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Autore: AlyssaTW02    15/03/2015    7 recensioni
Il nostro amato riccio deve superare una dura prova. I suoi sentimenti arriveranno a dimostrare che la gente può cambiare, ma quando Amy, diviene vittima di una grave battaglia, Sonic non resiste, e cerca di proteggerla, ma c'è chi glielo impedirà. Una piccola storia romantica, dove solo chi sa amare riuscirà a capirla.
Salve a tutti! Questa é la mia prima storia. Spero vi piaccia e recensioni buone e cattive sono le benvenute! Ciao ciao e buona lettura:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao. Mi chiamo Sonic, Sonic the Hedgehog.
Può  sembrare strano che io scriva, ma se si tratta di raccontare una storia d'amore non mi tiro certo indietro.
Forse vi starete chiedendo chi è la fortunata ragazza.. Ebbene è Amy Rose. Siete sorpresi, vero? Di solito scappavo nel vederla arrivare, perché si sa... era molto appiccicosa. Ma qualcosa è cambiato...
Per prima cosa io l'ho sempre amata... fin dal primo giorno che l'ho incontrata, cioè quando l'ho salvata da Metal Sonic. Aveva solo 7 anni mentre io 10, ma a parte questo era già bellissima. Quei suoi occhi verde smeraldo e quel caschetto rosa con quel ciuffo mi facevano una stranissima sensazione nello stomaco, e quel suo bel visino semplice e il suo carattere determinato mi facevano diventare di un rosso fuoco che secondo me veniva notato da tutti.
Mi sono sempre chiesto se scappavo da lei perché davvero era appiccicosa, o perché ero timido o, per tutte e due. Ma quando ho deciso di dichiararmi? Ora ve lo racconto...


-Sooonic! Sbrigati o farai tardi!!- Questa era mia mamma, Bernadette the Hedgehog. -Arrivo!- Dove dovevo andare? Semplice, da Tails, il mio migliore amico. Avremmo passato un'intera giornata insieme e la sera sarei andato da lui a dormire. Tails mi stava aspettando fuori alla porta di casa mia. Il sole era alto e un venticello primaverile e fresco dava una bella atmosfera...

-Ciao Sonic!-

-Ciao Tails!- 

Salutai mia mamma e lei ricambiò con un bacione  sulla fronte. Prendemmo il quartiere centrale di Mobius e ci avviamo verso la casa del mio amico. Per tanto tempo chiesi a lui consigli per dichiararmi ad Amy, ma con scarsi risultati. Beh...non potevo certo aspettarmi che fosse una specie di 'Cupido'. Infatti non lo era.

-Mi dispiace di non essere stato di grande aiuto- disse Tails con aria malinconica.

-Non preoccuparti!- risposi con un sorriso. Vidi il mio amico sorridere di nuovo e questo rese felice anche me.
Entrammo in casa sua e sistemai tutte le mie cose. La festa non sarebbe iniziata senza gli altri ospiti: Silver, Shadow, Knukkles, Blaze, Rouge, Cream e, naturalmente, Amy. Avevamo programmato questo party da almeno un mese per avere tutti gli ospiti liberi. Il tutto sarebbe durato un giorno e una notte. Chissà... con tutto questo tempo a disposizione forse sarei riuscito a dichiararmi, ma non era il momento di pensarci. Dovevo aiutare il mio amico a sistemare i letti e a preparare tutti gli snack. Dopo un po' di tempo arrivarono i primi ospiti, cioè Silver e Shadow. Poi arrivarono tutti gli altri. Tutti tranne Amy. Quando la festa iniziò chiesi a Silver: -Ehi Silver! Sai dov'è Amy?- Lui mi guardò con aria malinconica e sospirò. -Ora non posso dirti niente. Ti spiegheremo tutto domani-Ok...?- In quel momento feci finta di niente ma avevo nella mia mente molte domande che rimbalzavano nella testa. -Perché non può dirmi nulla? E cosa vuol dire 'ti spiegheremo'?-
Una cosa era certa, tutti, compreso Silver, lo sapevano. E se dovevo saperlo più tardi voleva dire che era successo qualcosa di terribile.
Per tutta la serata non feci altro che pensarci.
Cosa intendevano dire? Lo scoprii solo l'indomani.

 

                             CAPITOLO II
                      Una brutta sorpresa 


-Siamo arrivati?- Ero molto ansioso di avere risposte alle mie domande.

-Si- disse Knukkles. Scendemmo dall'auto di mia madre in silenzio. L'atmosfera era surreale. Alzai la testa per vedere dove eravamo e quando scoprii il luogo iniziai a sospirare, consapevole di aver intuito già tanto.
Aprimmo la porta dell'ospedale e la segretaria ci accolse con un gran sorriso, anche se nessuno era in vena di imitarla. -Buongiorno. Cosa posso fare per voi?- 

-La camera 112 può  ricevere visite?- domandò Silver.

-Le visite inizieranno tra 10 minuti. Dovete aspettare in sala d'attesa-

-Ok, grazie infinite- rispondemmo. Salutammo e ci avviamo in sala d'attesa. Riflettei per un attimo e capii che Silver e gli altri dovevano essere già venuti. Come potevano sapere la camera del paziente che dovevamo andare a visitare? E in più chi era il 'famoso paziente'?
Per non pensarci più chiacchierai con Tails per tutto il tempo senza fare domande. Quei 10 minuti sembrarono 10 secoli. Finalmente l'infermiera ci chiamo', facendoci segno di entrare. -Entrate, prego- La porta si aprì e in quel momento cadde nella stanza un silenzio di tomba. 

Silver e Blaze mi fecero segno di proseguire per primo. Nel frattempo avrebbero parlato con l'infermiera per conoscere le condizioni del paziente. Mi bloccai. Capii che era qualcosa di grave quando Blaze abbracciò Silver con le lacrime agli occhi. Dopo quella conversazione mi fecero segno con la testa di entrare. Loro uscirono a testa bassa. E così fui solo. Mentre gli altri erano fuori, io camminavo in quella stanza triste e fredda, verso il letto, in cerca di una risposta a tutte le mie domande. Finalmente le trovai...

-Non ci posso credere...- esclamai con grande stupore. Ero pieno di rabbia e tristezza. -No, no, no..!!!- gridai con le lacrime agli occhi.
Il paziente era... AMY!
Ora capisco perché non era venuta alla festa e anche perché non me l'ho avevano detto subito... perché sapevano già come avrei reagito...
Aveva un aspetto tremendo: gli occhi stanchi, le labbra secche, aveva fasciature sulla testa e sul braccio sinistro ed era debole, molto debole.
La accarezzai sulla fronte e sulle mani. Non potevo credere che quella ragazza che mi inseguiva, quella pimpante e allegra, con il suo visetto vivace, era ora in quello stato. 
L'abbracciai molto forte mentre le mie lacrime cadevano in picchiata come cascate.
Mentre l'abbracciavo con tanto amore cominciai a farmi delle domande: CHI È STATO? E PER QUALE MOTIVO? Mi stavo chiedendo se Tails e gli altri ne sapevano qualcosa. Il tempo passo' in fretta e l'infermeria mi chiamò subito. -L'orario di visita é finito- Non dissi niente e lasciai quella stanza con una malinconia gigantesca. Prima che l'infermiera chiudesse la porta mi riportai con uno scatto super sonico verso Amy e le diedi un'ultima carezza sulla guancia. Dopo quel gesto uscii dalla camera 112...
Quando la porta si chiuse dietro di me non resistetti, caddi in ginocchio e iniziai a piangere come una fontana. I miei amici si misero intorno a me a consolarmi, ma non servì a niente. Uscimmo poco dopo dall'ospedale dove mia madre era in macchina ad aspettarci.          

                                                                 
                             CAPITOLO III
                       Domande e risposte


Lo sportello dell'auto si aprì e in quel momento mia mamma domandó come stava Amy. Fu lo sguardo di tutti noi a rispondere. -Oh...capisco...- disse triste.

Mi asciugai l'ultima lacrima e con la poca voce che mi rimaneva domandai sospirando: -Voi lo sapevate, vero?- I miei amici mi guardarono per un attimo, poi risposero con un cenno della testa.
-Come è successo?- Domandai con voce più alta. -Andiamo a casa, ti spiegeremo tutto- disse Silver. Giunti a casa di Silver, vedendomi con gli occhi lucidi, mia mamma mi accarezzò la faccia. -Andrà tutto bene. Sii forte...- poi se ne andò.

Ci sedemmo sul divano del soggiorno e Silver iniziò a spiegarmi. -È successo l'altro ieri, verso sera. Amy era appena tornata da casa di Blaze e si avviava verso casa sua. Purtroppo c'era un ospite inaspettato ad attenderla.- L'atmosfera si fece cupa. -Qualcuno può pensare sia stato il Dr. Eggman, ma visto che è in prigione possiamo sospettare di qualcun altro... Scourge...-
Non ci potevo credere. Quell'essere spregevole, come si era permesso? Dentro di me c'era una fiamma di rabbia che non si sarebbe spenta fino a quando non gli avrei dato la lezione che meritava! Silver continuò: -L'ipotesi più probabile è che avesse intenzione di rubarle uno Smeraldo del Caos- Poteva essere vero. Ognuno di noi ne aveva uno, e forse... un membro del nostro gruppo sarebbe stato il prossimo obiettivo.
Silver continuò la sua conversazione con delle parole che mi colpirono: -Come mai l'ha ridotta così?- Amy aveva provato a difendersi ma era stato Scourge ad avere la meglio, purtroppo.

-Blaze intervenne: -Mi sono accorta che aveva dimenticato il suo cellulare da me e volevo riportaglielo. Ma quando sono andata e l'ho trovata lì, per terra con delle ferite... non ci ho pensato due volte e ho chiamato un'ambulanza. Quando è arrivata, i medici hanno capito che era necessario ricoverarla in ospedale. Poi ho chiamato tutti tranne te, Sonic. Sappiamo tutti tranne Amy che tu... tu la ami... così abbiamo pensato di non dirtelo e di aspettare il momento giusto. Ora però saii tutto...-

-Ti ho visto mentre tu e Silver parlavate con l'infermiera. Come sono le sue condizioni?- domandai.

-Sempre le stesse... Avrebbe bisogno di una terapia più forte, ma è molto debole e potrebbe essere pericolosa. Quindi per ora è meglio non procedere ed aspettare che migliori.-
Insomma, ora sapevo tutto. A ripensare Amy in quello stato, mi scese un'ultima lacrima che cadde sul tappeto e si estese fino a scomparire e, anche se quello era un momento tremendo, sapevo cosa fare.

 


                              CAPITOLO IV
                     Ti penso, ti scrivo, ti amo


Tornato a casa non feci altro che pensare ad Amy. Per tutta la serata i miei notarono che c'era qualcosa che non andava in me. Ero triste e nello stesso momento molto ma molto arrabbiato.  -Tutto a posto Sonic?- mi chiese mio padre a cena. -Cosa...? Oh... si, si, certo...- risposi io con un filo di voce bassissimo. Mia madre mi guardò con malinconia e mise la sua mano sulla spalla di mio padre. -Non ho più fame- sospirai posando la forchetta sul piatto. -Ma come? Sonic devi mangiare e...- Mia madre lo stoppo'. -Fallo andare...- Mio padre si zittò. -Vai pure Sonic- Ringraziai mamma e me ne andai.

-Jules, dobbiamo parlare. Da quando Sonic ha saputo di Amy non è più lo stesso. Non mangia ed è sempre triste- Mio padre annuì con la testa. Mentre i miei genitori continuavano a parlare io mi dirigevo in camera mia, di sotto.

Non riuscivo a togliermi dalla testa Amy. La pensavo in continuazione e proprio per questo motivo non riuscivo più a mangiare, a dormire e a correre. Per fortuna il Dr. Eggman era in prigione e non mi avrebbe dato problemi in un momento così difficile. Ogni sera mandavo un messaggio ad Amy: 
"Ciao Amy. Come stai? Spero meglio. Vederti in quello stato mi rende davvero triste e non voglio che tu stia così. Devi resistere e vedrai che il dolore passerà. Quando starai meglio andremo a fare una passeggiata nel parco. Come hai sempre voluto. Guarisci presto."
                                                                    Sonic "
Avevo provato più volte a mandarglielo ma non aveva mai risposto. Doveva stare proprio male per non rispondere. Più la pensavo e più mi innamoravo di lei. Più di quanto non l'amassi già. A volte mi chiedo se per renderla felice bastarebbero due semplici parole:
                             "TI AMO"
Non sono mai riuscito a dirle e a scriverle. Ma spero di riuscirci un giorno. 

Quando aprii la porta della stanza ebbi la sensazione che qualcuno mi stava osservando. Mi girai di scatto per capire. Nessuno. La riebbi ancora e mi girai. Ancora nessuno. Mii girai di scatto ancora una volta e vidi l'essere più spregevole mai conosciuto. 

-Scourge!- dissi ad alta voce. -Oh ma chi si vede! È davvero piccolo il mondo eh, Sonic?- ribatté con un sorriso beffardo.
- Che ci fai qui?- Io? Beh se proprio vuoi saperlo sto cercando uno Smeraldo del Caos. Sai per caso dov'è? Avanti dai... Dimmi, da vecchi amici quali siamo, dove si trova?-

-Uno, non sono tuo amico, e due, non te l'ho dirò mai- gli gridai furioso.
Mi guardò con un'aria di sfida e con uno scatto velocissimo mi saltò addosso.
-Ahhhhh!- lo schivai appena in tempo e lui cadde con una capriola e si rialzò subito in piedi. Lo presi per il giubbotto con una mano e lo minacciai con un pugno. -Questo è per quello che hai fatto ad Amy!- gli diedi un pugno così forte da fallo schiantare sulla parete. 

-È tutto qui quello che sai fare?- 

-No. Ho qualche altra sorpresa per te Scourge!- Lui si rialzò aggrappandosi alla tenda della mia finestra e mi diede un calcio fortissimo sulla spalla mentre mi accingevo a dargli una mia testata.--Prendi questo!- rispose. -Ahhhhh!- Caddi a terra come un sacco di patate tenendomi la spalla e notai che stava sanguinando.e

-Ti è piaciuto il mio colpo a sorpresa Sonic?- stava per darmene di santa ragione quando sentì chei miei genitori stavano scendendo giù per le scale. Sentendo i passi dei miei genitori, fece un balzo sulla finestra e disse: -Ci rivedremo Sonic! Ahahah!- e scomparve. 

Mi alzai mentre i miei entravano in camera. -Oh mio Dio! Sonic che ti è successo?- esclamò mia madre. -Niente mamma. Sto bene- Mio padre si mise davanti a me per vedere la ferita

-Non è grave Bernadette, prendi la valigetta del pronto soccorso- Mia madre arrivò subito con la valigetta. Eh si. La velocità è di famiglia, anche se nessuno mi supera. Mi fascio' la ferita, non prima di avermela disinfettata.
-Ora ci puoi spiegare cosa è successo?- Lo spiegai. Dopo aver finito mia madre mi strinse forte a me e io ricambiai. Mio padre, che non è un tipo sentimentale, mi diede una pacca sulla spalla. -Hai coraggio. Bravo!- Ricambiai con un mezzo sorriso. Dopo quella brutta avventura andai a dormire. Controllai velocemente il telefono per vedere se Amy aveva risposto. Niente di niente. Guardai l'orologio. Erano le 22:45. Posai la sveglia e mi addormentai subito. 

 


                             CAPITOLO V
                       Ancora una speranza


 La sveglia suonò' esattamente alle 7:15. Era lunedì e dovevo andare a scuola. Di solito facevo un pezzo di strada con Amy, ma questa volta mi sarebbe toccato andare da solo. Presi lo zaino appoggiato al comodino e me lo misi davanti a me, sul letto. Controllai che ci fosse tutto: Economia, matematica, grammatica ecc. Andai in bagno per lavarmi la faccia, mi misi di fronte allo specchio e sospirai. Quello sarebbe stato un lunedì terribile.n-Avanti Sonic. Sii forte!- dissi tra me e me. Poi mi avviai in cucina. -Buongiorno tesoro!- disse mia madre con un bel sorriso. -Giorno- dissi io con un mezzo sorriso. Mi sedetti a tavola dove era già pronta la colazione. Mangiai il pane con la marmellata di fragole e una tazza di succo di frutta. Presi in mano il cellulare per controllare se Amy avesse risposto. Niente. Stavo per prendere lo zaino quando senti un dolore fortissimo provenire dalla spalla. -Ahii..- lo dissi molto piano, non volevo far preoccupare mia madre. Perché, credetemi, quando è preoccupata sembra una belva. Mi avviai in bagno per lavarmi i denti. Dopodiché andai verso la porta d'ingresso per uscire. Mia madre che era intenta a lavare le tazze mi saluto' con la mano e io ricambiai. 

-Ciao Sonic!-

-Uh...ciao Knukkles!- Sembrava felice di vedermi. Prendemmo la strada che di solito facevo con Amy e gli chiesi come mai fosse così gioioso. -Ho saputo da Silver che Amy sta migliorando e forse potrebbero iniziare la terapia!- Non potevo credere alle mie orecchie. Se la terapia fosse andata bene Amy sarebbe guarita e io avrei potuto dichiararmi!

-Yuhuuuu! Oh... Knukkles, non sai come mi hai reso felice!- esclamai saltellando intorno a lui come una molla. -Sono felice di avertelo detto. La terapia inizierà domani. Tu ci sarai?- 

-Ma cosa dici? Certo che ci sarò!- ero ancora più felice. L'atmosfera si fece più rilassante e fresca. Gli uccellini sembravano fare un coro intorno a me. Iniziai a correre alla velocità della luce verso la scuola. La prima ora stava iniziando e io dovevo dirigermi verso il mio armadietto. Dovevo iniziare con economia, una delle mie materie preferite. Presi il pranzo che mi aveva preparato mia mamma: sandwich e una mela. 

La campanella suonò e dovevo andare in classe in tempo. Ma qualcosa mi fermò. -Ehi, ciao Sonic!- era Sally Acorn, la ragazza più sgradevole della scuola. La cosa peggiore è che innamorata di ME!-

-Umpf... Ciao Sally, mi dispiace ma non posso proprio parlare! Devo andar...-

-Ma aspetta Sonic! Ho saputo di Amy... Come mi dispiace, se hai bisogno chiedi pure a me!- 

Lo disse in modo romantico, ma io non ci feci proprio caso. -Ehm... Mi dispiace Sally... ma ora devo andare e...Addio!- Scappai più velocemente che potevo e feci rimanere Sally di stucco. Ma la cosa più strana è aver detto che le dispiace per Amy. Ma se lei la odia! Questa è un'altra cosa che non mi piace di Sally.

Entrai in classe appena in tempo. La lezione prosegui' tranquillamente e la giornata finì senza nessun problema. Dopo scuola mi avviai verso la palestra. Avevo appuntamento con Shadow per una gara di corsa. Non riesce a credere che lo batto sempre in questo campo. - Ehilà Shadow!-

-Ciao Sonic! Pronto a perdere?-

-Ah non ci contare!- E così iniziammo la gara. Vinsi io! Ormai corro da sempre, quindi ci faccio l'abitudine. Tornai a casa con allegria dopo aver saputo di Amy e lo raccontai ai miei -É una bellissima notizia tesoro- esclamò mia mamma. Cenammo. Ero così felice che mi misi a mangiare come una belva, anche perché il giorno prima non avevo mangiato niente. Guardai il cellulare per vedere se Amy aveva risposto. E... Siiiii!!!
"Caro Sonic, grazie per la tua email. Mi hai reso davvero felice! Se non ho risposto è perché stavo male. Spero che tu abbia saputo della bella notizia... Ora sto meglio... Ti saluto. Ciao Sonic, a presto!
                                                                        Amy"


Non potevo crederci! Rileggendo il messaggio però mi sentì in colpa. Di solito scappavo sempre da lei e la trascuravo. In fondo voleva solo stare con me. Io combattevo sempre contro il Dr.Eggman e non avevo tempo per lei. Amy era sempre allegra anche quando io scappavo. Forse avevo fatto soffrire il suo cuore. 

Allora feci la cosa più veloce che mi venne in mente: Presi il cellulare per controllare l'ora e pensai a quando chiudeva l'ospedale. Ero ancora in tempo. Lo chiesi a mia mamma e mi diede il permesso. Aprii la porta più in fretta che potevo e... VIA! Corsi alla velocità della luce fino all'ospedale.

-Buonasera! Posso vedere Amy Rose!?-

-Certo...camera 11...-

-Grazie!- Non diedi tempo alla segretaria di dire -112- facendola rimanere di stucco. 
Dopo pochi secondi ero di fronte alla camera 112. Respirai profondamente. Tra poco avrei rivisto Amy. Aprii la porta con estrema cautela, non volevo disturbare. Camminai in punta di piedi ma qualcosa mi fece inciampare. -Ohhhh...!- caddi come un sacco di patate. 

-Oh... Cosa è stato?- era Amy. -Ciao Amy!- esclamai con la felicità negli occhi. Quando la vidi molto più pimpante non riuscì a trattenere le lacrime.

-Oh Sonic! Che bella sorpresa!- e ci abbracciamo. Ero al settimo cielo. Finalmente chi amavo stava meglio. L'accarezzai sui capelli e vedendomi piangere pianse anche lei. Parlammo per un po' e il tempo a disposizione per le visite passo' in fretta. La salutai dolcemente e lei ricambiò. Tornai a casa tranquillamente. Domani sarebbe iniziata la terapia e dovevo stare bello sveglio. Sarebbe nata una nuova speranza.



                             CAPITOLO VI
                          Pericoli in agguato


-Dottor.Johns in terapia intensiva!- l'altoparlante dell'ospedale diede il segno di inizio. Prima che la terapia iniziasse salutammo Amy. Mi avvicinai alla sua brandina e le dissi cercando di rassicurarla: -Sii forte!- 

-Grazie Sonic- sospirò con fatica. Prima di entrare, Amy fece un'ultima richiesta: -Vorrei che Sonic venisse con me...- Le infermiere e i miei amici mi osservarono con gli occhi spalancati.

-Cosa? Io?!- Guardai i miei, poi le infermiere e i miei amici, poi Amy.

-Ok- dissi con certezza di aver fatto la cosa giusta. E allora entrai in quella stanza. Per tutto il tempo tenni la mano ad Amy. -Possiamo iniziare- disse un'infermeria. -Oh...ok- sospirò Amy. -Non preoccuparti, andrà tutto bene - le dissi. Lei fece un mezzo sorriso e la terapia iniziò. Quando lei soffriva per qualche punto del corpo le tenevo la mano stretta stretta e si calmava. Il dottore continuò la terapia con estrema tranquillità. Stava filando tutto bene quando all'improvviso successe qualcosa per niente piacevole. Amy iniziò a lamentarsi e a sudare. C'era qualcosa che non andava. Le infermiere mi chiesero di uscire per controllare cosa stesse succedendo. Quando tutto si calmò  entrai di nuovo e vidi Amy. Era ancora sudata ma il dottore mi disse che andava tutto bene. Dopo qualche ora la terapia era finita. Amy stava guarendo.
Riportarono Amy nella sua stanza dove si  addormentò e la lasciammo riposare. Prima di andarmene da quella stanza rimboccai la coperta ad Amy, poi le diedi un bacino sulla fronte. Ragazzi non potete credere come mi sono sentito vivo dopo averglielo dato. Passò qualche giorno e diedero finalmente la notizia che Amy poteva tornare finalmente a casa. 

Mi venne un'idea che avrebbe potuto aiutarmi a dichiararmi. -Mamma, possiamo far stare qui Amy? In fondo la mamma di Cream non c'è e potremmo ospitarla noi!-

Amy viveva con Cream e sua mamma, ma erano in vacanza dal nonno e non era il caso di lasciare  Amy da sola. Era ancora debole, aveva bisogno di cure e di attenzioni e a casa ma si sarebbe trovata a suo agio. Mia madre ci pensò un pochino e rispose con un sorriso. -Se lei è d'accordo per me va bene!- 

Ero molto felice! In fondo mio padre sarebbe stato via per lavoro e non avrebbe potuto dire di no! Così dopo mangiato andammo a prenderla. Era molto provata e aveva un piccolo cerotto dove prima c'era una fasciatura.  -Ciao Sonic! Grazie per avermi ospitato!-  disse aprendoci la porta di casa sua. -È stato un piacere!- dissi arrossendo un po'. La aiutai a farla salire in macchina e mia mamma mise la sua borsa nel bagagliaio. Partimmo. Durante il tragitto Amy guardò per tutto il tempo il finestrino. -Amy tutto ok?- 

-Cosa? Si si... Sono solo un po' stanca e vorrei riposarmi- Aveva ragione. Dopo tutto questo tempo in ospedale aveva bisogno di riposo. Dopo 10 minuti arrivammo a casa mia. Amy sembrava muoversi a fatica e la aiutai a camminare. Fui molto soddisfatto di ciò che stavo facendo. L'ora di cena arrivò presto e ci mettemmo a tavola. Dopo cena portai Amy in camera mia e la misi a letto. Aveva l'aria stanca e non volevo farla aspettare. Poi mia mamma entrò in camera e mi fece uscire. Doveva aiutarla a mettersi il pigiama. Rimasi fuori per un po' finché non mi fecero entrare. Amy avrebbe dormito con me. Non avevamo una brandina o un divano-letto. Ma a me andava bene così.

-Grazie Sonic. Non sapevo che fossi così gentile- disse Amy con un sorriso. La guardai e le rimboccai le coperte e all'improvviso mi venne da dire una cosa che non avrei mai voluto dire

-Sono un idiota!-

-Eh?-

-Sono un idiota!- 

-Ma cosa dici... Non è vero Sonic! Perché dici questo?-

-Perché lo sono e basta! Mi dispiace di averi trattato male per tutto questo tempo. Ti faccio solo soffrire. Mi dispiace!-

-Sonic... Grazie. Sono sempre rimasta col dubbio di non lasciarti il tuo spazio, di soffocarti... E ora scopro che non è così. Grazie Sonic, grazie...-

Dopo aver ascoltato quelle parole sentì una sensazione strana provenire dal cuore. Stavo per dichiararmi, lo sentivo. Dentro di me si stava sprigionando una fiamma bollente che si sarebbe spenta solo se fossi riuscito a liberare via i miei sentimenti. Continuai.. -Io pensavo di essere l'unico a soffrire. Scusa ancora!- La vidi sorridere e così sorrisi anch'io. 

-Sonic e Amy! Andate a dormire che è tardi!- ci urlò mia madre. Io le dissi che tra poco saremmo andati a dormire. E così fu. Mi misi nel letto con Amy e credetemi...  stavo bollendo. Ero rosso come un peperone, ma cercai di non farlo capire. 

-Notte Amy-

-Notte Sonic- Spensi la luce. Dopo un po' lei si addormentò, ma io no. Non riuscivo a dormire. Per distrarmi provai a stare più vicino ad Amy. Stando sempre più vicino notai quanto era bella. Il suo viso semplice, senza trucco, così naturale... Poi i suoi capelli. Rosa come i fiori in giardino, belli, profumati, brillanti. Avvicinato ancor di più ad Amy, avrei voluto abbracciarla... Ero così stanco che mi addormentai. Riuscì solo a metterle una mano sulla spalla, poi chiusi gli occhi. E la notte regnò sui nostri sogni.
Verso mezzanotte sentì un rumore provenire da sopra. Prima pensai che fosse mia mamma che andava in bagno. Poi mi chiesi se non era Scourge che cercava uno Smeraldo del Caos. Pensai subito di andare a controllare, ma non potevo lasciare da sola Amy. Comunque non avrebbe mai trovato lo smeraldo. L'avevo nascosto in una scatola ermetica costruita Tails, che si apriva solo con le mie impronte digitali. L'avevo messo in un punto nascosto del giardino, sotto una siepe. Non l'avrebbe mai trovato. Pensai a quello che aveva detto durante il nostro ultimo scontro. -Ci rivedremo!- Ricordandolo mi venne un dolore alla spalla. Ahi... Che dolore faceva ancora! 
-TUMP!- ecco un altro rumore. Ero preoccupato. Dovevo andare a controllare e alla svelta. Scesi dal letto, aprii la porta di camera mia e la chiusi a chiave. Non volevo che Scourge le facesse ancora del male. Controllai se mia mamma stava bene. Era di sopra a dormire sul divano. Stava guardando un film alla tv quando si era addormentata. Cercai di fare piano per capire la causa del rumore che mi infastidiva tanto. In casa non c'era nessuno. Allora mi chiesi se non provenisse dal giardino. Spalancai la porta come una saetta e mi guardai attorno. Poi sentii uno strano spostamento d'aria. Girai in giardino per un po' senza trovare traccia. 

-Sonic, vecchio mio! Come sono felice di vederti!- era Scourge. 

Lo sapevo... -Non posso dire lo stesso... Che ci fai qui...?- 

-Tu lo sai! Quindi prima di darti altre botte, vorrei che tu me mi dicessi dove si trova lo smeraldo!- Stavo per scoppiare dalla rabbia. Non solo perché aveva fatto del male ad Amy, ma anche perché voleva gli smeraldi.

-Ahhhhh!- gli balzai addosso come una molla e lo feci cadere a terra. -Lasciami!- insistette Scourge. -Mai!- risposi io deciso. Con i piedi Scourge si libero' da me ma io lo rincorsi per tutto il giardino. Scourge si nascose nella siepe vicino alla cassetta della posta e mi lanciai su di lui come una furia per prenderlo.

-Preso!- dissi afferrandolo per la giubba. 

-Cosa vuoi farmi?- blaterò. Strinsi le mani più forti che potevo e gli diedi pugni così forti da farlo stendere per terra. Si rialzò dopo qualche secondo e fuggì via prima che io potessi dire qualcosa. Dopo quella battaglia capii che non sarebbe stata una settimana facile. E questa volta non per Eggman, ma per qualcosa di più pericoloso. Scourge aveva intenzione di appropriarsi degli smeraldi con un piano malvagio e dovevo scoprirlo alla svelta. Dopo aver riflettuto salì in camera mia e mi misi nel letto. Erano le 24:25. Era tardi. Mi girai per vedere se Amy stava bene. Per fortuna Scourge non le aveva fatto del male, ma... accanto a lei trovai qualcos'altro. Una lettera:    

"Non pensare di vincere Sonic... Conosco i tuoi punti deboli e non sto parlando della resistenza. Preparati Sonic, la mia vendetta è appena iniziata!
                                                                 Scourge"            

                                                     
-Oh no...- sospirai spaventato. Sapevo cosa intendeva dire. E non si trattava, come aveva detto e scritto,  della resistenza ma di qualcos'altro, molto più importante. I sentimenti... Aveva intenzione di far male ad Amy. Ne ero sicuro. Da quel momento promisi di difenderla da Scourge finché non l'avrei sconfitto. Avevo un nuovo compito e non avevo intenzione di fallire. Nascosi la lettera nel cassetto e cercai di non pensarci più. Poi mi addormentai stanco accanto ad Amy, promettendomi che un giorno le avrei confessato i miei sentimenti.

 


                          CAPITOLO VII
                      Ti dono una stella


L'indomani era mercoledi. Avevo un sonno pazzesco e riuscivo a malapena stare in piedi.
-Buongiorno Sonic!- Amy si svegliò di buonumore. Si vedeva che stava meglio.

-Wahh! Buongiorno Amy!- dissi sbadigliando. Questo fece nascere un sorriso sul volto di Amy. Quando scesi dal letto mi fermò spaventata. -Sonic ma che hai alla spalla?!- mi ero dimenticato della ferita. Non potevo dire che era stato Scourge, l'avrei spaventata o peggio, si sarebbe vendicata e avrebbe fatto una brutta fine. Dovevo trovare una scusa e in fretta. -Sono scivolato sulle scale!-brisposi.
-Oh... Mi dispiace!- mi sentii un po' in colpa vedendola triste, ma dovetti dire una bugia per proteggerla. -Non è grave! Non preoccuparti!- le dissi facendo l'occhiolino. La vidi sorridere. Non potete credere come sia bello quel sorriso. 
Scendemmo in cucina per la colazione. Vidi Amy mangiare di gusto e questo mi rese davvero felice. Purtroppo era ancora troppo debole e non poteva muoversi libera, ma io l'avrei aiutata comunque.
-Sonic, aspetta qui mentre io e Amy andiamo in camera tua!- disse mia madre. Allora aspettai. Mi sedetti sul divano e presi il mio zaino. Dopo un po' Amy e mia mamma arrivarono. Amy indossava una maglietta rosa con una striscia bianca, senza maniche, un paio di pantaloni rosa anche essi con delle strisce bianche in verticale e dei polsini gialli e rossi. Era bellissima...
-Come sto?- disse Amy. Io non sapevo cosa rispondere, stavo per esplodere! -Ehm..oh...beh... Non male!- dissi sudando. Amy fece una smorfia, poi si mise a ridere. Quello forse era un segno che le avevo fatto un complimento. Mia madre aiutò Amy a scendere le scale, poi andammo all'ingresso e uscimmo. Dovevamo andare a scuola e quello sarebbe stato un giorno fantastico per Amy,vil primo dopo tanti giorni in ospedale. 

Finalmente facemmo la strada che facevo sempre insieme a lei. Non riusciva ancora a stare molto in piedi quindi andammo un po' piano. Poverina. Mi fece molto pena vedendola camminare a fatica, in più con lo zaino di scuola.

-Off...! Non c'è la faccio più!- esclamò Amy cadendo a terra. Io mi girai di scatto per vedere cosa aveva. -Amy che hai?!- dissi molto preoccupato.

-Sono stanca...- Rispose a fatica. Cosa potevo fare? Mi venne in mente un'idea. -Sali sulle mie spalle- dissi tutto d'un fiato.

-Cosa?- disse Amy guardandomi con stupore.  

-Salta sulle mie spalle, così non ti affaticherai!-

-E... Lo zaino?-

-Per quello non preoccuparti, ci penso io!- 

Dopo aver sentito quelle parole, lei fece un segno con la testa che significava 'si'. Quando la presi sulle spalle le brillarono gli occhi e la vidi arrossire. Raccolsi il mio e il suo zaino, poi la sistemai meglio sulle spalle.

-Ok... Tieniti forte!-

-Come?... Oh!- Non riuscì a finire che partii alla velocità del suono. Durante il tragitto sentì le mani di Amy che mi abbracciavano. Stavo sentendo una sensazione al cuore che mi fece rallentare un po'. Stavo per esplodere. Ero rosso e in più il mio cuore batteva all'impazzata. Dopo qualche minuto arrivammo a scuola con 10 minuti d'anticipo. Feci scendere Amy dalle mie spalle e ci fermammo all'ingresso. -Grazie Sonic. Spero di non averti causato tanta fatica-

-Ma figurati! Non pesi quanto una piuma!-ndissi io ridendo.

-Meno male. Ora se vuoi puoi darmi il mio zai...- Cadde per terra con aria stanca.

-Amy, ora che hai?!- esclamai spaventato. 

-Niente Sonic... Sono solo un po' esausta... scusa se ti ho fatto preoccupare...-

-Non importa Amy, l'importante è che tu stia bene. Su avanti, sali di nuovo sulle mie spalle. Ti porto io, stai tranquilla!- dissi sorridendo. La vidi sorridere di nuovo.

-Ok... Grazie ancora.-

Figurati,dai ora sali!- così la feci salire ancora. Si vede che Amy non aveva recuperato le forze, ma ma a me non diede nessun problema. Entrammo all'ingresso appena in tempo. Accompagnai Amy al suo armadietto e le diedi lo zaino. -Grazie Sonic. Mi sento un po' in colpa per tutti i problemi che ti sto dando...-

-Naaa! Nessun problema! Non preoccuparti. Ora però mi chiedo chi ti può aiutare quando sei in difficoltà!- Io non potevo stare sempre con Amy. Dovevo andare in classe.

-Potremmo chiedere al preside!- esclamai. Allora andai e lasciai Amy per un attimo da sola. Dopo aver avuto il consenso del preside per stare con Amy ritornai da lei ma qualcosa mi infastidi'. Vidi Sally che le stava dicendo qualcosa....

-...Allora sei tornata, uhm? Sai, ti ho visto con Sonic poco fa... Se me lo rubi giuro che mi arrabbio!- ringhiò Sally. Amy provo a rispondere, ma con fatica.

-O-ok...scusa io...- 

-Cosa credi? Che io non vi abbia visti? Stai attenta altrimenti...- La interruppi appena in tempo: -Altrimenti cosa?- 

Sally rispose balbettando: -Uh... Cia..ciao... Sonic! Ecco io...-

-Ascolta! Ti dò 5 secondi per andartene.1...- e fuggì. 

Mi girai da Amy chiedendole se stava bene.

-Si si... Ascolta Sonic... posso chiederti... Una cosa?-

-Come? Si certo, dimmi pure...- Abbassò la testa e sospirò... -Tu e Sally state insieme... per caso..?- 

Non potevo credere alle mie orecchie. -No Amy! Ma cosa dici?-

-Perché Sally mi ha detto che...-  e mi raccontò  tutto quello che le avevo detto.

-Amy tu puoi pensare quello che vuoi ma ti posso assicurare che io e Sally NON stiamo insieme!- 

-Ok! Questo mi solleva...- 

-E io ho una notizia che ti sorprenderà ancora di più! Il preside ha consentito che io ti possa seguire per le lezioni per controllarti. Contenta?-

Vidi gli occhi di Amy brillare dalla gioia. -Non so come ringraziarti! Mi hai reso davvero felice!- e così fu. Per tutte le lezioni di Amy io stavo vicino a lei. Il preside aveva detto che avrei potuto stare con Amy finché lei non si sarebbe sentita meglio. Quando tutti la rividero furono molti felici! E io lo ero per lei. Dopo scuola tornammo a casa, ma prima volli fare una sorpresa ad Amy. Presi la strada per il parco e ci avviammo lì.

-Sonic che fai?-

-Ti ricordi che ti avevo promesso che ti avrei portato al parco? Beh... Ora ho intenzione di farlo!- 

-Oh mio Dio! Non posso crederci Sonic! Grazie ancora!- 

-Prego... Non c'è di che...- Dopo un po' arrivammo al parco. Il cielo era blu e il sole splendente e caldo. Le nuvole sembravano cadere su di noi e i bambini giocavano spensierati. Ci sedemmo in un punto fiorito e ci rilassammo un po'. -E così bello...- sospirò Amy. -Già...- risposi io.

-Ehi Amy...-

-Si Sonic?-

-Vedi il sole? Ebbene immaginiamo che ora sia notte. Il sole ora è tramontato e le stelle iniziano a 
spuntare e  ...- 

-E poi...?- 

-E poi ti dono una stella...- 

-C-COSA ?- Come mi era venuto in mente di dirle una cosa cosi romantica? 

Amy esclamò qualcosa per lo stupore... Le sue gote erano diventate rosse. Sedendosi vicino a me mi disse: -Grazie Sonic... Sei così gentile con me... Non ti riconosco più...- E scoppiò a piangere.

-Amy perché stai piangendo?- 

-Sono lacrime di gioia- singhiozzò...

-Non piangere. Sorridi... - Amy sorrise e ci alzammo. Andammo a casa tranquillamente e Amy fu sempre vicino a me. 

 

                           CAPITOLO VIII
                 Solo due parole: ti amo


-Amy...svegliati è tardi-

-Oh...cosa?- eravamo sul divano con una coperta. Ieri sera ci eravamo fermati a guardare un film, poi ci eravamo addormentati. 

-Sono molto stanca...-

-A chi l'ho dici...- mi alzai per vedere l'ora. -Sono le 02:05!- ribattei.

-Andiamo a letto?-

-Ok...ho un sonno tremend...- Non riuscì a finire la frase che cadde in un sonno profondo. Io sorrisi e la presi in braccio per portarla nel letto di sopra. La sistemai con la coperta fino alla spalla poi mi stesi anch'io. Avevo un sonno pazzesco e dovevo stare bello sveglio per l'indomani. Saremmo andati al museo internazionale di Mobius, dove sono esposti i risultati delle ricerche sulla prima civiltà che abitava questa terra. Sarebbe stato molto interessante. Alzai le coperte e mi misi vicino ad Amy. Quel giorno sarei riuscito a dichiarare i miei sentimenti. Lo sentivo. Poi mi addormentai sereno...
-Avanti alzatevi pigroni!- esclamò mia madre quella mattina. Non sentendoci decise di scendere per controllare. -Ragazzi non avete sentito? Ho detto che... Oh!- si fermò all'improvviso. 

Io ed Amy ci abbracciavamo nel letto. Come mi sono mosso? O meglio, come ci siamo mossi nella notte?!-

-Che carini!- sospirò mia madre. E ci lasciò lì. 

-Aww... Oohh!- gridai quando mi accorsi che ci stavamo abbracciando. Non avrei dovuto urlare perché  svegliai anche Amy!

-Che c'è Sonic... Oh!- arrossimmo piacevolmente tutti e due. Ci girammo dall'altra parte del letto senza lasciarci. Strano... Avevo la sensazione di essere incollato alle sue braccia, ma questo non mi impedì di dirle qualcosa.

-Ehi Amy...- 

-Si,Sonic?- io sospirai imbarazzato... -Sei molto...B-bella... d..da questa posizione...- 

Posizione? Ma cosa mi era venuto in mente? Lei abbassò la testa imbarazzata.

- Uh... Grazie Sonic!- ci guardammo negli occhi per un po'. Cavoli, avevo la testa che stava diventando, anzi era, un forno a microonde. Poi ci avvicinammo ancora di più, fino ai nostri nasi, che si toccarono. E poi, poi...successe qualcosa di meraviglioso. 

Quando ci avvicinammo sempre di più, non pensai più a nulla... avvicinai il suo viso al mio e ci... baciammo... Ce l'avevo fatta. Finalmente dopo tanti anni ci ero riuscito. 

Sofferenza, disperazione e rabbia non erano più un problema, perché ero riuscito a trovare la mia fonte di pace. E ancora oggi ha un nome: Amy... Amy Rose. 

Dopo il bacio Amy scoppiò a piangere.  -Non ci posso credere...- disse con le lacrime agli occhi. Io gliele asciugai con le mie mani, poi accarezzai quel  viso con tanto amore e affetto. -Ora ci credi... -le risposi dolcemente. 

Prima che lei dicesse qualcosa la zittì per un momento... per dirle quelle due parole che avrebbero cambiato la mia e la sua vita per sempre. Le misi un dito sulla bocca e le strinsi la mano forte forte. Il mio cuore stava per esplodere... E così... Le dissi... -Ti amo...-
Amy mi guardò con gli occhi lucidi e mi fece un sorriso così bello da farmi commuovere.

-Anch'io...- e ci abbracciamo forte più di quanto non avessimo già fatto in quella notte.

Lei pianse ancora di più e mi fece una domanda importante: -Quindi ora siamo...- non le diedi il tempo di farle finire la frase che le dissi un semplice: -Si... Si... Ora siamo FIDANZATI...-
Dopo esserci vestiti salimmo di sopra per fare colazione. Salimmo le scale mano nella mano e mia madre lo notò senza dire una parola. Bastava vedere il suo sorriso felice per capire che avevo fatto la scelta giusta. Mangiammo velocemente e andammo nel camper. Mia mamma ne aveva affittato uno visto che nella sua macchina non ci saremmo stati tutti. Infatti non eravamo soli. Con noi sarebbero venuti Silver, Blaze, Shadow, Knukkles, Cream, Tails e Rouge. 

Amy indossava lo stesso vestito che aveva messo il suo primo giorno di scuola. Io avevo delle scarpe sportive e degli occhiali da sole verdi che risplendevano al sole. Erano le stesse scarpe e gli occhiali che indossavo quando gareggiavo contro Jet the Hawk. Prima che entrassimo noi ci precedette mia madre che entrò di corsa.

-Ora potete entrare!- urlò mia madre dall'interno del camper. Io e Amy ci guardavamo incuriositi. Cosa stava architettando? Entrammo silenziosamente e all'improvviso sentimmo un coro di voci che gridavano all'unisono allegre: -AUGURI!!!!!- 

Erano tutti i nostri amici che applaudivano vedendoci insieme. -Ma cosa sta succedendo?!-domandai io con aria interrogativa. -Niente di più semplice amico mio!- mi rispose allegro Tails - abbiamo deciso di augurarvi "buona storia d'amore"!'- 

Io mi chiesi chi aveva detto loro della nostra storia. Poi mi venne un dubbio... -Mamma?- 

La guardai un po' arrabbiato ma poi le sorrisi facendole l'occhiolino. E lei ricambiò.

-Come siete stati carini! Grazie!- disse Amy con un sorriso.

-Allora quand'è che vi vedremo all'opera?- urlò Blaze. Tutti ci osservavano con impazienza. Noi ci guardammo incuriositi. Cosa voleva dire "all'opera"? Poi mi venne dubbio. Mi avvicinai all'orecchio di Amy e gli sussurrai sotto voce: -Forse vogliono che noi...- 

Ad Amy comparirono delle chiazze rosse sulle gote. Eh si. Dovevamo BACIARCI davanti a tutti.

-E ora che facciamo?- mi chiese Amy- Io le risposi sorridendo mentre le facevo l'occhiolino.

-Perché non li accontentiamo?- Amy ci pensò per un po' poi fece un cenno con la testa che voleva dire si. -Allora? Vi volete decidere?- disse Silver.

-Ok,ok...- risposi io. Ci guardammo dritti negli occhi e ci avvicinammo sempre più... L'avevamo già fatto, perché non farlo ancora? Ma stavolta fu Amy a iniziare... Mi prese per il viso e mi baciò con amore...e io ricambiai...

-Ooohh...- esclamarono tutti. Dopo il bacio si misero tutti intorno a noi ad acclamarci e a complimentarsi.

-Lunga storia a Sonamy!- esclamarono tutti. 

-Sonamy?-

-Si! Sonamy è il soprannome che abbiamo deciso di dare alla vostra coppia. Sarebbe Sonic+Amy!-vesclamò Tails. 

Io ed Amy ci guardammo. -Allora buon Sonamy!- dissi ad Amy. -Anche a te!- mi rispose. Così partimmo. 

 

Ecco, è da questo nome che ho preso lo spunto per scrivere questa storia e darle il titolo. 

Spero che vi sia piaciuto il mio racconto, ricordandovi che ci sarà un "Continua..." Perciò seguitemi!

...Ancora oggi la storia di Sonamy continua e non finirà mai...

 

                                   FINE

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Ciaoooo bella genteeeee!!!!:)
   
 
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