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Autore: luna nueva 96    13/03/2015    4 recensioni
Sembri sincero. L’ultima volta che mi sei sembrato sincero mi hai pugnalata e mi hai lasciata sola nel 1994
[Bonkai] [post 6x16]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie, Bennett
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre colpi secchi alla porta fecero riemergere Bonnie dallo stato di trans in cui era caduta. Si rese conto di essere stata seduta su quella poltrona per più tempo del previsto, a immergere gli occhi tra le fiamme che strepitavano nel camino e perdersi nei suoi pensieri. La lite con Damon l’aveva sfinita più di quanto immaginasse.  Ci furono altri tre colpi. Bonnie ignorò la sgradevole sensazioni di formicolio ai piedi e a malavoglia si diresse verso la porta.

Ciò che vide davanti a lei la portò istintivamente a chiudere la porta in faccia al temerario che aveva avuto la sfacciataggine di presentarsi alla porta del suo dormitorio, dopo quello che era successo. Kai fu più lesto e mise un piede davanti alla porta prima che Bonnie potesse batterlo sul tempo.

-Coraggioso a venire fin qui, Kai Parker- Bonnie gettò fango su quel nome - Sei già pronto per essere ridotto in poltiglia?-

-Voglio solo parlare- la rassicurò lui

-Non abbiamo niente da dirci- la strega assottigliò gli occhi

-Forse tu no, ma io si. Dammi solo cinque minuti-

-Per cosa? Per avere delle misere scuse come quelle che hai provato a darmi al rave?- rise di lui, Bonnie. Kai sentì il sangue fluirgli al cervello, ma si costrinse a calmarsi. Bonnie non aspettava altro che un passo falso per sbatterlo fuori da lì a pedate.

-Cinque minuti- la pregò- Cinque minuti e poi se vorrai uscirò dalla tua vita per sempre-

Bonnie lo osservò. La guardava dritto negli occhi, con la bocca leggermente schiusa e tremante. Notò che si era fatto crescere un leggero filo di barba, il che rendeva il suo aspetto più gradevole di quanto già non lo fosse in precedenza; il nuovo millennio lo aveva decisamente giovato. 

-Sembri sincero. L’ultima volta che mi sei sembrato sincero mi hai pugnalata e mi hai lasciata sola nel 1994-

Poi Bonnie vide qualcosa che pensava che mai avrebbe visto negli occhi di Kai Parker: senso di colpa. Chi era il ragazzo che aveva di fronte? Dove era la finita l’ironia perenne nella sua voce? Lo stregone distolse lo sguardo amareggiato e deglutì.  –Sono successe un po’ di cose da allora- le spiegò

La fusione con Luke.  L’affiorare di nuove emozioni. Era cambiato,cambiato davvero.

La ragazza gli diede le spalle e si sedette nuovamente sulla sedia che l’aveva ospitata fino a poco prima, lasciando però la porta aperta. Kai lo prese come un segnale positivo e azzardò a fare qualche passo nella sua direzione. Bonnie non protestò. Allora provò a chiudere la porta alle sue spalle, con movimenti lenti, in modo che la sua compagna non potesse essere minimamente spaventata dalle sue intenzioni, ma anche in quel caso non ci furono obiezioni.

Il camino era acceso e scoppiettante, Bonnie aveva lo sguardo fisso tra le fiamme, Kai le si avvinò.  La strega gli fece cenno di prendere una sedia e sedersi vicino a lei, ma Kai non sembrava avere la stessa intenzione. Fu così che Bonnie lo vide prendere un respiro profondo, e chinarsi, fino a inginocchiarsi davanti a lei. Ne fu turbata. Kai Parker, lo psicopatico che aveva ucciso metà della sua stessa famiglia senza rimorso, che l’aveva pugnalata due volte, quasi soffocata e poi l’aveva abbandonata in un’altra dimensione, ora era in ginocchio davanti a lei e quelli che aveva di fronte erano gli occhi più veri e più belli che Bonnie avesse mai visto nella sua vita.

-Perdonami, Bonnie Bennett. Perdonami per tutto quello che ti ho fatto, perdonami per essere stato uno stronzo, per averti ingannata, illusa, per non averti trattata come meriti. E soprattutto perdonami per averti lasciata da sola nella prigione che era stata costruita per me, e per aver permesso che tu passassi le stesse atroci sofferenze che ho subìto io. Il giorno del tuo compleanno, quando hai deciso di porre fine alla tua vita… credo sia stato il giorno più terribile della mia. Quando ti ho vista in quello stato avrei solo voluto essere davvero lì per poter stare con te, per poterti dire che non  eri sola, avrei sopportato piuttosto passare altri vent’anni nel mio inferno personale. Da quanto sei tornata non faccio altro che pensare te, a quello che ti ho fatto e il senso di colpa mi sta distruggendo. -

Prese una grande boccata d’aria, come se avesse pronunciato tutto quel discorso in apnea. Sembrava sconfitto e umiliato, eppure aveva continuato a guardarla negli occhi ad ogni parola.

-Ti do il pieno comando della situazione- continuò poi- Mi basta una tua parola e giuro che scomparirò per sempre, non dovrai più preoccuparti di me-

Ma Bonnie non disse nulla. Lo guardava paralizzata, in attesa che la lotta di emozioni che si fronteggiavano nel suo cuore avesse una fine. Sentiva la testa girare, il cuore battere all’impazzata ed era perfettamente consapevole di avere gli occhi lucidi e il respiro mozzato e che lo stregone se ne fosse accorto. Kai le concesse il suo tempo. Non conosceva ancora bene i sentimenti e non conosceva ancora bene Bonnie per poter interpretare i suoi comportanti. Sentiva l’animo di Bonnie irrequieto e confuso e questo non poteva che fargli ben sperare; cercava di leggere nei suoi occhi e un attimo prima gli sembrava che volesse ucciderlo, un attimo dopo che volesse abbracciarlo.
Voleva abbracciarla anche lui.

Si piegò in avanti e abbandono la testa sulle ginocchia di Bonnie; chiuse gli occhi. La ragazza sobbalzò appena. Istintivamente portò una mano ad accarezzare i capelli di Kai- anche quelli erano cresciuti, come la barba-. Kai si lasciò sfuggire un sussulto tra le labbra. Era un gesto così familiare, così intimo. Sentì il cuore accelerare, le guance imporporarsi, le labbra tremare.

-C’è mai stato qualcuno che ha fatto questo per te, Kai Parker?- non c’era veleno questa volta, nel modo in cui aveva pronunciato il suo nome.

-No- sussurrò

No. Mai nessuno gli aveva mostrato un briciolo di affetto. Mai un gesto carino, mai una carezza. Perché avrebbero dovuto?

Lui era l’abominio.

-Mentre tornavo dalla Nuova Scozia, con la magia che mi scorreva di nuovo nelle vene, mi sono immaginata coma sarebbe stato il mio ritorno a casa. E sai che mi sono detta? Che non importava perché nessuna fantasia avrebbe mai potuto essere all’altezza del momento in cui avrei rivisto i miei amici. E’ questo che rende il ritorno a casa piacevole, Kai: le persone che ti aspettano a braccia aperte e che ti dicono quanto tu li sia mancata-

Bonnie sorrise felice, mentre Kai sentì una stretta allo stomaco.

-Poi ho pensato a te- aggiunse Bonnie- Al fatto che tu eri ritornato a casa, ma di fatto non avevi una casa a cui ritornare. La tua famiglia ti aveva ripudiato, non avevi amici… Mi sono resa conto che non avresti avuto un paio di braccia in cui tuffarti o persone che organizzavano per te una festa di bentornato. E sul momento mi sono detta “ben gli sta, è questo che succede agli psicopatici stronzi che lasciano le streghe buone a marcire in prigione!”-

Bonnie rise, e si chinò per depositare un bacio tra i capelli del ragazzo. Kai stava letteralmente tremando tra le sue gambe. Aveva gli occhi serrati, ma la strega seppe che erano lucidi, e ne ebbe la conferma quando Kai non riuscì più a trattenere un singhiozzo. I pugni stretti intorno ai braccioli della poltrona.

-Si, è stato questo che ho pensato all’epoca. Ora però mentre stai tremando su di me mi rendo conto di una cosa. Non importa che tu sia rinchiuso in un mondo-prigione o sia libero di scorrazzare in città: tu ti sentiresti solo anche in mezzo ad una folla-

Con un movimento repentino Kai alzò la testa verso Bonnie. Gli occhi rossi di pianto, eppure così vivi, così veri.

-Baciami-

Disse solo questo. Bonnie lo fece. Si lanciò letteralmente su di lui, entrando nella sua bocca, nel suo fiato. Kai  si alzò in piedi sollevandola con lui solo per poterla stringere meglio. Cercò di darle tutto ciò che non aveva mai dato ad una donna in quarantenni e che nessuno aveva mai dato a lui.

Le fiamme del camino, guidate dal palpitante ritmo del cuore di Kai, si alzarono rischiando di bruciare tutto, ma nessuno dei due se ne curò. 

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La dedico a Kai e Bonnie, innanzi tutto. Perchè sono così angst da risultare romantici. E poi anche a Lay e Red, che insieme a me formano le regine del Bonkai in Italia :D

Luna
  
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