Fanfic su artisti musicali > Super Junior
Ricorda la storia  |       
Autore: J_Ari    15/03/2015    3 recensioni
Siwon alzò lo sguardo dal libro, prendendo a picchiettare nervosamente la punta della penna sulle pagine fitte di date.
Lui, professore di storia delle religioni in una delle più prestigiose università di Seoul, spesso severo ma dotato di un gran carisma, almeno a detta di chi lo conosceva, tormentato da un problema che non sapeva nemmeno se definire tale.
Abbandonò la penna tra l'incavo delle pagine, iniziando a massaggiarsi con i polpastrelli le tempie e chiedendosi allo stesso tempo perché si desse tanta pena. Era conscio che un fastidiosissimo mal di testa gli sarebbe scoppiato entro pochi minuti.
Il problema aveva un volto e un nome: Cho Kyuhyun.
[Wonkyu]
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Eunhyuk, Kyuhyun
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Siwon alzò lo sguardo dal libro, prendendo a picchiettare nervosamente la punta della penna sulle pagine fitte di date.

Lui, professore di storia delle religioni in una delle più prestigiose università di Seoul, spesso severo ma dotato di un gran carisma, almeno a detta di chi lo conosceva, tormentato da un problema che non sapeva nemmeno se definire tale.

Abbandonò la penna tra l'incavo delle pagine, iniziando a massaggiarsi con i polpastrelli le tempie e chiedendosi allo stesso tempo perché si desse tanta pena. Era conscio che un fastidiosissimo mal di testa gli sarebbe scoppiato entro pochi minuti.

Il problema aveva un volto e un nome: Cho Kyuhyun.

Si trattava di uno studente brillante, il migliore del suo corso, e ciò sarebbe stato sufficiente a metterlo nella lista dei suoi allievi prediletti se non fosse stato per la sua arroganza oltremodo fastidiosa.

Non passava lezione che non provasse a metterlo in imbarazzo con domande impossibili. Gliele poneva con grande curiosità, fiducioso di avere una risposta esauriente che il libro non sapeva dargli, ma esse celavano qualcosa di più profondo: un continuo tentativo di mettere in difficoltà il professore. Sembrava che Cho provasse un piacere sadico nel vederlo trattenere il respiro per qualche attimo, mentre Siwon tentava di trovare una risposta degna di un ambiente universitario di quel livello.

Siwon poteva vedere gli angoli della bocca che si alzavano impercettibilmente all'insù quando lui faticava a trovare una risposta; gli occhi scuri, quasi neri, che brillavano di una luce perversa quando gli rispondeva che si sarebbe informato e che gli avrebbe dato una risposta alla lezione successiva; lo sguardo strafottente e vittorioso che passava sul suo viso prima che lui riprendesse a spiegare dal punto in cui era stato interrotto.

L'odio che provava Siwon nei suoi confronti stava aumentando sensibilmente di lezione in lezione.

Aveva perfino iniziato a sospettare che si trattasse di una qualche sorta di demone mandatogli da Dio per un qualche motivo che ancora non capiva e tanto meno comprendeva.

Il mal di testa, come previsto, scoppiò in tutta la sua forza come ormai accadeva da diverso tempo, anche se, nell'ultima settimana, era diventato un appuntamento giornaliero.

Ritornò con la mente al giorno prima, alla fine della lezione, e l'idea che Kyuhyun fosse un demone gli sembrò una spiegazione sempre più plausibile.

«Cho, vorrei parlarti due minuti se hai un attimo», disse, mentre il ragazzo gli passava a fianco uscendo dalla classe seguendo i compagni che già si stavano disperdendo per il corridoio.

«Sì, certo», rispose lui per nulla sorpreso bloccandosi accanto alla cattedra.

Siwon non lo degnò di un solo sguardo. Cancellò la lavagna, ripose appunti e libri della lezione nella borsa, mentre aspettava che tutti gli studenti finissero di uscire dall'aula. Allo stesso tempo ripassò mentalmente ogni singola parola che aveva intenzione di dirgli, assieme alle possibili risposte alle sue obbiezioni. Avrebbe chiuso il problema una volta per tutte, ne era più che convinto.

Uscito anche l'ultimo studente, si parò di fronte a Kyuhyun a braccia incrociate.

«Vorrei capire il motivo per il quale ti diverti tanto a mettermi in difficoltà di fronte alla classe. E prima che tu controbatta che ciò non è assolutamente vero e che è solo frutto della mia immaginazione, vorrei farti notare che questo tuo atteggiamento non avviene durante altri corsi, visto che ne ho parlato con altri colleghi. All'inizio pensavo fosse una cosa più che normale, anzi, ammiravo questa tua diligenza e la tua attenzione verso la materia, ma è evidente che abbiamo superato un certo limite.»

Lo aveva detto tutto d'un fiato, fermo e deciso.

Kyuhyun scrollò le spalle. «È colpa sua, professore.»

«Mia?» esclamò Siwon con un tono di voce più alto del dovuto, aspettandosi tutto fuorché un'affermazione del genere.

«Se lei non fosse così interessante mi guarderei bene dall'infastidirla.»

Siwon rimase a bocca aperta, senza parole, osservando l'allievo come se fosse completamente uscito di senno.

«Mi vuoi spiegare...»

«Non ora, ho un altro corso che sta per iniziare. Non vedo l'ora sia martedì, professore.»

E calcando sull'ultima parola con un tono decisamente basso, Kyuhyun uscì dalla stanza silenziosamente senza degnarlo di un ulteriore sguardo. Siwon intravide un piccolo ghigno sulle sua labbra prima di perderlo completamente di vista.

 

Nelle ultime ore, Siwon aveva più volte pensato ai mille significati di quell'interessante, senza venirne a capo. Se non fosse stato per l'assurdità della cosa, avrebbe quasi pensato che si trattasse di un tentativo di flirt.

Scosse la testa cancellando quell'assurdo pensiero e rise di se stesso per aver avuto un'idea del genere. E la scosse ancora più forte quando la sua mente scappò ancora una volta al suo controllo, creando delle immagini a cui mai avrebbe dovuto dar forma.

Si maledisse mentalmente.

Fra tutti gli studenti che seguivano il suo corso, in un certo senso Cho era quello che più l'aveva colpito, e non solo per la sua intelligenza. Ma era un suo alunno! Era ovvio che certi pensieri non potesse nemmeno formularli!

Decise infine di ignorare l'accaduto. Aveva una montagna di compiti da correggere e doveva preparare la lezione per il giorno successivo, due motivi più che sufficienti per non perdere ulteriore tempo.

 

 

Quel giorno la lezione si stava svolgendo in modo stranamente tranquillo. Di tanto in tanto Siwon lanciava qualche occhiata fugace dove sapeva era solito sedersi Kyuhyun. Ogni volta lo trovava con lo sguardo fisso su di sé e con un sogghigno appena accennato sulle labbra, la stessa espressione che gli aveva visto qualche giorno prima in occasione del loro piccolo discorso. Ciò lo stava mettendo estremamente a disagio. E doveva per forza essere la sensazione di disagio a procuragli i brividi che avevano più volte percorso la sua schiena durante la lezione, giusto?

Si era aspettato una carrellata di domande sull'argomento che stavano affrontando ormai da due lezioni -le quattro nobili verità nel buddismo era uno dei suoi argomenti preferiti-, ma quel giorno Kyuhyun sembrava intenzionato a rimanere a fissarlo e basta, che stesse camminando per l'aula esprimendo un concetto, o intento a scrivere alla lavagna -non aveva gli occhi sulla schiena, ma il suo sesto senso non falliva mai-.

Alla fine dell'ora Siwon tirò un sospiro di sollievo. Tutto era andato liscio come non era mai accaduto nei due mesi passati dall'inizio del corso.

Mentre gli alunni stavano uscendo dalla classe e lui era intento a consultare sull'agenda l'orario della settimana che non aveva ancora del tutto memorizzato poiché le aule nelle quali doveva spostarsi erano un'infinità, una voce interruppe i suoi pensieri.

«Scusi professore, avrei delle domande se non è troppo occupato.»

Timbro di voce inequivocabile. Siwon alzò di scatto il capo spostando la sguardo dall'agenda a Kyuhyun, con un'espressione del tutto stupita.

«Sì, certo, dimmi pure», affermò nascondendo immediatamente la sorpresa ed evitando di correre con la mente a quello che era accaduto pochi giorni prima. Era pur sempre un professore e doveva mantenere il proprio ruolo.

Il ragazzo agguantò velocemente una sedia e si sedette accanto a lui, appoggiando il libro di studio sulla cattedra.

Erano vicini, troppo vicini per i gusti di Siwon.

«Ho delle perplessità sulla terza nobile verità, soprattutto sulle differenze tra la scuola Mahāyāna e quella Theravāda.»

Una domanda così semplice? Siwon fu stupito ancora una volta dal suo allievo, mai gli aveva posto delle domande così... Normali. Ma non si perse in tanti pensieri ed iniziò a spiegare, attingendo a tutte le sue grandi conoscenze in materia. Si alzò, scrisse dei nomi alla lavagna, spiegò per filo e per segno ogni minima differenza tra le due correnti di pensiero buddiste.

«Non prendi appunti?» chiese ad un certo punto accorgendosi solo allora che Kyuhyun non aveva preso in mano neanche una penna ma era rimasto semplicemente a fissarlo. Concitato com'era a spiegare un argomento che amava moltissimo, non se ne era nemmeno accorto.

«Non ne ho bisogno. Ricordo ogni singola parola che ha detto.»

Siwon inclinò appena il capo rabbuiandosi. «Se questo è vero, non capisco la tua domanda dato che ho spiegato il concetto poco fa.»

«In effetti...» iniziò il ragazzo con aria di sufficienza, sfogliando qualche pagina del libro come annoiato. «La verità è che mi piace osservarla quando spiega. E volevo solo avere un po' della sua attenzione, tutto qui», concluse candidamente tornando a fissarlo dritto negli occhi.

«Credo di aver capito male», replicò Siwon sentendo l'ennesimo brivido della giornata corrergli lungo la schiena, ed ignorando ancora una volta i significati che gli stava lanciando il suo corpo.

«Ha capito benissimo, invece.»

Nell'aula calò il silenzio.

«Cosa stai cercando di fare?» chiese Siwon tentando di affermare un minimo della propria autorità. Era pur sempre un professore, diamine!

«Lei ha, ad occhio e croce tra i ventisei e i trent'anni, ventinove azzarderei. Io sono diventato maggiorenne da un pezzo, non vedo che problemi ci siano.»

Siwon era totalmente senza parole. La capacità di formulare una frase sensata sembrava momentaneamente andata in sciopero e non sembrava intenzionata a tornare tanto presto.

Kyuhyun si alzò in piedi avvicinandosi di qualche passo.

«Scommetto che non le sono indifferente. Quasi ci metterei la mano sul fuoco.»

«Okey, spero sia tutto uno scherzo» iniziò Siwon allontanandosi allo stesso tempo. «Se ciò non fosse sarò costretto ad andare dal rettore ed informarlo che...»

Kyuhyun scoppiò a ridere, una risata di scherno. «Informarlo di cosa? Delle avance di uno studente? Sarebbe sempre la mia parola contro la sua. E comunque ho in mente qualcosa che non la lascerà indifferente.»

«Ossia?» fece Siwon. «Anzi, no. Non voglio saperlo, e voglio anche che te ne vada subito da qui», continuò agitando una mano.

Provare attrazione per un ragazzo era una cosa, ma che si trattasse di un suo alunno andava contro ogni suo principio morale. Era questo il motivo principale per il quale il suo cervello si rifiutava categoricamente di permettere una qualsiasi forma di pensiero sessuale su di lui. Su un suo alunno! Si sentiva male al solo pensiero. L'età poco contava visto che avevano sì e no sei anni di differenza, ma che fosse un suo alunno era inaccettabile.

Si affrettò a sgombrare la cattedra dai libri e a rimetterli tutti nella borsa, senza più degnare Kyuhyun di un solo sguardo.

«Lascerò correre per stavolta», affermò, rivolto più a se stesso che all'alunno. «Mi auguro che una cosa del genere non accada anco...»

Siwon non riuscì a finire la frase, trovandosi le labbra del ragazzo sulle proprie.

Erano... Morbide. Terribilmente morbide. Il cuore perse un battito, mentre era evidente che Kyuhyun era intenzionato a sfruttare quell'unica possibilità al meglio.

Siwon sentì una sua mano scivolare alla base della nuca tra i suoi capelli, mentre le dita dell'altra mano gli accarezzarono il petto, scorrendo sopra le pieghe della camicia. Per mezzo secondo pensò a che razza di fegato avesse il ragazzo, per l'altro mezzo meditò sull'assurdità di quello che stava accadendo e sul perché lo stesse lasciando fare, ma poi la sua mente iniziò a ragionare sempre meno e i sensi presero il sopravvento senza lasciargli scampo.

Il corpo dell'alunno che premeva contro il suo, le sue labbra che succhiavano le proprie languidamente ma senza accennare a spingersi oltre... Per il momento. Tutto ciò fu più che sufficiente a fargli perdere tutti i suoi decantati principi morali.

Che Dio mi aiuti, pensò rispondendo al bacio.

 


 

Okey, la frase di chiusura del capitolo sembra detta da un prete, ma parlando di Siwon, insomma... *quello che voleva fare il missionario, senza contare i solo e i Soldati della Luce!*

Per il resto spero che la storia vi abbia incuriosito almeno un po'. Se così fosse, ci si vede prestissimo al prossimo e ultimo capitolo! Grazie per aver letto >w<

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Super Junior / Vai alla pagina dell'autore: J_Ari