Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: mengo1904    15/03/2015    1 recensioni
Non so proprio cosa dirvi di questa storia.
E non perchè ho il gatto che passa sopra il computer ma perchè non credo che ci sia molto da dire.
E' una semplice Fan Fiction che parla di semplici persone che vivono la loro adolescenza normalmente.
A questo punto molti di voi si chiederanno:"E allora perchè dovrei leggerla? E' solo il ritratto di una vita come le altre, cos'ha di speciale?"
La mia risposta è: niente. Perchè è così, non ha niente di speciale.
Il fatto è che le persone, la maggior parte delle volte, sottovalutano la semplicità. Vorrebbero che le cose fossero perfette, che sia grazie al principe azzurro o al trasferimento nella città dei loro sogni, non accorgendosi però che la bellezza esiste pure nelle cose semplici, di ogni giorno, che prima o poi accadono a tutti, basta solo aspettare.
Quindi, abbiate pazienza, lasciate che questa storia vi faccia capire l'importanza della vita, che vi faccia capire le cose belle che ci sono in essa.
Buona lettura.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pov. Annabeth

Finalmente ricomincia la scuola!
Non mi prendete per pazza è solo che mi piace, insomma puoi rivedere i tuoi amici, imparare nuove cose e nonostante il mio deficit dell’attenzione riesco comunque ad ottenere il massimo dei voti, il più delle volte.
Mi ero già vestita e stavo facendo colazione quando i miei fratellastri entrarono in cucina rovinando quell’aria pacifica di prima mattina.
Per quanto fossero stanchi riuscivano comunque a farti saltare i nervi anche se quello era il giorno più bello della tua vita.
Cercai di mangiare più velocemente per poi afferrare la mia borsa, mettermi un giacchetto leggero ed uscire di casa per poi avviarmi verso la fermata dell’autobus.
 
Dopo ben dieci minuti che aspettavo finalmente il veicolo arrivò, anche se in ritardo.
Mi sedetti su uno dei primi sedile e subito dopo mi misi a guardare fuori dal finestrino.
Dopo poco il mio sedere iniziò a chiedere pieta! Quei cosi erano troppo scomodi!
Mi raddrizzai un poco sul sedile e cercai successivamente di distrarmi giocherellando con il telefonino e, prima di quanto mi aspettassi, l’autobus si fermò per farci scendere alla nostra fermata a pochi passi dalla scuola.
Appena posai i piedi sull’asfalto iniziai a camminare velocemente verso il cancello, sicuramente mi stava già aspettando da un po’ ed era meglio non farla arrabbiare proprio quel giorno che per lei ricominciava il suo peggior incubo.
Appena attraversai le enormi ante di ferro iniziai a guardarmi attorno in cerca della mia amica in nero.
Poco dopo la vidi, stava parlando con due ragazzi, uno di questi lo conoscevo bene: Luke Castellan,  che per tutti quegli anni c’aveva provato con Talia infinitamente.
Intuii che quei due stavano battibeccando come sempre dalle loro espressioni, ma aspe’… l’altro ragazzo, quello accanto a Luke, mi pareva di averlo già visto ma non saprei dire dove ne quando.
Lasciai perdere i miei pensieri e mi avviai verso quei tre ed una volta li appoggiai la mano sulla spalla di Talia.
-Eccomi, andiamo?-

 

Pov. Talia

Stupida scuola, stupide persone e stupido mondo!
Ma perché ogni anno ci  dobbiamo far  sottomettere a questa tortura ? Che diritto hanno loro di trattarci così?
Non ha un fottuttissimo senso!
E bene si, la scuola era appena iniziata ed io già non ne potevo più, e pensare che non ero ancora entrata. Me ne stavo nel cortile fissando il grande cancello di ferro nella speranza che Chase arrivasse presto.
Ormai ero li da cinque minuti e lei non si era ancora fatta vedere. Strano da parte sua, di solito arrivava in orario, a volte anche prima di me!
Ovviamente essendo il primo giorno di scuola c’erano molte più persone nel cortile del solito, per salutarsi dopo una lunga estate e per accogliere le nuove reclute.
Gli alberi che mi facevano ombra potevano ancora vantare le loro foglie verdi sotto il sole accecante di New York. Le persone intorno a me non sembravano molto stressate anzi, erano molto più vivaci e attivi di me che, mentre loro ridevano e scherzavano con gli amici me ne stavo ferma con i miei soliti jeans strappati, il mio leggero giacchetto di pelle e i miei fidati anfibi all’ombra di un albero, isolata da tutti e con un espressione fredda come se on ci fosse niente di peggio che alzarsi presto la mattina per andare in una gabbia di idioti che non avrebbero fatto altro che darmi dell’idiota.
In effetti si, c’erano cose peggiori di quella ma al momento non mi vennero in mente.
Quando finalmente vidi la solita chioma bionda sbucare da dietro il muro qualcuno mi venne addosso con assai poca delicatezza.
-Ma sei scemo? La prossima volta guarda dove vai idiota!- dissi girandomi infastidita.
Ed ovviamente, chi e cosa potevano aggiungersi alla mia lista per rovinarmi ancora di più la giornata?
Un incontro con la persona più idiota che potesse esistere sulla faccia della terra: Castellan.
Appena mi vide il suo sguardo divento subito sorpreso ed anche divertito.
Possibile che un ragazzo con così tanto bell’aspetto possa essere un emerito imbecille?
-Ma guarda chi si vede! Sentiamo pure stamani ti sei alzata con la luna storta?-
-E tu invece? Che c’è sei diventato cieco?- risposi con disprezzo.
-Bhe, può capitare che una persona con così tanto fascino come me possa accecarsi con la sua stessa bellezza guardandosi allo specchio!-
Ma che spaccone! Non posso credere che l’umanità sia arrivata così in basso!
Stavo per rispondere alla sua squallida battuta su se stesso quando chiamò uno dei suoi amici.
-Hey Perce ! Vieni un attimo qua!- disse agitando la mano in aria per far cenno a questo “Perce”.
Appena arrivò lo riconobbi, era uno dei tanti amici di mio fratello, uno di quelli più stretti, insomma loro insieme a pochi altri facevano parte di  uno di quei gruppi più ”famosi” della scuola.
-Conosci già Talia ?-
-Bh, più o meno. Sei la sorella di Jason ,vero? – fortunatamente non si dava le arie come Castellan.
-Si, sono io.- dissi a denti stretti, infondo non è che mi piaceva più i tanto essere chiamata “la  sorella di Jason”.
Stava per dire qualcosa ma subito dopo richiuse la bocca, poi però la riaprì e poi la rischiuse nuovamente, stava boccheggiando per caso?
Subito dopo una mano si poggiò sulla mia spalla e fortunatamente il mio più grande desiderio in quel momento si realizzò !
-Eccomi, andiamo?- Accettai con piacere e ci incamminammo verso l’entrata della scuola.
 

Pov. Percy

Ma che vuole adesso Castellan?
In tutta l’estate che sia io che lui siamo rimasti a New York non ha fatto altro che farmi conoscere persone, soprattutto ragazze, e infatti eccolo che mi chiama pure oggi che ricomincia la scuola!
-Conosci già Talia?- disse indicandomi la ragazza di fronte a lui che aveva un aria a dir poco innervosita. Di sicuro non era uno dei nuovi amori di Luke.
Ma sinceramente quegli anfibi li avevo già visti da qualche parte.
-Bhe più o meno, sei la sorella di Jason, vero?-
-Si, sono io.- Ora ne ero sicuro, l’avevo già vista a casa di suo fratello quando, nelle giornate di pioggia, restavamo in casa a cazzeggiare davanti alla tv, lei però se ne stava quasi sempre in camera sua. Lei e Jason non sembravamo nemmeno fratello e sorella se non fosse per i loro occhi inconfondibili.
Stavo per chiederli se era in quella scuola da molto quando la vidi: stava venendo verso di noi con così tanta naturalezza e disinvoltura da sembrare affascinante, anzi, lo era proprio.
Aveva dei capelli biondi che li ondeggiavano al vento e i suoi occhi brillavano così tanto alla luce del sole che non riuscii a capire il loro colore.
Mi risvegliai dai miei pensieri solo quando la vidi andar via insieme a Talia.
Luke mi scosse per la spalla.
-Amico, mi hai fatto faticare per tutta l’estate in cerca di qualche ragazza per te e tra tutte le belle donne che esistono, tra tutte quelle che ti ho presentato e fatto conoscere, te scegli proprio Chase? Così te la stai andando a cercare!- mi disse scherzando.
-Cosa? Hey amico io non so manco chi è !-
-Annabeth Chase, figlia e studentessa modello, ragazza testarda ma simpatica che ti creerà un bel po’ di problemi se vuoi avere a che fare con lei. E’ abbastanza o vuoi pure il codice fiscale?-
Io stavo ancora fissando il punto in cui era sparita definitivamente dalla mia vista quando continuò.
-Oddei amico! Sei proprio nella merda!- disse con la sua solita finezza visto che non mi ero ancora deciso a riprende i sensi.
Mi costrinse a girarmi e mi condusse dentro la scuola dove gli altri ci stavano aspettando.
Una volta dentro iniziammo a cercare il nostro gruppo che, ovviamente, si trovava come sempre verso il centro della scuola, dove si trovava un giardino all’aperto con panchine, ma i ragazzi si trovavano ovviamente sul muretto per ripararsi dal sole.
-Hey ragazzi!- li salutammo molto calorosamente visto il fatto che non ci vedevamo dall’inizio dell’estate.
C’erano tutti, anche qualche nuovo arrivato, anzi, quasi tutti. L’unico che mancava all’appello era Leo, chissà dove si era andato a cacciare quello la!
Dopo qualche piccola battuta su delle cazzate successe e sulle nuove professoresse che alcuni di noi avevano visto quella mattina decidemmo di andare nelle nostre classi prima di fare tardi il primo giorno di scuola.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: mengo1904