Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: MadreDeiDraghi    18/03/2015    3 recensioni
Per Annabeth studiare non era mai stato particolarmente impegnativo eppure ora non riusciva proprio a concentrarsi sull'aritmetica... fortuna che c'è qualcuno che le ravviva la giornata, anche se probabilmente non nel modo in cui lei l'avrebbe desiderato...
Genere: Commedia, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Annabeth si passò una mano tra i lunghi capelli biondi, portandosi una ciocca dietro l'orecchio con fare distratto. Quel pomeriggio si era ripromessa di studiare per il compito del giorno successivo, ignorando tristemente l'invito di Percy per uscire a prendere un gelato al puffo. Controllò l'orologio e vide che, da quando aveva aperto il libro di aritmetica, aveva posato la matita sul suddetto libro e aveva estratto un evidenziatore azzurro, regalo del suo ragazzo per il loro secondo anniversario, erano passati si e no dieci minuti. Eppure le sembrava di essere seduta su quella sedia da milioni di anni, tanto che pensava non sarebbe riuscita ad alzarsi, trattenuta dalle radici che affondavano nel pavimento della camera, partendo dalla pianta del suo piedi. Noia. Con nell'unica parola la ragazza riusciva a riassumere tutto il suo pomeriggio. La sua concentrazione vagava stanca nella stanza, le bastava posare per un attimo lo sguardo tempestoso su una mosca per perdersi in pensieri completamente discosti dall'aritmetica, finché un fruscio appena udibile la riscosse. La ragazza si guardò attorno pensando a un mostro, che tuttavia avrebbe considerato una distrazione gradevole. Purtroppo il suo sguardo non si posò su niente che potesse essere uno di essi sotto mentite spoglie, così che Annabeth fu costretta a tornare al suo libro.
"Diis Immortales! Magari ci fosse un mostro nella stanza" borbottò frustrata la semidea, ravvivandosi i capelli biondo cenere. Ad un tratto fu certa di aver nuovamente udito quel fruscio sinistro. Chinò il capo e guardò sotto la scrivania, sollevò i fogli posati sul legno per poi posarli poco dopo, senza aver trovato niente. Ad un tratto sollevò la matita per portarsela tra le labbra, gesto che usava fare quando era nervosa o annoiata, se non che, nella parte dove una piccola gomma rosa di attaccava alla parte gialla e nera dell'oggetto, vide un gigantesco, ripugnante e spaventoso... ragno. Era il più grande che avesse mai visto, nero e peloso, che risaliva lentamente la matita, pronto ad atraccarle il braccio. Annabeth strillò in preda al panico, lasciando cadere a terra l'utensile e rifugiandosi sopra la sedia, ignorando per un secondo l'intelligenza che avrebbe dovuto avere essendo figlia di Atena, ma che, in quel momento, non le fece pensare che il ragno si sarebbe benissimo potuto arrampicare sul suo rifugio. La ragazza ritrovò un briciolo di senno e iniziò a calpestate l'ormai ex-aracnide, che ora era a una macchia informe sotto la suola della sua scarpa.
"Miseriaccia, che cos'era!" esclamò una voce alle sua spalle. Un ragazzo la fissava sbalordito, con un misto di ammirazione e disgusto sul volto. Annabeth fissò gli occhi su quel giovane dai capelli rossi e scompigliati, sul bastoncino che teneva in mano e sul mantello nero che indossava. Una domanda le sorse spontanea nella mente.
"Chi sei?" chiese guardandolo stupita.
"Ronald Weasley" rispose lui, come se non ci fosse bisogno di aggiungere nulla, come se non fosse spuntato dal niente nella sua camera.
"Come sei arrivato qui?" domandò ancora lei.
"Oh, credo di aver sbagliato qualcosa mentre mi teletrasportavo... stavo pensando alla sala di pozioni quando mi sono ritrovato a pensare a dei giganteschi ragni che ho affrontato nella Foresta Proibita e mi sono ritrovato qui" spiegò Ron.
"Sei aracnofobica come me?" chiese il mago, sorridendole incoraggiante.
"Si..." Annabeth lo guardò sempre più convinta che tutto si stesse svolgendo nella sua mente palesemente andata.
"Ti capisco, tornerò per insegnarti qualche incantesimo di protezione, Harry mi ha imparato bene" concluse Ron, quindi mosse velocemente la bacchetta, pronunciando parola che la semidea non capì, quindi scomparve, lasciando dietro di sé un'Annabeth parecchio sconcertata. Sto impazzendo penso la ragazza, si stese sul letto e chiuse gli occhi. Eppur era certa di aver già sentito parlare di Ronald Weasley...


Angolo autrice:
Non so cos'è questo.. definirlo crossover mi sembra troppo,
Frutto di uno sclero mi sembra più appropriato 😅
Spero che non faccia troppo schifo, vorrei specificare che l'idea me l'ha fatta venire in mente mia sorella dicendo che Ron odia i ragni come anche Annabeth...
Spero che lascerebbe una recensioncina :3,
Alla prossima,
Mad💕
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: MadreDeiDraghi