Libri > I Regni di Nashira
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Autore: FreDrachen    19/03/2015    2 recensioni
SOSPESA
E fu nella solitudine e nel silenzio della fossa comune, sotto il caldo tocco delle due stelle, che d'improvviso Saiph riaprì gli occhi.
~ ~ ~ ~
E se Sapih fosse in cerca di vendetta?
E se il cuore di Megassa lo cambiasse, a tal punto di trasformarlo in una minaccia ben peggiore di Cetus?
Riuscirà Talitha, la giovane guerriera talarita a salvare Nashira e l'anima del suo amato Saiph?
[Questa é un'ipotetica versione del quarto libro di Nashira, ho messo rating arancione, anche se Saiph é capace di tremende atrocità in questa storia^^"]
Dal capitolo 1:
«Chi sei?»domandó, cercando di mascherare il tremore della voce.
La figura si slacció il mantello, lasciandolo scivolare a terra.
Megassa trattenne a stento un urlo.
I capelli verdi erano imbrattati di terra, e gli occhi dorati senza pupilla sembravano volerlo trafiggere.
Lo riconobbe subito...
Genere: Guerra, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Melkise, Nuovo personaggio, Saiph, Talitha
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 3



Distruzione

 
 
Cinque mesi dopo...
 
Quando Talitha ritornó a Talaria rimase alibita da ció che vide.
C'erano fumo e incendi sparsi ovunque. I Talareth sembravano malati o morenti in quel scenario apocalittico.
Che Cetus abbia bruciato il mondo quando era nel Luogo Innominato?
Eppure Nera era stata chiara. Il tempo scorreva diversamente da Talaria nella sua dimensione.
Un giorno equivaleva a una settimana, e stando ai suoi calcoli dovevano essere passati almeno, almeno cinque mesi.
Troppo pochi per motivare quella distruzione.
Melkise al suo fianco procedeva in silenzio. Talitha sapeva che il suo pensiero era legato al piccolo Grif.
Chissà dove si trovava in quel momento.
Ovunque posasse lo sguardo incontrava la morte. Ma nessun talarita e femtita in vista. E la cosa li insospettì molto.
Melkise posò una mano sulla spalla di Talitha.«C'é qualcosa di strano»mormorò, avvertendo una sorta d'inquietudine nel cuore.
«Sarà anche così Melkise. Ma prima dobbiamo trovare qualcuno che possa darci spiegazioni».
Il suo ragionamento non faceva una grinza.
Era cambiata molto Talitha dalla morte di Saiph. Si era fatta se possibile più matura e responsabile.
«Non c'é nessuno Talitha. Credo...credo che Cetus...»
Talitha alzò lo sguardo al cielo. Parte dei rami dei Talareth avevano perso le foglie, e si riusciva a intravvedere la luce malata dei due soli.
I due soli?
Cetus era al suo posto, meno risplendente dall'ultima volta che l'aveva visto.
«Melkise, non é opera di Cetus tutta questa distruzione»rispose con un filo di voce indicando al compagno il cielo.
Melkise sbiancò.«Pensi che sia opera di tuo padre? Ma no, impossibile. Sarà stato anche un folle, ma non credo che il suo obiettivo fosse questo»ribatté indicando intorno a sé.
Talitha arricciò il naso.
«Sarà. Ma non ci vedo bene in tutta questa faccenda».
Con lo sguardo volò sul paesaggio intorno a lei rischiarato da piccoli incendi sparsi.
L'aria si era fatta rarefatta, presto avrebbero avuto bisogno di un luogo dove riposare e riprendersi.
La profezia di Nera riaffiorò nella sua mente, ma la ricacciò indietro.
Non voleva assolutamente crederci.
«Talitha. Laggiù».
La voce di Melkise la riscosse.
Una figura indistinta tra le fiamme riaccese le sue speranze.
Talitha comició a correre verso di lei, incurante di Melkise che la chiamava.
«Aspetta!»urló, cercando di raggiungere la figura minuta avvolta in un mantello.
Era il primo essere vivente che incontravano da quando avevano rimesso piede della Terra d'Autunno, e non si sarebbe lasciata sfuggire quest'occasione.
Quando fu a pochi passi, la figura si girò e si tolse il mantello.
Talitha lo riconobbe subito e il cuore le consigliò di chiamare Melkise.
Di fronte a lei c'era Grif,con una strana espressione sul viso. Solo allora notò il pallore pronunciato della pelle, gli occhi senza pupilla, e la spada in mano.
Talitha indietreggiò, ma non abbastanza in fretta. Grif le fu addosso in un lampo, inchiodando la a terra.
La ragazza cercò di sbilanciare il ragazzino con un colpo di reni, ma la sua presa era ferrea.Cominciò a urlare, cercando inutilmente di sgusciare via dalla sua presa.
La pressione sul suo pettoscomparve quando intervenne Melkise. Quando riconobbe il femtita, sbiancò visibilmente in viso.
«Grif…che ti hanno fatto…»mormorò come in trance.
Talitha lo prese per il braccio, costringendolo a fuggire. A malincuore l'uomo seguì Talitha. Dietro di loro sentivano i passi felpati e rapidi di Grif, in rapido avvicinamento.
Per fortuna Melkise conosceva bene quel posto. Quando ancora era un cacciatore di taglie, aveva avuto a che fare con un furfante che si era rifugiato in quella zona, in un rifugio in alto, quasi vicino alla chioma del Talareth.
Intimamente sperò che anche Grif non se ne ricordasse.
«Seguimi, conosco un luogo sicuro»mormorò a Talitha, che gli si era affiancata nella corsa.
Talitha non rispose, ma gli rivolse un'occhiata comprensiva. Melkise aumentò la velocità, seguito a ruota dalla ragazzina.
Girarono in tondo per vari isolati per far perdere l'orientamento a Grif. Quando furono quasi sicuri di essere a posto, raggiunsero la scalinata che portava ai rami alti del Talareth. Salirono i gradini a due a due per minimizzare i tempi.
Ma quando arrivarono in cima, i loro cuori persero un battito.
In cima alla scala c'era Grif ad attenderli, intento a giocherellare con un pugnale dalla lama consumata, eppure ancora abbastanza tagliente. Quando si accorse della loro presenza sorrise. Un sorriso diabolico e pieno di oscuri presagi. Un sorriso che non aveva nulla a che vedere con il ragazzino che Melkise aveva deciso di accudire.
Talitha coraggiosamente sguainò Verba.
Tutto inutile.
Grif le saltò addosso fulmineo e affondò il pugnale nella sua spalla.
Talitha gemette di dolore, e quasi involontariamente colpì Grif al fianco, per recuperare la distanza di sicurezza.
Con orrore, la ferita che gli aveva inferto si richiuse, e la pelle tornò integra, come se non fosse stata mai sgualcita.
Grif sorrise beffardamente, sentendo già la vittoria in pugno.
Quando all'improvviso, dalla chioma sopra di loro sbucarono tre lance, che mancarono il femtita per un soffio.
Una figura agilissima sbucò dal fogliame, atterrando accanto a Talitha.
La riconobbe subito.
Era Lakina, la giovane mezzosangue che aveva seguito Saiph per Talaria quando ancora era vivo.
Gli occhi brillavano minacciosi, e con un cenno richiamò i suoi uomini, un talarita pelle ossa dai capelli biondo cenere e gli occhi verdi, e un giovane femtita dai capelli verde chiaro e gli occhi allungati dorato chiaro.
Grif ebbe un moto di stizza.
Lakina sorrise pericolosamente, scostandosi una ciocca viola dal viso, e trafiggendolo con i suoi occhi dorati.
«Questo non è luogo per quelli come te, maledetto. Vattene se non vuoi che ti faccia pentire di esserti venduto a Lui».
Talitha sentì un brivido scenderle giù per la schiena, nel sentire la parola Lui.
Grif per nulla intimidito cercò di colpire Lakina che parò senza problemi con un pugnale che aveva sfoderato all'ultimo minuto.
«Non essere stupido. Avrai anche le tue doti surreali, ma non dimenticarti che siamo tre contro uno».
Talitha represse una smorfia per non essere stata presa in considerazione, ma sorvoló su questo fatto. In fondo Lakina li aveva appena salvati.
Grif li fissò duro, uno a uno. Poi con scatto felino, troppo veloce per un normale femtita o talatita, scomparve.
Lakina rinfoderó il pugnale e rivolse a Talitha e Melkise un sorriso triste.
«É un piacere rivedervi».

 
 




Angolino dell'autrice:
Ciao eccomi(finalmente)con il terzo capitolo di questa story.
Scusate il ritardo, ma faccio ciò che posso ^^"
A presto <3
 
   
 
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