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Autore: AzzurraTriton    20/03/2015    5 recensioni
Toronto. Gwen, Heather, Trent, Duncan, Courtney e tanti altri bambini frequentano la Total Drama School, che comprende elementari e medie. Ma un giorno ricevono un'inaspettata e sorprendente visita.. Tra mille giochi, nuovi compagni e primi amori, scoprite le avventure d'infanzia dei nostri concorrenti preferiti!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Incidenti

Mentre corre, Heather si scontra con Lindsay, che sta facendo una bella bolla con la sua gomma da masticare. Non fa in tempo ad evitarla e la bolla scoppia, spargendo tutta la gomma da masticare sulla treccia destra di Heather e sulle guance di Lindsay.

Appena Heather se ne accorge urla, con un tono tra il furioso e il disperato.

“Oh, no! I miei capelli!”

Ma nessuno le dà retta, perché sono tutti preoccupati per Duncan, ancora a terra. Si rialza piano, sotto di lui il verde dell’erba è sostituito dal rosso sangue che gli cola dal naso. Sulla faccia ha un sacco di graffi.

Accorrono subito Courtney, Bridgette, DJ e Geoff, mentre quest’ultimo cerca di avere un segno dall’amico. “Duncan! Stai bene?”

Ormai Duncan si è alzato del tutto, anche se sembra dolorante. “Sì, sì, sono ancora vivo!” Scherza sorridendo, cercando di non far vedere agli altri che si è fatto male. Vuole avere sempre la solita aria da bambino forte e duro, ma si lascia scappare una lacrima. Beh, è pur sempre un bambino! Piangere sarebbe stata la reazione di qualunque ragazzo della sua età.

Courtney gli si avvicina e gli prende il viso tra le mani, con grande confusione e imbarazzo del ragazzo. Nota la sua ferita. “Accidenti, Duncan, il tuo naso sta sanguinando! Fammi vedere, perde molto sangue? ..Uhm, a quanto pare no. Alza la testa!” E, con ancora il suo viso tra le mani, glielo alza.

E’ così che ha imparato, da autodidatta, per soccorrere qualcuno in casi come questo. E’ un po’ strano che una bambina impari da sola tutte quelle norme per il soccorso, ma con dei genitori presenti fisicamente ma non moralmente ha imparato a cavarsela da sola.

Intanto Heather continua a cercare di tirare via e staccare la gomma dai suoi capelli, invano. Le si avvicina Owen.

“Se vuoi posso mangiarmela, così io guadagno una gomma da masticare e tu i tuoi capelli liberi!” Le propone. “E farmi contaminare i capelli con la tua saliva? No grazie!” E si allontana per cercare la maestra.

Ma Kristin è già arrivata e guarda confusa Chris, che a sua volta ha uno sguardo alla ‘Cosa diavolo dovrei fare?’.

 “Eccom… Che cosa è successo?!” Esclama appena guarda i bambini e nota Duncan e Heather, assumendo un’espressione più che stupita. Beth cerca di spiegarle la situazione. “Sono stati chiamati Duncan e Heather, al gioco. Heather aveva preso la bandiera e Duncan cercava di raggiungerla, ma è caduto a terra, e Heather è andata contro Lindsay e..” La bambina è preoccupata e parla velocissimamente.

“E adesso i miei capelli sono ricoperti di gomma da masticare!” Scoppia a piangere Heather, asciugandosi gli occhi con una mano e assumendo un tono stranamente innocuo. Beh, come Duncan, è pur sempre una bambina!

“..E a me sta sanguinando il naso!” Esclama Duncan con lo stesso tono di Heather, ma senza piangere.

Kristin istintivamente guarda di traverso Chris, rimproverandolo proprio come se fosse uno dei suoi alunni, ma molto meno dolcemente.

“Ti avevo raccomandato di stare attento e fare in modo che non succedesse niente! E invece? Mi sono allontanata per soli cinque minuti e si è scatenato l’inferno! Dove hai la testa?!” Sbotta. Chris la guarda confuso e, in cerca di una scusa, si gira verso Chef e gli rimanda l’occhiataccia ricevuta da Kristin, dandogli la colpa.

“Eh, Chef? Dove hai la testa!” Per tutta risposta il cuoco gli urla irritato. “Ma se non so nemmeno il motivo per cui siamo venuti qui!”

“Ah, lasciamo perdere!” Esclama Kristin, e si dirige verso i bambini. “Duncan, Heather.. e anche tu, Trent.. venite in classe con me.” Trent e, accanto a lui, Gwen la guardano confusi. “Ma.. perché anche io? Che cosa ho fatto?”

“Niente, tranquillo.. è solo che tuo padre mi ha chiamato. Sta venendo a prenderti.”

Trent annuisce un po’ preoccupato, e segue Kristin con Duncan e Heather.

“Adesso dovrai tagliarti tutti i capelli, lo sai?” Duncan provoca la ragazza, ridendo.

“Sta’ zitto! E’ tutta colpa tua! Ah, a questo punto preferivo farmeli leccare da Owen!” Ribadisce Heather furiosa, con ancora le lacrime agli occhi. “Ha ragione!” Una voce ben più irritante di quella di Duncan, l’ultima che Heather avrebbe voluto sentire in quel momento, la raggiunge. E con essa, il sorriso ammiccante – e irritante, a detta di Heather – di Alejandro.

“..e probabilmente da calva sarai ancora più carina!” La prende in giro.

“Pf… lasciami in pace.” Lo liquida freddamente, non essendo in vena di risposte e litigi, lasciando il ragazzo perplesso.

Stanno per entrare nell’edificio, quando sentono una voce gridare in lontananza..

“Maestra, e io? Si ricorda? Ho un problema qui!” Urla stridulo e disperato Cody, indicando Sierra. Infatti, nonostante le mille scuse del ragazzo, la violacea sta ancora piangendo, e il suo pianto, ben più stridulo della voce di Cody, lo sta facendo impazzire.

“Oh, è vero. Arrivo subito, Cody!” Urla di rimando al bambino, facendogli tirare un sospiro di sollievo. Si rivolge poi a Duncan, Heather e Trent. “Ci metterò un attimo, aspettatemi in classe.” E si incammina verso la ‘coppia’.

“Sierra,  vuoi venire a parlare con me, da sola?” Le chiede dolcemente. La bambina annuisce, singhiozzando. Poi si allontanano un po’.

“Allora, mi hai detto che piangevi perché Cody non voleva stare con te. E’ vero? Che ti ha detto esattamente?” “Io.. penso che lui mi piaccia, e volevo giocare a ‘moglie e marito ’, ma lui mi ha detto che stavo correndo troppo, e che noi due non stiamo insieme..” Racconta, ma con un tono diverso dall’ultima volta. Non sembra più triste, ma solo pensierosa.

“Però ho notato che si stava scusando continuamente.. non ti basta?” Cerca di capire il comportamento della bambina.

“Sì, in effetti anche subito dopo che ha detto quelle cose si è scusato, e ha cercato di spiegarsi meglio..” Abbassa lo sguardo titubante.

Kristin le sorride dolcemente. “Sierra.. tu non sei mai stata totalmente arrabbiata con Cody, non è così?” Le gote della bambina diventano quasi dello stesso colore dei suoi capelli, anche se non si nota a causa della sua carnagione abbronzata.

“Beh, all’inizio ero un po’ triste, ma quando mi sono accorta che così Cody mi seguiva e si scusava sempre ho continuato.. volevo solo ricevere un po’ di attenzioni..” Sussurra imbarazzata.

“Non ti devi giustificare, è normale quando ti piace qualcuno. Prometto di non dirlo a Cody, va bene?” Sierra annuisce contenta con il capo, ringrazia la maestra e raggiunge Cody. Il ragazzo si è alzato addirittura sulla punta dei piedi per trovarle con lo sguardo, quando le vede arrivare. Senza che Sierra se ne accorga, Kristin gli sussurra qualcosa all’orecchio. “Trattala bene, lei fa così perché ci tiene veramente tanto a te. E se a volte può risultare un po’ appiccicosa faglielo capire, ma con dolcezza. Va bene?” La dolcezza non è solo la chiave del suo metodo d’insegnamento, ma anche uno dei valori principali che insegna ai bambini.

Mentre si dirige verso la classe, per raggiungere Heather, Duncan e Trent, Cody torna da Sierra, scusandosi per l’ennesima ed ultima volta.

“Mi dispiace, non intendevo offend…” La violacea non lo fa finire, abbracciandolo. “Oh, Cody, non ti devi scusare! L’importante è stare insieme!” Gli sorride.

“Ehm, sì, ma.. come amici..” Mormora imbarazzato. Sierra lo guarda supplichevole.

“Ok, ok.. che ne dici di.. migliori amici?” Domanda Cody, sperando di ottenere una risposta positiva dalla ragazza, tirando quasi un sospiro di sollievo quando questa lo riabbraccia, stringendolo anche di più. “Perfetto! Che bello, siamo migliori amici!” Esclama, continuando ad abbracciarlo.

‘Ormai è fatta. Penso che mi dovrò abituare..’ Pensa il ragazzo tra sé e sé, lasciandosi scappare un mezzo sorriso.

Intanto Izzy e Noah assistono alla scena. La rossa è, come al solito, continuamente allegra. “Sì, abbracci!” Esclama teneramente, allargando le braccia verso Noah ma restando ferma, come se gli chiedesse di darle un abbraccio.

“Nah, mi tiro fuori!” Il ragazzo si allontana brontolando, solitario come al solito. Izzy alza le spalle sorridendo e lo segue, correndo. Di certo non perde mai l’allegria!

Poco lontano da loro, Courtney chiacchera con Geoff e Bridgette. O almeno ci prova, quasi ostacolata da Justin che, implorante, non si stacca dalla sua caviglia.

“Ho perso tutta la mia bellezza! Ti prego, Courtney, trova una soluzione!” Esclama, quasi in lacrime. “Justin.. Sto cercando di parlare con Geoff!”

Mentre Court è intenta a scacciare il ragazzo, Geoff continua a chiacchierare.

“Alloora.. e così stasera i tuoi ti portano a teatro?” Le domanda, continuando la conversazione. “Esattamente! Andremo insieme..” Risponde Courtney, che sta provando a spingere via il viso di Justin. “No! La faccia no!” La interrompe il ragazzo, quasi disperato.

“Wow! E’ la prima volta che fai qualcosa del genere con i tuoi genitori!” Continua Bridgette, mettendole un braccio intorno alla spalla. Sa che i genitori della sua amica sono spesso assenti, ed è contenta per lei a causa della notizia. “Sì! Di solito resto a casa, ma stasera mi portano con loro!” Sorride contenta.

“Ora devo solo riuscire a liberarmi da lui..” Continua, con un tono più stizzito, indicando Justin, mentre Geoff e Bridgette lo guardano confusi. “Mi si sta addormentando la gamba.. dove sono Katie e Sadie quando servono?” Il resto del gruppo ride alla battuta, e continuano a chiacchierare, aspettando gli altri.

Intanto, in classe…

“Ecco fatto, Duncan! Questo è l’ultimo cerotto. Kristin ha appena finito di curare le ferite del ragazzo, piazzandogli un bel cerotto sul naso. “Mitico, sembro uno di quei duri che fanno a botte continuamente, con questo cerotto!” Salta giù dal banco dov’era seduto e sorride trionfante. “Oh certo, un duro che fa a botte col pavimento!” Lo prende in giro Heather. “Voi due, smettetela di punzecchiarvi!” Kristin ride leggermente. “Duncan, se vuoi tu puoi andare.” Continua, rivolgendosi al ragazzo. “E perdermi il ‘favoloso’ taglio di capelli di Heather? Neanche per sogno!” Si siede di nuovo sul banco, pronto a godersi lo spettacolo.

“Duncan.” Kristin lo riprende senza essere dura. “Non dirò una parola, né riderò, giuro!” Promette Duncan. Kristin sospira e si rivolge verso Heather. “Tesoro, ti dà fastidio se resta?” Le chiede dolcemente. Heather sbuffa. “Può fare quello che gli pare, tanto mi vedranno tutti lo stesso..” Abbassa lo sguardo. Kristin sta per parlare quando sente bussare alla porta. “Dev’essere il papà di Trent.” Sentendola, Trent si alza di scatto. Fin’ ora non ha detto una parola, assorto nei suoi pensieri, con un’espressione leggermente preoccupata. Perché suo padre è venuto a prenderlo con tanta fretta? Notando l’espressione del papà - appena entrato in classe - più seria del solito si allarma ancora di più. “Buongiorno, signor Smith.” “Buongiorno. Come sa, sono venuto a prendere Trent in anticipo.” Un uomo alto, dal viso allungato e i capelli neri, come quelli del figlio, fa capolino sulla porta. “Certamente, deve solo firmare il registro di classe. Ecco.” Kristin gli porge una penna stilografica e gli indica il punto sul foglio dove si trova il nome di Trent, tra l’elenco degli alunni. E’ così incredibilmente gentile anche con gli adulti. “Grazie mille. Trent, andiamo.” Trent raggiunge suo padre all’uscita. Kristin li saluta. “Arrivederci, signor Smith. Ciao Trent!”

Appena si chiude la porta, nell’aula prevale uno strano silenzio, poi Duncan attacca a parlare. “Uhm.. non era un po’ troppo serio” Domanda perplesso.

“..Bambini, mi ha telefonato dicendomi che era un emergenza, o qualcosa di simile. Forse è successo qualcosa ma.. fino a quando non si sa niente di certo, per favore non dite niente di infondato agli altri. Me lo promettete?” Kristin parla con un tono un po’ malinconico, dolcemente malinconico.

“Sì, certo..” I due bambini non sembrano ben capire cosa stia succedendo. Duncan cambia argomento.

“Allooora, quando comincia lo spettacolo?” Ride, riferendosi al taglio di capelli di Heather.

“Lo ‘spettacolo’, come dici tu, comincia tra poco, e non ci sarà niente da ridere!” Lo riprende Kristin un po’ divertita dal ragazzo.

“E soprattutto niente di spettacolare!” Sbotta Heather offesa.

“Forse spettacolare sì..” Continua sorridendo Kristin. “Se per spettacolare intendi ‘il magico salvataggio dei capelli di Heather’!” Ride divertita, qualche volta scherza anche lei con i bambini. “Che cosa?” Esclamano i due bambini all’unisono, Duncan stupito e deluso, Heather stupita e contenta. “Non me gli taglierà tutti?” Chiede speranzosa. “Ma certo che no! Vieni, siediti su questo banco che iniziamo subito.”

Heather fa un balzo e si siede sul banco che le ha indicato la maestra. Kristin prende una paio di forbici e una mantellina, che le posa sulle spalle, per evitare che i capelli tagliati si sparpaglino su di lei. Le scioglie le trecce, rivelando dei lunghi capelli lisci. Con un elastico raccoglie i capelli non sporchi di gomma da masticare in una coda laterale, poi comincia a tagliarglieli. Dopo poco tempo posa un attimo le fobici e le scioglie la coda. “Ecco fatto, gomma eliminata. Ora ti aggiusto un po’ il taglio.” E detto ciò si rimette all’opera, scalandoglieli un po’ e raccogliendoli infine in una corta coda alta.

“Ecco fatto! Vieni a guardarti allo specchio e dimmi cosa ne pensi.” Heather è più che felice e sorride davanti allo specchio. Sono corti ma ha ancora i suoi capelli! Fa una linguaccia verso Duncan, in segno di ‘vittoria’. Il ragazzo, che fino ad’ ora non ha aperto bocca, alza gli occhi divertito e accenna un mezzo sorriso. “Sì, stai bene anche così.” Heather sorride compiaciuta, sorriso che svanisce subito quando Kristin invita i bambini a tornare dagli altri. “Cosa c’è che non va, Heather? Non vuoi tornare dagli altri e sapere chi ha vinto il gioco?”  Le chiede la maestra.

Heather abbassa lo sguardo preoccupata. “No, è che.. temo il giudizio degli altri..”

“Coraggio! Sono solo un po’ corti di prima, ma sei ancora carina!” Le sorride Kristin.

Si incamminano verso l’uscita, quando Duncan la prende in disparte. “Non me la racconti giusta.. non ti sei mai preoccupata di cosa pensassero gli altri di te.. che ti è successo?” Heather non gli risponde, sospirando perplessa. Poi Duncan capisce. “Oh, ho capito. Temi il giudizio di UNO di loro. Quello nuovo. Beh, ok, è normale. Tranquilla, non lo dirò a nessuno.” La tranquillizza appena nota il suo sguardo mezzo supplichevole e mezzo minaccioso, che sembra dire ‘Guai a te se lo dici a qualcuno!’. Ascoltando la promessa del ragazzo, Heather tira un sospiro di sollievo. “Da quando sei gentile..?” Non fa in tempo a finire che Duncan la interrompe. “A patto che…”

“Che?” “Non dirai niente sulla storia di Courtney, sai, sull’attirare l’attenzione. Quando lo hai detto, l’ho capito che l’hai capito.” Heather si lascia scappare un sorriso. “Gentile e.. innamorato! Ok, hai la mia parola.” Si battono il cinque con una mano, e tornano al cortile. Duncan raggiunge il gruppo, e DJ e LeShawna lo raggiungono a loro volta, curiosi di sapere cosa è successo a Heather.

“Ehy, Duncan! Cosa è successo in classe?” Domanda sorridente DJ.

“Heather è completamente calva?” Chiede speranzosa LeShawna.

“Sfortunatamente no.. guarda, è laggiù.” Ride, e indica la ragazza, che ha di nuovo uno sguardo basso e preoccupato. Tutti notano il nuovo taglio di capelli e, stranamente, si limitano ad osservare. Solo qualcuno le si avvicina. Heather riconosce la voce che temeva di sentire. “Ehy!” Si gira e trova Alejandro. “Ah, perfetto! Ora cosa vuoi da me?!” Sbotta furiosa. “Cosa voglio? Beh, solo dirti che, in realtà, ti trovo carina. Anche così.” Le sorride come sempre, e poi si allontana, lasciando Heather stupita (piacevolmente?) e rossa d’imbarazzo.

Intanto Gwen si avvicina a Duncan, più preoccupata che curiosa. “E Trent?” Chiede, con un’espressione che lascia facilmente immaginare il suo stato d’animo. Anche Duncan s’incupisce. “Non lo so, suo padre è venuto a prenderlo senza dire una parola..” Ha un tono freddo ma, sotto sotto, anche un po’ preoccupato.

“..ma penso sia accaduto nulla di buono.”

Intanto Trent è appena arrivato a casa. Scende dall’auto di suo padre e corre verso la porta, aspettando che suo padre la apra. Per tutto il viaggio in auto non gli ha detto niente, provocando un silenzio tombale e preoccupante.

“Mamma, sono a casa!” Trent entra in casa, ma appena nota sua madre s’incupisce di colpo. “Mamma..?” Gli occhi si riempiono di lacrime.

“..Mamma! ..Perché stai piangendo?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Salve, sono tornata! Scusate per l'assenza.

Vuoi un po' per la pigrizia, un po' per la mancanza di tempo, di voglia e di ispirazione ho preferito scrivere questo capitolo un po' di giorni alla volta.

E per mancanza di tempo non intendo compiti o simili ma.. maratona di videgiochi. Professor Layton, nello specifico. Ma vabbeh, dettagli. c':

Spero che l'attesa sia valsa la pena!

Bye!

-Azzurra c:

 

   
 
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