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Autore: parakaoru    20/03/2015    1 recensioni
Salve a tutti, questa è la prima fanfiction che decido di pubblicare! :D
La troverete piuttosto insolita... spero vi piaccia! Fatemi sapere tramite commenti negativi o positivi che siano :)
"Anche oggi dovrò trovare qualcosa da fare che non implichi la musica.
È impossibile suonare qualcosa senza che i pensieri mi tormentino, è un contrappasso che dovrò subire per il resto dei miei giorni."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BUT DARLING, YOU ARE THE ONLY EXCEPTION...


Posteggio la macchina nel garage.
Apro la porta di casa.
Mi dirigo verso il salone.
Non c'è nessuno.
Guardo la scodella del cane e mi accorgo che è vuota, così prendo il pacco con i croccantini e ne verso una porzione.
Riconoscendo il rumore, in pochi secondi arriva abbaiando e scodinzolando.
Si appoggia alla mia schiena con le zampe anteriori per ringraziarmi del pasto appena servito.
Ormai lo sa. Sono l'unico che se ne occupa.
Guardo l'orologio appeso al muro. Le dodici.
Anche oggi mangerò da solo. Anche oggi dovrò trovare qualcosa da fare che non implichi la musica.
È impossibile suonare qualcosa senza che i pensieri mi tormentino, è un contrappasso che dovrò subire per il resto dei miei giorni.
La passeggiata mattutina mi svuota la mente, così come le corse con la moto tra le strade deserte del Tennessee, ma non sono abbastanza.
Se solo potessi comporre qualcosa.
Se solo ci riuscissi... Eppure i pezzi sono lì, nell'archivio.
Cosa mi blocca dal continuarli?
Tanti spartiti frammentati, pieni di cancellature e qualche parole scritta fra una nota e l'altra.
So cosa mi blocca.
Decido di non soffermarmi troppo su quel pensiero, così dopo essermi fatto un panino con lattuga e prosciutto cotto, mi dirigo in salone per guardare un po' di TV.
Faccio zapping ma non trovo nulla di interessante.
Saltando fra un canale e l'altro, mi accorgo di aver notato qualcosa.
Una scossa mi percorre la schiena, sento come un nodo all'altezza della gola e le gambe cominciano a tremarmi freneticamente.
Spero di essermi sbagliato, eppure una parte di me vuole con tutte il cuore averci visto giusto.
Non essere codardo.
Scorro indietro lentamente, come chi percorre gli ultimi passi prima di essere condotto alla forca.
Eccola. Non potevo sbagliarmi. È proprio lei.
Il mio stomaco fa un paio di capriole e il cuore comincia a battermi all'impazzata, come un ragazzino.
La mente mi corre lontana: a tempi ormai remoti. Campi verdi, bici, occhi smeraldo, capelli rossi e intenso profumo alla vaniglia.
Strizzo gli occhi per tornare lucido, ma l'unica cosa lucida sono le lacrime che bruciano nelle palpebre.
Mi sento un imbecille. Piangere così, come un bambino.
Decido di farmi del male ulteriormente mettendo a fuoco lo schermo.
Lei è lì. Ancora lì. Non se n'è andata.
La canzone di nome Still into you termina. Non mi interessava più di tanto. È dedicata ad una persona con la quale farei solamente a pugni.
Mi concentro invece su di lei. Sta bevendo un goccio di acqua mentre Taylor accorda la chitarra.
Indossa un paio di jeans aderenti che risaltano le sue forme migliori. Provo a frenare la mia immaginazione degna solo della rivista playboy e mi concentro altrove.
Ha una camicetta nera che lascia tutto all'immaginazione. Freno anche quel pensiero.
I capelli, corti fino alle spalle, sempre (o quasi) rossi come le fiamme ardenti che porta nel cuore. Le fiamme della combattività e della perseveranza.
Mi accorgo solo adesso del dettaglio sul collo. Un fiocchetto come quello che avevo messo una volta a Begonia, la mia gatta. Anche qui impongo un limite alla mia perversione. Non posso farci niente, è lei che mi porta a questo tipo di pensieri.
È sempre stata una tentazione.
Quando stavamo insieme pretendeva che fingessi davanti al pubblico, ma non faceva nulla per aiutarmi. Con quel sorriso che fa sciogliere pure i sassi era utopistico restare impassibili.
La sua dolcezza. Oh sì. È sempre stata una stronzetta presuntuosa, ma la sua dolcezza è incomparabile.
È difficile ottenere tale privilegio, ma una volta conquistato ti senti come Cortes all'Eldorado.
Torno in me e guardo lo schermo. Sta parlando. Ama parlare col suo pubblico.
Beh, il suo sorriso non è cambiato affatto, è sempre lo stesso. Dolce e disarmante.
Ritorno ai miei pensieri mentre loro suonano pressure.
Quando ci siamo lasciati è stato così difficile starle vicino. Volevo sempre baciarla e abbracciarla, proprio come durante quei pomeriggi distesi sul divanetto del tour bus, rubando il tempo e conservandolo gelosamente per non perdere nemmeno un istante.
Quando l'ho vista andare via fra le braccia del suo attuale neo sposo il mondo mi è crollato addosso. Avevo per sempre perso il mio piccolo pulcino. Era diventata un cigno e aveva spiccato il volo. Non aveva più bisogno di me.
Mi sento così egoista al solo pensiero.
Tutta quella rabbia, quella cattiveria era solo un modo per farle scontare la sua pena. Ma quale pena?
L'avermi abbandonato.
Ero tutto per lei. La sua figura portante.
Ma ormai era in volo, guadagnava sempre più quota e io la osservavo da terra, geloso. Geloso marcio.
Ero disposto a strapparle le ali pur di riabbracciarla ancora una volta, un'ultima volta.
Mi passo le mani sul volto.
Di nuovo il fuoco in testa, lo stesso che colora i suoi capelli.
Eccolo il motivo per cui non riesco a comporre una canzone per intero. Eccolo lì, proprio in TV.
Ogni volta che scrivo qualcosa, immagino la sua voce che ci canta sopra.
Lei e la sua maledetta voce da angelo.
Mi ha stregato. Non c'è altra spiegazione.
Cinque anni di matrimonio buttati al vento, nessuna sarà mai come lei. Nessuna sarà mai come la mia Hayley. Nessuna.
Tiro un cuscino contro la vetrina.
È il massimo della violenza di cui posso usufruire nella casa per bambole di mia moglie.
È tutto così sbagliato.
Butto un'altra occhiata verso lo schermo.
Sorride verso la telecamera e io ricambio come un bambino quando guarda il proprio cartone animato preferito.
Per un momento mi illudo che possa sorridermi ancora, anche se so bene che quello sguardo non lo incontrerò mai più.
Questa volta permetto alle lacrime di scendermi incessanti sul volto.
Sento il vecchio Josh rimpossessarsi del proprio corpo e glielo lascio fare.
Questa farsa del buon marito che ha reso la propria vita alla stregua di un vecchio alla fine dei suoi giorni può cessare per qualche ora.
Sono libero di singhiozzare e portarmi le mani al viso e ai capelli, tanto nessuno lo vedrà o lo scoprirà. Persino Koda è uscita in giardino, evidentemente non è abituata a questa versione del suo padrone.
La sua voce fa eco ai miei singhiozzi per poi culminare con l'acuto di the only exception e, proprio quest'ultimo, mi fa cessare di piangere.
Sento che questa canzone mi appartiene, che questo testo sia mio.
Mi sento come un uomo nel deserto avido di acqua. Questa è la mia sorgente di vita e nessuno può rubarmela.

"And now I'm on my way to believe it..."
Mi lascio cullare dagli ultimi accordi di chitarra composti da me, mentre cado in un sonno ristoratore, sicuramente più felice della realtà.
   
 
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