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Autore: SSJD    13/03/2015    6 recensioni
Non vorrete mica che combini qualcosa dopo un pomeriggio di 'allenamento' con Vegeta, vero?
Non siete così crudeli, vero?
E poi deve delle scuse a qualcuno, o sbaglio?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Trunks x Pan'
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“Hey, Trunks! Eccoti finalmente, ti ho cercato ovunque! Perché hai azzerato l’aura?”
“Ciao Pan, vieni, siediti” rispose il ragazzo senza nemmeno voltarsi e continuando a fissare l’orizzonte di fronte a sé.
“Ho fatto una fatica a trovarti!” insistette lei allegramente sedendosi a fianco a lui sulla sabbia fresca della Spiaggia del Sud.
“Volevo stare solo” rispose semplicemente Trunks.
“Trunks…io…
“SSSSHHH…guarda…” la interruppe lui tenendo lo sguardo fisso sul bellissimo tramonto che stava accompagnando l’arrivo della sera.
I due rimasero immobili e in silenzio per tutti gli interminabili minuti necessari a far affondare il sole nel mare all’orizzonte. Poi, quando la prima stella della sera fece capolino in un cielo di mille colori, Pan si voltò a guardare il sayan che, ancora seduto nella stessa identica posizione di quando lo aveva trovato, osservava quella stella con due occhi tristi, color cristallo. Appoggiò la testa alla sua spalla e, facendo un sospiro, gli disse:
“Trunks…io…io…volevo…volevo parlarti”
Il sayan sembrò non averla nemmeno ascoltata e, con la voce leggermente tremolante, le disse:
“Pan, ti ricordi la prima volta che ci siamo baciati, su quel pianeta?”
“Sì…certo che me lo ricordo, come potrei…
“Ti ricordi cosa mi dicesti?” la interruppe lui come se quella precedente non fosse una domanda che meritava una risposta.
“Ho detto tante stupidaggini…
“No, una cosa era vera. Mi dicesti che, se tu avessi fatto l’amore con me, io avrei avuto così tanta cura da non farti sentire male. Ed era vero, Pan. Sarebbe stato tutto dannatamente vero se solo…solo…tu me lo avessi permesso…
“Ma Trunks, io…
“No! Fammi finire…Quello che voglio dire è che non mi sarei mai immaginato che saresti stata tu, a fare del male a me. Mi hai mentito, per tre anni. Perché? Perché quella sera, su quel pianeta, sei venuta in camera mia a dirmi che mi volevi bene? Possibile che, in tre anni, solo io ho imparato ad amarti? Ora basta, non voglio più vivere così. Ti ho sempre trattata come una principessa e ho aspettato che tu diventassi una bellissima donna e che imparassi a desiderarmi, per come sono. Non mi è mai pesato e non ti ho mai forzato a fare niente che potesse allontanarti da me. Ci hai pensato tu, a farlo…” si interruppe Trunks mordendosi il labbro superiore per cercare di respingere le lacrime, che stavano per avere la meglio sulla sua forza di volontà, nel non piangere.
Pan era sconvolta dalle parole del sayan. La stava forse lasciando? Si sentiva come se fosse entrata in una camera ovattata in cui quelle parole continuavano a rimbombare e a martellarle il cervello. Cominciò a stramaledirsi per essere scappata quella mattina e avrebbe fatto qualunque cosa per poter riportare indietro le lancette di un inesorabile orologio, che aveva ormai segnato la sua vita e quella del suo unico vero amore. Staccò la testa dalla spalla di Trunks, rimettendosi seduta a gambe incrociate, per potergli guardare il viso. Quando vide i suoi bellissimi occhi azzurri annegati in un velo di lacrime, le si strinse il cuore e cercò in tutti i modi di trovare le parole giuste per potersi giustificare. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce del sayan che, facendo un sospiro, continuò:
“Pan, perché? Perché hai fatto in modo che ti mandassi via stamattina? Dopo quello che abbiamo fatto ieri sera e stanotte…È stato solo sesso per te? Non provavi niente, per me, mentre lo facevamo? Dimmelo, ti prego…non posso credere che tu sia così…crudele…da avermi usato, solo per…
“NOOO! Basta Trunks!” lo interruppe lei mettendosi in ginocchio davanti a lui per poterlo finalmente guardare negli occhi.
Pan gli prese il viso tra le mani, costringendolo ad alzare lo sguardo che era stato abbassato per non dover sopportare quello di lei. Non appena i loro occhi si incrociarono, Pan lo guardò severamente e gli disse:
“NON.È.STATO.SESSO. È chiaro?  Anche se avevo bevuto, anche se tu mi hai trascinato in camera tua facendomi credere che avremmo fatto solo quello, anche se per la prima volta nella mia vita ho goduto di un piacere fisico che non avevo mai provato, NON.È.STATO.SESSO!”
“E cosa allora, Pan? Non riesci nemmeno a dirlo cosa è stato! Non riesci a dirlo perché nemmeno tu lo sai!” la interruppe lui facendo rientrare in un istante le lacrime negli occhi e trasformando il suo sguardo da triste ad arrabbiato.
“Sì invece, lo so perfettamente che cos’era!” continuò lei.
A quel punto il sayan le prese entrambi i polsi e, spingendola, la fece cadere sulla sabbia. In un attimo le fu sopra, ma senza schiacciarla. I loro volti erano divisi da pochi centimetri di aria, elettrizzata dagli sguardi severi che i due si stavano scambiando. Poi, Trunks, con un sorrisetto malizioso molto simile a quello che lei aveva visto dipinto sul volto di Vegeta, le disse:
“Ah, sì? Lo sai? Da come lo descrivi tu, sembra essere stato proprio quello, invece. Peccato, sai? Se mi avessi detto che ti piaceva così tanto, mi sarei impegnato con qualcosa di più…interessante…ma a tutto c’è rimedio, non ti pare?” le disse facendole allargare le gambe e facendo combaciare le loro intimità che si richiamavano attraverso i loro vestiti. 
“Trunks, smettila! Non voglio fare niente di più ‘interessante’. Non così. Sono venuta a chiederti scusa. Volevo che mi perdonassi per come mi sono comportata stamattina. Volare via dalla tua camera, dopo aver fatto l’amore con te per tutta la notte, è stata la cosa più crudele che ti potessi fare e non te lo meritavi. Sono stata stupida e spero mi potrai perdonare per averti ferito. Non accadrà mai più” rispose lei per nulla preoccupata delle presunte intenzioni del fidanzato.
Il cuore e lo sguardo di Trunks si rasserenarono a quelle parole piene di sincerità e di affetto nei suoi confronti. Le lasciò i polsi che aveva tenuto non troppo stretti sotto le sue mani. Si poggiò sui gomiti che affondarono nella sabbia all’altezza delle orecchie di Pan. Inclinò leggermente la testa di lato e, inumidendosi le labbra, le chiese solo:
“Perché?”
Pan fece uno sguardo un po’ stupito e, per avere una spiegazione gli chiese:
“Cosa?”
“Perché non me lo hai detto, stamattina?”
Pan si morse il labbro e abbassò lo sguardo colpevole. Fece un ampio respiro e, sottovoce, gli rispose:
“Avevo…paura”
Il sayan si sorprese molto della risposta e il suo sguardo mostrò tutta la sua perplessità. Scuotendo leggermente la testa come per risvegliarsi da l’intontimento che quella risposta gli aveva dato, le chiese:
“Paura? Tu avevi paura? Di me? Di ciò che stavamo per fare? Ti ho detto che non potrei mai farti del male, come puoi avere paura di…
“No! Non di quello. Non ho avuto paura di te, ma di noi. In quel momento sono stata egoista e ho pensato solo a me stessa. Ho avuto paura di guardarti negli occhi e di aprirti il mio cuore dicendoti ciò che provavo…che provo…perché credevo…cioè…pensavo…come una stupida…che ti volessi prendere anche la mia anima, oltre che il mio corpo. Ho creduto per anni che, se mi tenevo dentro quelle due paroline, tu non mi avresti rubato il cuore, ma ora lo so…so che se ti dico che…ti amo…la mia paura non sarà più questa, ma un’altra, ben peggiore…Ma sono disposta a correre il rischio e a ripetertelo all’infinito, pur di non sentirmi più come poco fa, quando ho temuto veramente di averti perso, per sempre”
Trunks ascoltò tutto con il cuore in gola e gli occhi che brillavano di una indescrivibile gioia.
Un desiderio incredibile crebbe in lui in pochi istanti e non potè fare altro che lasciarsi andare.
Annullò la distanza fra le loro labbra e la baciò. La baciò con così tanta passione, tanto amore e tanta gioia di poter assaporare ancora una volta quelle labbra che si erano schiuse per rivelare finalmente ciò che Pan provava per lui, che i due nemmeno si accorsero dell’arrivo della notte.
“Ti amo, Trunks. Ti ho sempre amato e ti amerò per tutta la mia vita, se me lo concederai” gli sussurrò lei appena riuscirono finalmente a staccarsi
“Anche io, principessa. Ti va…ti va di venire a dormire da me?” le chiese timidamente spostandosi da lei e rimettendosi seduto.
“Sì, Trunks…però…
“Però?”
“Niente sesso, stasera. Tra la notte scorsa e oggi pomeriggio sono un po’ provata” rispose rialzandosi a sua volta.
“Amore…” la corresse lui con un sorriso “Ma non ti sei allenata con Bra oggi pomeriggio? E quando mai le prendi da lei?”
“Da lei mai…peccato che poi sia venuto qualcun altro a reclamare il suo allenamento giornaliero…” rispose lei con fare divertito.
“AH! No, non mi dire…mio padre? Ti ha fatto male? Esagera sempre quando è di pessimo umore, come stamattina…” chiese il sayan leggermente preoccupato.
“No, non mi ha fatto male…ma temo di averlo fatto parecchio innervosire, visto che per riuscire a bloccarmi a terra si è dovuto pure trasformare in ssj…” disse allegra Pan soddisfatta della sua prestazione da campionessa.
“Allora sarà proprio arrabbiato, stasera…e domani me la farà pagare…certe volte penso che mi odi…” disse il ragazzo amareggiato.
“No, Trunks, fidati. Ti ama molto di più di quanto tu e lui stesso possiate pensare”
“E cosa te lo fa pensare?”
“Uhm…intuito femminile…” rispose semplicemente Pan facendogli l’occhiolino per nascondergli cosa sapesse veramente.
“Andiamo?”
“Sì”






NOTA AUTORE: Per chi se lo sta chiedendo, la risposta è Sì, la prossima sarà a rating verde....poi fatemelo sapere di che rating la volete 'sta benedetta prima volta...così mi do una regolata!
Alla prox e grazie per commenti/recensioni/critiche/altro/non risponde o semplicemente a chi legge!
 
   
 
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