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Autore: Tawariell    15/12/2008    4 recensioni
Obi-Wan è solo su Tatooine, la sua anima razionale è in crisi, devastata, piena di malinconia, rancore, rimorso e rimpianto per tutto quello che ha perso e teme di non poter riavere. Eppure il suo cuore coltiva una folle speranza.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Obi-Wan, Kenobi, Owen, e, Beru, Lars
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ho deciso, finalmente, farò a modo mio.

 

Il vento si è alzato.

Di nuovo.

Ci sarà di nuovo una tempesta di sabbia.

 

“Obi-Wan, c’è una tempesta di sabbia in arrivo, siamo costretti a fermarci in una casa”

“E chi vi ospiterà, maestro?”

“Un bambino di nome Anakin Skywalker ci ha invitato a stare a casa sua”

 

Quanti anni sono passati da allora?

Quindici? Sedici? Venti?

Non riesco a ricordare.

Ho perso il conto degli anni.

Tutto ha perso di significato qui.

E’ come se fossi morto e il mio corpo si rifiutasse di ammetterlo.

Mi piacciono le tempeste di sabbia, è come se il vento trasportasse ogni cosa, anche la più lontana.

La più lontana.

Posso riavere il mio passato?

Un jedi non indugia sui ricordi, sul passato, su quanto ha perso.

Ma io non sono un perfetto jedi, non lo sarò mai.

C’era una persona una volta che mi considerava così o meglio temeva che fossi così.

E’ stato uno dei miei tanti errori.

C’è ancora quella persona?

Sono stato a Mos Espa oggi.

Ho visto un breve messaggio del governo imperiale trasmesso dalla Holonet.

E’ apparso il braccio destro dell’imperatore, Lord Darth Vader.

Ma è stato oggi che l’ho visto?

Oppure dieci anni fa?

Darth Vader .

 

“Maestro, Darth Vader è Anakin?”

“Sì, ma l’Anakin che conosciamo tu ed io è prigioniero del lato oscuro.

Il suo destino sarà nelle mani della Forza”

“Luke non dovrà sapere che Darth Vader è suo padre finché non sarà pronto”

“Già, lui è la speranza per il Prescelto di portare equilibrio nella Forza” *

 

La speranza per il prescelto di portare equilibrio.

E per me speranza non c’è?

Non lo so.

Non so cosa devo pensare.

Sono stato tradito dal mio migliore amico.

Ha tradito tutto quello in cui credevano entrambi.

Darth Vader è davvero Anakin?

O meglio c’è ancora qualcosa di Anakin in lui?

Secondo il mio maestro sì, mentre secondo me …

 

“C’è del buono in lui, lo so che c’è”**

 

Padmè, cara amica, tu lo credevi, lo credevi perché lo amavi disperatamente come lui amava te.

Secondo i dettami dei jedi non avrei dovuto attaccarmi ad Anakin, non così tanto.

Ho cercato di fingere, di mentire anche a me stesso.

Ma lo sapevo.

Lo avevo sempre saputo che lo adoravo.

Come un fratello minore.

 

“Gli vuoi bene anche tu?” **

 

Sì, Padmè, gli volevo bene.

Era mio fratello.

Ma ora?

Ora che è cambiato tutto?

Non lo so o forse lo so, ma come allora non voglio ammetterlo?

Tutti sapevano che ti adoravo Anakin.

Tutti tranne te.

Credevi che ti considerassi un fardello, un dovere, una promessa fatta al mio maestro morente.

Come ti sbagliavi.

E allora perché non te l’ho mai detto?

 

“Portami con te, Obi-Wan, portami con te, non lasciarmi qui da solo a combattere contro le mie paure”

Era ciò che dicevano i tuoi occhi quel maledetto giorno in cui partii per Utapau, lasciandoti solo, credi che non lo sappia?

Io sapevo, ma non avevo mai disubbidito ad un ordine.

O meglio, non avevo mai disubbidito ad un ordine davanti a te.

E’ stata una recita perfetta la mia, ma solo per te.

Come tu fingevi di essere arrogante, io fingevo di essere perfetto.

Sono stato davvero un ottimo maestro in questo: ti ho insegnato alla perfezione come fingerti un altro.

E tutti hanno creduto che fossi arrogante, tutti tranne Padmè ed io.

Anzi tutti tranne Padmè, io e i sith.

Il consiglio ci credeva, eccome se ci credeva.

E per un po’ci avevo creduto anche io.

Mi sembra tutto così strano, vuoto, inutile.

Non ho speranza, non ne ho nessuna.

Ti ho lasciato da solo nel peggior momento della tua vita, dopo che tu avevi rischiato tante volte la vita per me, infrangendo i regolamenti, perché le persone care, per te, venivano prime dei vuoti regolamenti.

Sono pieno di rabbia e rancore, come in quella terribile notte di Mustafar, dove l’inferno era ovunque, anche nei tuoi occhi.

Non ti riconoscevo più.

I tuoi occhi che erano sempre stati pieni di passione, vita, amore ora sprigionavano solo odio.

Che cosa ti avevo fatto per farmi odiare in quel modo?

Mi odiavi davvero?

Mi odi ancora?

Ti ho lasciato solo perché non dovresti?

Eppure odiavi più te stesso che non me, ora lo so.

O forse lo sapevo anche allora.

“Obi-Wan”

Mi volto verso la caverna, dove intravedo lo spirito del mio maestro.

E’ avvolto in una luce azzurra.

Lui è in pace, io no.

Non lo sarò mai.

“Cosa c’è maestro?”

“Dovresti smetterla, non puoi vivere così”

“Ti sembra forse che stia vivendo?”

Qui-Gon abbassa il capo, sfiorandosi i capelli grigi, incolti.

“No … hai smesso di vivere tanto tempo fa …”

“Allora forse dovresti andare da Luke o da Leia, con me non c’è più speranza. Sono sempre stato un fallimento, sia come allievo che come maestro” sussurro a voce bassa e stanca.

“Non è vero”

“Tutti sapevano quanto fossi orgoglioso di Anakin, quanto lo adorassi, persino Asajj Ventress, tutti tranne lui!!!E lui mi ha voltato le spalle, senza chiedermi aiuto, senza darmi una spiegazione, senza nemmeno una parola!!Non c’è speranza!”

Mi rigiro verso l’esterno, osservando il vento che si alza, che porta via la sabbia, facendola turbinare.

I due soli sono alti a picco.

Deve essere quasi mezzogiorno.

“Ne sei così sicuro?”

“Non sono più sicuro di nulla, ora, di nulla”

“C’è qualcosa che vorresti chiedermi non è vero?”

“Tu lo sai … lo sai cosa voglio sapere …”

“Te l’ho già detto, mi sembra, anche se forse non in maniera diretta”

“C’è ancora Anakin in Vader?”

“Sì, te l’ho già detto … lui è prigioniero del lato oscuro … “

“Perché è prigioniero? Cosa lo ha spinto al male?”

“Ancora non lo sai?”

Rientro nella grotta, chiudendo la misera porta che ho costruito.

Non sono bravo a costruire le cose, quantomeno non di metallo.

Mi siedo su una panca di legno, osservando la mia dimora.

E’ spoglia.

Oltre a queste panche in legno, c’è una piccola tubatura dell’acqua, che non so come sia riuscito a costruire.

Inoltre ci sono dei fogli sparpagliati sul tavolo.

E’ il mio diario.

E’ come se scrivendolo potessi mettere ordine nella mia testa.

Obi-Wan Kenobi.

Il generale del Grand’Esercito della Repubblica.

Maestro jedi a soli venticinque anni senza nemmeno aver fatto il test.

In fondo avevo appena ucciso un sith.

Chissà cos’avrebbero detto gli alti membri del consiglio se avessero saputo che quando uccisi Darth Maul ero in preda al lato oscuro.

“Non erano perfetti neanche loro, Obi-Wan e tu lo sai o almeno lo sapevi allora”

“Forse, forse … se lo avessero scoperto, Anakin avrebbe avuto un maestro migliore di me, un maestro che non lo facesse sentire una nullità. Un maestro di cui fidarsi e a cui voler bene”

“Credi che Anakin non ti volesse bene?”

Mi alzo e apro il baule.

Lì dentro ci sono le cose più care.

La spada laser del mio migliore amico.

E il cristallo della donna che amavo.

“Non lo so … so solo che Anakin era leale alle persone a cui voleva bene”

“Ed è per questo che credi che non te ne volesse?”

“Non lo so … in fondo non ho fatto nulla per farmi voler bene. L’ho spesso tenuto a distanza”

Qui-Gon si inginocchia di fronte a me, posandomi le mani sulle spalle.

Riesco a sentire il peso e il tocco delle sue mani sulle mie spalle.

“Com’è possibile?”

“Nulla di che amico mio, solo un semplice aiuto della Forza”

“Ti ho deluso?”

“Obi-Wan …”

“Dì la verità, ti prego, sono stanco di bugie”

“Ragazzo mio, se solo tu avessi avuto più fiducia in se stesso. Se solo ne avessi ora”

“Tu lo sai, vero?”

“Che cosa?”

“Che ho mentito su tutto …”

“Non proprio su tutto”

Prendo in mano il cristallo donatomi da Siri quando stava morendo.

“Ci hanno creduto tutti. Tutti hanno creduto che ci fossimo detti addio, anche tu e ci avevo creduto anche io”

“Ma non avete potuto”

La voce del mio maestro è un sussurro lieve, ma non triste.

Sembra quasi felice nel pronunciare quelle parole.

“Non abbiamo potuto no”

“E credi di aver sbagliato?”

“Perché mi fai delle domande a cui sai che io non risponderò” bisbiglio accarezzando la pietra di cristallo.

Il sibilare del vento fuori aumenta, facendo sbattere la porta di legno.

Se solo avessi prestato attenzione a quando Anakin sistemava le cose.

Se solo avessi prestato attenzione a tutto.

“Nessuno del consiglio sarebbe stato un maestro migliore di te, per Anakin”

“Ne sei convinto, maestro?”

“Sì, perché tra voi c’è sempre stato un legame speciale e c’è ancora”

“Non credo, si è spezzato e non so se lo ha spezzato lui o io”

“Ne sei convinto, Obi-Wan?”

“Sì”

Qui-Gon si volta verso il baule, puntando i suoi occhi chiari verso la spada laser del mio ex amico.

“E allora perché hai preso la sua spada?”

“E’ stato un gesto istintivo”

“Dettato da cosa?”

Mi rialzo in piedi, riavvicinandomi alla porta che ora trema forte.

Ho bisogno di uscire, di camminare nel deserto.

“Non è scappando che risolverai i tuoi problemi, mio padawan”

“Ricordi cosa dissi a Mace e Yoda? Che Anakin aveva ragione a non fidarsi più dei jedi”

“E allora?”

“E perché dovrebbe fidarsi di me? In fondo nemmeno io ho più fiducia in me stesso e nemmeno in lui. Non ho più fiducia in niente”

“Sempre così razionale, pragmatico, metodico. Lasciati andare, mio padawan”

“La ragione è la mia sola risorsa, altrimenti impazzirei”

“Ne hai altre … Il tuo cuore … il tuo cuore è un vanto per l’ordine”

Inizio a ridere, quasi soffocandomi.

“Sono le stesse parole che io dissi ad Anakin e guarda cos’è successo”

“Credi che il suo cuore sia morto?”

“Io non credo più in niente maestro, in niente. Mi sento peggio di quando tu fosti ucciso da Maul perché allora avevo una ragione per vivere. Addestrare il prescelto e non lo facevo perché me lo avevi chiesto tu, ma perché ci credevo!E guarda cos’ha fatto il grande generale Kenobi al prescelto? Lo ha fatto cadere nelle mani di un sith, colui che doveva portare la luce nella Galassia, ora è prigioniero lui stesso del male e dell’oscurità!Ho fatto davvero un bel lavoro!”

“Ecco che finalmente ammetti il tuo problema!Credi che sia colpa tua?”

“Non è che lo credo, è così!E tu cosa pensi, mio maestro?”

 

“E’ la fine per te, mio maestro”**

“Quello che ho sempre pensato e che ti ho detto prima. Smettila di razionalizzare tutto!Ascolta il tuo istinto, ascolta la Forza! Quando iniziasti ad addestrare Anakin lo ascoltasti!”

“E guarda cos’è successo!”

“L’istinto cosa ti diceva Obi-Wan, sii onesto!”

“Mi diceva che era lui il prescelto”

“Credi che la Forza si sbagli? È la Forza che ha concepito Anakin!”

“Anakin è morto, rinchiuso da quella nera corazza!”

Spalanco la porta ed esco di corsa mentre il vento infuria ormai ovunque, eppure anche da qui posso udire il mio maestro parlare.

“Quella corazza non è indistruttibile!”

Il vento mi scompiglia i capelli, facendomeli andare negli occhi, mentre il sole è sempre più caldo.

Dove sto andando?

 

“Segui l’istinto, usa la Forza”

“Ancora non sai perché ha ceduto al male?”

 

Qui è cresciuto il mio amico.

Amico, fratello, allievo.

Perché ci sono venuto?

 

“Sarà bellissimo per me passare la fine della mia vita a vegliare sul figlio di Anakin”**

 

E’ quello che sto facendo?

Osservo Luke da lontano, non mi azzardo ad andare da lui, non dopo aver parlato con Owen e avergli detto la verità.

 

Era una mattina fresca, davvero strana per questo pianeta.

Avevo deciso di parlargli, in modo da tenere al sicuro il bambino.

Owen e Beru mi avevano fatto entrare in silenzio, con un sorriso imbarazzato sulle labbra.

Come se sapessero già qualcosa.

Beru era sgattaiolata nella minuscola cucina con la scusa di prepararmi un the, mentre Owen si aggirava per la piccola sala pranzo con aria assente.

“Sai chi sono?”

“Sì, il generale Kenobi. Ci portasti Luke qualche tempo fa”

“Il mio nome è famoso a quanto pare”

“Non fare finta di non saperlo. So bene che sei il migliore amico di Anakin, il mio fratellastro. Kenobi e  Skywalker gli eroi invincibili della Holonet”

Sorrisi imbarazzato e nel contempo rattristato.

Ai tempi della guerra dei cloni Anakin ed io ridevano dei nomignoli che ci dava la Holonet, in quel momento, il ripensarci, mi faceva male al cuore.

“Esatto”

“Che cosa vuoi?”

“Ricordi che ti dissi che Luke era figlio di Anakin e della senatrice Amidala?”

“Sì, me lo ricordo”

Sul suo viso non molto giovanile, nonostante avesse più o meno la mia età, c’era un’espressione cupa.

“So che sia Anakin che la senatrice sono morti. A quanto pare non eravate così invincibili se lui è morto e tu sei costretto a nasconderti su questo pianeta sperduto”

Non c’era sarcasmo nelle sue parole, solo una grande tristezza.

So che voleva davvero bene ad Anakin, anche se si conoscevano poco.

“Anakin non è morto”

“Che cosa? E allora perché hai portato il bambino a noi?”

“Vedi è complicato …”

“Hai rapito suo figlio!Non voglio essere complice di un crimine, dimmi dov’è!”

“Per favore, Owen, fammi parlare. Vedi Anakin non è morto, ma è come se lo fosse!”

Gli occhi gli uscirono quasi dalle palpebre alle mie parole.

“Cosa mi stai dicendo?”

“L’Anakin  che io e te conosciamo è … prigioniero “

“E allora vai ad aiutarlo, no?”

Mi passai una mano tra i capelli, nervosamente.

“Non è possibile farlo!”

“Non è possibile farlo?Sei suo amico!Oppure è una recita per la Holonet? Se ha bisogno di aiuto, tu devi andarlo ad aiutare!”

“Vorrei poterlo fare, ma … ma … anzi a dirti la verità non so se voglio … lui mi ha tradito … ha ceduto al lato oscuro … è diventato un sith con il nome di Darth Vader!”

Avevo parlato in fretta per evitare di essere interrotto di nuovo da lui o dalle mie paure.

Mi faceva male dirlo ad alta voce.

“Se è uno scherzo, non fa ridere! Il mio fratellastro, il generoso ragazzo che venne qui per cercare sua madre, per tentare di salvarla, invece di continuare a fare l’eroe, non può essere diventato quel mostro sanguinario!”

“Invece sì!”

“Mi stai dicendo che quel ragazzo buono, gentile, eroico e coraggioso è diventato davvero quel mostro? Perché cos’è successo?”

Si avvicinò minaccioso a me, strattonandomi.

“Io non lo so di preciso, so solo che quando tornai dalla mia missione, Anakin non era più lui”

“Non mentirmi, generale Kenobi, so che voi jedi avete dei poteri particolari, quindi qualcosa sai sicuramente”

“So che lui era angosciato quando partii, voleva parlarmi di qualcosa, ma io me andai”

“Te ne andasti?”

“Sì”

“Lo lasciasti solo in un brutto momento?”

“Sì”

“La nota comprensione dei jedi, ora capisco perché la gente ha iniziato a dubitare di voi”

“Owen, ascolta …”

“No, generale, ascolta tu. Non posso dire di aver conosciuto a fondo Anakin, ma so con certezza che era una persona buona, lo so come so che i soli tramontano. Sua madre, che era diventata anche mia madre, lo adorava e non solo perché era suo figlio. Io ho visto com’era e se qualcosa è cambiato in lui, non credo sia stata solo colpa sua”

“Questo no …”

“Fammi finire!”

“Scusami”

“Generale Kenobi, a me non importa se sei un grande eroe, non me importa nulla. Ora ascoltami perché te lo dirò una volta sola. Esci da questa casa e non azzardarti ad avvicinarti a Luke.”

 

Rallento il passo mentre il vento inizia a calare.

In lontananza posso vedere gli estrattori di umidità.

La casa dei Lars non è lontana.

Owen mi odia e non posso biasimarlo.

E’ strano, lui che non ha nessuno tipo di potere ha compreso molte più cose di me.

Owen è leale come le povere persone oneste.

A lui non importa della fama, di diventare un eroe.

Vive con onestà, operosità e lealtà.

Come viveva Shmi.

Lei che aveva insegnato le stesse cose ad Anakin.

E malgrado gli insegnamenti jedi, lui non aveva dimenticato gli insegnamenti di suo madre.

Onestà.

Operosità.

Lealtà.

I suoi soldati lo adoravano.

Perché rischiava la vita con loro, dando il massimo, sempre, prima di tutto dal cuore.

E anche adesso Rex gli è vicino, ora che si fa chiamare Vader’s Fist.

Perché Anakin ha ceduto al male?

Cos’è successo?

Perché mi faccio queste domande.

E’ ovvio che il motivo può essere stato uno solo.

Uno soltanto.

 

Padmè.

 

E’ per lei che ha rinnegato tutto.

Aveva provato a dirmelo.

Ci aveva provato.

 

Arrivò di corsa nelle sale dove si facevano i rapporti sulla guerra.

Aveva lo sguardo sconvolto di chi non dormiva da giorni.

Percepì la sua angoscia a pelle.

“Sei arrivato tardi al rapporto sull’orlo esterno”

“Non ho scusanti”

La sua voce tremò nel dire quelle poche parole e non certo perché si sentisse in colpa.

Io ripresi a parlare, ma il suo sguardo era altrove.

Stava cercando le parole per dirmi qualcosa.

 

Come ho fatto ad essere tanto stupido?

Mi sono messo a parlare di altro!

Mi lascio cadere per terra sulla sabbia.

Anakin odiava la sabbia.

E’ colpa mia, solo colpa mia, se lui ha scelto il male.

Scelto …

Forse sarebbe più giusto dire caduto o scivolato nel male.

Prendo in mano i granelli.

Sono minuscoli eppure tutti insieme formano questa distesa che sembra infinita.

Ma ci sono poche cose davvero infinite.

E tra di esse c’è la Forza.

Infinita.

Multi sfaccettata.

Vivente.

Unificante.

Amorevole.

Giusta.

Generosa.

Benigna.

Mai oscura.

Il lato oscuro è solo una distorsione di essa.

 

“La Forza deciderà il suo destino”

“Credi che la Forza si sbagli?La Forza ha concepito Anakin!”

 

Ha concepito Anakin.

 

“E in un momento di disperazione, la Forza manderà un salvatore e sarà chiamato figlio dei Due Soli”

 

La disperazione c’era già, ma noi non ce n’eravamo accorti.

Aggredimmo un bambino la cui unica colpa era quella di voler bene a sua madre, mentre trattammo con benevolenza il male in persona, che finì per distruggere noi e il prescelto.

“Non c’è la morte, c’è la Forza”**

Ma era lui il prescelto, io non ho mai avuto quel legame così speciale con la Forza, non lo avrò mai.

“Sei tu l’eroe, io sono solo il maestro”**

Chi sono io per poter fare qualcosa contro il male in persona?

Contro questa oscurità che tutto avvolge?

“Sei tu il maestro, io sono solo l’eroe”**

Il maestro?

Io che ho fallito?

Io che non so più nemmeno chi sono?

Anakin ha scelto l’oscurità, divenendo Darth Vader, io sono scappato da tutto e da tutti.

Non ho nemmeno la forza di unirmi all’alleanza.

Non sono io che sta combattendo l’impero, è la gente comune, gente come Owen e Beru.

E’ gente come Bail Organa, uno dei pochi politici onesti.

Come lo era Padmè.

Non sono un maestro, sono un vigliacco.

Non ho mai avuto il coraggio di guardarmi in faccia fino in fondo.

Perché sapevo che non avrei visto solo la luce, ma anche oscurità.

Bene, ora ne sono avvolto.

 

“L’Anakin  che io e te conosciamo è … prigioniero “

“E allora vai ad aiutarlo, no?”

“Non è possibile farlo!”

“Non è possibile farlo?Sei suo amico!Oppure è una recita per la Holonet? Se ha bisogno di aiuto, tu devi andarlo ad aiutare!”

 

Dovrei aiutare un sith?

I sith e i jedi sono nemici mortali.

E lui è un sith e io un jedi.

Ma ora non mi sento nulla.

So che un tempo ero un jedi, un generale ed ero suo fratello.

Ora non sono più niente.

Appoggio la testa sulla ginocchia, avvolgendomi nel mantello.

Il vento si è rialzato e i raggi del sole si fanno sempre più caldi.

Ma io non li sento.

Non sento assolutamente nulla.

Se non una cosa … un desiderio folle e irrealizzabile.

Ritornare a quel momento lontano e felice.

 

“D’ora in avanti non saremo più maestro e allievo, d’ora in avanti saremo come fratelli”

Anakin sorrise stupito, non riuscendo a comprendere appieno le mie parole.

Quando poi vide la porta del consiglio aprirsi e tutti i jedi incappucciati comprese.

Sorrise ancora di più.

Pieno di gratitudine.

Non disse nulla, ma sapevo cosa stava pensando.

“Hai mantenuto la promessa, maestro, non lo dimenticherò!”

In quei giorni non c’erano segreti tra noi.

O almeno non così importanti.

Io sapevo di lui e Padmè.

I suoi occhi erano illuminati dalla gioia.

In quel momento, più che mai, ero sicuro che fosse davvero lui il prescelto.

Aveva qualcosa di innocente e soprannaturale insieme.

 

Ma un jedi non guarda al passato.

“Infatti mio giovane amico, guarda al presente e al futuro, ma non deve dimenticarsi del passato”

“Qui-Gon … mi perseguiterai in eterno?” sussurro a voce bassissima mentre uno strano sorriso mi increspa le labbra.

“Se è necessario sì”

“Non diventerò mai come mi vuoi … non sarò mai istintivo, preda di folli passioni”

“Nessuno ti ha detto di cambiare Obi-Wan, solo di ascoltare il tuo io più profondo. Solo lui può darti le risposte che cerchi”

“Credo che tu sappia cosa mi dice il mio io più profondo, solo è impossibile da realizzare. Lo hai appena detto tu: non si guarda al passato e ovviamente non si può cambiare”

“No, hai ragione, mio giovane amico, ma tu sai in cosa hai sbagliato in passato e ciò puoi aiutarti per il futuro”

Mi levo il cappuccio fissandolo dritto negli occhi.

Sembrano quasi fosforescenti ora.

“Mi stai dicendo che posso cambiare il futuro?”

“Esattamente”

“Ma non ce la farò mai da solo”

“Io e gli altri jedi ti saremo sempre vicini. Anche loro, anche se non possono comunicare con te, come faccio io, vogliono rimediare ai loro errori. Ora tocca a te amico mio, solo a te decidere o meno di avere il coraggio di fare ciò che senti”

“Ho fallito tante volte, tante, troppe”

“Il valore di uomo non si misura dalle sue cadute, ma da come si rialza”

Sorrido ancora, per la prima volta con un po’ di speranza nel cuore.

Mi alzo in piedi, avvicinandomi come un gatto all’abitazione dei Lars, per evitare di farmi scorgere.

E finalmente lo vedo.

Un bambino di undici-dodici anni.

E’ bassino, ma la strana maturità del suo viso non può celare la sua vera età.

Ha i capelli biondi come quelli di suoi padre, che gli arrivano alle spalle e due occhi chiari, quasi blu, che però mi ricordano sua madre.

Luke Skywalker, il figlio di Anakin.

Il figlio del mio migliore amico.

 

Una grande folla si avvicinò al villaggio.

Davanti a loro la figura di un giovane uomo era in groppa ad un animale.

Gli mancava di nuovo il braccio destro.

Nel pianeta di Nelvaan nevicava da giorni.

Incessantemente.

Quando furono abbastanza vicine notai che le figure dietro al mio amico erano orribilmente deformate.

Sembravano dei mostri.

Donne e bambini indietreggiarono.

Solo un piccolo non lo fece.

Al contrario il bambino si avvicinò ad uno dei giganteschi esseri, pronunciando una sola e semplice parola.

“Papà”

 

Sì, Luke, tu puoi riconoscere ancora tuo padre dietro quell’armatura nera.

Solo tu puoi.

Mi spiace se ti dovrò mentire, stavolta almeno lo farò per una buona ragione.

Non posso permettermi di farti venire dei dubbi.

Perché questa volta ho deciso.

Sì.

Ho deciso, finalmente, farò a modo mio.

 

*Da “Darth Vader: The rise of Dark Lord”

**Da “La vendetta dei sith”

 

   
 
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