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Autore: Lacie    16/03/2015    2 recensioni
{ hoennchampionshipping | rocco x vera | daiharu }
Un potente Lanciafiamme ha appena messo fuori gioco Armaldo, consacrando Vera come nuova Campionessa di Hoenn.
Ma Rocco Petri non ne è tanto felice.
Essere stato sconfitto dopo due anni è un bel colpo, duro da accettare poi se inferto dalla stessa Allenatrice che lui ha sostenuto e visto crescere.
Forse è per questo che in Pokémon Smeraldo ha deciso di abbandonare Iridopoli, lasciando il posto ad Adriano, per ritirarsi a fare l'eremita nelle grotte di Hoenn.
“Non mi resta molto da dire, Vera; in realtà non c’è niente da spiegare, e le parole nemmeno bastano. Lo puoi vedere tu stessa: mi hai sconfitto. E questo fa di te il nostro nuovo Campione, il più giovane di Hoenn… da un bel po’ di anni a questa parte.”
Non riesce a trattenere un sorriso, espira. “Uuuh. Aspetta che lo sappiano gli altri. Drake darà di matto.”
Vera lo fissa con un’espressione indecifrabile. Non sorride più, brutto segno.

O forse no.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rocco Petri, Vera
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Un potente Lanciafiamme ha appena messo fuori gioco Armaldo, consacrando Vera come nuova  Campionessa di Hoenn. Un sorriso a trantadue denti si espande sul viso della ragazza, che corre ad abbracciare un ammaccato Blaziken, il quale a sua volta la ricambia festoso. L’Armaldo viene richiamato da un fascio di luce nella sua pokéball, la quale minaccia di scivolare dalla mano del suo attonito proprietario. La faccia di Rocco Petri è infatti un mix non meglio definito di emozioni; e se le sue parole e il suo sorriso sembrano felici, la sua mente sembra non aver ancora ben realizzato l’accaduto. Ma l’espressione del ragazzo non è niente, in confronto al caos che minaccia di scoppiare dentro di lui. Essere stato sconfitto dopo due anni è un bel colpo, duro da accettare poi se inferto dalla stessa Allenatrice che lui ha sostenuto e visto crescere. Dal canto suo, la detta Allenatrice sta fissando l’ex Campione con un sorriso incerto, sebbene la felicità sia visibile nei suoi occhi verde-azzurri. Verde e azzurro, come i colori dominanti della città di Rocco. Verde e azzurro, due colori che lui ama, i colori della terra e del mare, il cui accostamento gli ha fatto amare anche Verdeazzupoli. Due colori che lui ora sta fissando nelle iridi di Vera, la ragazza che gli ha appena soffiato il titolo, e che lui dovrebbe condurre verso la Sala d’Onore. Si schiarisce la voce. La ragazza aspetta solo una sua mossa, l’attenzione fissa su di lui.
“Wow.” Grande inizio, Petri. “Non mi resta molto da dire, Vera; in realtà non c’è niente da spiegare, e le parole nemmeno bastano. Lo puoi vedere tu stessa: mi hai sconfitto. E questo fa di te il nostro nuovo Campione, il più giovane di Hoenn… da un bel po’ di anni a questa parte.”
Non riesce a trattenere un sorriso, espira. “Uuuh. Aspetta che lo sappiano gli altri. Drake darà di matto.”
Vera lo fissa con un’espressione indecifrabile. Non sorride più, brutto segno.
“Be' dai, non perdiamo tempo, seguimi.”
Per Rocco è strano varcare di nuovo la soglia della Sala d’Onore, ma è ancora più strano che non sia lui a seguire un’altra persona, come era successo anni prima. Ora sta imprimendo nella storia il nome di una giovane ragazza e dei suoi Pokémon, sostituendo il suo e ogni record da lui precedentemente raggiunto. Il senso di ciò che è appena accaduto gli si infrange addosso con tutta la forza delle onde del mare, e il rimpianto lo assale. Se avesse usato quella mossa da subito… Se avesse mandato in campo Metagross allora…. forse adesso non sarebbe lì. “Dovresti solo vergognarti di quello che stai pensando, Rocco Petri.  È normale essere tristi, ma, diamine, dovresti incoraggiare la ragazza adesso, mica meditare vendetta.” – pensa. E nel frattempo lui e Vera hanno raggiunto il Box d’Onore, dove lei imprimerà il suo nome nella storia di Hoenn.
“Questa è la Sala d’Onore” – si accinge a spiegare – “dove tutti i Campioni di Hoenn hanno lasciato le tracce delle loro imprese, assieme a quelle dei loro fidati Pokémon. E oggi qui, sei tu Vera a incidere…” – ha l’impressione che lei non lo stia ascoltando. Fissa le sue pokéball, che ha appena posato nel box. Rocco si sente come un noioso professore che spiega in toni altisonanti un’altrettanto noiosa lezione. Conclude la frase e indica a Vera una penna e un foglio da firmare. Lei obbedisce e poi punta su di lui i suoi meravigliosi occhi.
“Rocco, io…”
Eh no, l’ultima cosa di cui ha bisogno è la compassione. Non lo può tollerare, per cui la interrompe.
“Allora, lascia che ti spieghi come funzionano qui le cose. Sai, il ruolo di Campione non è per niente facile, anch’io ho fatto fatica all’inizio, ma penso che alla lunga potrà piacerti.” Così si che non capisce quanto ti bruci la sconfitta.
“Io non voglio questo titolo” – giunge la secca replica. Vera l’ha interrotto con tono deciso, e la determinazione si riflette nel suo sguardo.
“Quindi domani mattina dovresti venire qui alle…. Cosa?” Rocco sfoggia una poco elegante espressione sorpresa, la mascella improvvisamente soggetta alla forza di gravità.
“Sul serio, sono felicissima di averti battuto – senza offesa – ma io non voglio stare qui ad aspettare che qualcuno più forte di me si decida a sfidarmi. Mi basta solo sapere di essere l’allenatrice più forte di Hoenn. Io voglio continuare a viaggiare, mi ci sono troppo abituata ormai, per rinchiudermi qui.”
Due shock in meno di dieci minuti, Rocco inizia seriamente a pensare che gli verrà un infarto a venticinque anni.
“Eh…” – replica lui brillantemente. Okay, la voce c’è, ma quello che manca è la forza di ribattere. “No senti, davvero, è il regolamento. Tu mi hai battuto, e io ti cedo il titolo.” Ops, ho dimenticato di dire “volentieri”.
“No, ascoltami tu. Puoi anche andartene da qui, se preferisci, ma non ti aspettare di vedermi  domani mattina a dare ordini a destra e a manca ai tuoi” – sottolinea la parola puntandogli contro l’indice – “Superquattro. Non intendo assolutamente alzarmi all’alba per arrivare a Iridopoli a girarmi i pollici, quando fuori c’è il resto del mondo.” Se Rocco è già spiazzato, il sorriso che all’improvviso le compare sulle labbra lo manda quasi in coma. “In fondo, che cos’è il Campione?” – aggiunge dolcemente – “È solo un titolo. Una parola. Per me contano i fatti, e non dimostro alla gente di essere forte con un attestato cucito sui vestiti, glielo dimostro di persona. Tieniti pure il tuo titolo, Petri. Io vado a vivere.”
Si volta ed esce dalla Sala. Rocco non si è nemmeno accorto che si è ripresa le sue pokéball.
Le parole di Vera gli volteggiano nella mente, si scolpiscono su di lui, lasciano dei solchi profondi nella sua anima d’acciaio. Ha ragione, e l’ovvietà di quell’intuizione gli fa quasi venire voglia di ridere. Un momento prima si stava disperando per un titolo, e adesso sta progettando di buttarlo via. Tra l’altro, ha un conto in sospeso con quella ragazza. Non gli ha nemmeno dato il tempo di parlare, lasciandolo lì impalato come uno stupido. Deve muoversi a raggiungerla, o dovrà rincorrerla per tutta Hoenn. Ma prima, deve fare una chiamata urgente ad Adriano. 




Okay, che imbarazzo. Fa uno strano effetto commentare dopo tanto tempo qualcosa di mio. Non pubblico un mio lavoro da quattro anni né da allora ho scritto qualcosa che valga la pena di far conoscere ad altri, e in effetti questa one-shot risale al lontano aprile 2011. Ho deciso di pubblicarla solo ora un po' come aggiunta alle DaiHaru della sezione, un po' perché grazie ai remake di Rubino e Zaffiro ho un sacco di Hoenn feels e un po' perché in cuor mio l'ho sempre trovata carina, e rileggendola dopo anni ne ho avuto un'impressione positiva, nonostante sia un po' priva di contesto. Come ho anticipato, è una mia rivisitazione del perché Rocco abbandona il posto di Campione in Pokémon Smeraldo in favore di Adriano. Avendo giocato solo i primi due titoli della trilogia, sapere che il mio amato Rocco se n'era andato a spasso inspiegabilmente dopo aver magistralmente svolto il suo ruolo (e avermi fatto innamorare *cough*) in R/S, mi ha lasciato alquanto perplessa. Ora tendo ad ignorare questo particolare, ma mi piace pensare che, per quanto riguarda Smeraldo, le cose siano andate così~
Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate ogni parere è bene accetto. Ma sarei ancora più contenta se andaste a dare un'occhiata a questa fanfiction: Impenetrabile. Si tratta di una mia traduzione, un'altra DaiHaru, ma molto più romantica ed elaborata di questa. Penso che sia una delle migliori non solo su Efp, ma sull'intero fandom inglese, e sia io che l'autrice saremmo molto felici di ricevere opinioni al riguardo (tradurrò ogni recensione per lei). Non lo dico perché si tratta di un mio lavoro, in quanto io ci ho solo messo la mia conoscenza dell'inglese; giuro che non è nemmeno mia abitudine fare spam, ma tengo davvero molto a quella storia e credo sia un peccato che rimanga ignorata. Chiedo scusa e, niente, a presto (spero!) ~
Uh, noticina sul titolo: l'ho scelto solo oggi, questa cosa è rimasta sempre senza titolo nella mia cartella ed è in un certo senso riferito al fatto che sia stata Vera a condurre Rocco nel suo viaggio fuori Iridopoli, secondo questa versione. Ovviamente non è così, ma shhh.
  
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