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Autore: pentolina    19/03/2015    3 recensioni
In questa storia vedremo la nostra detective Beckett nel ruolo di madre single... un ex che ricompare dopo anni e Castle che le starà sempre a accanto (prima come amico e poi...)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Una settimana dopo
Come previsto Nick è uscito di prigione più di tre giorni fa e, anche se non si sono più avute sue notizie, Kate è nuovamente in ansia e allerta in ogni istante portando di conseguenza qualche piccolo contrasto con lo scrittore.
“Kate, dove sei?” Chiede Rick finendo di caricare la lavastoviglie.
“Sono al distretto… David sta dormendo?” Domanda accorgendosi che è ormai mezzanotte passata.
“Certo che dorme ma come ogni sera ha chiesto di te. Ascolta, Kate… non puoi andare avanti così. È giorni che torni a casa all’alba. Tuo figlio ha bisogno di te.” La rimprovera lo scrittore stanco della situazione.
“È mamma?” Mormora David assonnato raggiungendo il padre.
“Passamelo!” Ordina Kate all’udire della voce del figlio.
“Mamma! Quando torni?” Domanda appoggiando la testa contro la spalla dell’uomo.
“Sto arrivando, amore ma tu devi tornare a letto… è tardi e domani dovrai alzare presto per andare all’asilo.” Cerca di convincerlo la detective.
“Non ci vado!” Risponde il piccolo.
“David… devi andarci. Non puoi restare a casa da solo.” Spiega Kate.
“Papà ha detto che posso restare a casa con lui.” Chiarisce David.
“Ne riparliamo domani mattina… ora vai a letto!” Risponde cercando di restare calma.
“Notte, mamma.” Saluta il piccolo.
“Buona notte, amore mio.” Ricambia lei.
“Vai nel lettone… ti raggiungo subito.” Afferma Rick spingendo dolcemente il figlio verso la camera.
“Da quando decidi tu per mio figlio?” Domanda la detective irritata.
“Da quando tu hai smesso di interessarti a lui…”
“Non ti permettere!” Lo interrompe lei.
“NO, Kate! Ho fatto di tutto per rimediare alle tue mancanze. Ora se non ti dispiace vado a mettere a letto NOSTRO figlio. Se vuoi parlare sai dove trovarmi.” La zittisce riattaccando.
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Cinque ore dopo
“Che fai lì?” Chiede Rick accorgendosi della compagna seduta al buio sul divanetto di fronte al letto.
In risposta la detective tira su col naso facendo capire allo scrittore che sta piangendo e facendolo alzare immediatamente.
“Ehi…” Sussurra inginocchiandosi davanti a lei.
“Mi dispiace... io…” Singhiozza accarezzandogli il viso.
“Non importa, Kate. L’importante è che tu sia qui.” La rassicura Rick baciandole il palmo della mano.
“Sono una pessima madre… e una terribile compagna.” Ammette.
“No, non lo sei. Sei solo spaventata ma non puoi stare allerta ventiquattro ore su ventiquattro. Non puoi immergerti nel lavoro per non pensarci. David ha bisogno di te qui e anch’io. Mancano quindici giorni al processo… ci siamo quasi. Ora però devi pensare a lui.” Dice dolcemente guardando il bambino profondamente addormentato al centro del letto.
“Sei fantastico, Rick. Non so come farei senza di te.” Ammette appoggiando la fronte contro la sua.
“Non faresti nulla.” Scherza sorridendo.
“Abbiamo ancora due ore di sonno prima che inizi la giornata… che dici di andare a letto?” Propone controllando l’ora.
“Mi sembra un’ottima idea.” Acconsente accettando il suo aiuto per alzarsi.
“AH! Spiegami la storia dell’asilo…” Domanda iniziando a spogliarsi.
“Non ne sono sicuro ma credo che percepisca la nostra ansia. Ha capito che siamo preoccupati che Nick possa apparire da un momento all’altro e ha paura. L’altro giorno mi ha chiesto di andare negli Hamptons. Credo che là si sentisse al sicuro… credo che l’asilo gli ricordi la festa di fine anno dove tutto ha avuto inizio.” Racconta riponendo con cura i vestiti della detective sulla sedia.
“Cosa dobbiamo fare?” Chiede indossando una camicia azzurra dello scrittore come pigiama.
“Dobbiamo convincerlo che l’asilo è un posto sicuro. Potremmo chiede alla maestra di lasciarci restare fino a quando David non si sentirà tranquillo.” Propone Rick.
“Credo che Ellen ci darà volentieri una mano.” Afferma finendo di allacciare i bottoni.
“Sembra tutto risolto. Vieni.” Dice lo scrittore tirandola verso il letto.
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“NO!!! MAMMA!” Grida aggrappandosi alla gamba della madre.
“David, all’asilo ci sono tutti i tuoi amici che ti aspettano per giocare.” Dice Alexis cercando di mostrargli il lato positivo.
“Perché non accompagniamo tutti assieme David?” Propone Martha.
“Bella idea… e potremo fermarci alla pasticceria sulla ventiquattresima.” Aggiunge lo scrittore.
“Puoi prendere due muffin al cioccolato invece di uno!” Sussurra Alexis inginocchiata accanto al piccolo.
“Ti prego, mamma! Non farmi andare!” Supplica il bambino guardandola con gli occhi pieni di lacrime.
“Amore…” Mormora Kate passandogli una mano fra i capelli cercando gli occhi del compagno in cerca d’aiuto.
“Ehi… Vieni qui.” Dice Rick facendogli cenno d’avvicinarsi per poi prenderlo in braccio.
“Facciamo così: andiamo a far colazione, prendiamo un vassoio enorme di muffin per i tuoi amici, andiamo all’asilo restiamo lì un po’ e poi torniamo a casa. Ti va?” Suggerisce lo scrittore.
“Viene anche mamma?” Chiede tirando su con il naso.
“Certo che si… mamma, Lexi e nonna, vero?” Risponde cercando l’appoggio del resto della famiglia.
“Molto volentieri!” Conferma Martha entusiasta.
“Forza… andiamo a metterci le scarpe!” Afferma Alexis prendendolo dalle braccia del padre.
“Mi dispiace, Rick. Non volevo creare problemi alla tua famiglia: Alexis deve andare a scuola e tua madre in teatro. Non voglio sconvolgerli la giornata. Io…”
“Non dirlo nemmeno per scherzo, Katherine! Siamo una famiglia: Alexis entrerà con un po’ di ritardo e io ho già chiamato il mio assistente. Si occuperà lui di tutto.” La interrompe l’attrice sorridendo.
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Dopo aver spiegato la situazione alla maestra Ellen: Martha, Alexis, Rick, Kate e David entrano finalmente in aula dove una quindicina di bambini sta scorazzando da una parte all’altra della stanza.
“Bambini!” Grida la maestra battendo le mani per attirare la loro attenzione.
“David è stato così gentile da portare la colazione per tutti… quindi ora con calma ci avviciniamo al tavolo, ci mettiamo seduti composti e mangiamo tutti assieme. Ok?” Propone Ellen riuscendo a convincerli tutti.
“David, vuoi sederti vicino a me?” Chiede una bellissima bambina dagli occhi verdi e i capelli biondi facendo cenno verso la seggiola vuota.
Lui in risposta si nasconde con il viso contro la spalla della madre mentre Rick ha già conquistato tutti i presenti con il suo umorismo da clown.
Dopo il gustoso spuntino i bambini tornano a giocare facendo a gara per avere le attenzioni dello scrittore tirandolo da una parte all’altra per mostrargli tutti i giochi.
“Signor Castle, se si stanca di scrivere può sempre pensare di venire a darci una mano.” Afferma Ellen meravigliata dalla spontaneità e della semplicità con cui riesce ad interagire con i piccoli.
“Grazie… lo terrò a mente!” Risponde sorridendo.
“David, guarda papà cosa sta facendo?” Dice Alexis indicando verso l’uomo che si sta lasciando torturare dalle femmine che lo trattano come una bambola riempiendogli la testa di mollette colorate mentre i maschietti lo interrogano sui supereroi.
“Oh mio dio…” Sussurra Martha divertita dalla scena.
“Papà…” Mormora David guardando verso di lui.
“Vai, amore. Vai a salvarlo.” Lo incita Kate spingendolo delicatamente.
“Richard!” Lo chiama l’attrice indicandogli David che titubante si sta avvicinando.
“Vieni David!” Lo invita allungando il braccio libero verso di lui.
“Ragazzi, vi presento David. Il campione assoluto di laser tag e il genio dei supereroi. Potete chiedergli qualsiasi cosa… lui sa tutto.” Spiega Rick tirando a se il figlio.
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Dopo un’ora di giochi e chiacchiere sembra che David sia più sereno e tranquillo ma quando scrittore e detective decidono di andarsene scoppia il finimondo.
La coppia non ha nemmeno il tempo di arrivare al cancello che vengono richiamati dentro.
David immobile al centro dell’aula sta piangendo disperato mentre i compagni lo stanno guardando preoccupati senza capire cosa sta succedendo.
“Siamo qui, tranquillo!” Lo rassicura Rick raggiungendolo per primo.
“Maaammmaaa…” Singhiozza allungandosi verso di lei.
“Ssshhh… amore.” Mormora all’orecchio del figlio prendendolo in braccio.
“Mi dispiace… sembrava tranquillo ma poi quando si è accorto che non c’eravate più è scoppiato a piangere.” Spiega Ellen.
“Tranquilla, Ellen. Troveremo una soluzione.” La rassicura Kate.
“Forza andiamo a casa.” Afferma Rick una volta recuperata la giacca del piccolo.
“A domani.” Sussurra la detective salutando la maestra.
  
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