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Autore: Ghillyam    20/03/2015    4 recensioni
[One shot DragonQueen nata dalla mia mente da super shippatrice, spero possiate apprezzarla.]
Quello che l'aveva unita alla donna che adesso stava di fronte a lei era sempre stato qualcosa di profondo e difficile da capire; anche per loro lo era stato, all'inizio, ma, se le cose erano cambiate una volta, chi diceva che non potessero cambiare ancora?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Malefica, Regina Mills
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chi dice che le cose non possano cambiare?
 


[Foresta Incantata]

Il castello di Malefica si innalzava maestoso.                                                                                                                                    
Regina lo poteva osservare benissimo dalla posizione in cui si trovava.

Quel dannato folletto che era Tremotino l’aveva spedita in una radura completamente devastata che si trovava esattamente ai piedi della Montagna Proibita.

Un tempo, le aveva detto, gli alberi morti che la circondavano erano stati tra i più rigogliosi che potessero esistere, ma, in seguito ad un attacco di Malefica, la foresta - e tutto ciò che viveva al suo interno - era morta. Il fuoco magico della strega o, meglio, del drago in cui si trasformava la strega non aveva risparmiato niente. Solo un albero continuava a bruciare ed era proprio quell’albero che Regina fissava rapita: la potenza della donna che aveva permesso che ciò accadesse doveva essere enorme. La ragazza raccolse tutto il coraggio che aveva e si incamminò verso il castello. Se Tremotino non voleva spiegarle come vendicarsi di Biancaneve, allora l’avrebbe capito da sola.

 
*
 
Lentamente aprì il portone e con voce esitante chiese il permesso di entrare. Non ricevendo risposta entrò e cominciò a parlare: sapeva che la strega era in ascolto, non avrebbe permesso che un estraneo entrasse in casa sua senza fare niente per impedirlo. Stava per perdere la speranza quando udì una voce femminile che le intimava di accendere il camino per dimostrarle cosa avesse appreso fino a quel momento. Regina dopo un paio di tentativi riuscì ad accendere il fuoco e, finalmente, vide la donna che, ormai da un paio di mesi, desiderava incontrare.                                                                                  

La ragazza restò stupita quando constatò che la Malefica che si trovava davanti a lei non aveva nulla a che fare con la Malefica di cui aveva sentito parlare: quella che la giovane sovrana stava osservando non assomigliava neanche lontanamente alla strega che si era immaginata leggendo il libro trovato tra gli oggetti di sua madre, ma sembrava più una donna disperata, capace solo di piangersi addosso e senza un obbiettivo da raggiungere.

Regina si avvicinò e, non credendo ai suoi occhi, si rivolse a Malefica chiedendole cosa fosse l’intruglio che stava bevendo. La strega rispose quasi controvoglia, soddisfare la curiosità di una ragazzina era l’ultimo dei suoi problemi.

Vedendo che Regina non parlava fu Malefica a chiedere «Qual è il problema cara? Ho deluso le tue aspettative?»

A quella domanda la mora le domandò cosa le fosse capitato e, sentendo la risposta dell’altra donna, non riuscì a trattenersi e disse quello che aveva pensato fin dal primo momento in cui l’aveva vista e cioè che la Malefica di cui lei aveva letto non si sarebbe mai arresa in quel modo, ma avrebbe trovato una soluzione per prendersi ciò che voleva. Alle parole della giovane, la bionda si alzò dalla poltrona su cui era seduta e andò verso di lei, parlando con rabbia, finchè non si ritrovò a pochi centimetri dal suo viso: entrambe potevano sentire il loro respiro confondersi con quello dell’altra.

Restarono in silenzio per qualche istante prima che Malefica lo interrompesse, dicendo «Prendi il tuo libro impolverato e vattene dal mio castello.» 

Regina indietreggiò di qualche passo. Era confusa per tutta quella situazione: in primo luogo non si aspettava di certo di vedere la donna, che tanto aveva desiderato incontrare, ridotta in uno stato pietoso come quello, secondo, era rimasta a dir poco sconvolta dalla sensazione provata quando Malefica le si era avvicinata. Aveva sentito come un brivido percorrerle tutto il corpo, e non era certa che si trattasse di paura. Dopo aver avuto Tremotino come insegnante erano poche le cose che riuscivano a spaventarla, piuttosto assomigliava più all’emozione che provava quando… quando il suo amato Daniel la stringeva a lui.

Non era sicura di quello che avrebbe potuto significare, ma, di certo, non avrebbe mollato così facilmente. Era venuta per una ragione e con un obbiettivo ben preciso e aveva intenzione di raggiungerlo. Se, poi, avesse anche dovuto capire cosa quella strana sensazione significasse non si sarebbe tirata indietro.
 
*

Malefica se ne stava seduta sulla poltrona, in una posizione che lasciava trasparire tutta la sua rassegnazione. La strega stava ancora pensando alla ragazza che aveva deciso di presentarsi al suo castello, convinta che lei avrebbe potuto aiutarla a fare chissà quale cosa: non le aveva lasciato il tempo di dirle cosa volesse da lei, l’aveva sbattuta fuori troppo presto. Tuttavia, alla donna, non importava cosa quella volesse da lei, stava cercando di capire, invece, cos’era quel brivido che l’aveva attraversata nel momento in cui si era trovata a pochi centimetri dalla sua malvoluta ospite: non credeva che avrebbe mai più potuto provare una sensazione del genere dopo… la donna allontanò quel pensiero immediatamente, non avrebbe dovuto pensarci, ma non poteva fare a meno di chiedersi se anche l’altra avesse sentito ciò che aveva percepito lei. Dallo sguardo che aveva visto dipinto sul suo volto si rispondeva di sì, ma non ci avrebbe giurato, dopotutto avrebbe anche potuto trattarsi di paura, paura verso di lei.

I suoi pensieri furono interrotti dallo sbattere della porta: la ragazza era tornata.

Il primo istinto che ebbe fu quello di mandarla via nuovamente, ma, poi, si disse che in fondo non c’era niente di male a sentire cosa volesse, almeno avrebbe potuto capire quanto di vero ci fosse nelle sue supposizioni e, nel peggiore dei casi, sarebbe stata una scusa per fare qualcosa di diverso dal solito.  


[Storybrooke]

Regina camminava velocemente e con passo sicuro verso Granny’s, era sicura che avrebbe trovato lì Crudelia, Ursula e… Malefica.

Non vedeva la sua vecchia amica, se così si poteva definire, da quando aveva deciso di condannarla ad un’esistenza sotto forma di drago per 28 anni. Con fare deciso aprì la porta del locale e, come era certa, trovò le tre donne, streghe - non sapeva bene come definirle - sedute ad uno dei tavoli, mentre bevevano qualcosa che identificò come gin.

Tutte e tre si voltarono verso di lei nel momento in cui esordì con la frase «Allora le voci erano vere, sei risorta dalle tue ceneri.» 

Era incredibile quanto, nonostante tutto il tempo passato con la famiglia felice, fosse ancora in grado di dare alla sua voce quel tono da Regina Cattiva che, ormai, non utilizzava quasi più.

Malefica rispose chiedendole semplicemente cosa ci facesse lì, era perfettamente calma, al contrario delle altre due che avevano iniziato a lanciarsi sguardi dubbiosi.

«Sono qui per renderti le cose più facili» disse Regina.

«Se vuoi provare ad uccidermi, io sono qui.» 

A quelle parole la bionda si materializzò a pochi passi da lei, cosa che, probabilmente, non avrebbe dovuto fare: il loro ultimo incontro non era stato dei più piacevoli, ma, nonostante la distanza di quegli anni, nessuna delle due aveva dimenticato quanto una fosse stata importante nella vita dell’altra, un’ancora di salvezza in un mondo in cui sembrava che ogni cosa fosse contro di loro.

Adesso, quella vicinanza, seppur minima, aveva riportato nella mente di entrambe vecchie immagini di ricordi lontani che, però, apparivano estremamente chiari e più reali che mai. La prima a riscuotersi fu Malefica che cercò di arrivare immediatamente al punto. Sapeva che con Crudelia e Ursula nella stanza non avrebbe potuto parlare chiaramente, ma sapeva anche che Regina era una donna intelligente e che, nonostante il giro di parole, avrebbe comunque capito che lei non era arrabbiata, a differenza di quello che pensava e che, sì, voleva la sua vendetta, ma che, quest’ultima, era estremamente lontana dal far del male a lei, la donna che era riuscita a farle riacquistare la fiducia in se stessa e che era stata in grado di illuminare, anche se per poco, la sua vita.

Regina sembrava aver capito quel che Malefica voleva dire e resistette appena alla tentazione di sorridere alle sue parole. Si rendeva conto di quanto le cose fossero cambiate e di quante altre ne fossero successe in quei trent’anni, specialmente nell’ultimo anno, ma quello che l’aveva unita alla donna che adesso stava di fronte a lei era sempre stato qualcosa di profondo e difficile da capire, anche per loro lo era stato all’inizio, ma, se le cose erano cambiate una volta chi diceva che non potessero cambiare ancora?
 


NdA: ta taaan!! Che ve ne pare? L’idea di questa fic mi ha tormentata da quando ho guardato la puntata di domenica/lunedì e, quindi, ho dovuto assolutamente scriverla. Spero che vi piaccia e che l’apprezziate, non so nemmeno io da dove mi sia venuta questa idea, ma mi piace e, nonostante sia un Outlaw Queen convinta, non mi dispiacerebbe se fosse vero quello che ho scritto. Recensite e fatemi sapere che ne pensate!
   
 
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