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Autore: veronika95    14/03/2015    2 recensioni
i mostri sotto il letto di John la notte prendono vita trasformandosi in terribili incubi. Non essendo un eroe ha trovato un altro modo per riuscire a sconfiggerli ed anche Sherlock è d’accordo.
[Johnlock]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE MONSTERS UNDER MY BED


Ci sono dei mostri sotto il mio letto.

Ho sempre creduto a questa paura dei bambini; loro almeno hanno il coraggio di dire ciò che vedono realmente, ciò che temono. Noi adulti, invece, vogliamo solo negare, credere che tutto sia solo frutto della nostra suggestione. Ma i mostri esistono davvero, sono sotto il mio letto, sono sotto il letto di tutti.

Aspettano l’intera giornata, finché ritorno a letto stanco morto e mi assalgono quando sono più debole, quando vorrei solo chiudere gli occhi e lasciare la vita fuori dalla stanza. I mostri sotto il mio letto hanno il colore del sangue che sgorgava dalle ferite dei miei compagni giù in Afganistan, hanno il puzzo della polvere da sparo, che aleggiava nell’aria insieme all’odore del sudore e della pelle bruciata dal sole, hanno sempre quell’assordante rumore delle urla degli innocenti e delle troppe bombe esplose, scottano al tatto come la terra riarsa e sventrata. Un compagno ferito, un cuore che cessa di battere, la pistola del nemico puntata alla tempia, il civile che non riesco a salvare, sono questi i mostri nascosti sotto il mio letto. Sono come nemici di vecchia data, perché ho smesso di tenere il conto delle notti che mi hanno tenuto sveglio. Ci sono anche dei mostri più recenti; il mostro di un’esistenza grigia, qui a Londra, dimenticato da tutti e dimentico delle poche cose buone che ho fatto in questa vita, il mostro di non poter più servire a nessuno, perché -cazzo- ho bisogno di sentirmi utile, di sentirmi importante per qualcuno, di sentire l’adrenalina scorrermi nelle vene gorgogliando che sono vivo. Poi c’è un mostro diverso dagli altri, è giovane ha solo un paio d’anni, ma è incredibilmente potente tanto da riuscire ad arrivare al bordo del letto prima degli altri e osservarmi in silenzio, ed è la straziante paura che lui se ne vada ancora.

Sherlock è riuscito a cambiare la mia vita; l’ha fatto in modo prepotente e spocchioso, ma devo ammettere che a lui devo tutto. C’è stato un tempo in cui i mostri sotto il letto stavano diventando più forti di me, facevano scricchiolare le assi arrampicandosi sui longheroni e scavalcando la testiera, strisciavano sui cuscini introducendosi tra le lenzuola e i miei sogni, avvinghiavano il mio corpo. Mi svegliavo ancora zoppicante, troppo stanco del loro peso per riuscire a camminare diritto. Sherlock ha scacciato quei mostri, li ha ricacciati sotto il letto in modo che dovessi fronteggiarli solo la notte quando lui non c’era ed essi erano solamente incubi. Non esagero quando dico che quell’uomo mi ha salvato. Non sono l’unico ad avere queste creature sotto il letto, purtroppo tutti le hanno. La dura verità è che in pochi se ne rendono conto e ancora meno riescono a fronteggiarli. In base a questa distinzione ho diviso gli uomini in tre grandi categorie: gli ignari che non si rendono davvero conto del modo che gli circondano e vivono la loro vita in una fastidiosa tranquillità, i deboli che non hanno la forza di cacciar fuori dalla stanza le loro paure e devono soccombere ed, infine, gli eroi, rarissimi, che vincono la sfida contro i mostri. Non so bene in che categoria inserirmi, sono troppo confuso per poterlo fare.

Anche sotto il letto di Sherlock si nascondono belve pronte ad aggredirlo, me l’ha confessato lui una notte.
Da qualche tempo ho preso l’abitudine di scendere in camera sua e stendermi accanto a lui quando mi sento sopraffatto; lui fa lo stesso quando ha paura. Non ci trovo nulla di strano in questo, ci facciamo forza a vicenda, se sono con lui non ho incubi e i mostri sono meno, probabilmente perché sotto un unico letto devono stringersi trovando anche quelli del mio consulente investigativo. Il fatto che a volte dormiamo insieme non ha cambiato il rapporto tra noi due, la vita a Baker Street prosegue come sempre tra crimini, esperimenti e litigate; ma so che anche quando siamo arrabbiati posso scendere giù ed abbracciarlo; non mi rifiuta mai di notte e io non rifiuto mai lui. Alcune volte gli incubi sono così terribili che pare che qualche mostro si sia intrufolato fino a carpirci il cuore. Quelle volte uno abbraccia l’altro per far capire col calore corporeo che va tutto bene. Ormai è capitato più di una volta che stringessi forte Sherlock, che sentissi il suo corpo magro e smunto sotto di me, che accarezzassi i suoi ricci ribelli. Averlo vicino è una sensazione così ristoratrice che non riesco a trovare le parole, proprio io che sono un blogger e le parole sono quasi il mio mestiere.
Una cosa è diventata chiara da qualche giorno a questa parte: io e Sherlock insieme possiamo sconfiggere le paure, ognuno combatte i mostri dell’altro e formiamo un’ unica identità, un eroe, anche se a lui questo termine non piacerebbe. Io e Sherlock, insieme, siamo un eroe; e pensare, invece, che saremmo solo un mucchio di polvere se ci separassimo ancora. D’altronde è sempre stato così, siamo io e lui contro il resto del mondo, deve essere così e sempre sarà. Non lo lascerò più andare via.

Questa notte è successo un fatto più peculiare del solito.

Sherlock ha fatto irruzione nella mia stanza spalancando la porta, si è fiondato sul mio letto e stringendomi a sé a ghermito le mie labbra. É stato bello. Sherlock è delicato in ogni suo gesto. Le sue labbra bellissime si sono posate sulle mie sottili in una lieve carezza. Si è soffermato qualche secondo, ne ha saggiato la consistenza esplorandole piano, dopo vari secondi si è scostato seppellendo il volto nell’incavo del mio collo.
Deve aver avuto un incubo veramente tremendo.
Non mi importa cosa succederà domani quando ci sveglieremo abbracciati per l’ennesima volta, quando non riuscirò più a sopprimere la voglia di stargli sempre addosso, di baciarlo e di farlo mio.
Non importa perché voglio solo abbracciarlo forte e tenerlo stretto tutta la notte, perché voglio appoggiare le mie labbra tra i suoi riccioli che profumano di shampoo,


perché non mi serve guardare sotto il letto per sapere che i mostri se ne sono andati


perché siamo sempre stati io e lui contro il resto del mondo.


perché amo l’uomo che mi ha salvato la vita almeno un milione di volte solo stendendomisi accanto.
 
   
 
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