Ricordo la prima nevicata.

Rammento il tuo viso paffuto rivolto al cielo, mentre un fiocco di neve si posava sul tuo nasino arrossato dal freddo, mentre tu incrociavi gli occhi, per ammirarlo.

Quel dì, non riuscì a trattenere una risata, eri davvero buffa, mentre con la lingua cercavi di leccare quel fiocco che lentamente spariva.

Ricordo i giorni precedenti alla nevicata, quando tu ti catapultavi fuori dal letto la mattina presto per correre alla finestra, per vedere se fuori nevicava.

Ma ogni volta che il tuo desiderio non era esaudito, tu mettevi il broncio e incrociavi le braccia in segno di stizza.

Ti ammonivo e tu mi fissavi con i tuoi occhi scuri pieni di lacrime, ci tenevi troppo alla neve, vero?

Sì.

Ogni volta prendevi una sedia e ti accomodavi accanto alla finestra ad ammirare il cielo, poggiavi i gomiti sul davanzale e appiccavi il viso al vetro freddo.

Attendevi con trepidazione la caduta di quei fiocchi.

Io ogni volta sospiravo rassegnato e ti lasciavo stare, dopotutto sei sempre stata testarda e difficilmente cambiavi idea.

I giorni passavano e tu eri sempre lì ad attendere, restavi ore e ore, alcune volte crollavi dal sonno ed io ti prendevo in braccio per condurti a letto.

Ti dicevo, mentre ti rimboccavo le coperte, ma presto il tuo desiderio si sarebbe avverato.

Di fatti, una mattina tu ti buttasti sul mio letto destandomi.

Ricordo che aprii gli occhi, ancora assonnati, e mi ritrovai a pochi centimetri dal mio naso il tuo visino sorridente, anche se i tuoi capelli erano arruffati come il solito.

Sospirai, mentre passavo una mano sul viso ancora assonnato.

Dissi, tra gli sbadigli, ma tu non volevi sentir ragione, infatti, afferrasti la mia mano destra e cominciasti a tirarmi con forza.

Io ti guardai stranito, non comprendevo la tua reazione, ma presto l’avrei capito a mie spese.

Sospirai, leggermente alterato. Infatti, ho sempre odiato, essere svegliato bruscamente.

Scesi dal letto e la seguii, più che altro mi trascinasti fuori sul balcone, del salotto, spalancato.

Rimasi sbalordito da ciò che vidi.

Un mondo candido.

Rimasi a osservare i tetti imbiancati, le strade e la vegetazione, quando tu mi lanciasti un po’ di neve sul viso.

Mi destai subito da quello stato di trans in cui ero piombato, tolsi la neve dal viso e ti guardai storto, mentre tu avevi una mano sulla bocca...ridevi…

Ringhiai, ma tu non mi ascoltasti, anzi alzasti il viso a cielo bianco a osservare quella candida caduta, fu lì che quel fiocco si posò sul tuo nasino.

Cercasti in tutti i modi di leccarlo, ma non si riuscisti…io risi.

Risi per la prima volta.

Tu smettesti di colpo e mi guardasti, ma io afferrai un po’ di neve e te la buttai in viso…eravamo pari.

Ti vidi toglierti la neve dal viso, mi guardasti storto anche tu, ma poi sorridesti di nuovo.

Annuisti, anche se ti vidi un po’ delusa.

Ma mentre ritornavamo dentro, ti dissi.

Tu ti avvicinasti e strinsi forte la mia mano, sentii di un forte calore che avvolse il mio cuore.

Un calore che ha sciolto l’inverno eterno del mio animo…

______________________

Dopo tanto tempo di assenza mi sono ripresentata con una shot, dal sapore natalizio, spero che vi è piaciuta.

Un bacio a tutti ^^