Il mattino seguente….

“Pannyyyyyyy….
“Panninaaaaaaa……
“Amore? Sei sveglia?”
“Mhmmmm”
“Ehm…Panny…ehm….Ti ricordi…ehm…ricordi cosa NON è successo su quel lontano pianeta…tre anni faaaa…”
“Mhm mhm...” mi risponde tenendo la testa nascosta sotto il cuscino.
“E…Panny…ti ricordi anche quando hai scambiato mio padre per meeee…e poi lui mi ha gentilmente minacciato di NON osare toccarti fino a quando saresti stata maggiorenne?”
“Mhm…mhm”
“Bene…e immagino anche che tu non ti sia dimenticata la notte che abbiamo passato in hotel a videogiocare con tuo zio e CJ…Quella è difficile che te la dimentichi, vero? Ce lo rinfaccerai per tutta la vita di aver vinto praticamente a tutti i giochi che CJ si era portato dietro…giusto, Panny?”
“Mhm…mhm”
“E ti ricordi…per caso…cosa NON è successo un paio di settimane fa? Io e te…sul divano…poi sono tornati i miei…
“Mhm…mhm” mi interrompe ancora prima che possa finire la frase, ma io continuo…
“Ti ricordi cosa ti disse, mio padre? Riguardo al tuo…ehm…profumo? ”
“Mhm…mhm”
“Bene…ehm…ti ricordi…ehm…per caso…ehm…anche cosa è successo l’altro ieri sera/notte? Lo so che eravamo ubriachi, ma io non me lo scordo tanto facilmente cosa è successo…a grandi linee…voglio dire…e tu?”
Non mi risponde, ma tirando fuori dal piumone una mano aperta e facendola oscillare lentamente, mi fa capire che “più o meno” se lo ricorda anche lei. Così continuo:
“Ok…e ti ricordi cosa NON è successo…ieri mattina?”
A questa domanda, tira finalmente la testa fuori dal cuscino e la rivolge dalla parte opposta a dove sono seduto io. Fa un sospiro, quasi scocciato e mi dice:
“Dove vuoi arrivare Trunks? Ti ho già chiesto scusa, anche per ieri sera. Mi spiace di essere crollata alle nove, ma ero veramente stanca. Tuo padre mi ha distrutto, ieri pomeriggio…Ma ora sto molto meglio, dopo una nottata di sonno ristoratore. Quindi, perché non ti ri-infili nel let…
Interrompe la frase girando la testa verso di me e vedendomi seduto sul bordo del letto, vestito di tutto punto con la mia tuta da combattimento, pronto per l’allenamento mattutino con mio padre. Di scatto si mette a sedere e, facendo una faccia perplessa e nel contempo accigliata, mi dice:
“D-dove…dove vai?”
“Ad allenarmi…io e mio papà abbiamo un discorsetto in sospeso…” le dico dandole una carezza sulla testolina ricoperta di capelli neri e arruffati.
“Mamamamamama…Trunks? Ma non è successo nulla ieri…che discorsetto devi fare…proprio adesso…che non puoi rimandare a…a…a…dopo che…beh…insomma…io speravo di passare la mattinata qui con te…lo desideravo così tanto…TI desideravo così tanto…e…
“Pan, calmati, ok? Oggi proprio NON è possibile…
“Ma perché? Ti ho fatto qualcosa di male?”
“No”
“Sei…sei arrabbiato con tuo papà?”
“No, ho solo voglia di allenarmi con lui e farmi spiegare una cosetta da sayan che lui sa perfettamente”
“Ma allora…non mi desideri più?”
“No…cioè, voglio dire, sì…ma oggi proprio no, non è possibile”
“Ma perchèèèè, uffa!”
“Eeeee…perchèèè…perchèèèè…aspetta un secondo”
Le stampo un bacio sulla bocca ed esco dalla camera da letto. Percorro il corridoio e, senza nemmeno bussare (tanto so che non avrei comunque risposta), entro in camera di mia sorella. La sveglio ‘delicatamente’ e le spiego il problema. Lei in sequenza:
mi stramaledice per averla svegliata
mi manda al diavolo giusto quelle tre o quattro volte
mi chiede perché non sono andato da mia madre (forse perché preferisco svegliare Bra, piuttosto che entrare in camera dei miei ed essere trucidato da mio padre)
mi fa pesare il fatto che questo favore mi scosterà una settimana di colazioni (ma tanto domani si sposa e quindi si toglie dalle scatole)
mi tira una ciabatta con una potenza superiore a quella dell’onda energetica di Goku (che evito prontamente e la lascio schiantare contro il muro dove si incastra provocando una lunga crepa)
mi chiede perché esisto (questo, tipo una ventina di volte mentre, sbraitando, inizia a ravanare nei suoi cassetti alla ricerca di qualcosa)
Poi, quando finalmente sembra averla trovata, si gira verso di me e, con due pacchettini diversi in mano, mi fulmina con due occhi color ghiaccio. Poi, minacciando di colpirmi con uno dei due, assume un aria severissima e mi porge la domanda più difficile di tutta la mia vita:
...
....
......
.........
...........
..............
“E di grazia, la tua fidanzata, li preferisce con le ali o senza?”