La mia sveglia suonava forte il primo giorno del primo anno di liceo, ed io ero lì, ferma, a fissare il soffitto terrorizzata dalla paura di un mondo che mi era del tutto estraneo.
Era tardi, non potevo piu permettermi di rimanere nel mio luogo sicuro lontano da tutti i pensieri, dovevo alzarmi, e lo feci.
"Giulia, dai!"- non faceva altro che ripetere mia madre.
Mi vesto svogliatamente, sento un'improvvisa stanchezza invadermi tutto il corpo e mi maledico per essere rimasta sveglia fino a tardi.
Bevo il mio caffè amaro.
Sono pronta. 
Mando un sms a Chiara, chiedendole se fosse già arrivata e, nel caso, di aspettarmi.
Avevo una paura inspiegabile, immotivata e devastante.
L'enorme portone della scuola mi fissava quasi volesse inghiottirmi e tenermi con sè, ed io, minuscola in confronto alla monumentalità dell'edificio, non potevo far altro che fissarlo in silenzio.
Attorno a me c'erano centinaia, se non migliaia, di volti anonimi, con occhi pieni di malinconia per un'estate volta al termine, e gioia per un nuovo inizio con gli amici di sempre.
C'era chi già parlava di interrogazioni e verifiche, chi giurava che quell'anno sarebbe stato diverso, perfino chi, invece, garantiva che anche quella volta non avrebbe concluso niente.
Provavo strane emozioni, ero spaventata e curiosa allo stesso tempo, ma soprattutto impaziente di vedere l'unico volto che mi era familiare.
Accendo l'iPod, metto su riproduzione casuale, - Nowhere Man -, la mia canzone, quella che in qualsiasi momento era in grado di annullare il mondo esterno.
Seduta sui gradini del grande edificio,la mia bocca inizia a muoversi ed intonare le parole della canzone senza che me ne fossi accorta.
Qualcun altro, però, mi aveva sentita chiaramente, e continuava a guardarmi in attesa di un mio sguardo.
Alzo gli occhi da terra ed incontro i suoi, così difficili da evitare, spaventosamente belli, che scrutavano instancabilmente i miei.
Ero in trance, il mio cuore aveva deciso di compiere battiti irregolari senza che potessi farci niente.
La pacca sulla spalla da parte di Chiara mi fece trasalire, mentre le note della canzone giungevano al termine.
"Sei emozionata per questo nuovo inizio?"
Abbozzai un sorriso, mentre i miei occhi vagavano alla ricerca di quel volto che mi aveva tanto colpito.
Non c'era più, e per un attimo, pensai che forse quel nuovo inizio di cui tutti parlavano, non sarebbe stato poi così male.