“Woah …”

Raphael si fermò, ansimando pesantemente. 
Il guscio stancamente appoggiato contro la corteccia di uno dei tanti alberi del bosco, sudore freddo gli colava sul viso, fin lungo l’incavo del collo.

Appoggiò casualmente una mano sulla sua cintura, mentre riprendeva fiato.

“Uh …?” 

Le sue dita incontrarono il lembo di un pezzo di carta inserito lì, nella fessura dove teneva uno dei due suoi pugnali Sai. 

Era … una lettera?

***

Caro Raph.
Mi dispiace moltissimo di averti urlato contro ieri.
So di essere nel torto e ti chiedo scusa, ma il fatto è, lo sai. Più di tutti credo di avere il morale a terra e i nervi a fior di pelle da quando ci siamo trasferiti qui dopo … tutto ciò che è successo a New York …

Sono accadute così tante cose Raph. Così tante.

Ma specialmente dopo l’incontro con la presunta “Madre” di April, io … io ho paura che possano esserci altri esperimenti malriusciti dei Kraang in giro per il bosco …
So che può sembrare assurdo ma … sono molto preoccupato quando te ne vai in giro lì dentro da solo.
Non mi importa se vuoi passare un po’ di tempo da solo, ne hai tutti i diritti, solo … non allontanarti nel bosco da solo, oh!! Non fraintendermi, so che sei forte ma ti prego non sfidare la sorte ok? Fallo per me …

Spero di rivederti a casa presto.

Sempre tuo … 
… Leo.

***

“Ba … s-sta … bast-star … bast-ar … -do …”

Raph ripiegò rapidamente le lettera, inserendola nuovamente nella cintura, dopo di che si voltò di scatto …

Uno ragazzo, o meglio, un essere che assomigliava vagamente ad un ragazzo umano arrancava strisciando debolmente verso di lui. 

Si muoveva affidandosi soltanto alla forza delle sue braccia poiché ciò che restava delle sue gambe … non era che una poltiglia gelatinosa violacea, fumante … dolorosa. 
Il resto del corpo che manteneva ancora una forma più o meno umana era completamente ricoperto di sangue: Il busto e le braccia segnati da brutti tagli e piaghe spumose della stessa gelatina violacea che aveva sostituito le sue gambe; i capelli neri erano arruffati, sporchi di sangue secco e polvere, e gli occhi …
… Quell’essere non aveva gli occhi!! 

Aveva solo due orbite vuote, grondanti di sangue.

Raphael indietreggiò di qualche passo, ma anziché mostrarsi spaventato o quanto meno inorridito da ciò che aveva davanti, semplicemente sbuffò.

“Santo cielo” brontolò il focoso “Sei davvero una seccatura, per quanto tempo hai intenzione di seguirmi?”

“R-Ri … rida-da-da … me-l-o … rid-melo …” gracchiò la creatura a fatica cercando di alzarsi il più possibile da terra facendo leva sulle braccia.

“Riddamo?” schernì la tartaruga appoggiando le mani sui fianchi “Ah, forse intendi dire: “Ridammelo”?”

La creatura non disse nulla ma cercò di strisciare nuovamente verso di lui.

“Ridartelo indietro?” ridacchiò il rosso fingendosi pensieroso “Ahah!! Impossibile” continuò “Questo CORPO fa molto meno MALE, e dopo tutta la fatica che ho fatto per impossessarmene perché dovrei ridartelo?” sorrise, ma non nel modo in cui di solito sorride Raph.

“Giusto, RAPHAEL?!”

Si, quella povera creatura che strisciava agonizzante ai piedi della tartaruga era davvero Raphael!! 

“M-Ma … ma-ledet- … male … mal-ledet- …” ansimò, continuando a piangere sangue dagli occhi.

“Sai, suppongo che dovrei ringraziarti” riprese la creatura “Ho passato così tanto tempo bloccato in questo maledetto bosco, aspettando la morte …” continuò “… Che ormai avevo smesso di sperare che qualcuno si addentrasse qui dentro, eheheh” 
Ridacchiò, portandosi la sua nuova mano, la mano di RAPH, contro la fronte “D’altronde chi mai avrebbe avuto il coraggio di addentrarsi nel bosco di “James”? Si beh, a parte i kraang ovviamente … quei maledetti mostri”

Raphael non lo stava minimamente ascoltando. 
–Mi hai attirato in una trappola maledetto stronzo!!- pensò lasciandosi sfuggire l’ennesimo lamento di dolore mentre cercava di strisciare verso quel ladro di corpi. 

“R-Ri … dam-mel … eo-o …” balbettò.

La gola gli bruciava, tutto quel maledetto corpo bruciava!! 
Il dolore che provava era insopportabile!! 

-Fammi tornare come ero prima!!- urlò mentalmente cercando di afferrargli la caviglia.
Ghignando, James si scostò facilmente dalla debole presa dell’altro e lo calciò via. 

“Non sei ancora morto?” sospirò allora alzando gli occhi al cielo “Beh, non si può certo dire che manchi di tenacia, anzi lascia che ti applauda con le mie mani, le TUE mani” sorrise macabro.

-Se solo … potessi … - pensò Raph a fatica. 

Ormai anche solo semplicemente pensare gli costava fatica, non aveva più tempo … 
-No!!- pensò disperato –Non può finire così … non posso MORIRE … non … così-
Raph tentò di nuovo di alzarsi –Devo tornare … devo tornare dai miei fratelli, da loro, da …-

“… da LUI” replicò James leggendogli i pensieri “Temi più per la sua vita che non per la tua, vero?” 

“L-Le … Le-o …”

“Ah si, lo so” disse James lasciandosi scappare una risatina “Tu e Leonardo, una bella coppia non c’è che dire!! Tutti i vostri momenti, i ricordi del passato che avete trascorso fino ad ora insieme sono rimasti nel tuo corpo” commentò.
Un sorriso macabro increspò le labbra verde smeraldo.
“Leonardo … è un DOLCE ragazzo, credo proprio che mi piacerà MOLTO la sua compagnia” 

Raphael urlò. 
Un urlo di dolore misto alla rabbia e all’angoscia che provava. 

“Tra l’altro se non sbaglio ti ha anche scritto questa lettera” fece notare crudelmente James “Non perdo tempo a leggertela … scommetto che lo hai già fatto tu, PRIMA di scoprire il mio laboratorio sotterraneo”

-Se solo … gli avessi dato ascolto- pensò Raph amaramente.

“Già, peccato” sibilò l’altro “Comunque ormai è troppo tardi e non dovrai più preoccuparti di nulla tra poco”

“N-Noa … a-aah …”

“Non temere amico mio” lo rassicurò James chinandosi su di lui “Mi prenderò IO cura della tua famiglia” sorrise “E soprattutto mi prenderò cura del tuo compagno, lo tratterò …” si baciò un mano “ … Come un principe, te lo prometto”

-No, no, no …- pensò Raph disperato.

“Raphael!!??”

-… NO!!- 
Il focoso ebbe un sussulto. 
–LEO!!-

“Guarda, guarda chi c’è …” sorrise James.

“R-Raph!!” esclamò Leonardo precipitandosi, nonostante la gamba non ancora guarita lo rallentasse, tra le braccia di quell’impostore “Oh Raph …”

“Leonardo” mormorò piano James sforzandosi di risultare più dolce possibile mentre lo stringeva a se, protettivo.

“Ti ho cercato dappertutto, sia io che gli altri” ansimò l’azzurro, il quale era così felice di aver ritrovato il compagno da non aver nemmeno visto la strana e sofferente creatura che strisciava lì vicino “Non tornavi da tanto e …”

“Sei da solo?” domandò James cercando di sembrare preoccupato. 
–Che attore- pensò era con sadica soddisfazione, anche se gli risultava difficile non ghignare mentre guardava con la coda dell’occhio Raph che cercava inutilmente di strisciare versi di loro.

“Si ma …”

“S … st-a … i … sta-i-i … lon-ta … ta … lont-a-no …” cercò di balbettare Raph “L-Le-o …”

“… AAAHHHH!!”

Leonardo si scostò via inorridito quando percepì il tocco gelido di Raph sulla sua caviglia; sgranò gli occhi sguainando una delle sue katana, puntandola contro quel mostro … contro Raphael.

“R-Raph cosa … cos’è q-quella c-cosa?!” domandò l’azzurro spaventato.

James non fece una piega, tuttavia, sorridendo tra se e se, strinse maggiormente Leo contro di lui 
“Sssh!! Non temere tesoro, deve essere sicuramente un qualche altro esperimento mutante scappato ai Kraang, ma non ci farà del male”

“N-No …” singhiozzò Raph. 

–No!! Leo!! Allontanati da lui, ti prego … !!- pensò il rosso, se solo avesse modo di parlare, se solo il dolore non fosse così forte … se solo avesse gli occhi piangerebbe … 
… ma neanche quello gli era concesso.

“C-Come fai a s-saperlo?” domandò Leo indietreggiando insieme al falso Raph, che gli fece riporre la katana … non ce ne era bisogno.

“Non vedi? Sta per morire, è questione di istanti” sorrise James.

“M-Ma … uuummmhhpp!?”

-No!! Ti prego no!!- 
Non poteva vedere, ma poteva ancora sentire … 
“N-No … L-Le-o … Leon … na-a … nardo …”

James sorrise mentre baciava Leonardo proprio davanti Raph. 
-Però, niente male, è un vero peccato che ... "Raphie" non possa vedere la scena- pensò.

“Uumph … R-Raph …” balbettò Leo.

-No, no, ti prego, no- pensava Raph disperato –Quello non sono io!! QUELLO NON SONO IO!!-

“Sssh, mi dispiace di averti fatto preoccupare” si scusò James “Coraggio, andiamo a casa …” continuò prendendolo per mano e tirandolo via.

“N-NO!!”

Con le ultime forze Raphael cercò di afferrare di nuovo Leonardo, il quale gridò spaventato.
James fu più svelto … 

“MUORI MOSTRO!!” ruggì James pugnalando Raph alla gola.

“… L-Le … Le-o … o” gracchiò Raphael prima di cadere definitivamente a terra … morto.

Ma Leo non poteva capirlo “R-Raph?” sussurrò sconvolto stringendosi al suo braccio.

James sorrise –Addio, Raphael …- pensò. 
“E’ tutto finito Leo, torniamo a casa …” mormorò cingendogli la vita con un braccio, tirandolo dalla parte opposta del bosco.

Leonardo lo seguì senza dire nulla, solo si strinse a quello che credeva fosse il suo compagno, avviandosi lontano da quel posto.

Si voltò solo una volta, a guardare indietro, per un istante …

… Solo una volta.

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Buongiorno gente!!
Ok, so che probabbilmente (Anzi SICURAMENTE) mi odierete tutti perché ho fatto morire Raphie ma in questi giorni sono un pò giu di morale e visto che ultimamente mi sono fissata con i videogiochi horror ...
Ma comunque questa storia non ha un vero e proprio finale, a parte la morte di Raph, perciò siete liberi di immaginare ciò che volete magari anche resuscitarlo XD a voi la scelta. Baciiii!!