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Autore: Matteo87    14/02/2005    8 recensioni
Cosa deve accadere perchè in un mondo lontano dieci anime trovino finalmente l'quilibrio...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: premettendo che il titolo non ha niente a che vedere con la storia, vi auguro una buona lettura e spero vivamente che il mio lavoro vi piaccia.

Dedicato a te…

di Matteo 87’

fortissimamente Lina/Gourry

"Sarei perduto s’io vivessi

un attimo senza di te."

Dante

Non era possibile, non ci credeva; lei, proprio lei che sino a quel giorno aveva dedicato la sua vita alla magia e, non lo nascondeva, ad arricchirsi e acquistare sempre più potere, adesso era lì infilata in quel letto, tra le lenzuola di seta, di quelle che possono permettersi solo i ricconi. La stanza era grande e lussuosa, il letto a baldacchino era il primo arredo che saltava subito agli occhi, quindi l’enorme finestra che illuminava la stanza si ergeva maestosa in fondo ad essa. A destra una cassettiera con tanto di enorme specchio sopra, sulla parte sinistra ai lati del letto c’erano due comodini di legno intarsiato a mano con cura. Ai lati della finestra due armadi contenenti ogni genere di vestiti, da quello da sera alla tenuta da combattimento. Vicino alla porta un grosso scaffale contenente libri di magia nera, bianca e sciamanica. Sulla cassettiera si notavano, più che profumi, rossetti e ciprie, strani oggetti, come talismani, gioielli magici, pergamene ed altro ancora; come una scrivania per studiare, il tavolo circolare al centro della stanza era ricoperto di libri e quaderni pieni di appunti. Infatti non era la stanza di una principessa, bensì di una maga, una maga comunque ospite nel castello della principessa di Saylun, ed era li apposta per una festa, il compleanno di Amelia, poi però la festa aveva avuto uno sviluppo totalmente inatteso, era successo qualcosa che neppure lei aveva saputo spiegare, qualcosa di improbabile, di impensabile, di… indefinibile, si questo era l’aggettivo più adatto. Era davvero successo, si è proprio così, chissà se qualcuno, notando che lei non era in camera sua, sarebbe venuto a cercarla lì, beh Amelia e Zel di sicuro avrebbero capito, ma se fosse entrato qualcun altro, tipo Philia, o Xel, che avrebbero detto, che avrebbero fatto? Nel peggiore dei casi sarebbe entrata Shilfiel e sarebbe quasi sicuramente scoppiate in lacrime, svegliando tutti, che poi sarebbero naturalmente accorsi insieme per accertarsi del pericolo, con conseguente gocciolone e megaimbarazzo generale per tutti; poi tutto sarebbe finito con una fire ball liberatrice. Sorrise all’idea della scenetta comica e si sistemò meglio sul cuscino; comunque non le importava più di tanto, dopotutto, chi erano loro per criticarla, nessuno di loro era mai riuscito ad andare oltre l’amicizia o addirittura la convivenza pacifica, non potevano proprio muovere obiezioni su quell’argomento. La finestra era socchiusa e filtrava un po’ di aria fresca nella stanza, un soffio di brezza la fece rabbrividire e si accoccolò un po’ di più al corpo dell’uomo che le stava accanto, che tra l’altro, era ancora profondamente addormentato. Ad un tratto le venne voglia di ripercorrere gli avvenimenti che la avevano portata lì, in quel letto e con quella compagnia; decise di richiamare alla memoria i fatti dei giorni precedenti, dove e quando tutto era cominciato…

Erano stati invitati al compleanno di Amelia che si sarebbe svolto tra due giorni a Saylun e, lei e Gourry, stavano tranquillamente dirigendosi alla città; mentre attraversavano una radura lo spadaccino le aveva chiesto se lei era mai stata ad un ricevimento, nascondendo il desiderio di voler chiedere cosa fosse e lei gli aveva spiegato che era semplicemente una grande festa, tenuta nella sala più grande di un palazzo, dove si ballava e si chiacchierava con gli altri ospiti. Gourry, con i lacrimoni agli occhi, aveva domandato se c’era la possibilità di abbuffarsi e lei, sorridendogli, lo aveva rassicurato rispondendo che Amelia l’aveva già avvertita che avrebbe fatto preparare per loro due un menù appositi per le loro esigenze. Lo spadaccino aveva tirato un respiro di sollievo e poi aveva incrociato le braccia dietro la testa ed aveva intavolato un strana discussione:

G: "Ehi Lina, dì un po’, tu sai ballare?"

L: "Come?!"

G: "Si, insomma, a questi ricevimenti suoneranno della musica particolare…"

L: "Ha, intendi dire i balli lenti?"

G: "Si esatto"

L: "Beh, io non ho mai ballato un lento, ma da come ne ho sentito parlare, l’importante e che sia l’uomo a saper ballare, le dolci fanciulle come me devono solo farsi guidare da lui."

G: "Forse le dolci fanciulle, ma non so qualcuno ti considererà tale al ballo"

L: "E con questo cosa vorresti dire?"

E così via dicendo erano arrivati ad un villaggio, un piccolo raggruppamento di case in mezzo alle montagne, lì l’atmosfera era piacevole, si avvertiva un misto di allegria e spensieratezza nell’aria, come in una mattina d’estate quando sai di non aver niente da fare, così in quel posto sembrava che nessuno avesse delle preoccupazioni. A dire il vero c’era un’atmosfera quasi magica. C’era una fiera nel paese e i due compagni avevano deciso di visitarla nella speranza di assaggiare qualche specialità locale; la loro spedizione ebbe successo e tornarono dalle varie bancarelle carichi di bevande e dolciumi vari, a vederli si sarebbero detti una coppia di pazzi mentre, seduti ad un tavolo, si rimpinzavano di tutte le porcherie che avevano comprato. Mentre mangiavano Gourry chiese

G: "Dì un po’, chi credi che ci sia alla festa?"

L: "Beh, se escludiamo tutti i nobili ed i parenti, ci saremmo noi due, Zel di sicuro, poi se avranno tempo Xel e Philia, ed infine potrebbero esserci anche Zangluss, Martina e Shilfiel, ma non conterei troppo su di loro, combinerebbero solo guai"

G: "Scusa, ma perché parli così di Shilfiel, in fondo a me non dispiacerebbe che ci fosse anche lei"

L: "Oh certo, non vedi l’ora di rivedere la tua amata maghetta bianca per farti coccolare da lei come ai vecchi tempi vero?" la rossa aveva assunto quell’aria che assumeva sempre quando lo prendeva in giro, ma se Gourry non l’avesse conosciuta bene avrebbe giurato che nella sua voce c’era anche un pizzico di gelosia… beh doveva essersela sognata, così decise di rispondere come suo solito

G: "Che vorresti dire scusa?"

L: "Lasciamo perdere" la maga si era ormai rassegnata al fatto che Gourry non si sarebbe mai accorto dei sentimenti che Shilfiel provava per lui, chissà perché, dopotutto lui era sempre stato uno dei primi ad accorgersi degli stati d’animo delle persone, era una delle sua qualità più interessanti. In quel momento un’idea balenò nella mente di Lina: e se Gourry sapesse che la maga bianca era innamorata di lui, e se facesse finta di non saperlo per non doverne parlare con lei, forse lui la considerava solo un’amica e non avrebbe voleva farla soffrire, magari far finta di non sapere era la soluzione migliore. Ebbe l’improvviso impulso di chiederglielo, ma poi di disse che in fondo non erano fatti suoi, a lei non doveva importare, anche se sotto sotto desiderava chiederglielo. Ridacchiò fra se e se e ammise a se stessa che era veramente un’impicciona

G: "Che hai da ridere?"

L: "O, niente, pensavo solo a come potrebbe essere conciata Amelia per la sua festa, suo padre le farà indossare sicuramente uno dei vestiti da cerimonia; già vedo Zel tutto rosso per l’imbarazzo quando lei gli salterà addosso per salutarlo"

G: "Io sarei più curioso di vedere la faccia di Phil quando vedrà apparire Xel, dopotutto il principe di Saylun e un pacifista convinto e l’arrivo del nostro amico Mazoku non gli farà certamente piacere"

Lina e Gourry immaginarono la scena di Xel che appare con il suo solito affabile sorriso, e Phil che, dopo esser salito su un albero, gli recita uno dei suoi sermoni sulla giustizia, quindi effettua un balzo e si avventa sul povero Mazoku che, facendo un passo indietro, evita l’impatto e fa schiantare il povero principe a terra. I due compagni si guardano negli occhi e immediatamente scoppiano a ridere come dei matti; inutile dire che la gente che intanto passava li prendeva davvero come tali. Finito lo spuntino (si fa per dire) Lina decise che era ore di trovare una locanda, la scelta non fu difficile poiché quella della "Luna Calante" era l’unica in paese, detto fatto i due si accomodarono ad un tavolo ed ordinarono la cena (come se non avessero già ingurgitato abbastanza): zuppa di pesce, salsicce di maiale, arrosto di cinghiale, uova rivoltate, pancetta, riso, insalata e antipasti vari; naturalmente tripla porzione per entrambi. Dire che attiravano l’attenzione era un’offesa per le persone eccentriche, erano, in una parola, assurdi; tutti gli altri ospiti li guardavano a bocca aperta e persero improvvisamente la fame vedendo come si ingozzavano quei due. Terminato il loro luculliano pasto si diressero al bancone per prendere due camere

L: "Due camere singole per favore"

Il locandiere, che stava pulendo un bicchiere, alzò lo sguardo e squadrò i due compagni da capo a piedi e poi, tornando a lucidare il bicchiere, rispose con noncuranza

Loc: "Mi dispiace, ma c’è rimasta solo una camera singola"

Lina aprì la bocca, ma da essa non uscì alcun suono, in compenso sul suo volto comparvero le proverbiali linee blu orizzontali, come per disgusto. Gourry dal canto suo impiegò qualche secondo per razionalizzare che, o dormivano insieme, o dormivano nel bosco. Lina si girò lentamente verso Gourry e lo prese per il colletto avvicinandolo a se

L: "E va bene, cervello di medusa, ma sia ben chiaro che tu dormi su una sedia ed io mi infilo nel letto Ok?"

G: "Eh eh, l’alternativa?" rispose, mentre un gocciolone di sudore freddo gli scendeva giù per la nuca

L: "Tu dormi nel bosco!" detto questo lo lasciò lì e si avviò verso le scale, dal canto suo Gourry pensò che doveva considerarsi fortunato a poter dormire almeno sulla sedia. Appena anche lo spadaccino si fu allontanato, il locandiere posò il bicchiere che stava lucidando e ne prese un altro, quindi si rivolse ad un ragazzo che stava appoggiato dietro la parete alle sue spalle in modo da non farsi vedere

Loc: "Adesso mi spieghi perché hai voluto che dicessi così a quei due?"

Il ragazzo, che non doveva avere più di vent’anni, rispose semplicemente

"Mi dispiace, ma è un segreto" detto questo scomparì nel nulla.

Intanto, mentre Gourry era tornato dal locandiere per chiedergli di svegliarli alle nove in punto, Lina si stava infilando il suo nuovo pigiama rosa cosparso di cuoricini rossi, e si mise a borbottare ad alta voce

L: "Ma tu guarda che situazione, mi tocca dormire nella stessa camera con Gourry, quasi mi dispiace di farlo dormire sulla sedia, ma non può certo dormire con me" la maga si ritrovo a immaginare la scena di loro due abbracciati nello stesso letto, tornando alla realtà strabuzzo gli occhi e scosse la testa ripensando a quello che aveva realmente immaginato. All’improvviso, però una voce la fece sussultare

"Ma come, credevo che Gourry ti piacesse" la rossa si voltò di scatto mettendosi in guardia

L: "Chi c’è?" gridò, ma non ottenne nessuna risposta; improvvisamente si irrigidì, c’era qualcosa di strano nell’aria, silenzio…troppo silenzio, era come se stesse per succederle qualcosa, come se qualcuno le preparasse una trappola, comunque, pensò, qualsiasi trappola le avessero preparato lei era pronta a fronteggiarla. Istintivamente, prese la sua spada e la sfoderò puntandola davanti a se, anche se non sapeva bene chi fossero i suoi nemici. I nervi tesi e tutti i sensi in allarme, sentì un rumore di passi per le scale, qualcuno si stava avvicinando. Senso di pericolo, di apprensione, ansia, paura, era tutto lì; lei odiava dover fronteggiare un nemico che non poteva vedere, la metteva in agitazione.

"Non ti facevo così facilmente impressionabile" la voce proveniva da tutte le parti, ma proprio in quel momento la porta si aprì e Lina lanciò la spada in quella direzione, Il povero Gourry si ritrovò a fissare la lama dell’arma conficcata nello stipite della porta a pochi centimetri dal suo viso.

G: "M-ma che ti ho f-fatto io?" il povero spadaccino era sbiancato

L: "Ho, scusa, mi era parso di sentire una voce, ma sarà stata la mia impressione" in effetti quella strana sensazione, così com’era venuta se n’era andata

G: "Accidenti, per poco non ci rimettevo la pelle a causa delle tue impressioni"

L: "Uffa, quanta storie, dopotutto non ti sei fatto niente, no? Piuttosto hai programmato la sveglia?"

Gourry tirò un sospiro di rassegnazione

G: "Certo, certo, domattina alle nove in puto saremo svegliati da una cameriera"

L: "Bene, per la sera saremo a Saylun, in tempo per la festa e non dovremo sorbirci alcun rimprovero di Amelia"

Gourry la guardò attentamente e non riuscì a trattenere un sorriso, in parte causato dal fatto che alla maga in fondo mancassero i sermoni di Amelia e in parte dal fatto che il suo nuovo pigiama era perlomeno strano per lei; senza la spada, il mantello e la tenuta da battaglia doveva ammettere che,

adesso era veramente carina. Lina però si accorse che lo spadaccino la stava fissando sorridendo e, leggermente imbarazzata gli chiese che cosa avesse da guardarla a quel modo; e lui rispose sempre sorridendo

G: "Lo sai, quel pigiama ti sta davvero bene"

L: "C-come?" di tutte le parole che sarebbero potute uscire dalla bocca di Gourry, forse quelle erano le più… inaspettate.

G: "Comunque sarà meglio metterci a nanna, domattina dobbiamo alzarci presto" detto questo prese a togliersi l’armatura e Lina ebbe un terribile sospetto, non vorrà davvero spogliarsi davanti a me come se nulla fosse, a torso nudo lo sopporto, ma in mutande è veramente troppo.

L: "Hei, che hai intenzione di fare?" chiese visibilmente preoccupata

G: "Mmh, mi tolgo l’armatura, no. Non vorrai che dorma con questa addosso"

La maga si tranquillizzo, voleva solo levarsi l’armatura. Stava per infilarsi nel letto quando vide Gourry togliersi anche maglietta e pantaloni, hei ma che cavolo fa ora, stava per dirgli qualcosa quando si accorse che sotto i vestiti normali portava altre vesti che lei non aveva mai visto. Quando lo spadaccino se le tolse le lasciò cadere e queste fecero un tonfo troppo forte per dei vestiti normali; Lina si avvicinò e provò a prenderli in mano, ma erano pesantissimi, tanto che Lina si chiese come faceva Gourry solo a camminare con quegli affari

L: "Ma che diavolo… anzi, di che diavolo sono fatti questi?"

G: "Erano di mio padre, sono dei vestiti da allenamento trattati con la magia per fortificare i muscoli"
L: "E tu quando combatti, porti addosso questi cosi"

G: "Certo, li porto da quando avevo 12 anni, e me li tolgo solo per dormire"

L: "Ecco perché sei cosi resistente agli attacchi magici nonostante tu non abbia poteri"

G: "Già" detto questo lo spadaccino le rivolse uno stupendo sorriso, prima di rinfilarsi i pantaloni e la maglietta. Lina ad un certo punto ebbe quasi paura di Gourry, era già molto forte di solito, chissà come poteva esserlo senza quei pesi, si ritrovò a pensare quale fortuna fosse essere sua amica e non il contrario

L: "Sei una sorpresa continua, sai" quindi si infilò nel letto e vide Gourry sedersi sulla sedia

L: "E cosi, quegli indumenti erano di tuo padre, non mi hai mai parlato di lui"

G: "Tu non me lo hai mai chiesto"

L: "Te lo chiedo ora, parlami della tua famiglia" infatti Lina si era appena resa conto di non sapere pressappoco nulla della famiglia dello spadaccino e voleva saperne di più, chissà, magari qualche suo antenato era famoso.

G: "Beh, mio padre Alek passò la sua giovinezza combattendo come mercenario solitario in giro per il mondo, per lui bene o male non esistevano, sapeva solo che c’erano i nemici e gli amici e tanto gli bastava. Un giorno poi, durante un battaglia, salvò una ragazza che stava per essere sommersa dal crollo di una casa e quando lei si rialzò, indovina cosa fece?"

L: "Lo baciò?" ipotizzò un finale romantico

G: "Gli dette un pugno, sgridandolo per averle messo le mani addosso"

La maga provò un’ammirazione istantanea per quella donna, chissà perché?

G: "Comunque, per la prima volta in vita sua mio padre rimase colpito da una donna e non solo in senso letterale. Questo cambiò la sua vita, si offrì volontariamente di difendere lei e la sua famiglia fino alla fine della battaglia accettando di lavorare gratis, visto com’era tirchia quella donna; lei si chiamava Loria, una settimana dopo la giovane guerriera decise di partire in cerca d’avventura e mio padre si offrì di seguirla per proteggerla" Lina prese a sorridere e incrociò lo sguardo di Gourry

L: "Mi ricorda qualcuno"

G: "He he…" lo spadaccino distolse per un attimo lo sguardo poi continuò il racconto "i due insieme vissero grandi avventure, si fecero molti amici e molti nemici, conobbero le creature più strane e i personaggi più bizzarri ma se la cavarono sempre"

L: "Erano due tipi tosti"

G: "Dopo tre anni di peripezie si sposarono e dopo un altro anno nacque un bambino"

L: "Tu?"

G: "No, mio fratello maggiore, Arias"

L: "Ch- che cosa, tu hai un fratello?!"

G: "Già" il suo sguardo si fece improvvisamente serio e Lina decise che era meglio aspettare la fine della storia per fare altre domande

G: "Io nacqui l’anno successivo, i miei si erano già stabiliti in un piccolo paese: mia madre aveva aperto un negozio d’arme e mio padre era entrato a far parte delle guardie reali, per questo non era quasi mai a casa. Quando compii cinque anni mia madre cominciò ad addestrare me e mio fratello all’arte del combattimento, voleva che diventassimo due grandi guerrieri come lo erano lei e suo marito; noi eravamo felici di seguire le orme dei nostri genitori e ci applicammo seriamente negli allenamenti, ma non sospettavamo cosa avessero in mente i nostri genitori per noi. Il giorno successivo al mio quattordicesimo compleanno nostro padre ci chiamo fuori e ci mostrò per la prima volta la spada di luce, era la cosa più bella che avessi mai visto, ma persi il sorriso quando capii perché c’è l’aveva mostrata, voleva che io e Arias ci battessimo per decidere colui che l’avrebbe ricevuta in eredità. Mio fratello era deciso ad averla a tutti i costi, ma io non volevo battermi con lui, preferii lasciargli la spada di luce, lui però voleva battermi in duello ed io lasciai cadere la spade in segno di resa. Accecato dalla rabbia per la paura di perdere l’onore mio fratello tentò ugualmente di colpirmi, ma fu respinto dal potere della spada di luce; mio padre si avvicinò a me e me la consegnò, quindi pronunciò le parole che non mi scorderò più in vita mia: . Mio fratello in lacrime, recuperò la sua spada e sparì nella foresta, no lo vidi mai più. Continuai ad allenarmi per altri 4 anni, ormai ero abbastanza forte da poter prendere il posto di mio padre nelle guardie reali, e tutto filava liscio, poi un giorno…" Lina non si lasciò sfuggire quel luccichio negli occhi di Gourry, raccontare questa storia doveva costargli un enorme sacrificio

L: "Basta così, non pretendo di sapere tutto oggi" gli prese la mano per confortalo

G: "Un giorno, rientrando da una pattuglia trovai il villaggio distrutto, i mie genitori morti, come tutte le persone vicine. I nemici che si erano fatti da giovani, li avevano trovati e senza la spada di luce loro non avevano avuto scampo. Mi sentii in colpa, poiché io avevo la spada di luce, io li dovevo proteggere. Cercai invano, i demoni che avevano compiuto la strage, ma non li trovai mai. Dopo un po’ smisi di cercarli e mi dimisi da guardia reale, presi la vecchia armatura di papà, tutti i soldi che avevo e partii in cerca di avventura, cercando disperatamente una persona da proteggere, come fece mio padre a suo tempo. Girovagai per molto tempo, conoscendo nuove persone, nuove tecniche, nuovi nemici, poi un giorno mentre passeggiavo per una radura vidi una banda di fuorilegge che minacciavano qualcuno; credendo che fosse una principessa in pericolo mi lanciai in suo aiuto, e incontrai te Lina, il resto della storia la conosci… sai, prima di incontrarti mi sentivo i miei genitori sulla coscienza come un macigno che non voleva andarsene e diventare più forte non è mai riuscito a spostarlo…"

La maga lo guardò sorridendo dolcemente, chissà se lei non fosse passata di lì quel giorno, se si fosse trattenuta per più tempo in quella città di banditi, adesso Gourry forse non sarebbe con lei. Fu presa da un gran senso di solitudine al pensiero di non averlo accanto. Ad un tratto lo spadaccino si girò e, con un sorriso piuttosto forzato per l’occasione

G: "Ma che importa, tanto ti ho trovata comunque"

Lina sospirò mentalmente di sollievo e si tranquillizzò, accidenti a quell’idiota, ma doveva proprio farla preoccupare con quella scenata da instabile, era un po’ tonto, ma le voleva bene. In ogni caso non immaginava che il suo amico nascondesse un passato così triste, poi vedendo che si rabbuiava sempre di più decise di spezzare la tensione

L: "Beh" cominciò col miglior sorriso che riuscì a fare in quel momento "per fortuna che hai trovato me, altrimenti chi ti avrebbe mai voluto come guardia del corpo"

Gourry si girò verso di lei con un’aria incredula, poi scoppiò a ridere

G: "Accidenti, devo esserti sembrato terribilmente noioso, comunque hai ragione, se avessi incontrato una vera principessa chissà quante guardie del corpo avrebbe già avuto"

Lina ricordò con irritazione che quando si erano incontrati, lui era rimasto deluso perché sperava di trovare una principessa e invece aveva trovato lei; comunque felice di averlo tirato su di morale, gli lasciò la mano e pensò che se Gourry aveva tenuto tutto questo nascosto fino ad ora, era davvero un grande attore, e di nuovo la precedente ipotesi su Shilfiel prese forma nella testa della maga

G: "E già, chissà come sarebbe noiosa la mia vita senza di te, a volte mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non ti avessi mai incontrato, sicuramente non sarei stato mai più felice. Buonanotte Lina" detto questo appoggiò la testa allo schienale della sedia e chiuse gli occhi

La maga rifletté un momento su quelle parole, e sul fatto che avesse detto non sarei stato mai più felice, non capiva perché ma c’era di più di una semplice felicità del fatto che le cose erano andate così e non in un altro modo.

L: "Aspetta un…" troppo tardi, lo spadaccino si era già addormentato. Lina rimase a guardarlo per alcuni secondi poi, sorridendo, si sdraiò anch’ella sul letto dicendo

L : "Buonanotte Gourry"

La mattina dopo Lina si svegliò placidamente tra le coperte ormai in disordine, si mise in posizione supina contemplando, nel torpore del risveglio, il soffitto nella penombra creata dall’oscurità della camera buia e dai deboli raggi del sole che filtravano attraverso le persiane chiuse. Ripensò per qualche istante alla conversazione avvenuta la sera prima con Gourry e si rese conto che per lei era strano dormire così bene, dopo che aveva sentito quelle strane voci la stessa sera; ebbe l’impressione che avere lo spadaccino vicino le dava, anche se non ne aveva sicuramente bisogno, un senso di protezione, una sensazione che la faceva sentire al sicuro e protetta, capì di non avere mai provato tali emozioni, perché non aveva semplicemente mai dato a nessuno l’impressione di averne bisogno. Si girò con lo sguardo perplesso verso di lui e si accorse che non era più li con lei, il ragazzo non c’era più sulla sedia, e non era da nessun’altra parte nella stanza; fu colta da un’improvvisa ansia, il fatto che Gourry non fosse dove lo aveva lasciato non le piaceva per niente, soprattutto dopo quello strano discorso sul della sera prima. Doveva trovarlo, doveva assolutamente trovarlo, stava sicuramente per fare o aver già fatto qualche stupidaggine delle sue. Senza preoccuparsi di essere ancora in pigiama si precipitò in corridoio e si affacciò dalle scale per verificare se lo spadaccino era ancora li, in effetti era lì, seduto ad un tavolo mentre faceva colazione con un piatto di uova e pancetta

L: "Brutto idiota come ti sei permesso di scendere a mangiare senza svegliarmi, non t’immagini nemmeno che paura che ho avuto!"

Passato quell’attimo di paura per la momentanea scomparsa di Gourry, Lina si accorse che tutti la stavano guardando con una faccia strana, come se fossero imbarazzati e divertiti insieme; a quel punto sentì la voce della sera prima che sussurrava "bel pigiama", e si rese conto di essere scesa in mezzo a quella tana di mercenari e cacciatori di taglie ancora con il suo pigiama a cuoricini addosso. Le si dipinse in volto un’espressione veramente irritata, doveva essere perlomeno bordò in quel momento, e lei non sopportava trovarsi in quelle situazioni, anzi, non essendoci abituata corse subito in camera senza voltarsi inconsapevole del fatto delle mostruose risate che tutti si stavano facendo alle sue spalle. Gourry la seguì istintivamente e, arrivato davanti alla porta della camera bussò

G: "Hem, Lina posso entrare?" senza aspettare una risposta lo spadaccino aprì la porta e si vide arrivare un vaso diritto in piena faccia, che non riuscì a schivare e prese in pieno

L: "Brutto idiota, potevi svegliarmi o almeno lasciarmi un biglietto, mi hai fatto prendere un colpo stupido, per colpa tua ho fatto una figuraccia" intanto Gourry si era rialzato e cercava disperatamente di schivare tutti gli oggetti che la maga gli tirava contro

G: "Hey, non vorrai mica dirmi che eri preoccupata per me" la rossa interruppe il lancio degli oggetti e lo guardò con aria stralunata, da quando era così pungente, poi arrossendo leggermente, reagì… assestando un violento gancio destro al volto dello spadaccino per poi dirigersi, adesso vestita a fare finalmente colazione, con tutte le intenzione di eliminare chiunque avesse voglia di fare strani commenti.

Si erano rimessi in viaggio da una decina di minuti e Lina stava pian piano smaltendo la rabbia cosi Gourry decise che poteva rompere quel fastidioso silenzio che si era creato tra loro

G: "Allora dimmi, quanti anni compie la nostra Amelia?" Lina capì subito il tentativo di far pace dello spadaccino, maledizione, davvero non riusciva a rimanere arrabbiata con lui, poteva fare l’offesa, ma non avrebbe mai potuto tenergli il broncio per più di poco tempo, così gli sorrise alzando le braccia in segno di resa

L: "Diciassette, ormai è diventata grande" Gourry, felice di essere riuscito nel suo intento, tornò a camminare al fianco della maga

G: "Forse dovevamo comprargli un regalo" ipotizzò lo spadaccino e la maga si fermò di scatto

L: "Se c’è una cosa che non sopporto di te è il fatto che hai le tue famose intuizioni sempre nei momenti meno opportuni, comunque gli prenderemo qualcosa laggiù, ci sarà qualche bancarella di cianfrusaglie" Gourry sospirò e poi sorrise al manifestarsi della proverbiale nonschalanse della sua compagna

L: "Cambiamo discorso, volevo chiederti se poi hai mai provato a cercare tuo fratello?" gli chiese con una certa curiosità, lo spadaccino ci pensò su un attimo a poi, mettendosi una mano sulla nuca rispose con un sorriso innocente

G: "Veramente… non ci ho mai pensato" la maga cadde a terra con un vistoso gocciolone sulla testa, poi si alzò e, prendendo Gourry per il colletto e salendogli sui ginocchi per guardarlo in faccia

L: "Possibile che tu sia così tonto, non credi che anche lui vorrebbe sapere che fine hai fatto in tutto questo tempo!"

G: "Lina… respiro…" provò a dire lo spadaccino, ormai tutto rosso. La maga lo lasciò

L: "Avanti, parla"

G: "Beh, ecco vedi, dato il motivo per cui lui fuggì quel giorno, ho sempre pensato che se non avesse ancora rinunciato alla spada di luce, probabilmente rincontrarlo mi causerebbe solo un sacco di guai e allora ho deciso che prima di rivederlo avrei preferito conoscere le sue intenzioni, ma non sono mai riuscito ad ottenere sue notizie, così dopo un po’ ci ho rinunciato pensando che se avesse voluto rivedermi lui, beh… io e te non siamo tanto difficili da rintracciare, no"

Lina ci rifletté sopra e convenne che Gourry in fondo aveva ragione anche se forse la faceva un po’ troppo facile, comunque cercare il fratello dello spadaccino non era certo il primo dei suoi pensieri, adesso doveva pensare soprattutto a quella strana voce che sentiva ogni tanto, non riusciva proprio a capire a chi appartenesse eppure era sicura di averla già sentita. Vedendo la faccia pensierosa dell’amica Gourry pensò che stesse pensando al regalo da fare ad Amelia

G: "Non preoccuparti, lo hai detto tu stessa che troveremo qualcosa laggiù"

L: "Non stavo pensando a quello, scemo"

G: "E allora, perché avevi quella faccia pensierosa" la maga rifletté un attimo e poi si rese conto che Gourry non sapeva niente di quelle voci e si chiese se dovesse dirglielo, dopotutto non aveva mai avuto segreti per lui, e non avrebbe certo nascosto niente ad una delle poche persone di cui si fidava ciecamente

L: "Sai, è da ieri che sento delle strane voci, voci che mi sussurrano facendomi prendere paura, come se qualcuno mi stesse spiando, ma che io non riesco a vedere" Gourry si gratto il naso e alzo gli occhi al cielo

G: "Non è che, per caso, si tratta di un Mazoku, sai, da quanto ho imparato in questi anni, sono capacissimi di questo e tu sei uno dei loro bersagli preferiti" la naturalezza con cui Gourry aveva formulato questa probabilissima ipotesi la lasciò di stucco, doveva ammettere che poteva essere la soluzione. Dopo tutte le bizzarre avventure che avevano vissuto si era dimenticata che a volte le soluzioni più facili sono quelle esatte. Il fatto che non ci fosse arrivata da sola poi, la face arrabbiare

L: "Accidenti a te Gourry, non potevi dirlo prima, mi sono spremuta le meningi per niente!" dopodiché si voltò e riprese a camminare, lasciando il povero spadaccino interdetto che ancora stava cercando di capire cos’avesse combinato stavolta.

Ormai era già da qualche ora che camminavano e Lina già non ce la faceva più, tra poco sarebbe stata ora di pranzo e ancora non si scorgeva un villaggio in lontananza e questo la faceva innervosire anche di più, dal canto suo Gourry la assecondava qualunque cosa dicesse, sapeva bene che contraddirla in queste occasioni non avrebbe portato a niente di buono, veramente contraddirla non porta mai niente di buono, a questo pensiero gli scappò da ridere, e la maga, già nervosa, lo prese per il colletto

L: "Che diavolo hai da ridere ora?" Gourry si porta una mano dietro la testa

G: "He he… veramente io…" ma prima che lo spadaccino potesse rispondere intervenne di nuovo quella voce, che, stavolta, viene sentita da entrambi

"Non siete proprio cambiati voi due" i due compagni alzano lo sguardo e si ritrovano davanti, si una vecchia conoscenza, ma sicuramente inaspettata

L: "E tu che ci fai qui…"

A: "Lina, sei lì!" la voce di Amelia riportò Lina al presente, maledizione, pensò, devo rimandare le mie meditazioni ad un momento più opportuno, quindi si mise a sedere con tutta l’intenzione di rivestirsi e trovare una soluzione per uscire di li, purtroppo si irrigidì tutta quando si accorse che Gourry si era svegliato e aveva avuto la sua stessa idea. Entrambi erano ormai seduti sul letto e si fissavano negli occhi, entrambi color bordò, e tutti e due non riuscivano a trovare la voce nemmeno per darsi il buongiorno

L: "Lina, Gourry è… hem… con te" l’imbarazzo e l’esitazione di Amelia erano palesi anche attraverso la porta, anche se cercava di non farli capire. Intanto i due non erano ancora riusciti a spiccicare una parola, tutto quello che sapevano fare era guardarsi negli occhi e arrossire, poi lo spadaccino cercò di rompere il silenzio

G: "Ciao… hem… credi che dovremmo…" Anche la maga cercò di riprendersi ostentando un controllo che in realtà non aveva

L: "Sarà meglio vestirci, e dì a quella matta che sono qui e che non si preoccupi" detto questo si avvolse la coperta intorno al petto e si recò in bagno, poi però si rese conto di un piccolo particolare, una leggerezza a cui non aveva dato molta importanza

G: "Lina è qui, non preoccuparti, adesso scendiamo a far colazione" si udì un rumore di passi incerti allontanarsi dalla porta e sparire in corridoio, Lina ripensò che il fatto che Amelia e chissà chi altro fosse a conoscenza che lei si trovasse li non significava che ci aveva anche dormito in quella stanza. Quindi non doveva preoccuparsi, si sarebbe inventata qualcosa, la cosa più importante ora era mettere ordine nella sua vita e dopo quella notte sarebbe stato abbastanza difficile. Entrata in bagno si tolse di dosso la coperta ed entrò nella vasca con tutta l’intenzione di farsi un bagno caldo e rilassarsi per una mezz’oretta senza pensare a niente. Aperta l’acqua, aspettò qualche minuto perché si riempisse a sufficienza. Nel frattempo decise di togliersi l’asciugamano di dosso e buttarlo a terra, tanto poteva usufruire dell’accappatoio, però prima di entrare nelle vasca la sua attenzione si soffermo per qualche istante sulla sua immagine riflessa nello specchio; senza motivo si ritrovò a fissare la superficie vetrosa con su riflessa la sua figura come se ne fosse ipnotizzata, forse, pensò, cercava qualcosa di diverso. Si rese conto che i suoi capelli si erano un po’ allungati, ma per il resto sembrava che non fosse cambiato niente, beh, pensò, non si cambia in una notte. Stava per voltarsi quando qualcosa ancora la trattenne e capì che effettivamente in lei c’era qualcosa di diverso, non fuori, ma dentro. Aveva sempre proclamato la sua bellezza, un po’ per vanità, un po’ per egocentrismo, ma adesso lei non si vedeva, ma si sentiva bella, si sentiva… importante. Si guardò un altro po’ compiaciuta allo specchio, poi si accorse che la vasca si era riempita e vi entrò sdraiandosi e poggiando la testa sul bordo; stava per lasciarsi di nuovo andare ai suoi pensieri, quando la voce di Gourry la interruppe

G: "Lina, sono qui fuori, sbrigati, gli altri ci staranno aspettando di sotto!" con un sospiro Lina constatò che effettivamente non poteva concedersi che pochi attimi di relax, così sprofondò nella schiuma decisa a riprendere almeno un minimo del suo solito carattere.

Gourry intanto si era rivestito e si stava allacciando la Gornova alla cintura preparandosi alla colazione, i suoi pensieri però erano da tutt’altra parte, a lui non importava niente delle impressioni degli altri, francamente a lui non erano mai interessate le opinioni altrui, ma si preoccupava per il momento in cui avrebbe dovuto affrontare Lina. Come l’avrebbe presa, se si fosse arrabbiata gli conveniva fuggire perché lo avrebbe sicuramente ucciso, e se invece era felice, chissà… non aveva mai pensato a come potrebbe essere l’umore di Lina dopo… beh dopo… quello che era successo tra loro, dopotutto conoscendola era piuttosto difficile prevedere una sua qualsiasi reazione, era anche piuttosto sicuro che per lei fosse stata la prima volta, non gli aveva mai detto di aver mai avuto un ragazzo. Per queste cose Gourry conosceva solo le fantasticherie di Lina in cui diceva di voler sposare un giovane principe biondo, raffinato e ricco; almeno lui era biondo, quindi forse non lo avrebbe ucciso. Forse... forse si faceva troppi problemi, la sera precedente lo avrebbe fermato se avesse voluto e non le sarebbe stato troppo difficile respingerlo, invece non lo aveva fatto e lui aveva capito che poteva andare avanti…accidenti, pensò maledizione, sono più idiota di quanto pensassi, chi voglio prendere in giro, ieri sera ho agito d’istinto e mi è andata bene, ma io non ne capisco niente di donne e il fatto che mi sia andata bene una volta non significa che io piaccia a Lina. Nella sua mente già annebbiata si stava ormai formando un temporale, possibile che per lui fosse tutto così difficile, forse doveva rientrare e chiedere scusa alla maga, forse lei gli avrebbe detto cosa stava pensando lei, dopotutto, lui ieri sera le aveva detto come la pensava lui, magari lei voleva quantomeno chiarirsi. Questi ragionamenti complicati non facevano per lui, l’unica cosa di cui si era convinto alla fine era che doveva assolutamente entrare per chiederle scusa, perlomeno quello doveva farlo; così, preso un po’ di coraggio mise una mano sulla maniglia e la girò aprendo al porta ed entrando nella stanza

G: "Ascolta Lina io…" quel poco di coraggio che aveva e quella debole convinzione di aver commesso un errore furono spazzati via quando la rivide

G: "Volevo… dirti…"

Indossava solo i pantaloni e la maglietta che era sempre parzialmente sganciata e lasciava intravedere tutto il collo, non indossava gli stivali, era scalza, e non si era ancora infilata i guanti facendo sembrare ancora più sottili i suoi polsi, ormai aveva diciannove anni e tutta la sua femminilità era venuta fuori e si poteva vedere quanto fosse cresciuta in un solo anno, non era molto più alta, ma nessuno poteva più azzardarsi a chiamarla ragazzina. I capelli, ancora bagnati dal recente bagno le ricadevano morbidamente sulla schiena, e Gourry, vedendola si bloccò e le parole gli morirono in gola, non riusciva a pensare ad altro che a quanto la vedesse bella quella mattina, e non solo quella mattina. Adesso lei si era alzata e gli stava di fronte, lo aveva visto entrare tutto convinto di parlare e spiegare tutto, e poi, dopo averla vista si era bloccato, fargli quest’effetto la riempiva di soddisfazione, ebbe così la conferma di saper esercitare un certo fascino su di lui, e questo, inconsciamente, le aveva fatto salire un sorriso furbo sulle labbra. Pensò che era veramente tenero di prima mattina, lo vedeva sempre così sicuro in combattimento, e così tonto durante le loro conversazioni, ma mai si sarebbe aspettata di vederlo impacciato mentre cercava di trovare le parole giuste per spiegarsi bene; era così carino in quel momento, della serie grandi, grossi e… adorabili. Quell’ingenuità e quella bontà d’animo che lo caratterizzavano erano le stesse che le erano sempre piaciute di lui, lui era sempre li con lei per proteggerla, per aiutarla, per rendere più interessanti i suoi pasti e per farsi picchiare quando doveva sfogarsi, lui era sempre con lei, sempre

L: "Cosa?"

Gourry capì tutto e per la prima volta in vita sua, gli fu chiara ogni cosa, lei era fatta così non poteva cambiarla, e sicuramente non voleva, perché a lui piaceva così: bisbetica, scorbutica, arrogante, presuntuosa e prepotente, ma qualunque cosa avesse fatto lui sarebbe stato al suo fianco, perché lei sapeva essere anche gentile e premurosa, e alla fine riusciva a farsi amare da tutti. Non importava dove volesse andare, con chi avrebbe litigato, cosa avrebbe voluto mangiare, se avesse di nuovo voluto intraprendere qualche nuova battaglia contro i Mazoku, contro Shabrantgdu o contro LoN, lui non l’avrebbe mai abbandonata. Gourry cambiò espressione e si avvicinò a lei, si rilassò

G: "Volevo solo dirti che sei bellissima" l’unica cosa che Lina seppe fare in quel momento era abbracciarlo, dopotutto asserì che in effetti era la cosa migliore da fare; nascose la testa nel suo petto e con le mani gli circondò il collo afferrandogli la maglietta e stringendola come se non volesse lasciarla mai più. Lo spadaccino restò un attimo stupito, poi le portò una mano attorno alla vita e con l’altra prese ad accarezzarle la testa. Non avevano alcuna intenzione di staccarsi, dopotutto nessuno dei due voleva interrompere quel contatto, stavano così bene abbracciati, purtroppo qualcun altro non la pensava così

Z: "Volete darvi una mossa, siamo stufi di aspettare, abbiamo fame" la chimera li fuori si stava veramente stancando di aspettare. Lina sollevò la testa di malavoglia

L: "D’accordo Zel adesso scendiamo" poi tornò a guardare Gourry

L: "Sarà maglio fare come dice, sai ho una fame"

G: "Non credere che ti lascerò mangiare tutto" beh pensò Lina sorridendo, almeno quello non era cambiato.

Intanto nella sala grande c’era già un gruppetto di persone sedute a tavolo che sembrava stessero aspettando qualcuno; chiunque avvicinandosi avrebbe convenuto che si trattava di sette personaggi alquanto particolari: ai due capitavola si trovavano due ragazze, una dai capelli neri corvino e gli occhi scuri, che indossava una maglietta, un paio di pantaloni ed un mantello rigorosamente bianchi. L’altra, anch’essa dai capelli neri, ma lunghi e lisci, indossava maglietta, pantaloni e mantello scuri, con delle spalline ornati da talismani magici. Ai lati della tavola, un uomo vestito di bianco, dai capelli azzurri e un aspetto tutt’altro che umano si teneva la testa con il braccio destro mentre con le dita della mano sinistra tamburellava sul tavolo; davanti a lui un altro giovane uomo con i capelli a caschetto lisci e lunghi fino alle spalle sorrideva compiaciuto senza aprire gli occhi. Accanto a lui una giovane donna dai capelli dorati, che teneva in braccio un bambino coi capelli azzurri, dava l’impressione di stare per perdere la pazienza, intento vicino a lei, un uomo con i capelli riccioli e con un ciuffo che gli copriva un occhio cercava di calmare un’altra ragazza dai capelli verde mare che stava perdendo veramente la pazienza. Al tavolo mancavano ancora due ospiti, e tutti avevano fame e curiosi di sentire delle spiegazioni; ad un certo punto il rumore di passi sulle scale risvegliò i presenti da quello stato di trance nervosa e li fece girare tutti in direzione dell’entrata. Dalle scale apparvero una giovane maga dai capelli rossi e la sua fedele guardia del corpo

L: "Buongiorno a tutti! Che si mangia stamattina, ho una fame da lupi" la risposta tagliente di Xel non si fece attendere

X: "Già, immagino che ti sarai stancata molto stanotte" Lina diventò di tutti i colori,, mentre gli altri ragazzi assumevano un’espressione a metà tra l’imbarazzo e il rimprovero guardando Xel

X: "Hei, non guardatemi così, mi fate sentire in colpa" disse il Mazoku con un innocente sorriso

L: "Nessuno ti ha chiesto niente demone dei miei stivali!" urlò Lina ripresasi dallo shock iniziale e mettendosi a sedere al suo posto, e Gourry si mise, naturalmente accanto a lei

L: "Allora Amelia cosa c’è per colazione?"

A: "Adesso vediamo" beh, almeno si comportava normalmente, questo la faceva sentire meglio; nel frattempo una decina di servitori aveva già iniziato a servire le portate, caffè per tutti e arrosto di cinghiale per Lina e Gourry, il quale aveva già iniziato a servirsi

L: "Hei ingordo lascia qualcosa anche a me!" detto questo iniziarono subito la loro quotidiana battaglia all’ultima briciola

G: "Hei, quel pezzo lo avevo tenuto per ultimo"

L: "Sei arrivato tardi, ma che fai, lascia stare il mio piatto!" il fatto che si stessero facendo la guerra per il cibo ormai non impressionava più nessuno, infatti tutti gli altri stavano tranquillamente chiacchierando tra loro senza minimamente preoccuparsi del fatto che Lina e Gourry si stavano sfidando a colpi di forchetta.

Zg : "Accidenti, che mal di testa"

M: "Non dirlo a me"

S: "Per forza che vi sentite male, ieri sera eravate entrambi sbronzi, anzi, eravate proprio ubriachi fradici"

A: "Shilfiel ha ragione, dopo ieri sera è già tanto se riuscite a stare in piedi da soli"

X: "Però quando si sono messi a ballare e cantare seminudi erano piuttosto divertenti, no?" anche per i due sposi era tempo di arrossire, ma la prima a reagire fu Philia

P: "Stai zitto tu, potevi anche dircelo che non reggevi l’alcol, con tutto quello che hai bevuto ieri sera è già uno spiacevole miracolo che tu sia ancora tra noi" Xel arrossì lievemente

X: "E dai non essere troppo dura, dopotutto anche tu ti sei divertita, quando ho fatto finta di dichiararti il mio amore eri tutta rossa e dopo mi hai inseguito con la mazza distruggendo tutto" il drago dorato però non si scompose, aveva imparato da tempo a rispondere a tono a quell’antipatico di Xellos

P: "Peccato, però, che nello stato in cui eri non riuscivi a cambiare dimensione tanto facilmente e io ne ho approfittato" il Mazoku si massaggiò la nuca al pensiero del doloroso ricordino che la ragazza gli aveva lasciato in testa.

X: "He he…" intanto Lina e Gourry avevano terminato la loro battaglia ed erano tutti e due a pancia piena

L: "L’unico che ieri sera non si è scomposto è stato Zelgadiss, anche se poi alla fina a dovuto cedere all’invito di Amelia per le danze" la chimera distolse lo sguardo

A: "Che bei ricordi, è stata la serata più bella della mia vita" la maga bianca in estasi aveva unito le mani e fissava il vuoto con sguardo sognante, con i lucciconi agli occhi e le stelline intorno alla faccia. Ad un tratto Gourry si alzò dal suo posto guadagnandosi l’attenzione dei presenti

G: "Beh, io vado in giardino ad allenarmi" poi fece l’occhiolino a Lina "meglio non perdere le buone abitudini, no?"

L: "Esatto" detto questo lo spadaccino si avviò verso l’uscita

Zg: "Aspettami, vengo anch’io" Zangluss si alzò e lo segui fuori, dal corridoio si sentivano le loro voci "e non sperare di battermi stavolta"

G: "Illuso" anche Zel si era alzato e si stava dirigendo in biblioteca

Z: "Bene, io vado a consultare qualche altro libro"

A: "Aspetta, vengo ad aiutarti" Amelia lo seguì con un alzata di spalle. Intanto Philia aveva ripreso il piccolo Vargarv in braccio e si accingeva ad uscire in giardino per farlo giocare

P: "Scusate, ma il piccolo deva sgranchirsi le ali" anche Xel si alzò

X: "Aspetta, ci sono anch’io" Xel, incuriosito dal piccolo drago perduto, la seguì

Così erano rimaste solo in tre: Martina, Shilfiel e Lina. Quest’ultima era piuttosto in imbarazzo, infatti, Martina che era già sposate poteva chiederle qualche particolare piccante, infischiandosene del fatto che Shilfiel fosse innamorata di Gourry

M: "Allora Lina che mi racconti?" chiese Martina sorridendo

L: "C-cosa?" maledizione, detestava avere sempre ragione, e adesso che le rispondeva

M: "Ma si andiamo, dove siete stati in questo anno che non ci siamo visti tu e Gourry?" la maga tirò mentalmente un sospiro di sollievo

L: "Ah beh, ecco, abbiamo girovagato un po’ nella penisola derubando i ladri, niente di eccezionale" Martina la guardò con un’espressione delusa

M: "Come? Nessuna novità in un intero anno?"
L : "Beh, una ci sarebbe…" veramente due, pensò la rossa "ma riguarda Gourry" al nome del suo amato Shilfiel si riscosse

M: "Davvero? E sarebbe?" chiese impaziente la regina di Zoana, mentre un sorriso malizioso le compariva sulle labbra

L: "Da un po’ di tempo sto provando a insegnarli qualche magia, e lui mi aiuta a migliorare con la spada"

S: "E come se la cava il mio adorato Gourry?" quelle parole misero addosso a Lina un’irritazione, ma come si permetteva di chiamarlo "il mio adorato Gourry" quella smorfiosa, era solo un’oca. Si rasserenò subito prima di poter dire qualsiasi cosa rendendosi conto che stava diventando gelosa, e soprattutto di Shilifiel, così rispose con quanta più noncuranza fosse capace

L: "Vista la sua intelligenza ci vorrà almeno un anno prima che riesca a lanciare una palla di fuoco come si deve" la maga dai capelli neri si alterò un poco per questa frase

S: "Non dovresti parlare così di Gourry, lui ha sempre rischiato la sua vita per proteggerti e non merita questa considerazione da parte tua" Lina si ritrovò a non sapere cosa rispondere, in effetti per respingere quell’avvisaglia di gelosia, aveva finito con il parlare senza pensare che le sue parole avrebbero potuto offendere la ragazza. Lei lo sapeva più di tutti quanto valesse Gourry e quanto lui le volesse bene, e glielo aveva dimostrato un mare di volte. Quando lui aveva affrontato il mare del caos per riportarla sulla terra, e quando lei aveva sacrificato tutto il suo mondo solo per strapparlo dalle grinfie di Phibrizio. Era stata scortese doveva ammetterlo

L: "Mi dispiace" inutile dire che entrambe le altre due ragazze rimasero di sasso, Lina che si scusava per aver preso in giro Gourry in sua assenza, come se avesse avuto paura di mancargli di rispetto. Martina dovette appoggiarsi alla poltrona per non cadere, mentre Shilfiel cominciò a tempestarla di domande

S: "Come sarebbe…? Cosa è successo ieri sera tra te e Gourry? Voglio saper… non avrete … per caso…? Ho mio dio…" la maga cadde a terra svenuta e Martina dovette aiutarla per portarla a letto, quindi la ragazza dai capelli verdi mare si voltò e la guardò maliziosamente

M: "Dopo voglio sapere tutto"

L: "He he…" rimasta sola la rossa sprofondò nella poltrona davanti al caminetto e decise di riprendere i suoi ricordi da dove li aveva lasciati prima…

“…Xelloss?" entrambi erano stupiti di trovarlo lì, come se niente fosse se ne stava appollaiato sul ramo di un albero e si rigirava il suo bastone tra le mani osservando i riflessi della luce sulla sfera rossa che vi era incastonata. Appena pronunciato il suo nome, si voltò verso i due compagni che lo stavano fissando

X: "Ciao, e da un po’ che non ci si vede, come va?" chiese restando sempre appoggiato all’albero

L: "Rispondi prima alla mia domanda, che ci fai qui?" il demone assunse un’aria offesa

X: "Che c’è, non posso fare un saluto ai miei vecchi compagni di avventure?"

L: "Tu non ti fai mai vedere se non per ottenere qualcosa, quindi ripeto la domanda" disse facendo apparire una sfera di energia in mano "che vuoi?" il demone con un salto atterrò davanti a Lina, sempre con il suo solito sorriso

X: "Andiamo, non ti arrabbiare" disse protendendo una mano verso la maga e facendo sparire la sfera, Lina assunse un’espressione contrariata

L: "Allora?"

X: "Beh, mi è giunta voce della festa per il diciottesimo compleanno della nostra Amelia e la mia signora Zelas mi ha elargito un permesso speciale per omaggiare il palazzo di Saylun con la mia presenza" Lina lo guardò storto

L: "Uno dei maggiori esponenti della classe demoniaca inviato dal suo signore al compleanno della principessa di Saylun, città della magia bianca. Devo dire che mi puzza, ma immagino che non mi dirai di più, giusto?"

X: "Esatto"

L: "E… naturalmente vorrai proseguire il viaggio insieme a noi, nonostante tu possa facilmente teletrasportarti là, indovino?"

X: "Certamente, mi diverto sempre viaggiando con voi"

L: "E immagino anche che dirti di no non servirebbe a niente"

X: "Quindi…" Lina se ne uscì con un’alzata di spalle

L: "D’accordo, allora in marcia" intanto Xel si era voltato verso Gourry

X: "Ciao Gourry, fai sempre la… hem… guardia del corpo di Lina?" Gourry si avvicinò e lo guardò con aria stralunata

G: "Si, ma… scusa, ci conosciamo?" Lina cadde a terra con relativo gocciolone, poi saltò addosso a Gourry prendendolo per il colletto

L: "Ma come fai a esserti dimenticato di lui, non ti ricordi quanti guai ci a procurato questo idiota, per colpa sua tu sei caduto sotto il controllo di Phibrizio, e io stavo per far piombare il mondo nel caos, e non so quante altre ne ha combinate!" il povero spadaccino si portò una mano dietro la testa e rise nervosamente

G: "He he… stavo scherzando" Lina lo mollò e si portò le mani sui fianchi guardandolo con sospetto

L: "Mm, ne dubito" intanto Xel non era riuscito a trattenere una risata

X: "Siete proprio spassosi voi due, anche l’altra sera ti arrabbiasti così" al sentire quelle parole la rossa strabuzzò gli occhi e lo fissò

L: "Vuoi dire che è già da un po’ che ci segui, quindi era tua quella voce che sentivo" il demone le rispose tranquillamente

X: "Non ho resistito alla tentazione si prenderti un po’ in giro, comunque volevo dirti che io la penso come Gourry, quel pigiamino a cuoricini ti sta divinamente" dopo esser stato bruciacchiato da una palla di fuoco che lo aveva colto di sorpresa il demone convenne che non era stata una buona idea parlarle del pigiama.

Stavano camminando ormai da un po’ di tempo e Lina aveva già cercato invano di ottenere qualche informazioni sul mondo demoniaco da Xel un paio di volte quando finalmente anche il Mazoku aveva fatto una domanda alla maga

X: "E dimmi, tu e Gourry avete intenzione di imbarcarvi in qualche altra avventura, o, al momento, siete già impegnati a combattere un altro fortissimo nemico"

L: "Ma come, tu sai sempre tutto" rispose la rossa intuendo che quella del demone era più di semplice curiosità

X: "Diciamo che ultimamente ho lasciato perdere le faccende degli umani, le battaglie nel mondo dei demoni si fanno sempre più frequenti, e io non posso più permettermi di seguire le vostre avventure; allora, che mi dici?"

L: "Personalmente, preferisco tenermi lontano dalle scaramucce tra Mazoku e Ryuzoku, non voglio essere coinvolta in qualche altra battaglia per la salvezza del mondo; quindi almeno finché non sarà strettamente necessario un mio intervento me ne starò buona buona" il demone sembrò rattristarsi al pensiero di non avere nessuna occasione di divertimento, poi si rivolse speranzoso verso lo spadaccino

X: "E tu Gourry, che intenzioni hai?"

G: "A me basta stare vicino a Lina, e se lei decide di combattere oppure no, a me va bene comunque" la maga gli rivolse un sorriso di gratitudine, poi si voltò verso Xel con aria soddisfatta

L: "Sentito, noi non intendiamo scatenare nessuna nuova guerra, quindi dì al tuo capo che, se ha dei problemi, deve risolverli da solo e non coinvolgerci, perché noi non lo aiuteremo" il demone però, la guardò con un sorrisetto di sfida

X: "Almeno finché non ti ci vedrai costretta, lo hai detto tu" Lina lo guardò storto

L: "E lo confermo, quindi vedi di lasciarci in pace" il demone ora stava assumendo, un’aria minacciosa

X: "Che cosa dovrei fare esattamente, per convincerti…" prima di avere il tempo di finire fu fermato dalla lama della spada di Gourry puntata alla gola

G: "Lina è stata chiara, non ti aiuteremo, questa volta dovrai sbrigare i tuoi affari per conto tuo"

Xel si tranquillizzò alla vista della spada e torno al suo solito aspetto da monaco bonario

X: "Ehi ehi, stavo solo scherzando" l’atteggiamento di Gourry aveva calmato la acque, l’atmosfera stava diventando tesa e la decisa affermazione dello spadaccino aveva convinto del tutto il demone a lasciarli in pace. Oltretutto a Gourry non erano piaciute le parole pronunciate da Xel. Lina, rassicurata dalle parole dello spadaccino gli rivolse un dolce sorriso e Gourry si sentì soddisfatto di aver potuto prendere le difese della maga, quindi la rossa si rimise in marcia seguita dagli altri due uomini. Xel aveva notato gli occhi di Gourry cambiare per le minacce ricevute dalla sua protetta e non gli era sfuggito quel luccichio, quel lampo, quel fuoco che si accendeva in fondo agli occhi color del cielo dello spadaccino, tutte le volte che avvertiva un pericolo, non tanto per lui, ma per Lina. Si sentì stranamente invidioso di quei due, e si chiese perché, dopotutto lui poteva avere tutto , beh forse non tutto ciò che voleva, ma poteva avere tutto ciò che gli umani potevano desiderare: soldi, potere, immortalità… e chissà quante altre cose che gli derivassero dalla sua natura di Mazoku; eppure… sentiva che Lina e Gourry avevano qualcosa che lui non avrebbe mai potuto avere, qualcosa che non si poteva ottenere con la forza, qualcosa che non si comprava. Andando così per esclusione arrivò alla conclusione che l’unica cosa che potevano avere loro e lui no poteva essere… una persona vicina, in effetti lui era… solo. Certamente, c’era la sua master Zelas, ma era comunque un rapporto di vassallaggio, lui sottoposto, lei padrona; ogni tanto si divertiva con Lina e gli altri, ma quando si separavano lui che faceva, non aveva una cura da cercare, un regno da governare, una città da ricostruire o un cucciolo da allevare. Lui era un demone, e, in quanto tale, le uniche cose di cui si occupava erano guerre e battaglie, e fugaci apparizioni nel mondo umano in cerca di nuovi alleati; in pratica lui non aveva nessun legame speciale, e capì che non l’avrebbe mai avuto se avesse continuato ad occuparsi solo e sempre del suo lavoro. Invidia, strano come sentimento, sentenziò Xel, ma molto intenso: se ne sta al sicuro nel cuore delle persone covando rabbia e rancore e aspetta di saltare fuori nel momento più inopportuno, magari proprio con i tuoi amici, era solo un drappo di frustrazione legato da fili perennemente in tensione, ma quando i fili si spezzavano esplodeva con tutta la sua forza. Doveva saperne di più, perché Lina e Gourry erano sempre insieme? Cosa li teneva uniti?

X: "Gourry, Lina posso farvi una domanda?" i due non si fermarono e solo Gourry si voltò, il fatto che Xel volesse aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti era una cosa normale

L: "Spara" rispose la maga incrociando le braccia dietro la testa

X: "Perché siete sempre insieme?" stavolta Lina e Gourry si fermarono, guardarono Xel e poi si fissarono a loro volta

L: "Come?"

X: "Si, insomma, viaggiate insieme ormai da tre anni, perché? Non avete voglia di tornare a casa o di fermarvi da qualche parte, o magari rivedere i vostri genitori…" i due si guardarono per un po’, poi risposero

G: "Beh, i miei genitori sono morti e non ho posti dove tornare, quindi mi basta seguire Lina…"

L: “…e io con tutti i nemici che ho mi fa comodo un aiuto, e Gourry è il miglior spadaccino che conosco, e non dimentichiamoci che possiede la spada di luce… che un giorno naturalmente mi regalerà…" Gourry la guardò storto poi le sorrise

G: "Naturalmente…" il demone però continuava a non capire

X: "Ma avete due caratteri completamente diversi, come fate a sopportarvi, con tutte le stupidaggini che dice Gourry e le tirannie di Lina, come fate ad essere ancora insieme?"

L: "E perché non dovremo stare insieme allora? Dopotutto si sa che gli opposti si attraggono" a questa frase Xel interpretò più di quel che doveva e non resistette alla tentazione di stuzzicare la maga, così indossò il suo tipico sorriso di scherno

X: "E, esattamente, quanto gli opposti si attraggono? Sono sicuro che mi rivelerai anche i particolari più piccanti, dopotutto siamo amici, sai che non dirò niente…" ma fece appena in tempo a schivare un gancio destro di Lina e fare un salto all’indietro che non finì la frase, alla maga non era decisamente piaciuta la sua battuta. Gourry non aveva ben capito le allusioni di Xel, ma era sicuro che dovesse aver detto qualcosa di cattivo perché Lina era tutta rossa… di rabbia. Intanto Xel era salito su di un albero e se ne stava tranquillamente appollaiato su un ramo in attesa che Lina sbollisse la rabbia, quest’ultima era lì sotto che imprecava contro il demone mentre Gourry cercava, con un sorrisetto nervoso, di calmarla.

Ormai si stava facendo sera e i tra compagni erano arrivati a destinazione, dalla collina da cui sbucava il sentiero si dominava il paesaggio e Saylun, con la sua caratteristica forma a stella, si mostrava in tutta la sua prorompente bellezza. Le vie della città fremevano per i festeggiamenti e le strade erano straripanti di bancarelle di dolciumi e cianfrusaglie varie, l’eccitazione era palpabile nell’aria, sicuramente Phil aveva espresso il desiderio che il compleanno della sua bambina fosse davvero perfetto e i suoi sudditi lo avevano accontentato addobbando a dovere la città con striscioni e cartelli tipo: "Buon compleanno principessa" o "Lunga vita ad Amelia di Saylun" e così via. Lina, prima di andare al palazzo aveva deciso di fermarsi a comprare qualcosa per Amelia; Gourry davanti a lei si grattò la punta del naso

G: "Che idea strana comprare un regalo ad un principessa nella sua stessa città" la maga cominciò a strozzarlo afferrandogli il collo da dietro

L: "Ma come fai a dire certe cose se l’idea è stata tua, idiota!" intanto lo spadaccino cercava di divincolarsi

G: "Dai Lina… stavo… scherzando…" per tutta risposta la maga lo lasciò solo per poi sferrargli una gomitata in testa, intanto Xel assisteva divertito alla lotta, gli erano davvero mancate quelle continue zuffe, ma più li guardava e più si sentiva solo, per fortuna quella sera avrebbe avuto qualcuno da prendere in giro… un certo drago dorato che gli faceva tornare alla memoria tante belle litigate e combattimenti disastrosi. Ad un tratto però Lina alzò la testa incuriosita, la sua attenzione era stata catturata da due bracciali su una bancarella lì accanto, uno era bianco e vi era incastonata sopra la raffigurazione di un drago, mentre l’altro era nero e vi era sopra un demone. A prima vista sembravano due comuni bracciali, ma ad una maga esperta come Lina non sfuggi il potere di quei due gingilli, erano sicuramente due Power Chain. Anche Xel se ne accorse, ma Lina fu più veloce di lui e li acquistò subito, intanto Gourry si era rialzato da terra

G: "Ehi Lina, perché hai acquistato quei due bracciali" la rossa si voltò e gli rivolse un sorriso a trentadue denti

L: "Devi sapere, Gourry, che questi bracciali sono chiamati Power Chain; in pratica, quando sono indossati da una maga bianca e da una nera queste, tramite questi aggeggi, possono combinare i poteri della magia bianca con quelli della magia nere dando vita così ad incantesimi potentissimi"

Xel si unì alla spiegazione

X: "Sono particolarmente efficaci contro le entità superiori, come spiriti o essere provenienti da altri mondi poiché questi non stanno né da una parte ne dall’altra. Purtroppo usando incantesimi molto potenti con entrambi i bracciali si rischia di distruggerli, di fatto ne sono rimasti ben pochi al mondo e quasi più nessuno riesce a costruirli usando la magia" la spadaccino guardò con aria poco convinta sia la maga che il mazoku, poi Lina con aria sconsolata gli chiese

L: "Non ci hai capito un accidente, giusto?"

G: "Già, però ho capito che sono oggetti piuttosto pericolosi e tu vuoi tenerne uno per te e regalarne uno ad Amelia" Lina ci pensò un po’ sopra veramente io volevo tenermeli tutti e due si disse però in fondo non è una cattiva idea.

L: "Esatto, e adesso possiamo andare al castello"

A: "Lina… ehi Lina…"

L: "Mmm… che succede?" senza volerlo si era addormentata sulla poltrona e Amelia l’aveva appena svegliata

A: "Accidenti, ma che hai, non è da te appisolarti in poltrona davanti al camino come un pensionato, per caso hai dormito poco stanotte?" chiese con naturalezza, ma poi si rese conto di dove la avesse sorpresa quella mattina e si zittì subito. Intanto anche Lina si era, lì per lì bloccata, ma cercò di aggirare l’ostacolo con più scioltezza possibile

L: "V-vedo che hai indossato il mio regalo" disse la rossa notando il bracciale al polso della principessa

A: "Già, anche se mio padre non ne è stato molto felice, per lui mescolare la magia bianca a quella nere è peggio di un’eresia" a Lina scappò un sorriso

L: "Già, Phil, il paladino della giustizia, non permetterà mai che la magia bianca si abbassi ad un simile trucchetto pur di sconfiggere i nemici della legge" disse la maga scimmiottando la voce del bonario principe di Saylun. Anche Amelia rise stavolta, ma poi riprese subito

A: "Ehi, poco fa ho visto Gourry dalla finestra che si allenava con Zanglus" disse la maga assumendo un’espressione pensierosa "e giurerei di averlo visto lanciare una Fireball, certo, non molto potente, comunque…" la rossa la interruppe prodiga di spiegazioni

L: "Già, da un po’ di tempo ho deciso di insegnargli alcune arti magiche…" fu però interrotta da un’altra voce, proveniente dal corridoio

Z: "E io che ero convinto che lo avessi obbligato" la chimere fece il suo ingresso nella camere provvisto di una bella tazza di caffè fumante

L: "Spiritoso, e comunque anche lui mi da lezioni per migliorare la mia abilità con la spada"

A: "Davvero" intervenne Amelia incuriosita "che bello insegnare ad altri che non hanno le nostre stesse abilità" ma Lina la contraddisse sospirando

L: "Veramente lo facciamo per essere meno dipendenti l’uno dall’altra ed essere così più forti in battaglia" dietro di lei la chimera sorrise

Z: "He he, sapevo che c’era qualche fine secondario sotto" in quel momento però Lina si rese conto che mancava solo un’ora a mezzogiorno e, se voleva ricevere qualche lezione di scherma da Gourry doveva raggiungerlo al più presto in giardino

L: "Scusate, ma adesso vado ad allenarmi con Gourry" così la rossa lasciò la sala e i suoi due amici per correre fuori

A: "Lina sembra felice, non è vero?" disse Amelia sfoggiando un sorriso raggiante

Z: "Credo anche di sapere perché, probabilmente ieri sera quei due hanno finalmente capito che cosa li tiene sempre insieme"

A: "A te invece, cos’è che ti tiene sempre qui a Saylun?" chiese la maga "E non rispondermi la biblioteca, perché ce ne sono molte altre nel mondo, e sono convinta che hai già riletto almeno un paio di volte tutti i libri che ci sono"

Z: "Com’è che stamattina sei così vogliosa di parlare" chiese Zel cercando di evitare il discorso con un sorriso

A: "Forse per il fatto che Gourry, così tonto e impacciato, ci è arrivato prima di te, così calmo e riflessivo, a prendere una decisione definitiva" detto questo con aria seria si alzò per dirigersi in giardino, dove aveva tutta l’intenzione di fare due chiacchiere con Philia, lasciando il povero Zel, freddo come un sasso (simpatico gioco di parole), a sentirsi rimbombare in testa le parole della principessa.

Intanto Lina si stava dirigendo in cortile quando, a una finestra la sua attenzione fu catturata da una particolare situazione in giardino: sdraiato su un fianco, Xellos se ne stava disteso sull’erba offrendo il suo corpo come schienale per il piccolo Vargarv che giocava con i fiori, accanto stava seduta Philia che osservava la scena. Tutti e tre avevano un’aria felice, Lina avrebbe pensato a loro come a una famigliola felice, se solo non avesse saputo che erano un Demone, un Drago dorato e un Drago perduto; tre razze perennemente in guerra, ma non quei tre individui, quei tre non si facevano la guerra ormai da più di un anno, il loro era diciamo, un piacevole armistizio. La rossa era lì appoggiata con i gomiti sul davanzale ad osservare la scena già da un po’ di tempo quando sentì una voce provenire a un paio di metri da lei

G: "Che stai guardando?" accanto a lei c’era lo spadaccino con un asciugamano intorno al collo, non indossava l’armatura

L: "Solo un’inconsueta scena familiare, ehi, non avrai mica già finito, e le mie lezioni?"

G: "Beh… veramente, me ne sono lì per lì scordato, ma rimediamo subito, aspettami di sotto vado a prendere l’armatura e torno" detto questo sparì di corsa nel corridoio. Lina sbuffando si diresse vero le scale che portavano al piano terra. Mentre andava in cortile trovò Amelia per la strada e notò che aveva una faccia preoccupata

L: "Che ti è successo?"

A: "Ho appena avuto una discussione con Zel" Lina ne fu sorprese

L: "Da quando tu e Zel litigate?"

A: "De quando… beh da quando… lasciamo perdere" detto questo la principessa superò la rossa e girò l’angolo. Amelia avrebbe voluto dire -Da quando tu e Gourry state insieme?- ,ma si era trattenuta, e adesso si vergognava, si vergognava di se stessa perché aveva capito di essere invidiosa di Lina, del fatto che lei avesse qualcuno da amare e da cui era ricambiata. Questo non glielo aveva detto lei, ma ormai lo aveva intuito da sola e non poteva sopportare che lei invece fosse ancora sola, che Zel ancora non si fosse deciso a prendere una decisione. Adesso, l’unica cosa di cui aveva bisogno era parlare con qualcuno che non avesse niente a che fare con Lina e Gourry, e cioè: Philia.

Intanto Gourry aveva raggiunto Lina in cortile

G: "Allora, sei pronta?" disse lo spadaccino puntando la spada davanti a se

L: "Quando vuoi" rispose la maga sguainando la spada e mettendosi in posizione; Gourry fece un giro intorno a lei lentamente osservandone i movimenti, la posizione e ogni sua qualsiasi reazione. Terminato l’esame Gourry tornò nella posizione iniziale e Lina lo attaccò subito scattando in avanti, ma lo spadaccino parò facilmente il colpo, la rossa non si intimorì, frenò la sua corsa e cercò di mettere a segno un fendente, ma lui fu ancora una volta più veloce e si spostò di lato evitando la lama. Gourry osservava attentamente Lina, cercava di individuare degli errori, ma era distratto, era distratto dal movimento dei suoi capelli, dei suoi fianchi, dal respiro ormai ansimante per la fatica; ogni minimo movimento del suo corpo lo distraeva e catturava la sua attenzione, come una calamita, il suo corpo, attirava i suoi occhi; non c’era concentrazione, non c’era tnsione, nell’aria c’era solo eccitazione, palpabile attrazione. Nella sua mente, c’era posto solo per lei, in quel momento avrebbe potuto succedere qualsiasi cosa, lui non se ne sarebbe certo accorto, lei aveva tranciato ogni collegamento col mondo esterno dello spadaccino e lui non aveva sicuramente intenzione di riconnettere il cervello alla realtà. La lama della spada di Lina che gli passava a pochi centimetri dalla tasta, però, lo costrinse a tornare alla realtà

L: "Sei distratto?" osservò la maga sorridendo all’idea di aver messo in difficoltà lo spadaccino

G: "Beh, il fatto è che non riesco a concentrarmi mentre ti guardo" la maga restò per un momento spiazzata per la sorpresa di quella frase improvvisa, intanto Gourry ne approfittò e si mosse veloce dietro di lei, con una mano le prese l’elsa della sua spada intrappolandole le mani, mentre con l’altra le puntava la lama alla gola.

L: "Ehi, ma che cavolo, così non vale, non puoi farmi i complimenti" chiese la rossa irritata di essersi fatta fregare così

G: "E perché scusa?" chiese Gourry divertito

L: "Beh, ecco perché… uffa insomma" lo spadaccino non resistette alla tentazione e rinfoderò la spada, per poi cingergli la vita con la mano libera. Lina, che non era abituata a quel contatto, dapprima si irrigidì, poi si rilassò sotto la stretta affettuosa dello spadaccino, e liberata una mano, andò a cercare la sua per intrecciare le dita. Gourry chiuse un attimo gli occhi per assaporare quel momento e si convinse che in quel momento poteva considerarsi l’uomo più fortunato del mondo. Lina, intanto, sentiva il corpo dello spadaccino contro il suo, sentiva il suo calore, sentiva di potersi fidare, si sentiva protetta come mai lo era stata, sia perché lei non aveva mai permesso a nessuno di abbracciarla, sia perché nessuno si era mai sentito in dovere di farlo, tutti dicavano frasi del tipo: “è abbastanza forte da cavarsela da sola" oppure "quella non ha bisogno di alcuna protezione". Durante l’allenamento, però, Gourry l’aveva guardata in modo diverso dal solito, sapeva che esercitava su di lui una grande attrazione, confermata dalla scarsa concentrazione in combattimento dello spadaccino; quella mattina Lina aveva avuto la conferma che Gourry non la considerava più soltanto un’amica, una maga, una ragazzina: adesso la considerava una bella donna, e come tale lui ne era attratto, e non era semplice attrazione fisica, era qualcosa di più, era dovere, apprensione, preoccupazione, senso di protezione. Ma anche spontaneità, allegria, intesa; tutto consolidato da tre anni di avventure, guerre e viaggi sempre fianco a fianco, sempre insieme, mai si sono separati e mai hanno intenzione di farlo; tutto quello che volevano adesso era stare insieme. Per questo nella sua mente si stava sempre più consolidando l’idea che il sentimento che li aveva sempre uniti non era la sola amicizia; forse all’inizio era stato questo, anzi sicuramente, ma poi il bisogno continuo l’uno dell’altro era divenuto sempre più evidente, e lei adesso aveva finalmente capito, anche lei vedeva con chiarezza tutto il quadro adesso, ora, stretta fra le braccia di Gourry, stanca e senza fiato, aveva capito di amare l’uomo che le era stato sempre accanto, che lo è tuttora, che lo sarà sempre.

Intanto, in un’altra parte del giardino, Xellos e Philia stavano chiacchierando tranquillamente seduti sull’erba

X: “…e così mi ha puntato la lama della spada alla gola e mi ha intimato di lasciarli in pace" il demone concluse la sua storia, aveva appena raccontato a Philia di come avesse rincontrato Lina e Gourry

P: "Accidenti, si era proprio arrabbiato; dovresti sapere che a lui puoi fargli tutto, ma non devi toccare Lina, te l’eri proprio cercata" lo rimproverò il drago dorato

X: "Già, forse hai ragione, è anche questo suo senso di protezione che mi ha fatto star male"

P: "Ma sentitelo, vedere due persone che si vogliono bene gli danno il voltastomaco, degno di un demone come te" disse la bionda girandosi da un’altra parte

X: "No, non è questo" cercò di giustificarsi Xel “è solo che vedendoli, mi sono sentito un po’… invidioso" disse questa parola a voce bassissima, ma in cuor suo sperando che lei la sentisse, anche se non capiva bene perché voleva che fosse proprio lei a doverlo sentir dire delle cose così inusuali per un essere malvagio come lui

P: "Cosa hai detto!?" a queste parole la ragazza si rigirò di scatto, ma lui si era già sdraiato rivolgendo lo sguardo al cielo e incrociando le braccia dietro la testa per non incrociare il suo sguardo

X: "Niente, niente…" ma Phila non voleva darsi per vinta, e andò carponi dietro di lui chinandosi per guardarlo negli occhi

P: "Tu hai detto di essere invidioso di loro due e adesso mi dirai perché, altrimenti assaggerai questa" disse sventolandogli sopra la sua mazza ferrata

X: "Se non ti conoscessi direi che ti stai preoccupando per me" cercò di farla arrabbiare, ma non ci riuscì

P: "Non ci provare" lo intimò lei mostrandogli un’altra volta la sua arma; rassegnatosi, il demone, si tirò sua a sedere e, cercando di non guardarla negli occhi, iniziò a raccontarle di come si era sentito nel vedere quei due così felici

X: "Ecco vedi, quando li ho rivisti ho notato che la loro unione era, se possibile, ancora più forte di quando li avevo lasciati l’ultima volta, e mi sono chiesto perché stessero ancora insieme e Lina mi ha risposto: , ed ha ragione, si aiutano a vicenda, mangiano nella stessa maniera e quantità, e dormono altrettanto, ma in fondo hanno due caratteri completamente diversi e io non riuscivo a spiegarmi perché fossero ancora insieme. In ogni caso, qualunque sia il motivo, io li invidio, perché loro, hanno l’unica cosa che io, pur essendo un demone, non posso avere"

P: "E sarebbe?" la ragazza stava molto attenta alle parole del demone, dopotutto, era la prima volta che le parlava dei suoi sentimenti

X: "Una persona vicina, io posso ottenere tutto, ma non avrò mai qualcuno che mi vuole bene, anche avendo potere, denaro, fama, immortalità, non riuscirò mai a farmi volere bene da qualcuno e per la prima volta in vita mia, mi sono sentito… solo" Philia era rimasta davvero sconvolta dalle parole di Xel, non lo aveva mai visto così, lo aveva visto dolorante, lo aveva visto arrabbiato, lo aveva visto allegro, ma mai le era parso così triste, era diventato improvvisamente consapevole che non avrebbe mai ottenuto una cosa che per lui era diventata di fondamentale importanza. Purtroppo, non riuscì a trattenersi e il suo naturale disprezzo per i mazoku saltò fuori

P: "Forse è quello che ti meriti per aver spezzato tante vite" poi rendendosi conto di quello che aveva detto si voltò verso di lui per osservare se lo avesse ferito; in effetti per un attimo il demone la osservò con un’aria fra l’incredulità e lo sconforto, e per un attimo a Philia era parso di intravedere un luccichio nei suoi occhi color ametista. Poi, così com’era venuta quella tristezza se ne andò e Xel tornò al suo solito aspetto e le sorrise

X: "Forse hai ragione, ma non sei certo tu che puoi venire a farmi la predica" prima che la ragazza potesse rispondere arrivò Amelia che la stava chiamando a gran voce.

A: "Phila! Puoi venire qua un momento, devo parlarti in privato!" la bionda si alzò e, dopo aver detto a Xel di badare al piccolo Vargarv, mentre lei parlava con Amelia, si diresse a grandi falcate verso la sua amica principessa. In quel momento, Vargarv era tornato dal suo voletto intorno al castello e stava nuovamente giocando con i fiori, ad un tratto Xell si sdraiò davanti a lui e lo guardò con aria perplessa

X: "Possibile che , l’unica volta che riesco a parlarle seriamente, non sappia fare altro che insultarmi rinfacciandomi che sono un demone malvagio, e che tutto quello che mi merito è soffrire e essere odiato" fece un sospiro profondo e continuò "se solo riuscisse a essere un po’ più gentile con me, magari io…" si passò una mano tra i capelli "lasciamo perdere, che ne dici?" il bambino che stava giocando davanti a lui lo guardò e poi iniziò a ridere iniziando a tirargli i capelli

X: "Beh, in fondo, forse me lo merito davvero" il bambino però, gli disse qualcosa che lo tirò su di morale

V: "Pa-pà!" Xel sorrise

X: "Grazie, ne avevo bisogno, però mi raccomando, ricordati il nostro patto, non chiamarmi mai così quando c’è tua madre vicino, ok" per tutta risposta il bambino gli sorrise di nuovo, quindi tornò a giocare con i fiori, sotto lo sguardo compiaciuto del demone.

Intanto Lina e Gourry si erano separati, lei doveva farsi assolutamente una doccia, era tutta sudata e appiccicosa, mentre lui aveva deciso di andare a fare una passeggiata in città, naturalmente dopo averle promesse di portarle uno spuntino dalle varie bancarelle di dolciumi sparse per tutta Saylun. La maga, avviandosi verso la sua stanza, intravide dalla finestra Xellos che giocherellava allegramente con il piccolo Vargarv e se ne compiacque, poi spostando lo sguardo le parve di vedere anche Amelia e Philia che parlavano, ma non ci fece troppo caso, piuttosto stava riflettendo sul fatto di come fosse cambiato Xel negli ultimi tempi; da quando le cose tra Mazoku e Ryuzoku si erano leggermente appianate lui aveva decisamente meno impegni nel mondo demoniaco e si divertiva andando a trovare Philia e il piccolo, e, anche se non lo ammetteva, anche il drago dorato si divertiva vederlo giocare con Xel. All’inizio si era chiesta, come facesse a sopportarlo, in fondo lui era comunque un demone, probabilmente tutto quello che aveva a che fare con il bene lo disturbava, invece, un bambino, che era il simbolo della purezza non gli creava nessun problema. Probabilmente, si era detta una volta Lina, solo il fatto che Vargarv un tempo fosse stato malvagio, bastava a Xel per non vedere in lui quella grande innocenza, e questo lo rendeva sopportabile; poi, però, aveva notato che Xel adorava quel bambino e anche al piccolo piaceva stare con il demone, forse, il fatto che tra loro prima ci fosse odio, con il fatto della rinascita del drago perduto adesso si piacevano di più. La rossa non riusciva a capire, ma non era nemmeno tanto sicura di volerlo sapere, dopotutto, a lei bastava che andassero d’accordo. Tra un pensiero e un altro era arrivata alla sua stanza; entrò, si tolse i vestiti ormai appesantiti dal sudore raffreddato e si diresse nel bagno per farsi un bel bagno ristoratore. Appena il suo corpo entrò a contatto con l’acqua calda, tutti i suoi muscoli si rilassarono e i suoi viaggi mentali ripartirono…

L: "Fateci entrare dannazione!" Lina stava sbraitando ormai da una decina di minuti contro la guardia sulla torretta per convincerla a farci aprire il portone del palazzo, ma questa non voleva proprio saperne di accontentarla; anzi, più la rossa urlava e più la guardia sembrava indispettirsi. Gourry si era seduto sotto un albero e stava schiacciando un pisolino, mentre Xel osservava divertito la maga che imprecava sbattendo i pugni sul muro; entrambi non avevano nessuna intenzione di aiutarla, e questo non contribuiva a calmare i bollenti spiriti di Lina. Ad un tratto però le grida della ragazza si fermarono di botto al sentire una voce familiare che destò lo spadaccino e catturò l’attenzione del mazoku

Z: "Sempre piena di energie, vero Lina?" questa alzò la testa per vedere una figura bianca che volteggiava sopra la sua testa

L: "Zel, quanto tempo!" la chimera discese e sorrise alla maga

Z: "Ciao, ehi Gourry è tanto che non ci vediamo" lo spadaccino si avvicino a Zelgadis con aria interrogativa, non lo aveva riconosciuto subito, ma aveva percepito in lui qualcosa di familiare

G: "Ehm… veramente…" stava per dire di non ricordarsi di lui, ma l’espressione che stava assumendo Lina, già nervosa per non essere riuscita a entrare a palazzo, lo convinse a spremersi le meningi

G: "Ma certo, Zelgadis vero?" lo salutò il ragazzo compiaciuto di essersi ricordato di lui, questo fece sorridere i suoi interlocutori

Z: "Stai migliorando amico"

L: "Vedi, se ti impegni riesci a far funzionare quella zucca vuota" si complimentò la maga assestandogli una poderosa pacca sulle spalle. Intanto Xel, che fino a quel momento si era tenuto a distanza, si fece avanti

X: "Ti trovo in forma Zel" lo salutò il mazoku con il suo solito caloroso sorriso, ma l’altro non sembrava particolarmente felice di rivederlo

Z: "E tu che ci fai qui, ti avverto che se hai ancora intenzione di coinvolgerci in qualche altra stupida guerra per assecondare i tuoi loschi fini io…" ma il demone non lo lasciò finire, notando che aveva già messo mano all’elsa della spada si affrettò a spiegare la sua presenza

X: "Calmo, calmo, sono qui in vacanza solo per il compleanno di Amelia, nient’altro te lo assicuro" disse Xel mettendosi una mano sul cuore

Z: "Beh, per quello che può valere la tua parola…" disse Zel, ma sembrava che la risposta lo avesse soddisfatto, dato che aveva rilassato i muscoli, poi si voltò e si porto una mano alla bocca a mo’ di megafono per farsi sentire dalla guardia

Z: "Apri la porta guardia, sono amici della principessa!" questa al sentire la voce del ragazzo non se lo fece ripetere due volte e aprì subito la porta; sembrava che la chimera godesse di un certo rispetto nel regno di Saylun

Quando le porte si furono completamente aperte i quattro entrarono e percorsero l’enorme atrio fino ad arrivare alla porta del salone, Zel bussò e chiamò qualcuno dall’altra parte, la porta si aprì leggermente e un’altra guardia fece capolino dallo spiraglio

Gua: "Che succede signore?" signore eh? pensò Lina

Z: "Ci sono dei vecchi amici della principessa che desiderano partecipare alla sua festa di compleanno, garantisco io per loro" infatti l’evento aveva attirato molta gente e le misure di sicurezza per impedire che qualcuno potesse attentare alla vita di Amelia proprio in quei giorni, erano raddoppiate. Il portone si aprì del tutto e i quattro ragazzi vennero accolti nella grande sala principale dove un’impacciata Amelia stava facendo di tutto per ribellarsi al volere dei sarti che volevano farle indossare un ridicolo vestito giallo ricoperto da un mucchio di perline scintillanti.

L: "Amelia!" la ragazza voltò di scatto la testa al sentire la voce dell’amica che non vedeva da tanto tempo

A: "Lina, Gourry, Xel!" usando la levitazione sfuggì ai suoi inseguitori e andò a rintanarsi tra le braccia della maga che l’accolse contenta anche lei di poterla rivedere. Zel se ne rimase in disparte mentre osservava Guorry che le accarezzava la testa e dirle che ormai non sembrava più una bambina, e poi Xel che la salutava e ascoltava rassegnato un altro dei suoi discorsi sulla giustizia; evidentemente non si era ancora rassegnata al fatto che il mazoku non sarebbe mai passato dalla parte dei buoni e tentava ancora in tutti i modi di redimerlo, poi finalmente si avvicinò anche lui

Z: "Non dirmi che indosserai quell’affare stasera?" chiese con un sorriso il ragazzo

A: "Non preoccuparti, ho già detto che mi vestirò esattamente come voglio io, quindi, farò da sola, non voglio stilisti tra i piedi" nel dire questo si era voltata verso gli uomini che stavano sopraggiungendo con in mano un mucchi o di stoffe e nastri colorati; nel vedere l’espressione feroce della ragazza però decisero che sarebbe stato più saggio ritirarsi

L: "Vedrai Zel, Amelia sarà bellissima per te" disse Lina enfatizzando forse un po’ troppo le ultime due parole, tanto da far arrossire sia la ragazza che la chimera. Intanto era sopraggiunta un'altra persona

S: "Gourry, quanto tempo" Shilfiel si era letteralmente attaccata al collo dello spadaccino

G: "Anch'io sono felice di rivederti Shilfiel, ma adesso staccati dai" Xel voltò leggermente la testa per vedere la reazione di Lina che sembrava non essere del tutto felice di quella situazione

L: "Non vorrei interrompervi, ma…" fu però interrotta dallo stesso Gourry

G: "Scusate, ma non vi sembra che manchi qualcuno?" lo spadaccino si stava guardando intorno come se cercasse di individuare qualcuno, neanche lui sapeva bene chi, ma sentiva che mancava qualcosa a quel gruppo

X: "Già, dove sono Philia e il piccolo Vargarv?" chiese il demone come se fosse lì solo per quello

A: "Credo che siano in giardino a giocare, al bambino piacciono tanto i fiori del cortile"

X: "Grazie" disse il mazoku poco prima di scomparire

L: "Accidenti, non vede proprio l’ora di rivederli eh?" a questa parola Amelia non riuscì a trattenersi

P: "Indovinate un po’, Philia appena arrivata mi a chiesto proprio se Xel era già lì, sembrava proprio preoccupata" detto questo iniziò a ridere seguita poi da Lina che si unì alla risata, anche Zel si lasciò sfuggire un sogghigno, l’unico che rimase perplesso fu Gourry che non aveva afferrato bene la situazione. In quel momento la porta da cui prima erano entrati lo spadaccino, Lina e il mazoku si aprì e la guardia annunciò l'arrivo di due nuovi ospiti

Gua: "Il re e la regina di Zoana, principessa"

L: "Che cosa?!" così entrarono nella stanza anche un ragazzo molto alto con dei lunghi capelli brizzolati e una ragazza dai capelli e dagli occhi azzurri come il mare

M: "Ciao ragazzi, come ve la passate!?" tutte le persone presenti nella stanza rimasero senza fiato, non tanto per la ragazza, quanto per come era vestito lo spadaccino; in effetti non portava il suo solito mantello lungo, ma aveva un paio di pantaloni con la piega e una camicia di seta bianca che si notava soprattutto per il bavero che ricadeva morbido sul largo petto del ragazzo. Sembrava proprio un re in piena regola se si guardava anche il lungo mantello azzurro che gli copriva le spalle, un vero signore. Lina vedendo la faccia perplessa di Gourry si affrettò ad evitare figuracce sussurandogli

L: "Lui è Zangluss, è stato un nostro nemico, ma ora è innocuo ed è sposato con Martina, quella che gli sta a fianco; sono i sovrani di Zoana" lo spadaccino non sembrava aver capito, ma comunque aveva intuito che dovevano essere vecchie conoscenze e fece finta di ricordarsi loro, salutandoli. Intanto i due stavano chiacchierando tranquillamente con Amelia quando un terrorizzato Xellos irruppe dalla porta in fondo alla stanza, dietro di lui una certa ragazza dai capelli dorati lo rincorreva facendo roteare un'enorme mazza ferrata, dietro di loro un bambino con un grande paio di ali nere li seguiva svolazzando a zig zag tra le colonne. Nel vedere Lina e gli altri, però, la ragazza si fermò e gli andò in contro

P: "Lina, Gourry, quanto tempo" e così anche Philia era arrivata

A: "Bene, adesso ci siamo veramente tutti" la festa poteva iniziare…

A: "Insomma… ora hai capito?" la principessa si era confidata con Philia nella speranza che lei potesse darle qualche consiglio

P: "Beh, ecco, forse c’è un motivo logico per cui Gourry ci è arrivato prima di Zel, come dici tu"

A: "E sarebbe?" chiese la ragazza impaziente

P: "Forse, proprio il fatto di essere così ingenuo porta Gourry a esprimere più facilmente i suoi sentimenti, lui non si sente imbarazzato a dire quello che pensa; questo invece non succede per Zel, che invece cerca sempre di capire tutto su tutto e su tutti e non riesce mai a capire quali sono i suoi sentimenti puri, senza sciuparli con qualche inutile e complicato ragionamento" in effetti il discorso del drago dorato era piuttosto sensato e Amelia dopo aver riflettuto un attimo pose un’altra domanda all’amica

A: "Ma allora io che devo fare?" sul suo volto si era dipinta un’espressione sconsolata

P: "Aspettare; è l’unica cosa che puoi fare, finché anche lui non riuscirà bene a capire che cosa prova per te, mi dispiace, ma è tutto ciò che posso dirti, anche perché non ho molta esperienza in materia" disse la bionda assumendo un’espressione a metà tra il mortificato e l’imbarazzato

A: "Grazie Phila, sei una vera amica" detto questo la ragazza se ne andò decisa a scusarsi con Zel per come lo aveva trattato, mentre Philia tornava dal suo Vargarv. Mentre camminava verso di lui, però si mostro ai suoi occhi una scenetta piuttosto strana: Xellos teneva tra le mani una piccola sfera di energia che il piccolo drago perduto tentava di afferrare con scarsi risultati anche se sembrava che si divertisse un sacco. Ad un certo punto il bambino ebbe un’illuminazione, bloccare il controllore della sfera per fermare la sfera stessa, così non perse tempo e si lanciò sul Mazoku. Questo cadde all’indietro per la sorpresa e prese al volo Vargarv tenendolo poi sollevato sopra di lui reggendolo per i fianchi, il bambino sembrava divertirsi un sacco tanto che anche Xel fu contagiato dalle sue risa. Quando Philia giunse lì si sedette accanto a quei due che parevano divertirsi come matti

P: "Ma guardati Xel, uno dei mazoku più potenti che si fa domare da un bambino" ma la sua frase che voleva punzecchiarlo non sortì l’effetto sperato. Il demone infatti non si irritò minimamente, anzi, rilassò l’espressione e rispose pacatamente

X: "Già, così sembra" disse, ma senza distogliere gli occhi dal bambino che gli sorrideva ancora. Quando poi si voltò verso il drago dorato scoprì che anche lei gli stava sorridendo e per la prima volta credette che quella sensazione di vuoto che aveva provato solo poche ore prima avrebbe potuto essere riempita un giorno, forse nemmeno troppo lontano.

Intanto in quel momento Gourry stava tranquillamente passeggiando per le vie della città mandando occhiate in qua e là verso le varie bancarelle di dolciumi sparse per le vie cercando qualcosa da portare a Lina come le aveva promesso. Quella mattina per le strade tirava un piacevole venticello che gli scompigliava i lunghi capelli dorati e lo rinfrescava dopo aver passato tutta la mattinata a combattere prima contro Zangluss, poi contro Lina… e sinceramente anche contro il desiderio di saltarle addosso in giardino, sentirla così vicina gli faceva perdere completamente la testa dopo quello che era successo tra loro. Doveva comunque un ringraziamento particolare a quella festa, senza di essa probabilmente non sarebbe successo niente; si fermò su una terrazza appoggiando i gomiti al muretto. Da lì si poteva vedere quasi tutta la città al cui centro si trovava il palazzo reale argomento di tutti i suoi pensieri, tutto quello che era successo la sera prima era sempre lì nella sua mente; le sensazioni che aveva provato, le parole che aveva detto e che aveva sentito dire dagli altri, le sue azioni e ciò che avevano comportato…

Z: "E dai ragazze, non siete ancora pronte?" Zel, Gourry, Xel e Zangluss stavano tutti e quattro aspettando fuori da una stanza nella quale Lina, Amelia, Philia, Shilfiel e Martina si stavano vestendo. Zel e Zangluss entrambi vestiti di nero come due principi, con un fazzoletto bianco nel taschino erano abituati ad aspettare le loro dame ed erano abituati a questo tipo di compagnia; dopotutto lo spadaccino era un re e la chimera si era stabilito a palazzo già da un po' di tempo. Invece Xel e Gourry, che indossavano un bellissimo completo bianco con un fazzoletto rosso nel taschino, non erano abituati a questo tipo di avvenimenti e tantomeno ad aspettare le signore e si stavano pian piano appisolando. In mezzo a loro svolazzava un piccolo damerino provvisto di un bel paio di ali nere, il piccolo Vargarv non ne aveva voluto sapere di farsi legare le ali sotto il vestito e Philia aveva optato per un'apertura sulla schiena che gli permettesse di volare liberamente.

Da dentro si senti proprio la voce del drago dorato

P: "Un attimo e abbiamo finito" ma Xel non era tanto convinto

X: "Non vorrei mettervi fretta, ma non avete detto la stessa cosa un'ora fa?" stavolta fu Lina a rispondere

L: "Uffa, ma non lo sai che alle signore piace farsi aspettare, comunque siamo pronte. Ma tu guarda che maleducati" la porta si aprì leggermente e la prima ad uscire fu la festeggiata della serata: Amelia indossava un bellissimo abito lungo bianco opaco che metteva in netto risalto i suoi capelli corvini, due strisce di seta bianchissima le partivano dalle spalle e gli scendevano fino ai fianchi fino ad allacciarsi dietro alla schiena in un grande fiocco. Zel rimase un attimo fermo a guardarla, poi Xel gli dette una gomitata e lo costrinse a farsi avanti, l'imbarazzatissima chimera porse il braccio ad Amelia che lo accettò volentieri ed insieme si avviarono verso la sala grande. Quindi fu la volta di Martina che sfoggiava un vestito dello stesso modello di quello di Amelia, l'unica differenza era il colore, azzurro con le strisce di seta blu scuro. Zangluss si avvicinò a lei e anche loro se ne andarono. Apparve un'altra figura, Philia con uno stupendo abito dorato come i suoi capelli che quella sera portava completamente sciolti sulla schiena legati solo in fondo da un fiocco anch'esso della stesso colore del vestito; Xel aprì gli occhi come fa raramente per osservare meglio la ragazza e si avvicinò baldanzoso

X: "Stasera non sei male pur essendo un drago dorato" lei lo guardò stupita mentre gli offriva il braccio e rispose ironicamente

P: "E va bene, ti concedo di essere il mio cavaliere anche se sei solo un mazoku" detto questo anche loro si avviarono verso il salone. Era rimasto solo Gourry ad aspettare, ma era sicuro che c'era qualcosa che non tornava; sulla soglia della stanza apparve l'ennesima figura e lo spadaccino sgranò gli occhi

L: "Allora, come sto?" la voce di Lina era un po' titubante e si vedeva che non era abituata a portare quel tipo di vestiti. Indossava un abito rosso fuoco la cui gonna non era molto voluminosa come quelle delle altre ragazze e ricadeva morbida lungo le sue gambe, la parte superiore le lasciava scoperto il collo e le spalle, mentre un paio di guanti di seta anch'essa rossa la coprivano mani e avambracci; i capelli, anche se avevano mantenuto i soliti boccoli, erano stati lavati e spazzolati a dovere e ore ricadevano morbidi e lucenti sulle spalle della ragazza. Lo spadaccino impiegò qualche secondo per riconoscere la sua compagna d'avventura, poi, senza un ordine diretto del sistema nervoso, il suo cuore decise di cambiare posizione andando ad installarsi sfarfalleggiando alla bocca dello stomaco, mentre il cervello si esibiva in un triplo salto mortale carpiato all’indietro con doppio avvitamento

G: "Sei… Lina sei…" ma fu interrotto dall'apparizione di un'altra ragazza che indossava lo stesso vestito di Lina, ma di colore blu che si attaccò al braccio dello spadaccino

S: "Allora andiamo Gourry?" lui non sembrava molto d'accordo

G: "Ehi, no Shilfiel aspetta…" anche Lina era abbastanza contrariata

L: "Ehi, dico…" Anche Gourry non aveva intenzione di farsi trascinare via dalla ragazza, ma non ebbe molta scelta dato che questa lo stava letteralmente portando via cosicché Lina dovette darsi all'inseguimento dei due.

Quando i tre arrivarono nella sala si presentò ai loro occhi una scena che non erano molto abituati a vedere, decine di uomini e donne che ballavano e chiacchieravano tranquillamente, tutti elegantissimi. Lina cercò con lo sguardo i suoi amici e li vide che stavano già ballando anche loro, adesso non sapeva veramente che cosa fare, si sentiva spaesata in mezzo a tutta quella gente; Gourry non era in migliori condizioni, c'era talmente tanta gente che non sapeva più dove spostare lo sguardo. Ad un tratto però, sia la maga che lo spadaccino furono come ipnotizzati da qualcosa, il loro sguardo si fece felice poi estasiato e infine il loro volto mutò in un maligno sorriso: avevano visto il buffet

L: "Gourry, il buffet!"

G: "L'ho visto" stavano per partire all'assalto quando Shilfiel li fermò prendendoli per il collo

S: "Fermi, siamo ad una festa, che avete intenzione di fare, non potete correre là e spazzolare tutto ciò che c'è in tavola" Gourry la guardò tristemente

G: "E perché scusa?" ma Lina aveva capito la situazione

L: "Non fare il bambino, andiamo lì a comportiamoci come due veri signori" così la ragazza prese il braccio dello spadaccino e insieme si incamminarono pacatamente verso la tavola imbandita con Shilfiel che li seguiva distribuendo rassicuranti sorrisi ad Amelia e Zel che conoscevano fin troppo bene le abitudini culinarie dei due amici. Questi raggiunsero la portate mantenendo un certo contegno e, dopo aver preso un piatto a testa seguendo le istruzioni di Shilfiel, cominciarono a servirsi facendo bene attenzione che nessun piatto sfuggisse alle loro mascelle. Per fortuna della festa tutto procedeva bene, gli ospiti si divertivano, la musica era bella, il cibo ottimo e nessuno degli strani amici della principessa aveva combinato disastri; Phil, che presiedeva il ricevimento poteva stare tranquillo e si avviò verso i tavoli per salutare la sua vecchia amica Lina

P: "Ehi Lina, che piacere rivederti, e anche tu Gourry sei sempre in splendida forma!" la maga si volò di scatto riconoscendo subito il proprietario di quella voce burbara, ma al contempo simpatica e rassicurante

L: "Phil come te la passi" anche Gourry sembrò stranamente ricordarsi di lui

G: "Già, tu sei Phil il principe di Saylun" a queste parole Lina prese per il collo il ragazzo

L: "Ti ho detto che non devi chiamarlo principe quando ci sono io"

G: "He he…" la ragazza si voltò nuovamente verso l'uomo accanto a loro

L: "Piuttosto, dimmi Phil, non avete più avuto altri problemi con gli altri regni?"

P: "Beh, da quando Dark Star è stata distrutta le forze demoniache si sono date una calmata e per ora viviamo in un periodo di pace, a conferma di questo basti pensare che ho permesso a quella sottospecie di demone di partecipare al compleanno della mia Amelia" disse indicando Xel che stava tranquillamente discorrendo con gli ospiti come se lui fosse un qualsiasi nobile della zona, in effetti il suo atteggiamento era quello di un comune personaggio mondano; elegante, educato e con un linguaggio raffinato il mazoku intratteneva gli ospiti del ricevimento, sempre però mandando occhiate furtive ai suoi amici, soprattutto a Lina curioso di scoprire come se la cavasse la rossa in una situazione del genere

L: "In ogni caso, adesso si sta comportando bene e credo che non ci sia motivo di preoccuparsi" disse la maga nera rivolgendo nuovamente la sua attenzione alla conversazione con il principe

P: "Speriamo, comunque adesso devo andare, sai, stanno arrivando altri ospiti e devo fare gli onori di casa"

L: "Vai pure Phil…" lo salutò Lina per poi rivolgersi a Gourry “è rimasto lo stesso di un tempo"

G: "Già e così anche le torte di crema del cuoco di corte" disse il biondo addentando l’ennesima fetta di torta

L: "Ma insomma lasciami qualcosa ingordo" e iniziarono la solita lotta

Intanto non molto lontano da lì Shilfiel stava osservando i due con aria preoccupata, da quando li aveva lasciati sembravano essere ancora più legati di prima e mentre li guardava azzuffarsi per un dolce pensò che probabilmente sarebbe stato sempre così, sarebbero stati sempre più vicini, sempre di più, finché un giorno avrebbero deciso di stare insieme fino alla fine dei loro giorni. Questo sarebbe successo, ma lei non si meritava questo, era innamorata di Gourry da molto ormai e non era ancora riuscita a rivelargli i suoi sentimenti e di questo passo non ci sarebbe mai riuscita. Doveva assolutamente fare qualcosa o avrebbe perso lo spadaccino per sempre, e probabilmente quello era il momento giusto. Deciso il da farsi si avviò verso i due

S: "Gourry, ti va di ballare?" chiese e senza aspettare una risposta dal ragazzo lo afferro per il braccio e lo trascino verso la pista. Lina che non aveva avuto il tempo di reagire restò un attimo immobile a fissare i due che si allontanavano, quando in quel momento le passò accanto Xellos

X: "Guarda che il tuo bello se ne appena andato con un’altra" due secondi dopo il mazoku passò accanto ad Amelia e la ragazza scoppiò a ridere vedendo che dalla testa gli spuntava un enorme bernoccolo. Zelgadis, che era lì vicino si soffermò sul volto della ragazza che rideva e sulle sue labbra salì un leggero sorriso.

Poco lontano Lina stava conversando con Martina, lasciata sola dal marito

L: "Allora Martina, racconta, com’è la vita coniugale?"

M: "Ti dirò, sicuramente per un sovrano è una seccatura, poiché gli impegni di corte mi costringono a vedere Zangluss meno di quanto vorrei" ammise la ragazza con espressione scocciata

L: "In altre parole preferiresti tornare a girovagare" disse la rossa sorridendo

M: "Non è così, quando siamo insieme mi diverto, mi piace star insieme a Zangluss, solo mi piacerebbe mollare tutto e fare un bel viaggio noi due soli, vivere alla giornata, dormire sotto le stelle senza una preoccupazione al mondo" parlando con aria sognante "esattamente come fate tu e Gourry, è quella la vita che sogno con mio marito" la rossa rimase per un attimo senza parole

L: "M-ma dai non mi dire che preferiresti la vita da girovaga ad essere servita e riverita a corte"

M: "Dico sul serio, ti assicuro che non sopporto la vita di corte, infatti non vedevo l’ora di venire qui, il viaggio lo abbiamo fatto a piedi, siamo partiti due settimane fa"

L: "Ma come proprio tu che ti lamentavi delle scomodità e della mancanza di comfort quando viaggiavamo insieme" aggiunse Line incredula

M: "Mi sono ricreduta, piuttosto, tu quando ti deciderai a sistemarti?" disse Martina con aria maliziosa indicando Gourry con un cenno del capo.

L: "Non dire stupidaggini, non ho intenzione di fermarmi in un villaggio e aprire un negozio di alimentari, non smetterò di viaggiare almeno per i prossimi trent’anni, poi forse potremmo riparlarne…"

Martina prese un bicchiere di champagne per sé e uno per Lina

M: "Già, ma come ti ho già detto si può stare insieme e viaggiare contemporaneamente e non è forse quello che fate tu e Gourry da ben quattro anni?" la rosse sorseggiò lo champagne.

Mentre la maga e la principessa conversavano, poco più in là Gourry era sempre impegnato a ballare con Shilfiel e la ragazza non era intenzionata a lasciarlo andare, aveva deciso che era arrivato il momento di scoprire se era in grado di dividere lo spadaccino dalla sua compagna di avventure

S: "Gourry ormai è tanto che viaggi, non ti sei ancora stancato" chiese mentre ancora ballavano

G: "Beh… no, perché in fondo mi diverto a gironzolare per il mondo con Lina" disse con il suo solito sorriso ingenuo.

S: "E non ti piacerebbe fermarti da qualche parte, stabilirti e mettere su casa?"

G: "Sinceramente si" disse lo spadaccino dopo averci pensato un po’ "ma questo succederà solo quando avrò visto tutto ciò che c’è da veder nel mondo, e ci vorrà ancora molto tempo credo"

La ragazza che per un momento si era illusa abbassò la testa sconsolata

S: "Dopo la festa io ritornerò al mio paese" disse senza guardarlo negli occhi "e mi piacerebbe se tu volessi venire con me" Gourry restò un attimo interdetto alle parole della ragazza

G: "Come?"

S: "Ti sto chiedendo di venire a vivere con me e… di sposarmi Gourry"

Z: "Hei Gourry, che stai facendo qui?" lo spadaccino si voltò trovandosi accanto Zelgadis

G: "Scusa Zel, non ti ho sentito arrivare"

Z: "Me ne sono accorto, scommetto che pensavi a ieri sera" disse la chimera sorridendo maliziosamente, l’altro sorrise e grattandosi la testa rispose

G: "Hai indovinato eh eh"

Z: "Non ti preoccupare, era ora che voi due… beh come dire… insomma hai capito" Gourry sorrise e tornò a osservare il paesaggio

G: "E tu che mi racconti di nuovo?"

Z: "Amelia vuole che io decida se partire per sempre o rimanere qui… insieme a lei" dicendo questo anche la chimere aveva rivolto il suo sguardo all’orizzonte

G: "E tu che intendi fare?"

Z: "Non lo so"

G: "Era tanto che non vedevo Amelia, ed è ancora più bella di prima, chissà quanto ci metterà suo padre prima di trovargli un marito…" Zelgadis sussultò

G: "Bè, ti lascio solo, così potrai pensarci meglio" detto questo lo spadaccino se ne andò e spari nella folla della piazza. Intanto Zel, che non era riuscito a trovare le parole per rispondere era rimasto da solo a fissare l’orizzonte pensando la sera prima Amelia era veramente bella…

A: "Ehilà" la chimera fece un salto da record per lo spavento, non si era reso conto che proprio la principessa di Saylun era lì accanto a lui

Z: "A-Amelia…" disse la chimera cercando di riprendersi dallo spavento

A: "Allora, che volevi dirmi?" chiese lei senza guardarlo negli occhi

Z: "Come?" Zel non capiva di che stesse parlando la ragazza

A: "Ho incontrato Gourry e mi ha detto che volevi parlarmi" il ragazzo impiegò qualche secondo per capire che lo spadaccino lo aveva incastrato

Z: "Beh… ecco, non era niente di importante… in verità me ne sono dimenticato" Amelia abbassò la testa e disse freddamente

A: "Allora fammi un fischio quando te ne sarai ricordato" stava per andarsene quando Zel le prese una mano per fermarla

Z: "Aspetta…" chiuse gli occhi e prese un bel respiro

Z: "Non sono bravo a parole… però, qualcosa posso dirti con sicurezza. Io non voglio andarmene da Saylun" Amelia strinse la sua mano più forte

Z: "Però, non sono ancora pronto per essere ciò che vuoi tu… ti chiedo solo un po’ di tempo, solo un po’" stavolta fu lui ad aumentare la stretta

Z: "Dammi tempo di abituarmi…"

Amelia non voleva più sentire altro, prima che Zel potesse aggiungere altro lei lo aveva già abbracciato circondandogli il collo con le braccia e nascondendo il volto nel suo petto; non importava cosa fosse per lei, bastava che restasse al suo fianco. Tutto ciò che gli aveva detto e che aveva fatto in quell’ultimo minuto era più di quanto avesse fatto nell’ultimo anno e di per se era già un enorme passo avanti, solo un altro po’ di tempo e forse… tutto si sarebbe risolto tra un po’ di tempo, magari Zel avrebbe davvero prolungato la sua permanenza lì, forse addirittura mettendo radici. La chimera si era irrigidita per la sorpresa, ma poi aveva accolto più che volentieri la ragazza tra le sue braccia cingendogli la vita, conscio che le sue parole avevano sicuramente cambiato qualcosa fra loro, finalmente non doveva più fingere di essere freddo con lei come lo era con tutti gli altri, poteva dimostrare qualcosa.

A palazzo intanto si respirava un’aria tranquilla, nei giardini del palazzo due pettirossi stavano volando insieme intorno ad un albero e gli scoiattoli si rincorrevano tra i rami. Appollaiato su di un albero sonnecchiante Xel sonnecchiava dando ogni tanto un’occhiata intorno. Il mazoku stava per richiudere gli occhi, quando sentì letteralmente tremare l’albero, una forza enorme stava infatti scotendo l’albero e lui si svegliò di soprassalto stringendo il suo bastone, allertò i sensi e aprì il palmo della mano destra concentrando una palla di fuoco per prepararsi ad un eventuale scontro. Guardò giù per saltare a terra e… vide Lina che stava magicamente scotendo l’albero su cui l demone era appollaiato fino a qualche momento fa. Xel cadde dall’albero con un gocciolone di sudore freddo in fronte

L: "Ehilà Xel, che fai, abbassi la guardia, sai che non è prudente"

X: "Che diavolo ti salta in mente!?" sbraitò Xellos

L: "Quante storie per un piccolo scherzetto innocente"

X: "Mh" il demone voltò la testa

L: "Allora che intenzioni hai?"

X: "Che intendi dire?" chiese facendo finta di niente

L: "Andiamo, avevi detto che dopo la fasta te ne saresti andato, che ci fai ancora qui?"

X: "Beh diciamo che nel mondo demoniaco non c’è poi così tanto lavoro e sinceramente non ho voglia di andarmene, sto tanto bene nel mondo degli umani" rispose allargando le braccia

L: "Mmmh… speriamo che sia davvero così"

X: "Non dirmi che non ti fidi di me"

L: "Non è questione di fidarsi o no, il fatto è che tu provochi sempre guai, qualunque siamo le tue intenzioni…"

X: “…e tu non hai intenzione di rischiare adesso, giusto?" completò lui sorridendo

Prima che la rossa potesse controbattere si senti un grido in lontananza

P: "Vargarv, torna qui" subito dopo il piccolo drago perduto sbucò da dietro un angolo e raggiunse Xellos rifugiandosi dietro le sue spalle; dietro di lui sopraggiunse Philia di corsa che si fermo di fronte al mazoku

P: "Vargarv!"

X: "Che succede?" chiese il ragazzo

P: "Voglio solo vestirlo" in effetti il piccolo aveva solo le mutande

L: "Ho un dubbio" disse Lina osservando sospettosamente sia Philia che il piccolo "fammi vedere che vestito vuoi mettergli"

P: "Questo" disse la ragazza tirando fuori una camicetta rosa con i polsini scintillanti di perline dorate e un paio di pantaloni neri con delle strisce argentate "non è un amore"

X: "E… esattamente… non ti sembra un po’ …appariscente" chiese Xellos cercando di trattenere le risate, mentre a Lina lacrimavano gli occhi anche se si tappava la bocca. Il bambino si rintanò ancora di più dietro le sue spalle

P: "Beh io ho questo, quindi a meno che non voglia andare a giro in mutande…" Disse il drago dorato sventolando il completo stile discoteca anni 80’

X: "Io ho un’idea migliore" disse Xel e prese da sotto le ascelle Vergarv posizionandolo a sedere di fronte a lui, quindi, dopo aver ripreso il suo bastone anche il mazoku si inginocchiò davanti al piccolo

X: "Dimmi se questo ti piace" disse e gli tocco la testa con il bastone facendogli apparire addosso un paio di scarpe nere, pantaloni bianco cenere con una cintura di cuoio ed un gilè nero bordato e rifinito dello stesso colore verde dei capelli del piccolo drago. Una fascia nera gli teneva su la frangetta che prima ricadeva sugli occhi. Una mano si abbattè sulle spalle del demone che quasi non cadde a terra

L: "Bravo Xel, ottimo lavoro"

P: "Può andare" disse Philia per minimizzare il vestito di Vargarv, il quale non faceva che guardarsi come a cercare qualcosa, riavvicinò a Xel tirandogli la manica

X: "Che c’è?" chiese, ma capì subito quando vide che il piccolo stava indicando il mantello di Lina

X: "Ho capito" uindi toccò ancora la sua testa e sule spalle del bambino apparve una mantellina blu che si allacciava al collo con una spilla a forma di drago e terminava in fondo molto consumata dandogli un’aria molto vissuta. Il piccolo drago si alzò in volo e andò in braccio a Philia, stavolta soddisfatto

L: "E bravo Xel, sei un ottimo papà" a quelle parole Vargarv si stacco dall’abbraccio di Philia per andare in braccio al demone

V: "Pa-pà" Lina e Philia non chiusero la bocca per un quarto d’ora.

Intanto Gourry, passeggiando per le strade di Saylun, riprese le sue riflessioni da dove le aveva lasciate…

La festa procedeva bene e stava volgendo al termine, l’ora si era fatta tarda e alcuni ospiti cominciavano ad andarsene. Amelia era riuscita a convincere Zel a ballare con lei, Martina e Zangluss conversavano con altri invitati, Xellos stava ballando con Lina, Gourry stava parlando con Philia, mentre Shilfiel si era già ritirata nella sua stanza, come del resto anche il piccolo Vargarv.

P: "E così Lina ha deciso di insegnarti un po’ di magia…"

G: "Già, ma non sono poi così bravo, per ora riesco solo a lanciare una palla di fuoco, e neanche lontanamente paragonabile a quelle di Lina" disse lo spadaccino con una mano dietro la testa

P: "Beh, hai già fatto molti progressi"

Intanto Lina…

X: "Che hai, ti vedo pensierosa"

L: "Come…?"

X: "Mmmh…"

L: "Che c’è? Non ho assolutamente niente, ero solo un po’ soprappensiero"

X: "Non è da te avere preoccupazioni"

Pian piano gli ospiti stavano lasciando la festa e, dopo un po’ rimasero solo Amelia, Zel, Lina, Gourry, Zangluss, Martina, Philia e Xellos

A: "E adesso che siamo rimasti solo noi… facciamo fiesta!!!" disse la principessa alzando un telo che nessuno aveva notato prima e rilevando un enorme quantità di bottiglie su un tavolo, ma c’era qualcuno che non aveva voglia di bere; Gourry infatti era salito in terrazza a guardare la luna e riflettere sulla proposta di Shilfiel

G: "Uff… che devo fare?"

L: "A che pensi?" lo spadaccino non si spaventò, aveva percepito la presenza della maga già da un po’

G: "Niente…" la rossa appoggiò i gomiti al terrazzo e prese a guardare le stelle

L: "Sai, ormai sono quattro anni che viaggiamo insieme e abbiamo girato tutta la penisola dei demoni…" Gourry ascoltava in silenzio "quando ripartiremo dove andremo"

La maga non lo sapeva, ma lo spadaccino non era neanche sicuro di ripartire con lei, ma non aveva ancora deciso quindi si portò una mano dietro la testa e sorrise

G: "Beh, non c’è mica solo la penisola dei demoni, abbiamo tutto un mondo da vedere" disse lui sorridendo, Lina rispose al suo sorriso

L: "Già, hai ragione" stettero per un po’ così, appoggiati al muretto senza parlare, semplicemente godendo l’uno della tacita presenza dell’altro. Era strano, ma fra loro non c’era mai stato alcun tipo di incomprensione, come in battaglia anche nella vita comune loro si intendevano alla perfezione, senza una parola riuscivano a capirsi come nessun altro. Gourry voltò un attimo la testa verso la rossa e la vide intenta ad osservare la luna, il suo volto era rilassato come non lo era quasi mai e lo spadaccino si soffermò sui delicati lineamenti della ragazza. In quel momento arrivò una forte folata di vento gelido che fece tremare le spalle scoperte di Lina

L: "Accidenti, potevo portarmi qualcosa" si lamentò la rossa. Come per una tacita richiesta della stessa Gourry si tolse la giacca e gliela posò sulle spalle sorridendogli

G: "Sempre a lamentarti tu, eh?" la maga si voltò un po’ stupita, ma in effetti, si disse, lo spadaccino era sempre protettivo nei suoi confronti, lo era sempre stato, fin da quando lo aveva conosciuto quindi gli rivolse un sorriso di gratitudine

L: "Grazie"

G: "E di che?"

L: "Di tutto…"

X: "Aiuto!!!" Xel stava corendo per la stanza cercando di sfuggire ad un’infuriata Philia, anche se i bernoccoli sulla sua testa indicavano che non ci stava riuscendo molto

L: "Ma che diavolo sta succedendo qui?!" la rossa era sconcertata

L: "Insomma volete…" Lina stava per continuare le sue protesta, ma quando vide Martina in reggiseno e mutande che balla sul tavolo la mascella le toccò terra e ci volle un grande sforzo di volontà per resistere alla tentazione di spaccare tutto

L: "Ti prego Gourry, andiamo via da qui"

G: "Ok, come vuoi tu" rispose il ragazzo mentre osservava Amelia in non buone condizioni sdraiata su di un tavolo.

Senza accorgersene Gourry era ritornato a palazzo, giusto in tempo, si disse. Era l’una passata e se avesse tardato ancora un po’ avrebbero probabilmente iniziato a pranzare senza di lui, sarebbe stato pericoloso per il suo stomaco che rischiava di rimanere digiuno vista la presenza di Lina e della sua voracità. Gli conveniva davvero muoversi…

L: "Ma dove si è cacciato quell’idiota?!" la rossa aveva acconsentito ad aspettare Gorry per iniziare a pranzare, ma adesso cominciava ad avere fame, oltretutto le portate erano già in tavola e la rossa aveva l’acquolina in bocca già da una mezz’oretta

G: "Scusate il ritardo…" lo spadaccino era appena entrato dal portone principale della sala, ma non aveva potuto terminare la frase, perché Lina gli era saltata addosso e l’aveva preso per il collo

L: "Cervello di medusa, ma si può sapere dove sei stato fin’ora?" il poveretto che riusciva a malapena a respirare riuscì solo a emettere un flebile sussurro

G: "Scu-sa…"

Dopo che Lina si fu sufficientemente calmata e Gourry si fu ripreso il pranzo iniziò e, come sempre, fu la solita battaglia a colpi di coltello e forchetta, mentre gli altri mangiavano tranquillamente ormai abituati allo spettacolo.

A: "Allora, ragazzi, che avete intenzione di fare, restate un po’ da me?"

M: "Beh, noi abbiamo moltissimi impegni a corte quindi prima di sera dovremo andarcene"

A: "Che peccato, e tu Philia?"

P: "Forse io mi fermerò per un po’, giusto il tempo di far vedere al piccolo tutto il paese"

A: "Ottimo, Xellos…"

X: "Se non disturbo vorrei rimanere, almeno finché i miei superiori non mi ordinano il contrario"

A: "E tu Shilfiel?"

S: "Anche io devo tornare a casa…"

A: "E voi due cosa avete intenzione di fare?" chiese infine rivolgendosi a Lina e a Gourry

L: "Eh?" chiese la rossa che era sempre impegnata nella sua lotta con Gourry all’ultimo boccone

L: "Mi dispiace Amelia, vorrei rimanere, ma la vita di corte non fa per me" rispose la maga

A: "Ma… allora dove andrai, non hai già visto e rivisto tutta la penisola?" Lina sorrise

L: "Infatti io e Gourry pensavamo di visitare il mondo esterno…" questa rivelazione lasciò tutti di stucco, lasciare la penisola significava allontanarsi molto da tutti loro. Con ogni probabilità non avrebbero rivisto i due compagni prima di un paio d’anni, e forse non sarebbero stati sufficienti neanche quelli per ritrovarsi.

L: "Non ho voglia di fare un altro giro per la penisola, se non incontreremo problemi arriveremo al confine fra una settimana e, in meno di un mese ci saremo già inoltrati nel continente esterno"

A: "Ma in questo modo non ci vedremo per molto tempo…" la principessa non sembrava particolarmente felice per la rivelazione della maga

L: "Non preoccuparti, al massimo tra un paio d’anni saremo di ritorno"

X: "E magari sarete anche…" azzardò Xel, ma un gancio destro di Lina lo mandò KO prima che potesse aggiungere altro.

Il pranzo proseguì senza intoppi e, quando anche Lina e Gourry furono sazi, tutti gli ospiti si alzarono dal tavolo per andare a sedersi sul divano accanto al camino acceso. Dopo aver mangiato tutte quelle portate, tutti i ragazzi si sentivano sazi e rilassati, il fuoco li riscaldava donando loro un senso di pace, accompagnato dalla tranquillità del castello e dal torpore che si era impossessato dei loro corpi li costringeva a starsene in silenzio, comodamente seduti assaporando quel momento di calma. A loro era sempre mancata la pace, sempre in giro, chi per un motivo, chi per un altro nessuno di loro poteva dire di vivere nella vera pace. Certo, non c’erano guerre in corso, ma ogni regno ha i suoi problemi, così come ogni brigante o cacciatore di taglie faceva sempre il suo lavoro. Inoltre le lotte tra Mazoku e Ryuzoku, anche se ultimamente sopita covava sempre negli angoli più bui dell’universo. Quante volta avevano combattuto e vinto, o comunque erano usciti vivi, e quante di quelle volte si erano pentiti o rammaricati, quante scelte avevano dovuto prendere, quante notti insonni per pensare un piano o una soluzione, quanti viaggi, amici, nemici… Quante parole vuote, quante frasi dimenticate… Probabilmente molte volte avevano pensato di mollare, credere che fosse tutto inutile o che non erano obbligati da nessuno a combattere, potevano semplicemente lasciare che se ne occupasse qualcun altro. Purtroppo non c’era mai stato qualcun altro, non lo avevano mai cercato un sostituto; lo avevano dimostrato molte volta, i migliori erano, sono e saranno sempre solo loro, e non perderanno mai l’occasione di confermarlo salvando questo nostro stupido mondo che tutti amiamo tanto. Seduti sul divano, l’uno accanto all’altra, Gourry e Lina si guardarono negli occhi e lì videro il proprio riflesso e tutto quello che c’era negli occhi azzurri di lui e in quelli rubino di lei.

I passi di Lina erano lenti sulle scale, il vestito le impediva di essere libera nei movimenti come sempre, dietro di lei c’era Gourry, che aveva tenuto lo sguardo basso finora, alzò gli occhi e il suo sguardo si impuntò da solo sul fondoschiena della maga… distolse subito lo sguardo, se lei se ne fosse accorta lo avrebbe sicuramente ucciso. Tentò di nuovo di staccare gli occhi da terra stavolta con successo riuscendo a fissare il suo sguardo sul movimento ondeggiante dei capelli di Lina.

…bellissima, forse avrei dovuto dirglielo quando è uscita da quella stanza… questo pensava Gourry mentre percorreva il corridoio che portava alla camera di Lina. Questa intanto contava i passi che la separavano dalla sua stanza, chissà perché poi, si chiedeva. Non sapeva bene perché, ma avrebbe preferito che la festa durasse ancora un po’, non sapeva bene il motivo che la spingeva e rallentare ad ogni passo, era più un bisogno, una necessita da assecondare con a spiacevole consapevolezza di qualcosa che finirà presto e male. Il corridoio sembrava sempre più corto e quando sentì Gourry fermarsi dietro di lei si bloccò chiedendosene il motivo. La maga si voltò

L: "Perché ti sei fermato?"

G: "Questa è la mia camera…" disse indicando una porta li affianco

L: "Oh… beh, buonanotte allora…" fece per andare

G: "Aspetta…" la fermò lo spadaccino “…devo dirti una cosa" Lina si fermò, senza voltarsi

L: "Cosa?"

G: "Devo prendere una decisione…" la rossa si voltò

L: "Dimmi"

G: "Ecco, Shilfiel domani tornerà a casa e…"

L: "E che c’entra?"

G: "Mi ha… chiesto di seguirla…"

L: "Beh, non ho intenzione di passare da…" cominciò lei con noncuranza

G: “…e di sposarla" Gourry abbassò la testa

L: “…" la rossa era senza parole

G: "Gli ho detto che ci avrei pensato"

L: "Ma tu non accetterai, vero?" chiese Lina che intanto si era avvicinata a lui

G: "Non lo so? Forse non sarebbe una cattiva idea fermarsi da qualche parte e mettere su famiglia…"

L: "Ma se poco fa mi hai detto che avremo visitato il mondo esterno insieme?!"

G: "Io…"

L: "E poi perché vorresti sposare Shilfiel e smettere di viaggiare, non preferiresti continuare a girovagare per il mondo senza pensieri?!" Lina si stava arrabbiando

G: "Non lo so!" riuscì a calmare la maga

L: "E allora…"

G: "Solamente vorrei chiederti…" la ragazza aspettava in silenzio

G: "Tu vuoi davvero che io rimanga con te?"

L: "Ma che stai dicendo, certo che voglio che tu rimanga con me…"

G: "Perché io non ce la faccio più"

L: "Cosa…?"

G: "Sono stanco di camminare dietro di te, di vederti scappare e poi rincorrerti…" probabilmente non era quello che avrebbe voluto dire, ma era quello che gli passava per la testa in quel momento

G: "Sono stanco di vederti ora vicina, ora lontana… non riesco a essere al tuo pari, per quanto mi sforzi sei sempre avanti… io vorrei camminare al tuo fianco Lina"

L: "Perché mi stai dicendo questo?"

G: "Perché… stando con te non mi accorgo del tempo che passa, e nemmeno di come cambiano le persone; di come sei cambiata tu in questi quattro anni me ne sono accorto stasera per la prima volta, anche se forse lo sapeva già da molto tempo. Non mi ero reso conto che già lo sapevo, semplicemente ignoravo l’esistenza di questa certezza"

L: "Come sono… cambiata?" chiese Lina esitante

G: "Quando sei uscita da quella stanza con codesto abito mi sono reso conto che sei bellissima, lo sei sempre stata"

L: "Gourry…"

G: "E non è solo questo, sei forte, coraggiosa… l’unica persona che abbia mai conosciuto che mangia quanto me. Sei egocentrica, prepotente, presuntuosa e permalosa, ma sai anche essere gentile e aiuti sempre chi è in difficoltà" lo spadaccino sorrideva mentre parlava
L: “…"

G: "In poche parole… ti amo"

Silenzio. Gourry aveva esaurito la sue parole e la sua gola era secca, anche se questo non era colpa del discorso. Il suo stomaco stava facendo una gara di salti mortali all’indietro con il fegato e la milza, mentre i polmoni si stavano pian piano restringendo come due maglioni nell’acqua fredda.

Lina stava cercando di riprendersi da quel fiume di parole che la avevano travolta, lei stava

Ancora raccogliendo i cocci quando si accorse che il suo cuore batteva talmente forte che avrebbe potuto raggiungere l’altezza della gola da un momento all’altro. Pensava che, probabilmente, avrebbe dovuto dire qualcosa, ma il suo cervello si rifiutava di rispondere agli stimoli esterni

Il vento che soffiava fuori fece sbattere una finestra molto violentemente e questo li riporto al presente

L: "Gourry io…"

G: "Per questo dimmi Lina, devo restare con te…? Perché non ce la faccio a stare insieme a te senza poterti amare, mi fa troppo male per continuare"

L: "No…" Lina aveva pronunciato quelle parole freddamente abbassando lo sguardo. In quel preciso istante Gourry si sentì morire, era finito, tutto finito. Non c’era dolore come pensava, ma non c’era altro, non c’era più niente…

L: "Non devi più soffrire…" adesso iniziava a fare male

L: "Camminerai sempre accanto a me"

G: "Cosa?!" qui il cuore di Gourry corse il serio pericolo di fermarsi

L: "Non…" non riusciva ancora a guardarlo negli occhi

G: "Posso rimanere accanto a te?" chiese con un filo di voce

L: "Si, rimani sempre con me" disse alzando finalmente lo sguardo. Lui le accarezzo la guancia con la mano e vide i suoi occhi chiudersi al contatto. La ragazza afferrò il polso che la stava accarezzando e strinse forte la mano dello spadaccino. Sentì il respiro farsi più affannoso e il cuore battere a mille, improvvisamente sentì caldo. Gourry si avvicino ancora di più a lei, per la prima volta le sembrava piccola e indifesa, inghiottì a fatica la saliva e pensò che trattenere l’istinto era molto più faticoso che combattere qualsiasi demone esistente in quello e altri svariati universi; senza più riflettere abbracciò la ragazza e la tenne stretta a se. Lina si accorse di come Gourry fosse rassicurante solo con la sua presenza, sentiva che avrebbe potuto restare stretta in quell’abbraccio per chissà quanto tempo. Sorrise mentre poggiava la testa sul petto del ragazzo e lo abbracciava a sua volta, stupendosi mentre sentiva il suo cuore battere con ritmo martellante nel suo orecchio. Gourry annusò il profumo dei capelli di Lina mentre questi gli solleticavano il naso e socchiuse gli occhi quando sentì le mani della ragazza che, sulla sua schiena, giocherellavano con i suoi capelli lunghissimi. Lei si sentì scoperta come non mai, priva di qualsiasi difesa, ma non aveva paura, anzi avvertiva la voglia di proteggerla dello spadaccino e si lasciò prendere dall’istinto anche lei; si staccò dal suo petto e alzò la testa per incontrare i suoi occhi con lo sguardo. Gourry la vide alzare lo sguardo verso di lui e avvicinò il viso al suo. Forse causa qualche bicchiere di troppo, forse l’atmosfera, l’aria della festa… o la proposta di Shilfiel, gli strani discorsi di Martina… qualunque cosa fosse, loro l’avrebbero sempre ringraziata. Il loro primo baciò durò solo pochi attimi, un leggero sfiorarsi delle labbra per sciogliere il ghiaccio… i successivi sciolsero i loro cuori come neve al sole. Lina spinse lo spadaccino fino alla porta della propria camera e lui riuscì in qualche modo ad aprire e si richiuse alle loro spalle. Veloci, trascorsero fugaci nei loro pensieri quattro anni di battaglie, amicizie, dolori e quanto altro avevano vissuto. Tutto ciò che avevano dentro si consumò quella notte…

Lì, in quella sala regnava il silenzio…
Due mani erano intrecciate…

Nel pomeriggio Shilfiel se ne andò senza salutare Gourry e Lina, probabilmente le faceva troppo male per rivederli, ma forse aveva sempre saputo come sarebbe andata a finire, dopotutto aveva fatto il possibile e non aveva rimpianti.

La sera partirono anche Martina e Zangluss reclamati dalle esigenze di corte. Prima che andassero, però, Lina chiese loro se volevano viaggiare con lei e Gourry, ma i sovrani di Zoana declinarono gentilmente l’invito. La ragazza sussurrò comunque a Lina

M: "Non temere, dopo ieri sera mi sono convinta; il tempo di sistemare qualche faccenda e lasciò il regno in mano ai miei consiglieri. Io e mio marito ce la squagliamo e veniamo a cercarvi" la rossa le augurò buona fortuna.

Dopo qualche giorno anche i restanti ospiti decisero di partire, Lina e Gourry volevano partire verso nuove avventure, Xellos doveva tornare a lavoro e Philia aveva semplicemente voglia di tornare alla tranquillità del villaggio dove si era stabilita un anno fa. Ad Amelia però non sfuggì il continuo confabulare del Mazoku e del drago dorato

A: "Ma che avete da bisbigliare voi due?"

X: "scusa, ma è un sagreto" rispose il demone poggiandosi un dito sulle labbra. Il piccolo Vargarv saltò in braccio al ragazzo e prese a giocare con i suoi capelli

V: "Pa-pà! Pa-pà!" ormai il piccolo aveva capito che poteva dirlo in pubblico

L: "Sembra che tu adesso abbia qualcosa di più importante del lavoro, vero Xell" il demone non seppe controbattere e Philia gli assestò un pugno in testa

Anche Lina e Gourry, con grande dispiacere di Amelia e Zel, partivano e chissà quando li avrebbero rivisti

A: "Allora ve ne andate anche voi? Mi lasciate sola in questo castello enorme?"

L: "Ma non sarai sola, Zel resterà qui a farti compagnia, non è vero?" disse la maga strizzando l’occhio alla chimera. Sia questa che la principessa di Saylun arrossirono.

Infine tutti partirono dalla città e fecero ritorno alla loro routine quotidiana: demoni distruttori di altri mondi, incantesimi talmente potenti da poter distruggere tutto l’universo, battaglie leggendarie e viaggi in paesi sconosciuti. In un universo come questo si può viaggiare ovunque, incontrare qualsiasi tipo di nemico o amico. Scoprire leggende, verità e complotti; si possono trovare le creature più potenti e inimmaginabili e gli animaletti più comuni e innocui. Visitare città magiche avvolte dal mistero o paesi maestosi famosi per le loro arti. Qualsiasi cosa è possibile viaggiando nella penisola dei demoni. Dopo un’avventura lunga e faticosa può anche non accadere niente, può darsi che tutto sia stato un fallimento oppure che sia andato tutto troppo bene da essere sbagliato. Alla fine può esserci bisogno di ricominciare da capo… e ricominciare… e ricominciare.

E comunque non essere ancora soddisfatti, ma dopotutto, il bello non è sempre inventarsi qualcosa di nuovo?

E allora ragazzi… noi continuiamo a divertirci.

Può anche essere che il divertimento non finisca mai…

In un mondo lontano 10 anime trovano l’equilibrio…

Fine

Note dell’autore: Prima esperienza nel campo di Slayers. Ho avuto quest’idea grazie ad una mia amica e per questo la ringrazio tanto, sia per questa fict, sia per l’ispirazione che mi ha dato per l’altra mia fict "Più bella cosa non c’è" (FF8). Per chi non l’avesse letta vi prego di farlo e lasciarmi una recensione grazie. Naturalmente voglio recensioni anche per questa, qualsiasi cosa vogliate dirmi, complimento, insulto o altro che sia, contattatemi, sono sempre a disposizione felicissimo di risponde. Alla prossima bye bye!!

  
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