orecchie, ma annuii, incapace di fare altro.

Un'ora dopo camminavamo per la città, il sole non era ancora tramontato e l'aria era tiepida. Adoravo Roma. Adoravo Serena. Non volevo andarmene, maledizione!
Avevo quasi caldo, ma il cappello era necessario cosi' come gli occhiali. Se mi avessero riconosciuto di nuovo, sarebbe stato un disastro.
Serena mi camminava accanto, sorridendo mentre parlavamo, dandomi l'impressione di aver dimenticato la nostra conversazione di poco prima. Sapeva fingere bene.
-Mi spieghi perchè Antonio Banderas dovrebbe fare panini in un mulino?- Chiesi, curioso.
Rise di gusto. Mi spiegò brevemente che in Italia, Banderas era testimonial in una pubblicità di una nota marca di prodotti da forno, in cui interpretava un mugnaio che preparava biscotti, focacce e quant'altro nel suo mulino.
-Ed ha una gallina di nome Rosita!- Riuscì a dire tra le risate.
Risi anch'io, divertito.
-Ah, deve aiutarlo molto, la gallina- Dissi ridendo, prendendola per mano.
Sembrò sorpresa per un attimo, ma mi lasciò fare. -Sospetto che gli sia indispensabile-.
Un attimo dopo, il suo cellulare prese a suonare. Guardò lo schermo e sembrò sul punto di attaccare.
-Rispondi, se devi- Le dissi.
-E' una mia amica...Irene...ci metto cinque minuti, ok?-
-Certo, tranquilla- Le lasciai la mano, consentendole di allontanarsi un pò, e mi appoggiai al muro.
La guardai gesticolare vistosamente, un pò come fanno tutti gli italiani, e sorrisi senza volerlo. Il mio cellulare mi vibrò in tasca,e fui costretto a staccare gli occhi da lei. 
Constatai che il polso mi faceva ancora un pò male, mentre prendevo il cellulare.
Un paio di mail. Niente di importante.
Tornai a guardare Serena. Era la ragazza più bella che avessi mai visto, e il punto era che non era minimamente consapevole della sua bellezza. Deliziosa.
Il cellulare mi vibrò nuovamente tra le mani e sbuffai spazientito. Un'altra mail.
Del mio agente questa volta. Sbiancai sicuramente, quando ne lessi il contenuto.
   
 
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