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Autore: didi_95    15/03/2015    3 recensioni
" I suoi occhi così scuri e profondi si immersero nei miei e quella fu la prima volta che mi sentii davvero completo "
Questa storia parla del profondo legame tra due fratelli, Fili e Kili, del loro coraggio e della loro determinazione durante il difficile viaggio verso la Montagna Solitaria. Condizionati dai nobili ideali e dalle rigide opinioni dello zio Thorin Scudodiquercia scopriranno a loro spese che non tutto è bianco o nero, ma che la vita ha molteplici sfaccettature.
-Recensite se vi va :) Urgono incoraggiamenti!-
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dìs, Fili, Kili, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#Capitolo 36#



-SIGRID-


Un senso di impotenza mi avvolge, insieme all'oscurità più vasta e nera che si possa immaginare..
Improvvisamente rivedo la mia casa, ad Esgaroth, la stanza di mia madre e di mio padre con il letto grande nel quale mi era permesso dormire durante le notti particolarmente tempestose....solo che quel letto è rosso di sangue, sangue di mia madre che vi giace sopra, pallida come la morte..
- Sigrid! Non guardare! - la voce rotta di mio padre mi giunge da lontano, sta piangendo...ma è impossibile, mio padre non può piangere..
Bain mi tiene per mano, anche lui piange, cercando di tirarmi via, ma i miei occhi rimangono incollati su quel letto, su quella che era mia madre prima che il terzo parto la portasse via..
- Sigrid! Porta via tuo fratello..e tieni la piccola! Vai! -
Questa volta papà mi spinge via, chiudendosi la porta alle spalle.
Le lacrime non mi vogliono uscire, non ancora.
Poggio a terra il piccolo fagottino che papà mi ha dato e apro risoluta la porta della stanza...mio padre non è lì.
Solo adesso comincio a rendermi conto di essere in un sogno..nella realtà non sono tornata qui dentro, non ho riaperto questa porta.. nella realtà ho guardato la neonata che avevo fra le braccia e me la sono stretta al petto promettendo di farle da madre..ma allora....perché sono qui?
Nonostante io sappia che non voglio guardare quel letto di nuovo, non posso fare a meno di farlo...ma ciò che mi aspetto di trovare non c'è.
Su quel letto non c'è mia madre.....ci sono io.

Urlo ma non mi sveglio...non ci riesco e l'incubo non è ancora finito.
Sono immobile, ma il mio corpo è teso e per un momento rivedo la cima ghiacciata di quel Colle, Azog, la spada lorda di sangue che trafigge il petto di Fili..e non posso far altro che guardare la scena impotente, riesco solo ad urlare di nuovo, con tutto il fiato che ho...

< Sigrid!! Amore mio! >
La voce preoccupata di Fili riesce a dissipare le tenebre che mi circondano..
Non sono ad Esgaroth e nemmeno a Collecorvo, è stato solo un altro incubo..
Cerco di ripetere nella mia mente queste frasi, mentre percepisco la fronte sudata, il mio respiro veloce e spezzato ed un senso di nausea che mi attanaglia lo stomaco.
Le braccia forti di Fili mi circondano e, dolcemente, mi riportano distesa.
Le mie mani corrono subito al suo petto, dove ho visto per l'ennesima volta conficcarsi la lunga lama di Azog, e cominciano a percorrerlo febbrilmente..
voglio solo assicurarmi che lui stia bene..che sia qui con me, davvero.
< Sto bene Sigrid...siamo al sicuro. Di nuovo lo stesso incubo? >
mi sussurra Fili all'orecchio, accarezzandomi piano la schiena, nel punto in cui, da un mese a questa parte, mi fa sempre male.
Mi stringo forte a lui, rannicchiandomi sul suo petto, il respiro ancora accelerato.
Dopo qualche minuto, sentendo nelle orecchie il battito forte e costante del suo cuore, mi calmo e riesco a tirare un tremolante sospiro..
< Ne vuoi parlare? > continua Fili con il mento appoggiato ai miei capelli.
< Sai già tutto...è lo stesso incubo. >
Fili sospira.
Non volevo caricarlo di questo peso, ma è da un mese che questo incubo mi visita tutte le notti, è iniziato tutto quando l'ho saputo...
ho dovuto dirgli ciò che provo e sento nel sogno;
anche se so che si sentirà responsabile di questo...come se fosse colpa sua.
Nell'oscurità allungo una mano fino a trovare il suo mento barbuto e mi sollevo per baciarlo.
< Non voglio perderti Fili...in nessun modo.. >
< E non mi perderai Sigrid.. > mi sussurra rispondendo al bacio.
Prima di riprendere sonno, come tutte le notti, cerco faticosamente una posizione comoda, appoggiando la schiena dolorante sul petto di Fili che, con un braccio, mi circonda il pancione, tracciando lievi cerchi con le dita attorno al mio ombelico.
Lentamente mi rilasso, al sicuro tra le sue braccia, e , prima che il sonno mi raggiunga, lo sento ancora parlare: < Andrà tutto bene, amore mio..lo sento. >
Sorrido lievemente perché so che queste parole non sono rivolte solo a me, ma anche al nostro bambino...
Solo all'idea che presto saremo genitori, una profonda gioia mi avvolge e mi satura..cosa posso volere di più?
Nonostante questo, quando chiudo gli occhi, per un attimo mi appare l'immagine di mia madre, morta su quel letto...che possa capitare anche a me?
Prima che il sonno mi colga, poso la mano su quella di Fili che, a sua volta, me la stringe...Fili è la mia forza ed io sarò coraggiosa per lui e per te..figlio mio.



-FILI-


Pensavo che, dopo tutto quello che ho passato, avrei potuto gestire qualunque cosa..ma ho dovuto ricredermi.
Non riesco a gestire i lamenti che provengono da quella stanza, non riesco a gestire l'idea che presto diventerò padre..
Padre...questa parola mi rimbomba nella mente, in questi mesi l'ho ripetuta così tante volte da farle perdere ogni significato.
Un altro lamento, più forte degli altri, mi raggiunge dalla porta chiusa della nostra stanza, mi sento così dannatamente impotente...vorrei poter trasferire tutto il suo dolore su di me, vorrei poter soffrire al posto suo..mi lacera sentirla soffrire così.
Faccio qualche passo incerto verso la porta e sento subito una mano sulla mia spalla..Kili.
< Fee..non puoi entrare..ci sono già la mamma e Tauriel con lei.. andrà tutto bene, vedrai... capisco che.. >
< No! Tu non capisci! > prorompo voltandomi di scatto verso di lui.
< Non puoi capire...io non riesco a sopportare il pensiero che lei stia male per colpa mia. >
Le mie parole sono amare e Kili non se le merita ma, in questo momento, non posso fare di meglio.
< Fili..non puoi sempre lasciare che tutto pesi sulle tue spalle...pensa che presto avrete un bambino! >
La parola "bambino" mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro..non riesco ancora a crederci, non finché non vedrò con i miei occhi...tutto ciò che riesco a sentire adesso sono i lamenti di Sigrid che provengono da quella porta..
Improvvisamente qualcuno mi tira per un lembo della camicia, mi volto: è Tilda.
In questi mesi la piccola è cresciuta, si è alzata un pochino ed ha assunto un colorito più roseo, ma ora non riesco a vedere nulla di tutto ciò sul visino che mi fissa.
I suoi occhi sono gonfi di sonno e lucidi, come se stesse per piangere ed un lato della camicia da notte è tutto stropicciato come se fosse stato tormentato per ore.
Tilda è preoccupata tanto quanto me...e, purtroppo, ha tutti i motivi per esserlo;
la sua voce trema:
< Fili...secondo te Sigrid potrebbe.. >
< Non dirlo nemmeno, piccolina! Non dirlo! > Le rispondo velocemente, prendendola in braccio e cominciando ad accarezzarle la schiena e la piccola testa bionda.
Kili mi fissa, non sapendo interpretare le parole della piccola che per me sono fin troppo chiare..
< Cosa vuole dire? > mi chiede preoccupato.
Scuotendo la testa e continuando a stringere forte Tilda, che ha posato il capo sulla mia spalla, ripenso alla gioia immensa che mi aveva attraversato quando Sigrid mi aveva confessato di essere incinta, gioia che si era subito attenuata quando avevo notato i sentimenti contrastanti di mia moglie.
< Lei aveva paura, Kili...una paura folle di poter finire come sua madre. Lei ed Esther avevano la stessa costituzione e sua madre è morta dando alla luce Tilda.. Capisci adesso? >
Lo sguardo di mio fratello si oscura e lo fisso mentre inizia a percorerre la stanza a grandi passi..un piccolo sorriso mi sale alle labbra..fa sempre così quando è nervoso..
Guardo fuori dalla finestra, nel buio della notte e la mia inquietudine aumenta; l'oscurità sembra premere sui vetri, come se volesse entrare ed inghiottire anche noi..l'unica oasi di luce che ancora le sopravvive. Rabbrividendo, sposto lo sguardo sullo hobbit, ospite da noi da circa tre giorni, ha voluto assolutamente essere presente alla nascita dopo che Sigrid gli ha chiesto di fare da padrino al piccolo..
Bilbo è seduto sulla poltrona rossa di mia madre e, dopo aver sentito la nostra conversazione, si accende la pipa, riempiendola a scatti con gesti nervosi.
Tilda mi si stringe addosso ed io ricambo la sua stretta, non so come sia possibile ma, più la stringo al mio petto per rassicurarla, più mi calmo anche io.
Ho la consapevolezza che Tilda ora ha bisogno di me ed io posso in qualche modo aiutarla, anche solo con un abbraccio...la sensazione di impotenza così si allenta leggermente.
Sempre tenendola in braccio, mi lascio cadere su una sedia vicino alla porta, preparandomi all'attesa..è già da qualche ora che siamo qui ed ho l'impressione che il travaglio sarà lungo.
I miei pensieri cominciano a vagare veloci sugli ultimi avvenimenti, cercando di ignorare il mio corpo che viene scosso da sussulti ad ogni lamento di mia moglie.
Rivedo il nostro matrimonio e sento di nuovo la voce di Sigrid che mi parla in Khuzdul..non più all'altare ma nel nostro letto, una voce calda e profonda, che mi fa momentaneamente perdere la consapevolezza di me..
Poi lo sguardo si posa di nuovo su Kili che sta ancora camminando avanti e indietro, lanciandomi ogni tanto occhiate ansiose; per un momento mi dimentico della situazione e mi concentro su mio fratello.
L'ultima volta che l'ho visto così nervoso è stato qualche mese fa..in occasione del suo matrimonio con Tauriel.

La luce del tramonto si riflette sulla superficie dell'acqua, increspata da piccole onde argentate, tingendo tutto di un bellissimo rosa acceso.
La mia mano destra corre per l'ennesima volta nella tasca per controllare la presenza rassicurante degli anelli che Kili mi ha affidato.
Ci sono..è tutto a posto.
Non sarà l'ultima volta che lo dirò a me stesso.
Un sentimento di orgoglio misto a felicità mi cresce nel petto..il mio fratellino si sposa.
La cerimonia sarà semplice e con pochissimi testimoni, niente feste o banchetti e, soprattutto, niente hobbit; solo quelli di noi che riusciranno a partecipare.
All'inizio, quando Kili me lo aveva comunicato, ci ero rimasto un po' stupito..un nano non rinuncia mai ad un banchetto in suo onore...ma Kili mi aveva spiegato che Tauriel non si sentiva molto a suo agio al centro dell'attenzione e poi, un matrimonio tra un nano ed un elfa avrebbe suscitato molto più scalpore di quello tra un nano ed una donna. Ricordo ancora le ultime parole di Kili sull'argomento:
-Che mi importa di un banchetto e di una festa? Per me è lei la cosa più importante..voglio che finalmente sia mia moglie, Fee. Non ho mai desiderato così tanto qualcosa in tutta la mia vita. -
Mai avevo visto mio fratello così convinto di qualcosa, nei suoi occhi in quel momento scorsi la consapevolezza di essere sulla strada giusta, di seguire il proprio cuore.
- Ma perché proprio ai Porti Grigi? - gli avevo chiesto.
Kili si era aperto in un sorriso sognante con lo sguardo perso nel vuoto, cosa del tutto normale ogni volta che pensava a Tauriel:
- Lei non lo sa dove ci sposeremo. Una volta mi disse che uno dei suoi desideri più profondi era vedere il mare sul quale partono le navi dei suoi simili..sembra che il mare abbia un fascino particolare per gli elfi..li attira con un lontano e sublime richiamo. Per questo ho scelto quel posto..perché a Tauriel piacerà; e poi, non è molto lontano da casa nostra. -

Alzo gli occhi e di nuovo la bellezza dell'oceano mi mozza il fiato, questo luogo emana serenità ed il rumore lieve delle onde che si infrangono sulla riva sembra quasi una melodia. Non avevo mai visto il mare...noi nani amiamo la roccia e tutto ciò che è forte e solido al tatto, quindi mai avrei pensato di restare senza fiato davanti a questa immensità..

Kili cammina avanti e indietro, tormentandosi una delle lunghe treccine more che sono riuscito a fargli.
< Ehi Fee..come sto? Forse non avrei dovuto farmi intrecciare i capelli, li porto sempre sciolti..lei non mi ha mai visto così..forse dovrei.. >
< Basta Kee, sei perfetto! E smettila di agitarti per favore, mi stai facendo venire il mal di stomaco! >
< Oh ma tu non hai idea di come stia il MIO di stomaco in questo momento! Altro che banchetto!
Se lo avessimo fatto, non avrei potuto mangiare assolutamente nulla! >

< Tutto a nostro vantaggio! > gli rispondo ridendo e trattenendomi dall'arruffargli i capelli come sono solito fare.
< Forza..non essere nervoso fratellino! Andrà bene.. > continuo, ricordandomi il mio stato d'animo prima di sposare Sigrid.
Kili fa un respiro profondo ed annuisce, muovendo qualche passo verso il punto in cui dovrebbe arrivare la sposa; subito dopo però si volta e mi abbraccia forte.
Mentre anche io lo stringo a me, lo sento sussurrare con voce roca:
< Per un attimo ho pensato...se tu fossi morto lassù, non so come avrei fatto Fee..davvero non lo so..Per un momento, finché non è arrivata Sigrid che ha sentito il tuo cuore, per un momento io ho creduto che tu fossi morto ed è stata la sensazione peggiore di tutta la mia vita. Non avrei mai sopportato il peso della tua assenza..mai. >
Nella mia mente si susseguono una serie di immagini veloci e sfocate, appartenenti ad un altro mondo..non ricordo molto di ciò che ho visto, ma so di sicuro che, per un po', sono stato morto davvero...ma questo non posso dirglielo, non adesso.
< Saresti andato avanti Kee...perché la vita non aspetta e perché avresti avuto Tauriel al tuo fianco....e comunque sono qui adesso e ci sarò sempre, fratellino. >
Kili mi lascia andare e mi sorride, poi i suoi occhi brillano di eccitazione, fissandosi su un punto alle mie spalle.
< Per Mahal..ecco che arriva la carrozza! > dice più rivolto a sé stesso che a me.
Voltandomi ad osservare la scena, non posso evitare di promettermi che un giorno gli racconterò tutto, di ciò che ho visto, di nostro padre, di Thorin e di Frerin ..ammesso che sia stato tutto reale, comincio a dubitarne anche io adesso.
Il tramonto illumina ogni cosa e lo spazio erboso davanti al Porto sembra quasi dorato.
Dalla carrozza scende per prima mia madre, la commozione negli occhi.. la piccola Tilda è accanto a lei ed indossa uno dei tanti vestitini che Ori le ha regalato prima che lasciassimo casa Baggins..
Mi guardo intorno, Bilbo non c'è.

Kili interpreta il mio sguardo e sghignazza:
< Se vuoi possiamo scommettere di nuovo..secondo me arriva in ritardo! >
< Non posso scommettere, perché la penso esattamente come te. > gli rispondo ridendo.
Come a confermare le nostre parole, scorgo lo hobbit apparire sulla strada tutto ballonzolante, mentre corre lo zaino gli ondeggia a destra e a sinistra ed il bastone da passeggio sbatte rumorosamente contro le pietre del sentiero.
Io e Kili, alla scena, cominciamo a ridere incontrollabilmente, ma veniamo all'istante rimessi in riga dallo sguardo fulminante della mamma che ha subito ripreso ogni sua vecchia abitudine.
Il nostro hobbit, cercando di riprendere fiato, ci saluta tutti con uno sguardo felice.
< Sono...arrivato...in tempo! Vero? > dice, non appena i polmoni glielo consentono.
< Ma sì caro Bilbo...Kili è ancora scapolo.. > gli risponde Dìs sorridendo.
< Per poco! > aggiungo io vedendo Sigrid e Tauriel scendere a loro volta dalla carrozza.
L'elfa ha una piccola benda sugli occhi ed è la mia Sigrid a guidarla verso di noi; riesco a sentire anche da qui le risatine e le parole sussurrate che le due si stanno scambiando. Tauriel è bellissima nel suo vestito di seta bianca, ma la mia attenzione viene comunque calamitata dalla figura di Sigrid..per Mahal...se potessi la sposerei di nuovo..
L'abito che indossa fa notare il pancione, che ora inizia davvero a vedersi;
proprio ieri si lamentava di sentirsi più grossa..ma per me è solo più bella.
E' qualcosa che le è apparso negli occhi da quando sa che diventerà madre,
quando la paura non lo oscura è uno scintillìo che mi lascia sempre senza fiato..
Mi volto verso Kili..il suo sguardo si posa su Tauriel quasi timidamente, come se non sapesse rendersi conto che una tale bellezza sia nata per lui.

< E adesso ci sono tre scalini... > dice Sigrid con il principio di una risata nella voce.
Come se Tauriel potesse inciampare..infatti anche adesso, privata momentaneamente della vista, procede con eleganza e leggerezza, sembra quasi che non tocchi il terreno.
< Oh ma perché nessuno vuole dirmi dove siamo? > protesta l'elfa ridendo; ma, dopo qualche secondo, in cui domina inconfondibile il rumore delle onde, Tauriel sembra irrigidirsi leggermente, spostando il busto verso il mare e, inconsapevolmente, anche verso Kili.
La vedo fare un respiro profondo, lasciandosi investire dalla fresca brezza marina del tramonto; sulla benda bianca appaiono delle piccole chiazze scure; poi alcune lacrime, che il tessuto non riesce ad assorbire, fanno capolino e le scendono sulla guancia bianca e perfetta.
Kili, in piedi accanto a lei, le prende la mano, intrecciando le dita con le sue.
L'elfa sussulta e si toglie la benda di scatto, la vista del mare sembra travolgerla e, per la prima volta da quando la conosco, la vedo vacillare all'indietro.
Kili però la sostiene con forza e la stringe a sé in un abbraccio che non potrà mai essere descritto a parole.
< Kili....io....E' così bello qui...non riesco nemmeno a descriverti che cosa voglia dire per me essere qui adesso..con te. >
< E allora non farlo...mi bastano i tuoi occhi Tauriel... > replica Kili continuando a stringerla forte..

< Non sono bellissimi? > mi chiede Sigrid appoggiandosi alla mia spalla.
< Oh..si che lo sono. >
< Ma dimmi: sei stanca? Ti fa male la schiena? Vuoi sederti? >
Questo fiume di domande mi esce dalla bocca prima che possa fermarlo, Kili ha ragione.. per leggere l'anima di Sigrid anche a me sono sufficienti i suoi occhi.
E la vedo stanca, più stanca di quanto voglia farmi credere.
Sul suo volto appare un sorriso.
< Smettila di preoccuparti Fili..sto bene, sono arrivata in carrozza ricordi? Non ho camminato affatto. E' solo..che ho dormito poco.
E adesso vai, hanno bisogno di te. > ribatte mia moglie dandomi una leggera spintarella verso gli sposi.
Per fortuna vedo subito mia madre avvicinarsi a lei e circondarle la vita con fare protettivo..starà bene.
Devo convincermi che andrà tutto bene e che i suoi incubi smetteranno di tormentarla, distruggendo le nostre notti.

Non posso e non voglio più svegliarmi sentendola urlare..
Cercando di eliminare questi brutti pensieri dalla mia mente, mi concentro su ciò che devo fare, estraendo le fedi dalla mia tasca e porgendole a Kili che mi sorride felice.

I due sposi sono l'uno di fronte all'altra, le mani unite in una stretta solida e forte; la differenza di altezza è molto più evidente di quella tra me e Sigrid, ma loro non sembrano farci caso.
Kili ha chiesto a me di dichiararli sposi ed io lo faccio con sommo piacere.
Bilbo, accanto a me, sorride e si soffia il naso in un grosso fazzoletto ricamato..sembra che finalmente l'abbia imparato: mai uscire di casa senza un fazzoletto.
In piedi davanti a loro, ascolto le promesse.

Tauriel mormora qualcosa in elfico arrossendo vistosamente e Kili le risponde con una frase talmente incomprensibile che forse, se fosse qui, solo Bifur potrebbe interpretare.
L'unica cosa che riesco a capire, tra balbettii e farfugliamenti vari, è:
< Tauriel..io..te l'ho già detto una volta, prima di partire per Erebor. Io allora conoscevo bene i miei sentimenti per te, come li conosco ora..solo tu mi fai sentire vivo..Amralime..amore mio. >
< Solo tu Kili sei la mia eternità..anche io ti amo. >


Quando arriva il momento finale, Tauriel fa per inginocchiarsi, arrivando così al livello del suo nano, ma Kili la trattiene, bisbigliando:
< Così ti sporcherai il vestito.. per una volta vengo su io! >
Detto questo, lo vedo fare un cenno a Bilbo che gli porge un grosso ceppo di legno, sul quale mio fratello si arrampica agilmente.
Tauriel scoppia a ridere e gli si tuffa addosso per baciarlo, sommergendolo in una nuvola di capelli rosso fuoco.

< E allora vi dichiaro marito e moglie! > proclamo, mentre alcune lacrime minacciano di scivolarmi sulle guance.
Tilda e Bilbo cominciano a battere le mani e Sigrid mi bacia come solo lei sa fare, facendomi dimenticare ogni cosa intorno a me.
Mentre la bacio, poso una mano sulla sua pancia, all'altezza dell'ombelico, come amo fare tutte le sere...perché solo così riesco davvero a percepirla, solo così percepisco la vita..
   
 
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