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Autore: Jade Tisdale    18/03/2015    3 recensioni
«Sono stati quattro anni terribili, in cui mi sono chiesto diverse volte cosa fosse accaduto dopo la mia partenza, se tu e Ichigo vi foste messe a litigare, se il gruppo si fosse sciolto... ma più di tutto, il senso di colpa mi ha divorato dentro. Io amavo Ichigo, è vero, ma questo era prima che mi mettessi con te. [...]»
[...]
Il cuore di Zakuro batteva all'impazzata, ma questo non gli impedì di prendere il viso di Ryou tra le mani e sussurrare: «Uno stupido codardo.»
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Past mistakes

 

 

 

 

 

Ryou sospirò, passandosi una mano tra i capelli biondi. Non gli era mai piaciuta la musica ad alto volume e di certo essere ad una festa in discoteca non migliorò il suo umore.
«Suvvia, Shirogane, piantala di fare l'asociale: vedrai, ci sarà da divertirsi! E ho invitato tante belle donzelle che pagherebbero pur di fare la tua conoscenza, puoi starne certo!»
Quelle erano state le parole che gli aveva rivolto Thomas quella mattina, dopo averlo convinto a partecipare alla sua festa di compleanno.
Thomas Mercer, regista, scrittore, produttore ed ex archeologo, nonché uno dei vecchi amici di suo padre. Subito dopo la morte dei genitori di Ryou, il dolore per quella grossa perdita spinse Mercer a cambiare professione: avendo diversi parenti nel mondo dello spettacolo, non gli fu difficile trovare lavoro come regista -subito dopo aver seguito dei corsi appropriati, ovviamente.
Il biondo cercò inutilmente di chiudersi le orecchie coi palmi delle mani, sotto lo sguardo divertito di una barista rossa che, in qualche modo, gli ricordò Ichigo.
Ichigo.
Quel nome lo fece rabbrividire.
Ormai erano diversi anni che non la vedeva, così come non si era più sentito con le altre Mew Mew.
Kyle aveva deciso di restare in Giappone, ma erano da circa tre mesi che i due non si sentivano. Da quanto aveva capito dall'ultima conversazione che avevano avuto, Purin era ritornata in Cina con i suoi fratelli, Retasu, Minto e Ichigo avevano continuato a lavorare al Caffè, mentre Zakuro era andata all'estero per girare un film.
Sorrise senza rendersene conto, ripensando alla top model dagli occhi color zaffiro. Era ritornato in America con un peso sul cuore che, a distanza di quattro anni, gli creava ancora parecchio disagio. Il giorno prima della partenza avevano litigato e lui, purtroppo, non aveva più avuto occasione di chiarire con lei e di scusarsi per quanto accaduto. Ma forse, non era ancora troppo tardi.
«Questo posto è occupato?»
L'americano alzò lo sguardo, ampliando il suo sorriso. «Certo che no.»
La donna si sedette con lentezza: indossava un abito lungo color porpora, scarpe nere col tacco alto e i capelli viola erano raccolti in un perfetto chignon alto, con due ciocche ribelli che ricadevano sulle spalle.
«Ti stavo aspettando, Zakuro.»
La ragazza strinse la pochette sotto al braccio destro: «Thomas ha fatto la spia, non è così?»
«Thomas non sa tenere segreti, lo sai» scherzò lui, facendola scoppiare a ridere.
Si scambiarono un'occhiata breve, spostando subito lo sguardo da un'altra parte.
«Come stai? Ormai sono quattro anni  che non ci vediamo.»
«Già» borbottò l'altro, rigirandosi tra le mani il bicchierino in cui, poco prima, era stato versato del liquido amaro. «Diciamo che starei meglio in un luogo più appartato, senza questa musica assordante.»
Zakuro si alzò dalla sua postazione, facendo segno all'amico di seguirla: si diressero verso il cortile esterno, ricco di piante rigogliose che davano un tocco di eleganza a quel luogo rumoroso e per niente fine. Il giardino era vuoto, eccetto per una coppietta di adolescenti seduti a bordo piscina.
«Come procedono le riprese del film?»
«Bene, ormai abbiamo quasi finito» replicò l'altra, sedendosi vicino a lui su una panchina. «E tu? Ho saputo che hai fatto carriera.»
Il biondo non rispose, limitandosi ad osservare quella coppietta poco più avanti di loro. Soltanto allora si rese conto che stavano litigando. La ragazza si era alzata in piedi e aveva cominciato a dire cose non poco carine sul conto del ragazzo. Quest'ultimo prese un respiro profondo, dopodiché, si scusò, abbassando leggermente il capo. La ragazzina lo osservò a lungo, fino a quando non scoppiò a piangere e scappò via.
«Sembriamo noi due» rifletté ad alta voce l'americano, non accorgendosi che Zakuro l'aveva sentito perfettamente.
La donna accavallò distrattamente le gambe. «Già. L'unica differenza è che tu non sei mai tornato.»
«Lo avrei fatto se non fosse successo... quel che è successo.»
I due si scambiarono una gelida occhiata.
«Hai baciato Ichigo quando stavi con me
Il ragazzo si prese la testa fra le mani, ripensando a quel terribile momento che segnò la sua vita per sempre. Lui e Zakuro stavano insieme da quasi un anno ormai. Era molto felice, però... quando Ichigo e Masaya si lasciarono, non ci capì più niente. La Mew Neko era seduta ai piedi di un albero nel Parco Inohara e lui aveva cercato con ogni mezzo di consolarla. Poi, però, cedette: si sporse verso di lei e le diede un bacio a fior di labbra, che avrebbe sicuramente approfondito se non fossero stati distratti dalla voce di Minto, più che irritata.
Quando i due alzarono lo sguardo, la ballerina stava inseguendo Zakuro, che era scappata via non appena quella scena si era presentata davanti ai suoi occhi.
Non appena Ryou fece ritorno a casa, la modella era chiusa in bagno e percepì chiaramente i suoi singhiozzi. Ci rimase fino alla mattina successiva e Ryou se ne andò senza mai chiarire.
Il biondo sospirò, alzando lo sguardo e incrociando nuovamente quelle due perle color del mare che lo facevano tanto impazzire.
«Lo so e non ho mai avuto modo di scusarmi con te» disse tutto d'un fiato. «Sono stati quattro anni terribili, in cui mi sono chiesto diverse volte cosa fosse accaduto dopo la mia partenza, se tu e Ichigo vi foste messe a litigare, se il gruppo si fosse sciolto... ma più di tutto, il senso di colpa mi ha divorato dentro. Io amavo Ichigo, è vero, ma questo era prima che mi mettessi con te. Perciò credimi quando ti dico che ti amavo davvero, credimi se ti dico che ho sofferto per il mio sbaglio, se ti dico che adoravo i tuoi occhi, il tuo viso, il tuo profumo. Mi piaceva osservarti mentre cucinavi, o quando ti svegliavi la mattina: raramente dimostravi i tuoi sentimenti, è vero, ma quando lo facevi, non ti fermava più nessuno. Ti ho amata, così come ho amato la nostra prima volta e tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme, ogni singolo appuntamento, ogni singola parola, ogni singola risata che abbiamo condiviso. Eri l'amore della mia vita e lo sei tutt'ora, quando ho baciato Ichigo, non so nemmeno io perché l'ho fatto... forse era per ripicca nei confronti di Aoyama, o forse volevo semplicemente realizzare uno sciocco desiderio infantile. Eravamo due ragazzini, lo so, ma credimi: ti ho amata mille volte più di quanto amassi Ichigo e ti amo ancora. Non riesco a credere di averti persa, ma non ti chiedo una seconda opportunità, io ti chiedo di ricominciare completamente da capo, sono quattro anni che avrei voluto farti questa proposta ma non ne ho mai avuto il coraggio. Sono solo un codardo...»
Il cuore di Zakuro batteva all'impazzata, ma questo non gli impedì di prendere il viso di Ryou tra le mani e sussurrare: «Uno stupido codardo.»
La osservò confuso, cominciando seriamente a credere che forse lo avrebbe perdonato.
«Ryou, ascoltami bene» esordì l'altra, lasciandosi andare ad un lungo sospiro. «Tu hai sempre amato Ichigo, ma quando te ne sei andato, lei mi ha chiesto perdono diverse volte ed io non sono riuscita a prendermela con lei, ma nemmeno con te. Conoscevo bene i tuoi sentimenti, sapevo che quello che provavi per me non era nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che sentivi per lei. Però... io ho sempre sperato che le cose cambiassero. Non torni in Giappone da tanto tempo e cosa mi assicura che non rifaresti lo stesso sbaglio?»
L'ideatore del Progetto Mew non si mosse, né tantomeno rispose: gli tremavano le gambe dall'agitazione, l'ansia stava prendendo possesso del suo corpo e in quel momento, tutto ciò che voleva era abbracciare Zakuro.
La viola, però, si sporse verso di lui e lo baciò, ritraendosi quasi subito.
Un sorriso amaro le contornò le labbra, mentre si alzava lentamente dalla sua postazione e spariva per sempre dalla vista confusa dell'americano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanta tristezza, mamma mia ç_ç
Non so, io passo da un'estremità all'altra: o scrivo storie con tanto fluff, oppure di separazioni e morti.
Tralasciando questo particolare, il mio periodo mensile di tutto studio niente fanfiction (come lo chiamo io -.-) è ufficialmente concluso, perciò per le prossime due (?) settimane, se siamo ottimisti, dovrei avere più tempo per aggiornare long e scrivere one-shot :3
*gente che all'improvviso abbandona il fandom*
Ryou: E fanno bene! Sempre meglio che leggere queste storielle da quattro soldi!
Zakuro: Zitto tu! Altrimenti la prossima volta ci fa fare una brutta fine...

Figurati Zacchan, ti voglio troppo bene per farti fare una brutta fine! Però... potrei fare un pensierino su Ryou hehehe
Va bene, la pianto! XD
Spero che vi sia piaciuta, a presto <3

   
 
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